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"SEI LA COSA PIU' BELLA CHE LA VITA MI POTESSE REGALARE""Sei la cosa più bella che la vita mi potesse regalare, ti amo S...
30/10/2024

"SEI LA COSA PIU' BELLA CHE LA VITA MI POTESSE REGALARE"

"Sei la cosa più bella che la vita mi potesse regalare, ti amo Stellina": sono le parole con cui Federico Tomasoni ha accompagnato la commovente immagine con cui il freestyler di 27 anni ha voluto dare il suo ultimo addio a Matilde Lorenzi attraverso Instagram. In una serie di stories strazianti, Federico ha condiviso immagini che testimoniano il loro legame e il dolore per la perdita improvvisa. Una delle foto ritrae due mani che si stringono: quella di Matilde, con le unghie curate e smalto scuro, e quella di Federico, accanto a lei fino agli ultimi istanti di vita. Un messaggio che ha commosso migliaia di fan e amici sui social​.

Matilde Lorenzi, astro nascente dello sci italiano, è scomparsa tragicamente a soli 19 anni. La giovane sciatrice è morta a seguito di un incidente sul ghiacciaio della Val Senales, dove si stava allenando. Il dramma si è consumato lunedì scorso: Matilde, impegnata in una discesa sulla pista Gravald G1, ha perso il controllo dei suoi sci che si sono improvvisamente divaricati. Il violento impatto sul ghiaccio le ha causato gravi traumi, risultando fatali poche ore dopo. Matilde è deceduta all’ospedale di Bolzano nella notte tra lunedì e martedì, lasciando un vuoto immenso nella sua famiglia, nei colleghi dell’Esercito, a cui apparteneva, e nel suo fidanzato, Federico Tomasoni​.

Matilde Lorenzi, originaria di Torino, era tra le atlete più promettenti dello sci italiano. Aveva già conquistato importanti risultati come il titolo italiano assoluto in supergigante e un sesto posto ai Mondiali juniores di Chatel. La sua morte ha suscitato cordoglio in tutto il Paese, con messaggi di vicinanza che arrivano anche dal mondo politico e sportivo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordarla, così come il ministro della Difesa Guido Crosetto, uniti nel dolore con i familiari e l’Esercito, di cui Matilde era caporale​.

Un ultimo saluto le verrà dato giovedì 31 ottobre, giorno in cui verranno celebrati i suoi funerali nella chiesa di San Lorenzo a Giaveno, mentre la comunità di Valgioie, dove vive la famiglia Lorenzi, ha proclamato il lutto cittadino.

CHIARA FERRAGNI SI CONSOLA A MADRID: IN SPAGNA E' "DONNA DELL'ANNO"Gli ultimi mesi per Chiara Ferragni non sono stati si...
30/10/2024

CHIARA FERRAGNI SI CONSOLA A MADRID: IN SPAGNA E' "DONNA DELL'ANNO"

Gli ultimi mesi per Chiara Ferragni non sono stati sicuramente da incorniciare. Dal punto di vista imprenditoriale, con le traumatiche conseguenze del "pandoro-gate", e dal punto di vista personale, con la separazione da Fedez. Ma per l'influencer una piccola consolazione arriva dalla Spagna, dove è stata eletta "donna dell'anno".

Come riporta Whopsee, infatti, Ferragni è apparsa quasi a sorpresa a Madrid per ritirare il premio come "Donna dell'Anno" ai Premios Vanitatis, un riconoscimento che il portale spagnolo dedica a figure di spicco del panorama culturale e sociale. La serata, svoltasi al Jimmy’s Club il 29 ottobre, ha visto la celebre imprenditrice sfilare sul red carpet con un abito firmato dal brand spagnolo Palomo Spain, attirando l’attenzione di fan e fotografi. Accolta dal direttore di Vanitatis, Nacho Gay, Ferragni ha ricevuto il premio con una motivazione che, come si legge sul sito, celebra «una carriera di oltre 15 anni come pioniera nel settore della moda e nel digital».

A consegnarle il riconoscimento è stato Pelayo Díaz, figura nota nella moda sp****la, che ha ceduto la scena a Ferragni per un discorso sentito e appassionato. “Grazie a Nacho e a tutto il team di Vanitatis. È un grande onore essere qui. Amo la Spagna. Sento che è il mio secondo paese, la mia seconda casa,” ha affermato, sottolineando il legame speciale che sente con la cultura sp****la. Nel suo discorso, Chiara ha ricordato le sue umili origini come blogger, quando, quindici anni fa, si mostrava al mondo solo con una fotocamera. “Non avevo idea che questo potesse diventare il mio lavoro e avrei potuto ottenere così tanto nella mia vita, nemmeno nei miei sogni più selvaggi,” ha aggiunto, concludendo con un messaggio motivazionale per i giovani: “Tutti abbiamo bisogno di seguire i nostri sogni, anche se non è sempre facile”

883, LA SERIE SKY MEGLIO DELLA MARVEL: PEZZALI E REPETTO SONO I NOSTRI AVENGERS DELLA SFIGA(di Grazia Sambruna)Il bivio,...
10/10/2024

883, LA SERIE SKY MEGLIO DELLA MARVEL: PEZZALI E REPETTO SONO I NOSTRI AVENGERS DELLA SFIGA

(di Grazia Sambruna)

Il bivio, per chi nasce e cresce nella provincia più desolata, è sempre lo stesso: se non vuoi finire ‘come tutti gli altri’ vivendo un copione già scritto, diventi Max Pezzali. O Bestia di Satana. Il motore immobile, molto immobile, è la noia. Noia a cui non tutti, specie da giovanissimi, sono portati ad abituarsi come fosse un dato di fatto, tipo l’esistenza delle strisce pedonali. La noia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta aveva raggiunto un livello tale per cui il più figo d’Italia era Jovanotti, impossibile essere più ‘giusti’ di lui.

Palesemente, un’allucinazione collettiva. Nella serie, Pezzali non è che sogni di diventare Jovanotti o Sandy Marton. Pezzali, semplicemente, si spacca i maroni. E allora si rintana nella tavernetta di un amico, Cisco, e comincia a distrarsi campionando brani punk e hip hop appena scoperti, buttandoci sopra due frasi di proprio conio, tanto per. E se ne vergogna, non lo dice a nessuno. Nel primo disco degli 883, ‘Hanno Ucciso l’Uomo Ragno’, c’è un monte parolacce da far impallidire il più ribelle dei trapper contemporanei. Perché Pezzali (e Repetto) racconta quello che vede. E quello che vede gli sta addosso, gli fa schifo. People from Pavia, Wonderland.

‘Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La Leggendaria Storia degli 883’ potrebbe essere davvero la miglior serie italiana dell’anno. Perché racconta, in maniera del tutto verosimile poi chissà, una storia che tutti conosciamo ma in cui non sapevamo di poterci riconoscere così tanto. Viene svelato il significato del testo di ‘Hanno Ucciso l’Uomo Ragno’, come nascono i balletti di Repetto, cosa diavolo c’entri ‘l’industria di caffè’. Mauro e Max, poi, non sono due poser. Da anni oramai la poetica del ‘disagio’ è fil rouge di ogni giovane cantautore nostrano che tiene tantissimo a lasciar intendere d’essere uno di noi, mentre si pensa almeno almeno Elvis.

Qui, invece, la sfiga è reale, concreta, inesorabile. Ma Repetto e Pezzali, non sanno manco loro come, ce la fanno lo stesso. Tra mille peripezie che sono così reali da diventare davvero leggendarie.

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JOKER 2 È BELLO QUANTO UN FRONTALE TRA IL PAGLIACCIO BARALDI E LA LA LAND(di Grazia Sambruna)Questo sequel non s’aveva d...
04/10/2024

JOKER 2 È BELLO QUANTO UN FRONTALE TRA IL PAGLIACCIO BARALDI E LA LA LAND

(di Grazia Sambruna)

Questo sequel non s’aveva da fare, questo Joker 2 è vilipendio. Mentre scorrono i titoli di coda, viene da fissarli brutto, come si fa con chi ti sorpassa sulla destra in autostrada. Lo vuoi vedere in faccia, quel cogli0ne, vorresti avere nome e cognome per segnalarlo alla scuola guida di Topo Gigio in cui ha, senza dubbio, rubato la patente.

Scritto e girato dallo stesso regista del primo film, Todd Phillips, qui non funziona niente. Verrebbe da prendere il telefono e chiamarlo, Todd. Dirgli: “Ma davvero ti sei presentato alla Mostra del Cinema di Venezia con ‘sta pagliacciata? Todd, hai considerato la terapia? Perché guarda che non ti vuoi bene, questo è l’auto-sabotaggio più masochistico e pirotecnico della storia del cinema, dell’umanità, della flora, della fauna, di sempre. Non riagganciare, Todd, siamo preoccupati. Non soltanto incazzati come dei puma. Dobbiamo almeno sapere che ti sei reso conto, che ti vergogni, Todd”.

Duecento milioni di budget spesi per ferire, una trama inesistente almeno quanto l’approfondimento psicologico dei personaggi, va a finire che ci si ritrova a fare il tifo per le guardie. Joker 2 è ciò che un cinquenne avrebbe potuto disegnare coi pastelli a cera dopo aver visto Joker al cinema. Abbozzato da morire, ridicolo, fastidiosissimo pure a livello acustico.

Visto che il “film” sta ricevendo soltanto pernacchie, avrete letto quanto l’idea di farlo diventare un musical tout court si sia rivelata fallimentare. Ecco, dimenticate ogni critica sociale, il sublime ritratto della malattia mentale, dimenticate tutto ciò che di bello c’è pur stato. Perché Joker 2 è il pagliaccio Baraldi perso in La La Land.

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GRANDE FRATELLO E IL CASO JESSICA MORLACCHI: PERCHÉ QUANDO LA TOSSICITÀ È FEMMINA NON È UN PROBLEMA?(di Grazia Sambruna)...
01/10/2024

GRANDE FRATELLO E IL CASO JESSICA MORLACCHI: PERCHÉ QUANDO LA TOSSICITÀ È FEMMINA NON È UN PROBLEMA?

(di Grazia Sambruna)

Grande Fratello, due puntate a settimana, ascolti infimi. Nella diretta di lunedì 30 settembre, al solito, si è parlato di tutto e di niente, con conduttore e opinioniste concentrati sulle loffie dinamiche tra coinquilini. L’intero blocco iniziale è stato dedicato a Jessica Morlacchi, ex voce dei Gazosa, perché si è presa un due di picche dal belloccio ‘Giglio’, Luca Giglioli, 24 anni.

Il reality è cominciato da un paio di settimane, lei ha subito messo gli occhi su di lui prendendo a soprannominarlo ‘Tarzan’. Il giovane ci ha riso e scherzato insieme fino a che, capendo che la donna stesse forse fraintendendo, le ha fatto un discorso molto chiaro. “Ti vedo come una sorella, se i miei atteggiamenti ti hanno fatto pensare ad altro, me ne scuso”. Un no gentile, ma grosso quanto la scuola di Hogwarts. Signorini, Buonamici e Luzzi, in ogni caso, hanno invitato la donna, 37 anni, a non perdere le speranze perché “la differenza d’età oggi non può essere un ostacolo”.

Calciando via così il vero punto della questione in prossimità di Marte. Giglio non è sentimentalmente interessato a Jessica, Jessica potrebbe pure essere maggiorenne da due giorni e nulla cambierebbe. In più, ‘Tarzan’ sta flirtando con la coetanea Yulia. E Morlacchi, nel frattempo, sta facendo quanto in proprio potere per tener lontani i due. Dà a lei della poco di buono e ha formato un capannello di sicarie che si mettono in mezzo per evitare effusioni moleste agli occhi della cantante. Se Morlacchi fosse un uomo, sarebbe già squalificato. Invece, qui, si ride di gusto. Ah, sì?

Divertiamoci, andiamo a farci un giro nel mondo degli opposti: al Grande Fratello, un uomo di 37 anni si infatua di una ventiquattrenne. Lei declina gentilmente le sue avances, lui dà di matto e le mette la Casa contro. Assolda amici che si assicurino di tenerle lontani altri possibili mosconi, prende a male parole chiunque pensi di corteggiarla. Nessuno riderebbe o prenderebbe le parti di quest’uomo, inutile specificarlo. Sarebbe tradotto in Confessionale per un predicozzo infinito sul patriarcato, la tossicità dei suoi comportamenti, gli verrebbe inferta la solita lezioncina sulla libertà della donna.

Che no, non dipende da ciò che gli si muove nelle mutande. Nel caso in cui ‘Jessico’ non dovesse capire l’antifona, verrebbe sbattuto fuori. O comunque considerato un semi-mostro. Come accadde a Massimiliano Varrese, nella scorsa edizione, infatuato della bellissima e molto più giovane Heidi. Entrò il padre della ragazza per trascinarla via dalle sue mire, dagli scatti isterici di cui si rendeva protagonista per “amore”.

Jessica Morlacchi sta facendo esattamente le stesse cose ma, voilà, due pesi e due misure: risulta quasi simpatica, una Bridget Jones in preda ai soliti, sciagurati travagli sentimentali. O almeno così cercano di farla passare al pubblico. Intanto, Giglio, fermo nelle sue posizioni, deve convivere con questo clima per niente rilassato e tacere. Perché se la mandasse al diavolo, diventerebbe il cavernicolo che rifiuta una donna soltanto perché più grande di lui. “E oggi, lo sappiamo tutti, la differenza d’età non può essere un problema”, gli ricorda a più riprese Signorini. Infatti, non è questo il problema.

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IL LOVE BOMBING TRA IL “GENIO PREZIOSO” ELON MUSK E LA “BELLISSIMA” GIORGIA MELONI ALL’ATLANTIC COUNCIL DI NEW YORKUno s...
24/09/2024

IL LOVE BOMBING TRA IL “GENIO PREZIOSO” ELON MUSK E LA “BELLISSIMA” GIORGIA MELONI ALL’ATLANTIC COUNCIL DI NEW YORK

Uno scambio d’amorosi sensi (politico-economici) tra Giorgia Meloni ed Elon Musk: si potrebbe definire così la sfarzosa cena di gala durante la quale il numero uno di X e Tesla ha consegnato alla presidente del consiglio il premio Citizen Award 2024 a New York. “Love-bombing”, dice esattamente Politico.eu, sottolineando che l’Atlantic Council intanto era “furioso”. Che cosa è successo? Andiamo con ordine.

Innanzitutto, l’Atlantic Council è un think tank statunitense con sede a Washington, D.C., che ha lo scopo di “promuovere la leadeship americana e promuovere accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica nell’affrontare le sfide del XXI secolo”.

Ogni anno il Global Citizen Award viene consegnato a personalità internazionali che si sono distinte a livello globale in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ieri è stato consegnato anche al presidente del Ghana Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, al primo ministro greco Kyriakos M?tsotak?s e alla vicepresidente della holding sud-coreana CJ Group, Miky Lee. L’anno scorso lo ha ricevuto Volodymir Zelensky, in precedenza – tra gli altri – lo hanno ricevuto Shimon Peres, Henry Kissinger, Christine Lagarde, Rania di Giordania, Mario Draghi.

“E’ ancora più bella dentro che fuori”, ha detto Elon Musk consegnando il premio ieri sera a Giorgia Meloni. “Ha fatto un lavoro incredibile come primo ministro dell’Italia”. Poi ha sottolineato “il suo ruolo pionieristico di prima donna capo di governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024”. E ancora, altra sviolinata: “E’ una persona onesta, vera, autentica, una dote rara per un politico”.

Nel suo discorso di ringraziamento di 15 minuti di fronte a oltre 600 invitati, Giorgia Meloni ha a sua volta definito Musk un “genio prezioso” e poi ha spiegato la sua visione del conservatorismo occidentale, tenendosi alla larga dalle preoccupazioni geopolitiche contemporanee, a parte un breve accenno al sostegno dell’Italia all’Ucraina, e difendendo appassionatamente i “valori” di “una civiltà costruita nel corso dei secoli”.

“Come politico, hai fondamentalmente due opzioni – ha detto Meloni -: essere un leader o uno che segue, indicare o meno una rotta, agire per il bene del tuo popolo o agire guidato solo dai sondaggi. Bene, la mia ambizione è guidare, non seguire”. Il patriottismo “è la migliore risposta al declinismo”, ha aggiunto la premier, parlando del concetto di “inevitabile declino dell’Occidente”: “Difendere le nostre radici profonde è la precondizione per raccogliere frutti maturi”. Alla fine del discorso, per lei una standing ovation da Elon Musk, che era tra l’altro accompagnato da sua madre, la modella e dietista Maye Musk.

Musk è stato invitato a presentare e premiare Giorgia Meloni su scelta della stessa premier, che forse così voleva rispondere al solido rapporto che Matteo Salvini ha con il fondatore di Tesla e con Donald Trump, di cui Musk è finanziatore.

Una mossa che, secondo Politico.eu, ha scatenato un diffuso dissenso da parte dello staff del think tank, che avrebbe preferito una soluzione più neutra a quasi un mese dal voto del 5 novembre, senza contare che da pochi giorni Elon Musk è pure sotto inchiesta del Secret Service a causa di un messaggio in cui si chiede spensieratamente come mai nessuno abbia ancora cercato di ammazzare Joe Biden e Kamala Harris.

Tra l’altro qualcuno aveva già storto il naso per l’assegnazione del premio in sé, a causa della retorica di Fratelli d’Italia sull’immigrazione e sui temi Lgbtq+.

Meloni si è comunque fermata prima di sostenere qualsiasi candidato alle elezioni Usa, senza schieramenti espliciti, quindi, a favore di Trump, anche se rimane in pole position per diventare l’interlocutrice dell’Unione Europea con il magnate repubblicano nel caso quest’ultimo dovesse vincere le elezioni.

Come scrive ancora Politico.eu, la sua alleanza con Musk potrebbe anche renderla un utile intermediario dell’Ue con il proprietario di X, visti i litigi tra i funzionari europei e l’imprenditore di origini sudafricane, che “in cambio” potrebbe investire in Italia, tra auto elettriche e industria aerospaziale.

D’altra parte i due si sono incontrati diverse volte in passato e hanno un legame consolidato: Meloni ha ricevuto il miliardario l’anno scorso a Palazzo Chigi, dove hanno discusso di interessi condivisi come il calo dei tassi di natalità in Occidente e il potenziale dell’intelligenza artificiale, e lui è stato anche ospite d’onore all’evento dei giovani di Fratelli d’Italia. Love (geopolitico) is in the air.

DISSING TRA FEDEZ E TONY EFFE, CHI VINCE? NON FATEVI FREGARE, E' SOLO UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA...(di Grazia Sambruna)D...
19/09/2024

DISSING TRA FEDEZ E TONY EFFE, CHI VINCE? NON FATEVI FREGARE, E' SOLO UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA...

(di Grazia Sambruna)

Dissing, che degrado! Tony Effe le ha barrate a Fedez e il celebre “nano col complesso di Napoleone”, così lo aveva definito il Vate Marracash, ha replicato. Ha replicato defecando sui boccoli del rapper romano. Metaforicamente. Se la mezza voce di ‘Sesso e Samba’ era riuscito a partorire versi del tipo: “La tua bevanda sa di piscio” e “Chiara (Ferragni, ndr) mi adora”, Federico Lucia ha scelto di distruggere lui e tutto il circondario di amichetti suoi.

L’ha fatto con un video YouTube in cui accusa il trapperino di averci provato con l’insalata bionda nel periodo di crisi che li ha poi portati alla separazione (“infame!”). Non solo, svelena pure riguardo a una certa predilezione del “crackomane più bello d’Italia” (sic.) per la ketamina, specie in compagnia dell’influencer Chiara Biasi (4,4 milioni di seguaci Instagram). In due parole: lo pialla definitivamente.

Ma da dove e come ha avuto inizio questo dissing che oggi, vuoi o non vuoi, è sulla bocca di tutti? Da una pubblicità. Esatto, i due principali protagonisti dell’agone barrato stanno facendo volare gli stracci per animare una campagna marketing bella e buona. Come facciamo a saperlo? Abbiamo gli occhi. E sappiamo usarli.

Il dissing in questione parte da un video di Tony Effe che, con licenza lirica da quinta elementare, attacca Fedez. Dove avviene tutto ciò? Su YouTube, nell’incantevole cornice del format “Redbull Rolla”. E la prima barra che gli sentiamo dire è: “La tua bibita fa schifo/Sa di piscio”.

Il riferimento è a Boem, la bevanda che Fedez ha messo sul mercato insieme a Lazza e di cui nessuno si è accorto nella vita reale. Tanto che, lo scorso aprile, la società versava sull’orlo del fallimento e Leonardo Maria Del Vecchio ne ha acquisito diverse quote, dando nuova liquidità al progetto. È stato utile? No. Boem flirta tuttora con la bancarotta. Però, grazie al dissing, fatto partire da Tony Effe, pardon, da Redbull, oggi tutti sanno che Boem esiste. Una campagna di awareness, così si direbbe a Milano, davvero notevole. Con Federico Lucia a metterci il carico pesante: “Redbull ti ha messo le ali, Fedez una Boem su per il cu*o”. Et voilà, i dobloni che si staranno facendo ‘sti rapper finto-furiosi che spillano il tè.

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AMEDEO MATACENA, LA MORTE DIVENTA UN GIALLO (DUE ANNI DOPO)Amedeo Matacena è morto due anni fa, latitante ad Dubai. La s...
17/09/2024

AMEDEO MATACENA, LA MORTE DIVENTA UN GIALLO (DUE ANNI DOPO)

Amedeo Matacena è morto due anni fa, latitante ad Dubai. La sua scomparsa ora diventa un giallo, dopo che la procura di Reggio Calabria ha disposto la riesumazione della salma dell’ex parlamentare di Forza Italia, venuto a mancare il 16 settembre del 2022. Ci sarebbe un’indagata, con l’ipotesi di reato di duplice omicidio, quello di Amedeo Matacena e della madre Raffaella De Carolis. Come riportato da Ansa, si tratta di Maria Pia Tropepi, di 43 anni, l’ultima moglie dell’ex parlamentare di Forza Italia.

L’ex parlamentare azzurro si trovava a Dubai da nove anni, quando la morte lo colse – in circostanza allora ritenute naturali, ancorché misteriose – il 16 settembre del 2022. Poche settimana prima, il 18 giugno, moriva anche la madre Raffaella. Matacena ufficialmente è morto per infarto del miocardio ma evidentemente la Procura di Reggio Calabria non è convinta e ha aperto un’indagine per accertare la causa del decesso e capire se lo stesso possa essere collegato con quello della madre.

L’ex deputato è morto pochi mesi prima di tornare libero, perchè trascorsi 10 anni la sua condanna sarebbe stata inesigibile. Nei giorni scorsi l’ex procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Stefano Musolino e il pm Parezzan hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Chiara David. Mentre la salma di Raffaella De Carolis si trova a Reggio Calabria, l’ex parlamentare Matacena è seppellito al cimitero di Formia.

Figlio dell’omonimo armatore delle Caronte, morto nel 2003, Amedeo Matacena è stato al centro di altre inchieste giudiziarie. Nel 2004 è stato arrestato dalla Procura di Catanzaro nell’operazione sul “caso Reggio”, ma poi è stato assolto. Nel 2014, la Dda di Reggio Calabria e il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo avevano chiesto il suo arresto nell’ambito dell’inchiesta “Breakfast” in cui era accusato di intestazione fittizia di beni.

È l’indagine che ha portato all’arresto pure di sua madre (poi prosciolta), della sua ex moglie (condannata a un anno di reclusione) e dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola per il quale, nei mesi scorsi scorsi, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha dichiarato la prescrizione del reato di procurata inosservanza della pena. Nei confronti di Matacena, però, la Dia non è riuscita a eseguire il provvedimento di arresto perché l’ex parlamentare si era già trasferito a Dubai dopo una breve permanenza alle Seychelles. In passato legato all’annunciatrice televisiva Alessandra Canale, dopo il divorzio dall’ex moglie Chiara Rizzo, prima di morire Matacena si era risposato con Maria Pia Tropepi. La stessa donna che oggi è indagata per la sua morte.

Oltre che alle parti offese, i fratelli e i figli di Matacena, nei giorni scorsi la Procura ha notificato l’avviso di riesumazione delle salme e di accertamenti tecnici non ripetibili a Maria Pia Tropepi che, attraverso il suo legale, ha nominato un consulente di parte per assistere all’autopsia. Le operazioni inizieranno il prossimo primo ottobre. La donna, originaria di Lamezia Terme, ancora vive tra Dubai e l’Italia. Nelle settimane successive alla morte del marito si era opposta al rimpatrio della salma di Matacena sostenendo che l’ex parlamentare aveva espresso il desiderio di essere cremato. Cosa che non è poi avvenuta per volontà dei figli che hanno seppellito il padre nel cimitero di Formia.

Elisabetta Franchi divorzia. L’ha annunciato a mezzo stampa fornendo anche la motivazione che l’ha portata alla scelta i...
13/09/2024

Elisabetta Franchi divorzia. L’ha annunciato a mezzo stampa fornendo anche la motivazione che l’ha portata alla scelta in questione: tradimenti imperdonabili. Supportata da sette investigatori privati la “signora della moda italiana” è venuta a conoscenza di tutte le scappatelle dell’ormai ex marito.

Ma servono davvero sette professionisti per un caso del genere? Abbiamo chiesto a Klara Murnau, investigatrice privata esperta di raccontarci qualcosa in più sul fantomatico mondo delle “spie a pagamento”.

Elisabetta Franchi divorzia: 7 detective hanno svelato i tradimenti del marito. L'investigatrice Klara Murnau: "Ecco perchè non sono troppi"

SEI FALSO X FACTOR, CAZZ0! SILENZIANDO LE TELERISSE, COSA RESTA DA GUARDARE? (di Grazia Sambruna)Nessuno segue X-Factor ...
13/09/2024

SEI FALSO X FACTOR, CAZZ0! SILENZIANDO LE TELERISSE, COSA RESTA DA GUARDARE?

(di Grazia Sambruna)

Nessuno segue X-Factor per veder gente cantare bene (o male). Il pubblico vuole la rissa, la telerissa. Eppure lo show, sbagliando, quest’anno vuole rinnegare schermaglie, bagarre e sbrocchi tra i giudici.

La nuova giuria: Paola Iezzi, Jake la Furia, Achille Lauro si uniscono al reduce Manuel Agnelli. Quest’ultimo si pone, al solito, come estremo baluardo del fastidio percepibile e percepito. Almeno dall’esordio, però, sembra chiaro che non attaccherà i colleghi, nemmeno se i colleghi, nella persona di Lauro, dicono cose tipo: “Cioè Mia Martini e Mina erano gente che ha sofferto, capito come?”). Il suo sempre elegante disprezzo si orienta, invece, verso i concorrenti in uno splendido match di “forte con i deboli e debole con i forti” che pur tuttavia strappa qualche ghigno da casa.

“Come mai avete ritenuto che ‘Figli delle Stelle’ avesse un testo bellissimo? Per via delle congiunzioni, forse?”, così il frontman degli Afterhours spegne due fratelli canterini dotati del talento musicale di Valeria Marini. Brutale, ma verosimilmente sincero, Agnelli appare in perenne disagio, specie quando il tavolo intona ‘Amici come Prima’ e lui a queste pagliacciate mainstream, ovvio, non si presta. Litigare non può, per copione. Ma dissociarsi sì. E allora lo fa. La libertà è (non) partecipazione. Che dire degli altri giurati, però?

Achille Lauro all’esordio in qualità di giudice, dimostra. Dimostra di essere una “Dimostar”, ossia uno che s’affanna per dimostrare, appunto, che il suo essere lì a ricoprir quel ruolo abbia un senso compiuto. Come va a finire? Come è ovvio che vada a finire: malino. Avrà tempo per sentirsi più comodo e smetterla di rimarcare, speriamo lo sfrutti bene. Paola Iezzi, invece, è impalpabile. Ma sui social sta furoreggiando un reel in cui dice “pausa cazz0” al posto di “pausa caffè” e tanto basta. Cotanto sottile calambour ci accompagnerà fino a fine edizione. Pazienza. Jake La Furia eredita il posto che fu di Dargen D’Amico, ovverosia quello del giullare di corte. Gli riesce bene, speriamo regga.

Troppo presto per commentare la conduzione di Giorgia. Nel momento in cui si è presentata sul palco intonando “… E poi”, però, ha già dato cinquemila piste alla ‘presentatrice’ precedente, Francesca Michielin. Non c’è gara, non poteva esserci. Se sia davvero all’altezza del compito o no, comunque, si capirà soltanto con l’arrivo della diretta. Lì non si scappa. Quindi quando leggete lodi sperticate alla Giorgia timoniera, diffidate. È troppo presto per farne. L’unica certezza è che a X Factor, volesse mai tornare di un qualche rilievo, tocca far pace con le telerisse che oggi tanto rifiuta. Buonanotte a tutti.

MA PER LA (NON) INFLUENCER BOCCIA I GIORNI DELLA VIRALITÀ STANNO FINENDORiflettori di tutta Italia nuovamente accesi su ...
10/09/2024

MA PER LA (NON) INFLUENCER BOCCIA I GIORNI DELLA VIRALITÀ STANNO FINENDO

Riflettori di tutta Italia nuovamente accesi su Maria Rosaria Boccia. Che dopo aver provocato le dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano causa una profonda crisi diplomatica tra la premier Giorgia Meloni e Piersilvio Berlusconi con l’intervista a Cartabianca che andrà in onda questa sera. Ma la “stilista pompeiana” non rimarrà ancora a lungo sulla cresta dell’onda.

E dovrà presto decidere come capitalizzare la visibilità che sta conoscendo soprattutto sui social. Lei che, al contrario di quanto detto e scritto da molti, influencer non è. Abbiamo interpellato l’avvocato Riccardo Lanzo, esperto di diritto legato al digital e non solo: “Sui social è in crescita continua. Ma la diffusione di chat e audio privati può comportare gravi conseguenze. C’è una strategia per tenere alta l’attenzione mediatica. Che però andrà a scemare”. L’intervista.

Riflettori ancora su Maria Rosaria Boccia. Una visibilità che non durerà a lungo. Intervista a Riccardo Lanzo, esperto di diritto e digital

Lo storico organizzatore di eventi Claudio Trotta commenta le recenti tendenze e dinamiche nella vendita dei biglietti p...
09/09/2024

Lo storico organizzatore di eventi Claudio Trotta commenta le recenti tendenze e dinamiche nella vendita dei biglietti per i concerti finite sotto i riflettori dopo il caso-Oasis: “Così si uccidono la creatività, il talento e le speranze del futuro della intera filiera della musica pop e rock internazionale”. L’intervista

Lo storico organizzatore di eventi Claudio Trotta commenta le recenti tendenze e dinamiche nella vendita dei biglietti per i concerti

ANGELINA MANGO HA FATTO ‘COMING OUT’? NO, SOLO UNA COLOSSALE PARACULATA(di Grazia Sambruna)Durante una breve chiacchiera...
09/09/2024

ANGELINA MANGO HA FATTO ‘COMING OUT’? NO, SOLO UNA COLOSSALE PARACULATA

(di Grazia Sambruna)

Durante una breve chiacchiera sul palco del Pride Village di Padova, ecco arrivare una domanda insidiosa per Angelina Mango: “Pensi che potresti mai innamorarti di una donna?”. La giovane cantante risponde decisa: “Assolutamente sì!”. “Perché penso che al mondo si possano amare tutte le persone, non mi faccio certo fermare dal gender”, rincara. Il pubblico va in standing ovation manco la nostra stesse riproponendo live “La Rondine” di papà Pino.

Su X c’è chi posta il video definendolo un ‘coming out’, altri lo condividono soltanto per riempirla di cuori e apprezzamenti vari. Se nella vita, per ca**tà, tutto è possibile, Angelina Mango a oggi è etero. Etero granitica. Entrata nella scuola di Amici con una relazione ‘fuori’ che durava già da parecchi anni, nel talent di Maria si è avvicinata al compagnuccio di banco Wax. Si mormora che le telecamere abbiano dovuto guardare da un’altra parte molte volte per evitare di rendere note le loro effusioni (ma questo è solo gossip, al limite dell’illazione, non ci sono prove, come non scritto).

Oggi Angelina è “innamorata”, dice. E, ancora una volta, di un maschio. Da dove le arriva tutta questa poesia verso l’universo femminile? Semplice! Dalla brutale opportunità di dichiarare una roba del genere in un contesto come quello del Pride. Qualcuno si sarebbe offeso se si fosse professata eterosessuale? No, nessuno dei presenti le avrebbe fatto lo scalpo. Ma la comunicazione ‘giusta’, il business della narrazione in trend ha regole ben precise… E tocca starci, pare.

Angelina Mango magari ha risposto in quel modo senza nemmeno pensarci. E, pure così, sarebbe un problema. Perché gli artisti, i giovani artisti, oggi si sentono come in ‘dovere’ di mostrare e dichiarare una ‘fluidità’ che magari è lontani anni luce dal proprio sentire. Ed è un peccato. Perché essere eterosessuale, così come essere gay, trans e via dicendo, non è una parolaccia né una mancanza di rispetto verso chicchessia. Eppure, a volte lo sembra. Un po’ come dire: “Non vado in terapia”, suona strano oggidì. Essere omosessuali non è una moda, ci mancherebbe solo, ma strizzare l’occhio al mondo rainbow – per ca**tà, lo fanno perfino le multinazionali – è garanzia di consenso hic et nunc. E allora via, sì, Angelina Mango dice che potrebbe innamorarsi di una donna e si prende i suoi begli applausi scroscianti. Che amarezza, però.

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SANGIULIANO, LA PROFEZIA DI RENZI: “SARÀ IL PANDORO BALOCCO DELL’INFLUENCER MELONI” “Alla fine vedrete che il ministro S...
06/09/2024

SANGIULIANO, LA PROFEZIA DI RENZI: “SARÀ IL PANDORO BALOCCO DELL’INFLUENCER MELONI”

“Alla fine vedrete che il ministro Sangiuliano sarà per l’influencer Meloni ciò che il pandoro Balocco è stato per l’influencer Ferragni”. E’ la profezia del leader di Italia Viva Matteo Renzi, che nella sua Enews commenta la controversa vicenda che vede protagonista il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Spiega Renzi: “In queste ore le istituzioni italiane si occupano del ministro della Cultura e del caso Pompei. Anche noi ci siamo occupati di Pompei in passato: dopo anni di incuria e abbandono, i nostri Governi hanno investito decine di milioni di euro e rilanciato il sito archeologico. E se quando siamo arrivati noi i visitatori erano due milioni, nel giro di qualche anno abbiamo raddoppiato arrivando a quattro milioni di visitatori l’anno nel 2019, in soli cinque anni. Perché? Perché abbiamo messo la cultura al centro della riflessione politica del Paese: persino l’Expo del 2015, quella di Milano, fu presentata con una lunga diretta da Pompei sulla RAI”.

Pompei è tornata ora alla ribalta, ma per tutt’altri motivi: “Anche l’altra sera la Rai si è occupata del caso Pompei, addirittura in prima serata. Ma non si è parlato di scavi, investimenti, identità, educazione culturale. No. Si sono riservati quindici minuti in prima serata al Ministro Sangiuliano che da giorni ci sta facendo fare una figuraccia internazionale per la sua gestione mediocre e imbarazzante del Ministero, prima ancora che dei suoi fatti privati – osserva Renzi-. È la deriva della politica con questo Governo: non si parla di contenuti, progetti, sogni. No. Si trasforma la politica in un reality show, in “Bruttiful” come ha scritto qualcuno”.

Renzi conclude: “E non si parla dei teatri, dei musei, del cinema nei giorni di Venezia, della riforma delle sovrintendenze, degli incentivi alla lettura, della 18App. No, si parla di quanto sia ricattabile il Ministro. Vi ricordate quando in “Palla al Centro” scrivevo che Giorgia Meloni è una influencer e che la sua parabola ricordava la Ferragni? Ecco, la vicenda Sangiuliano dimostra perfettamente che il modo di governare di Giorgia e della maggioranza dei suoi ministri è questo”.

Indirizzo

Via Lazzaretto, 19
Milan
20123

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