La dissociazione delle idee - Remy de Gourmont
Vi sono due modi di pensare: o accettare le idee e le associazioni di idee così come vengono usate, o dedicarsi per proprio conto a nuove associazioni e, cosa ancor più rara, a dissociazioni di idee originali. L’intelligenza capace di tali sforzi è, in maggiore o minor grado, a seconda dell’abbondanza e della varietà delle sue altre doti, un’intelligenza creatrice. Si tratta di immaginare nuovi rapporti fra le vecchie idee, le vecchie immagini, oppure di separare le vecchie idee, le vecchie immagini unite dalla tradizione, la dissociazione di considerarle una per una, anche a costo di rimaneggiarle e di ordinare un’infinità di nuove coppie che un’altra operazione separerà nuovamente, fino alla formazione sempre equivoca e fragile di nuovi legami. Nell’ambito delle idee dei fatti e dell’esperienza tali operazioni sarebbero limitate dalla resistenza della materia e dall’intolleranza delle leggi fisiche; nell’ambito puramente intellettuale, sono sottoposte alla logica; ma poiché la logica è essa stessa un tessuto intellettuale, la sua compiacenza è quasi infinita. In verità, l’associazione e la dissociazione delle idee (o delle immagini: l’idea non è altro che un’immagine consunta) si evolvono seguendo meandri che è impossibile determinare e di cui è difficile addirittura seguire la direzione generale. Non esistono idee così lontane, immagini così eteroclite che la facilità di associazione non possa unire almeno per un istante.