13/01/2025
➤ Nuova uscita per i tipi di Biblion Edizioni: 𝑰𝒎𝒑𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒛𝒊𝒂. 𝑰𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝑮𝒖𝒆𝒓𝒄𝒊𝒏𝒐 𝒆 𝒍𝒂 𝑴𝒂𝒅𝒅𝒂𝒍𝒆𝒏𝒂 𝑮𝒆𝒓𝒊𝒏𝒊 𝒓𝒊𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒕𝒂, di Martina Ingendaay.
Il ritrovamento inaspettato di un quadro devozionale, attribuibile a Guercino in merito a un’iscrizione sul retro della tela e caduto nell’oblio per più di duecento anni, ha dato l’occasione per svolgere ricerche più approfondite. Il dipinto raffigurante la 𝑀𝑎𝑑𝑑𝑎𝑙𝑒𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑛𝑖𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒 fu commissionato a Guercino nel 1638 a Cento dal cardinale romano Ciriaco Rocci, in quel periodo legato apostolico a Ferrara, che lo portò con sé a Roma nel 1640. Probabilmente offerto, nel 1644, come dono al cardinale decano Carlo de’ Medici, fu lasciato da quest’ultimo, anni dopo, a Firenze – insieme al 𝑠𝑎𝑛 𝑃𝑖𝑒𝑡𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑛𝑖𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒, suo pendant, commissionato nello stesso periodo – nelle mani del marchese Carlo d’Ottavio Gerini. Nel 1673 la Maddalena è registrata nell’inventario della galleria Gerini sistemata nel palazzo marchionale a Firenze, dove fu custodita fino alla sua vendita nel 1833; facente parte poi della collezione del reverendo John Sanford, il dipinto emigrò in Inghilterra dove, dopo essere stato venduto all’asta nel 1839 a Londra, fece perdere le sue tracce fino alla sua recente ricomparsa, in uno stato piuttosto precario, sul mercato antiquario fiorentino. Di quest’opera – nota nella sua configurazione grazie alla pubblicazione nell'album di incisioni riproducenti i più bei quadri della quadreria Gerini, (𝑅𝑎𝑐𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎 1759) – si discutono alcuni aspetti storico-artistici che interessano la commissione, la trasferta a Roma, il passaggio a Firenze e la consegna al Gerini, il restauro, l’incisione, l’esposizione, la vendita e infine il viaggio a Londra. La documentazione e le analisi stilistiche e diagnostiche (dopo un sapiente restauro) hanno permesso l’identificazione di questo dipinto ritrovato con la dispersa 𝑀𝑎𝑑𝑑𝑎𝑙𝑒𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑛𝑖𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒, già appartenente alla collezione Gerini a Firenze, e sigillato la paternità di Guercino di quest’opera ora ritornata ad antico splendore.
𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐈𝐧𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚𝐚𝐲, storica dell’arte, per molti anni collaboratrice del Kunsthistorisches Institut a Firenze e del 𝐶𝑜𝑟𝑝𝑢𝑠 𝑜𝑓 𝐹𝑙𝑜𝑟𝑒𝑛𝑡𝑖𝑛𝑒 𝑃𝑎𝑖𝑛𝑡𝑖𝑛𝑔 sotto la direzione di Miklos Boskovits (1986-1998); autrice di numerose pubblicazioni riguardanti la pittura italiana dal Cinque al Settecento e autori come Correggio, Ciro Ferri, Vignali e Tarchiani, Conca, Reni, Salvator Rosa e Batoni. Analisi critiche (2004 e 2017) hanno esplicato il pensiero di Robert Davidsohn, padre della moderna storiografia fiorentina, e di Harald Keller, autore del noto compendio sulle 𝐾𝑢𝑛𝑠𝑡𝑙𝑎𝑛𝑑𝑠𝑐ℎ𝑎𝑓𝑡𝑒𝑛 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑒𝑛𝑠. Vide la luce nel 2013 l’importante contributo sul collezionismo e mecenatismo fiorentino del Sei e Settecento (“𝘐 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪”. 𝘐 𝘮𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘴𝘪 𝘎𝘦𝘳𝘪𝘯𝘪 𝘮𝘦𝘤𝘦𝘯𝘢𝘵𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪𝘴𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘍𝘪𝘳𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘣𝘢𝘳𝘰𝘤𝘤𝘢. 𝘐𝘭 𝘱𝘢𝘭𝘢𝘻𝘻𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘨𝘢𝘭𝘭𝘦𝘳𝘪𝘢 1600-1825), ripercorrendo la storia della rinomata quadreria Gerini. La ricercatrice presenta ora lo studio storico-artistico sulla ritrovata Maddalena di Guercino già nella collezione Gerini a Firenze. Per la primavera prossima è prevista la pubblicazione di uno studio su alcuni aspetti inediti dell’arte di Pompeo Batoni.