Meltemi Editore

Meltemi Editore «Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare.»
Seneca

Meltemi è il nome di un vento che soffia nel Mediterraneo e la Melusina, la sirena a due code, l’inconfondibile logo della casa editrice. Protagonista di un racconto mitico francese, la sirena simboleggia la volontà dei fondatori di pubblicare libri che orientino e guidino i “naviganti del pensiero”. La storia della Casa editrice inizia nel 1994 con la pubblicazione di alcuni titoli di saggistica

nell’ambito delle scienze umane che ancora oggi rappresentano il fiore all’occhiello del catalogo e che Meltemi ha per prima introdotto in Italia. Antropologia, estetica e culture visuali, sociologia e cultural studies, scienze politiche, studi coloniali e postcoloniali sono le aree privilegiate di un catalogo che consta di circa 800 titoli e di una rete di autori e autrici che conta i più grandi studiosi e le più grandi studiose del pensiero contemporaneo: da Bruno Latour a Tim Ingold; da Ngũgĩ wa Thiong’o a Peter Handke; da Nancy Fraser a bell hooks; da Pierre Bourdieu a Wim Wenders; da Edgar Morin a Marc Augé, da Judith Butler a Nancy Fraser. Rinata nel 2017, la casa editrice ha riportato nelle librerie volumi di grande rilevanza culturale che da alcuni anni mancavano sugli scaffali, affiancati da novità che confermano la volontà di portare avanti la pubblicazione della migliore saggistica sui tanti volti della modernità e dell’attualità. È sulla base di questa missione che sono nate le collane “Atlantide”, “Culture radicali”, “Geoarchivi” e “Visioni eretiche”.

«Carlo Iannello, giurista della Università della Campania, ha pubblicato per Meltemi l’importante saggio "Lo Stato del p...
21/01/2025

«Carlo Iannello, giurista della Università della Campania, ha pubblicato per Meltemi l’importante saggio "Lo Stato del potere. Politica e diritto ai tempi della post-libertà", con la postfazione di Sergio Marotta. Al centro della ricerca è il rapporto tra democrazia e capitalismo, tra istituzioni liberal-democratiche e mercato. L’indagine approfondisce le politiche definite neo-liberali, che nell’ultimo quarantennio hanno prodotto cambiamenti radicali non solo in campo economico e sociale, ma anche nei sistemi costituzionali degli Stati del mondo occidentale.»
Francesco Barbagallo, Corriere del Mezzogiorno

Lo Stato del potere. Politica e diritto ai tempi della post-libertà, Carlo Iannello

«Nella sua portata innovativa, visione incoraggiante, che offre ristoro da certo catastrofismo cui i nostri pensieri ten...
19/01/2025

«Nella sua portata innovativa, visione incoraggiante, che offre ristoro da certo catastrofismo cui i nostri pensieri tendono, aggravati da un eccesso di informazione "mediatica". Non cedere alla tentazione dell'oblio, né tantomeno a quella della futurologia. Se esiste una "Generazione Ora", piegata sul momento presente, il pericolo è che non attingendo né al passato né al futuro, essa si ritrovi svuotata di affetti. Lasciare invece le rovine del passato e, come già vediamo fare a piante e animali, riallinearsi con gli elementi. Così, coltivando insieme curiosità e saggezza, tornare a nutrire speranza. Speranza nel futuro alle spalle […] Come sempre leggendo Tim Ingold, il pensiero trova ossigeno, nuova linfa.»
Lisa Ginzburg, Avvenire

Il futuro alle spalle. Ripensare le generazioni, Tim Ingold
A cura di Nicola Perullo

Ma è davvero così? Spesso si ha la tendenza a credere che le cose vadano esattamente come devono andare e si finisce per...
16/01/2025

Ma è davvero così? Spesso si ha la tendenza a credere che le cose vadano esattamente come devono andare e si finisce per accettare tutto, diseguaglianze comprese. In questo saggio, Martina Miccichè cerca di ribaltare il paradigma del fatalismo, analizzando e denunciando il concetto di “realismo oppressivo”.

L’autrice descrive situazioni ordinarie nelle quali nemmeno ci si accorge della presenza di iniquità e spiega come, a differenza di quanto la cultura pop insegni, capitalismo e transfemminismo siano incompatibili. Inoltre, fornisce ai lettori gli strumenti per decodificare le dinamiche patriarcali che permeano la nostra società: dall’educazione di genere alla morale militarista, passando per l’illusione del successo e arrivando al dominio di specie.

Realismo patriarcale. Come il sistema ci educa alle diseguaglianze, Martina Miccichè
Prefazione di Rachele Borghi
Postfazione di Martina Scalini
Dal 24 in libreria

Questo diario percorre il territorio di confine tra vita e morte, facendo ricorso alla forma poetica, che, grazie a quan...
14/01/2025

Questo diario percorre il territorio di confine tra vita e morte, facendo ricorso alla forma poetica, che, grazie a quanto nel verso si fa ritornello, può impegnarsi in un ossessivo esercizio di ripetizione quotidiana, a metà tra l’esame di coscienza e la bacheca social, la ricorsività della memoria e dell’oblio e la liturgia dei gesti incoscienti… Ciò che dà corpo a queste biopoesie sono occasioni presentatesi nel corso di un anno qualsiasi, eventi che hanno permesso di mettere in scena un rito dionisiaco di rarefatta pacatezza e inusitato rigore, per il cui tramite si è provato a echeggiare l’affermazione dell’artista Roman Opałka: “Non parlo della mia vita, ma rendo la vita manifesta”. O, meglio, la "vitamorte", che mai è personale e, tantomeno, umana.

Diario di un anno. Biopoesie 2022-2023
Massimo Filippi


L'autore presenterà il libro mercoledì 29 gennaio, ore 18:30
presso la Libreria Antigone Milano
in dialogo con Bianca Notarianni

«Non c’è un’età dominante – la fantomatica maturità – sulle altre, ma una condivisione del tempo: i giovani non sono ent...
07/01/2025

«Non c’è un’età dominante – la fantomatica maturità – sulle altre, ma una condivisione del tempo: i giovani non sono entità che prima o poi prenderanno il posto dei padri, così come gli anziani non sono soggetti che hanno abbandonato la ribalta; le generazioni formano un mondo comune. Si superano così le ingiustizie che la società attuale invece produce, creando gerarchie anche e soprattutto in termini di generazioni impilate piuttosto che intrecciate. “La vita – scrive Ingold – non è un tiro a segno. Si tratta invece di procedere a tentoni, nello scarto fra mezzi e fini: qui si ritrovano tutte le possibilità. In mezzo a tutto questo non vediamo un futuro che si dirige verso di noi ma che si estende fino a dove arriva lo sguardo. Si muove insieme a noi: non ci arriveremo mai; eppure finché riusciamo ad andare avanti, c’è speranza”.»
Gianfranco Marrone, Doppiozero

Il futuro alle spalle. Ripensare le generazioni, Tim Ingold
A cura di Nicola Perullo

Sembra che gli abitanti delle Isole Figi abbiano due problemi. Il primo è l’innalzamento delle acque dell’oceano, al punto da esser costretti ad abbandonare i villaggi costieri. Il secondo, strettamente collegato, è che in quei villaggi si trovano i luoghi di sepoltura degli antenati, che ness...

«Si può continuare cercando tra le pagine di Zosimo i rimandi possibili tra questi scritti e l'ermetismo o la gnosi, o a...
05/01/2025

«Si può continuare cercando tra le pagine di Zosimo i rimandi possibili tra questi scritti e l'ermetismo o la gnosi, o aggiungere ulteriori immagini oniriche, oppure soffermarsi anche sugli altri trattati […] È opportuno ricordare che non si tratta di testi stravaganti, ma di opere ancora attuali. Vero è che fu Carl Gustav Jung a restituire alla luce Zosimo in un saggio dedicato alle sue “Visionen” del 1937, in cui lo psicoanalista analizzava i nessi tra alchimia greca e psicologia dell'inconscio.»
Armando Torno, Domenica Il Sole 24 ORE

«Numerose sono le sollecitazioni provenienti dall'opera cassireriana che conservano un'indubbia attualità. Tra queste merita di essere segnalata quella riguardante la strada imboccata dall'estetica del Seicento e del Settecento: “Essa – afferma Cassirer – poggia sull'idea che, come la natura in tutte le sue configurazioni sottostà a determinati principi, e come il compito supremo della sua conoscenza consiste nell'impadronirsi di questi principi e nell'enunciarli con chiarezza e certezza, così anche la rivale della natura, l'arte, presenta il medesimo vincolo interno”.»
Maurizio Schoepflin, Avvenire

📚Visioni e risvegli, Zosimo di Panopoli
A cura di Angelo Tonelli
📚 I problemi istitutivi dell’estetica moderna, Ernst Cassirer
A cura di Giovanni Matteucci

"Capacità di coinvolgere, l'ironia in alcuni momenti e la drammaticità in altri... un almanacco di cose vissute, che per...
18/12/2024

"Capacità di coinvolgere, l'ironia in alcuni momenti e la drammaticità in altri... un almanacco di cose vissute, che però non sono ferme a una data di un anno, ma, che diventano cicliche."
Grazie Cecilia Di Lieto!
Radio Popolare

Diario di un anno. Biopoesie 2022–2023, Massimo Filippi

🎧 Riascolta la puntata di oggi di Considera l'armadillo - Noi e altri animali con Massimo Filippi, ospite di Cecilia Di Lieto per parlare del suo ultimo libro "Diario di un anno. Biopoesie 2022-2023". Ospite anche Katia Impellittiere della Lega Abolizione Caccia per parlare della lettera delle associazioni al Presidente Mattarella sulla parte relativa alla caccia nella Legge di bilancio.

https://www.radiopopolare.it/puntata/?ep=popolare-armadillo/armadillo_18_12_2024_12_48

«a giudizio di chi qui scrive, è proprio la parte riguardante la critica di certi studi accademici condotti da universit...
13/12/2024

«a giudizio di chi qui scrive, è proprio la parte riguardante la critica di certi studi accademici condotti da universitari afro-americani e della concezione ontologica della blackness a costituire il contributo migliore dello studioso afro-inglese tra quelli contenuti nel testo, costituendone la parte forse più ampia. In cui viene sottolineata l’originaria idea di negritudine che ebbe origine tra gli intellettuali africani e antillani o caraibici di lingua francese, emigrati in Francia intorno alla metà del XIX secolo, come base della successiva riflessione sulla condizione “nera”.

Ispirati inizialmente dall’esistenzialismo e amati dagli intellettuali “bianchi” francesi, quasi tutti, dai surrealisti come i coniugi Cesaire fino a Frantz Fanon, dovettero fare i conti con una società che, pur nata sulle basi della Grande Rivoluzione, li trattava o li vedeva ancora e di fatto come ex-schiavi o rappresentanti di una società altra e primitiva, forse ancora pericolosa.»
Sandro Moiso, Carmillaonline

Red Africa. Questione coloniale e politiche rivoluzionarie, Kevin Ochieng Okoth

di Sandro Moiso Kevin Ochieng Okoth, Red Africa. Questione coloniale e politiche rivoluzionarie, con una [...]

«Con la prosa affascinante - acuminata, dissacrante, ironica e innovativa - che gli è propria, il filosofo francese, con...
10/12/2024

«Con la prosa affascinante - acuminata, dissacrante, ironica e innovativa - che gli è propria, il filosofo francese, con pochi ma precisi tratti, ci restituisce il reale traumatico dell'era del capitalismo finanziario globalizzato, era fondata su un potlatch doppio e bidirezionale tra l'Occidente e l'Altro: nel momento stesso in cui il primo carnevalizza e cannibalizza il secondo, esportando e imponendo a forza i suoi "valori universali", il secondo cannibalizza e carnevalizza il primo, importando ed esponendo la sua stupidità violenta.»
Massimo Filippi, il manifesto

Carnevale e Cannibale – Il Male ventriloquo, Jean Baudrillard
A cura di Dario Altobelli
Meltemi Editore

A causa di uno spiacevole imprevisto, Fulvio Scaglione non potrà raggiungerci a Roma a Più Libri Più Liberi per presenta...
07/12/2024

A causa di uno spiacevole imprevisto, Fulvio Scaglione non potrà raggiungerci a Roma a Più Libri Più Liberi per presentare il suo libro. Ci sarà Alberto Fazolo, esperto di Terzo Settore e giornalista, che ha partecipato in prima persona alle campagne in sostegno dei popoli dell’ex Ucraina.

Domani, in Sala Aldus alle ore 13.
Più libri più liberi

«Bisogna andare cauti nel giudicare la presidenza Zelens'kyj dalla primavera del 2019 alla fine del 2021 e poi all'invasione. Da un certo punto di vista, sono due anni e mezzo di problemi, incertezze, esperimenti fallimen-tari, delusioni. Un periodo in cui la favola bella dell'uomo nuovo, venuto dal cinema per rinnovare la politica ucraina, s'infrange contro gli scogli della realtà fin quasi ad affondare. Ma da un altro punto di vista, questo è il periodo in cui Zelens’kyj, pagato piuttosto in fretta l'inevitabile prezzo del noviziato, riesce a costruire un potere personalistico che prima aggira i meccanismi tradizionali della democrazia parlamentare e poi finisce quasi per annullarli.

Pensiamo a come Zelens’kyi riesce a sbarazzarsi dell'influenza degli oligarchi, dei privilegi e dei poteri dei parlamentari, della Corte costituzionale. A come i ministri sono diventati intercambiabili. Al modo in cui i funzionari di carriera, quelli che in tutti si altri Paesi vengono raccolti sotto la definizione di "Stato Profondo" e sono considerati inamovibili, sono stati sostituti con decine di esponenti della cerchia che si era radunata negli anni intorno a Kvartal 95.»

Zelens'kyj. L'uomo e la maschera, Fulvio Scaglione

Le contaminazioni tra cinema e letteratura affascinano studiosi e appassionati fin dagli esordi della settima arte. Il c...
04/12/2024

Le contaminazioni tra cinema e letteratura affascinano studiosi e appassionati fin dagli esordi della settima arte. Il cinema e la letteratura lavorano congiuntamente per fornire una percezione del soprasensibile, per reinventare i rapporti tra immediato e mediato, per sfidare l’ordine cronologico della successione degli eventi, per ridisegnare genesi e destini della realtà e del suo senso.

Il saggio di Andrea Balzola si muove intorno alla parola chiave “rovesciamento”, e lo fa analizzando le opere di alcuni maestri del cinema, quali Herzog, Fassbinder e Wenders. Di pari passo, quello di Gian Paolo Caprettini affronta l’archetipo del tempo nell’incontro fra letteratura e cinema. Il rovesciamento, l’archetipo e la distopia diventano così modelli di decostruzione e rigenerazione narrativa della realtà contemporanea.

Vertigini dell’immaginario. Rovesciamenti simbolici e archetipi del tempo tra cinema e letteratura, Andrea Balzola, Gian Paolo Caprettini

L'edizione 2024 di Più libri più liberi è segnata dalla polemica intorno alla presentazione di Leonardo Caffo. Meltemi è...
03/12/2024

L'edizione 2024 di Più libri più liberi è segnata dalla polemica intorno alla presentazione di Leonardo Caffo. Meltemi è particolarmente sensibile ai temi che hanno alimentato la polemica e pertanto ci sembra giusto e doveroso dire brevemente la nostra. Chiariamo subito: riteniamo che non sia stata un'idea brillante quella di invitare Caffo.

Un'edizione dedicata a Giulia Cecchetin non può prescindere da una presa di posizione che non sia schiacciata semplicemente sulle sentenze di tribunale. Ma, visto che la presentazione è stata annullata, seppure con alcune giravolte che hanno persino peggiorato la scelta iniziale, non capiamo le ragioni di chi ha deciso di sospendere le proprie conferenze (come hanno fatto alcune case editrici e ospiti).

Il pubblico di lettrici e lettori paga un biglietto salato per accedere alla Fiera e lo fa soprattutto per assistere alle presentazioni, prima ancora che per comprare i libri. Se davvero si vuole manifestare la propria presa di distanza, la strada giusta è quella di chiudere lo stand, come Meltemi ha fatto nella giornata di sabato dell'ultimo Salone Internazionale del Libro (Torino), quando la polizia caricava i manifestanti pro-Palestina che non venivano fatti entrare e quando ben pochi editori parteciparono alla protesta.

Il rischio, come si può intuire, è quello cerchiobottista che, se da un lato contesta un'iniziativa che in realtà non esiste più, dall'altro evita di chiudere l'attività commerciale – permettendo che la macchina continui a girare. Molto più sensata, allora, la posizione delle case editrici che hanno deciso di non partecipare a PLPL perché il costo dello stand è abnorme rispetto alle possibilità di spesa di un piccolo editore.

Meltemi, pur lasciando ovviamente libertà di scelta alle autrici e agli autori con cui si era organizzata, non intende annullare le presentazioni, che, a maggior ragione quest'anno, reputa necessarie (visto che sono dedicate alla Palestina e all'Ucraina).

Consapevoli di tutte le contraddizioni che vivono in questo mondo che chiamiamo culturale, vi aspetteremo anche quest'anno per creare piccoli spazi di condivisione, a partire da titoli che sin dalle origini della casa editrice cercano di attraversare la selva, sempre più oscura, della società.

📚 Zelens'kyj. L'uomo e la machera📍 Domenica 8 docembre ore 13   Sala AldusPresentazione del libro di Fulvio ScaglioneInt...
03/12/2024

📚 Zelens'kyj. L'uomo e la machera
📍 Domenica 8 docembre ore 13 Sala Aldus
Presentazione del libro di Fulvio Scaglione
Interviene l'autore

«O Chaplin o Churchill. O clown o eroe. Per gli entusiasti Chaplin 'e' Churchill. Per i frettolosi, invece, solo l’alter ego di Vladimir Putin. Molti credono di scrivere di Zelens'kyj e non si accorgono di scrivere, alla fin fine, soprattutto di Putin. [...] Il presidente ucraino, anche quando nominalmente figura come protagonista, è nei fatti solo l’antagonista: il buono che, per contrasto, deve far capire quanto sia cattivo l’altro, cioè il vero eroe. Per non parlare, poi, della fissità da iconostasi in cui, dal 24 febbraio del 2022, il sistema mediatico occidentale l’ha surgelato nel ruolo del Davide che sfida Golia, del paladino della democrazia, dell’uomo che “combatte per noi".

È necessario uscire dalla gabbia del sentimentalismo hollywoodiano e tornare ad analizzare i fatti, a tracciare un quadro credibile degli eventi e delle prospettive. Crediamo forse che gli anni Novanta in Ucraina siano stati molto diversi da quelli vissuti dai russi? O che le tensioni internazionali degli anni Duemila si siano sfogate solo tra Occidente e Russia, saltando a piè pari il secondo Stato più grande d’Europa? L’imperativo del realismo e della concretezza è tanto più vincolante se solo pensiamo alla guerra in corso. Che sul campo di battaglia viene combattuta come le grandi guerre novecentesche, alla “vecchia maniera”, con le trincee, i cannoni, i bombardamenti aerei, la fanteria che avanza nel fango. Mentre nella mente delle opinioni pubbliche, altro fondamentale terreno da conquistare, ci si batte con dosi massicce di una propaganda che sfrutta ogni possibilità offerta dalle tecnologie contemporanee e, soprattutto, priva di limite e ritegno, a qualunque livello.»
Fulvio Scaglione

📚 Pop Palestine. Viaggio nella cucina popolare palestinese📍 Venerdì 6 dicembre ore 19  Sala ElettraPresentazione del lib...
02/12/2024

📚 Pop Palestine. Viaggio nella cucina popolare palestinese
📍 Venerdì 6 dicembre ore 19 Sala Elettra
Presentazione del libro di Fidaa I A Abuhamdiya e Silvia Chiarantini
Intervengono Silvia Chiarantini .it e Camilla Ronzullo
In collegamento con Fidaa I A Abuhamdiya .abuhamdiya

«Non basta limitarsi ad affermare che un popolo è stato espropriato, oppresso o massacrato, spogliato dei suoi diritti, deprivato dell’esistenza politica: bisogna seguire l’esempio di Fanon durante la guerra d’Algeria e segnalare anche il legame tra quegli orrori e i tormenti subìti da altri. La specificità storica non andrà certamente perduta; si otterrà, invece, che la lezione sull’oppressione acquisita in un luogo non sia dimenticata o violata altrove o in altre contingenze. L’intellettuale che rappresenta le sofferenze del suo popolo, e forse di se stesso, non per questo può sottrarsi all’obbligo di denunciare i crimini che quel popolo commette a danno delle sue vittime.»
Dire la verità. Gli intellettuali e il potere, Edwar W. Said

Citazioni, poesie, racconti, testimonianze prima ancora che ricette. Un libro, un mondo di storie e realtà.

«Le illusioni della decolonizzazione e i danni provocati dal dominio coloniale. Li analizza Kevin Ochieng Okoth, afroing...
02/12/2024

«Le illusioni della decolonizzazione e i danni provocati dal dominio coloniale. Li analizza Kevin Ochieng Okoth, afroinglese, in "Red Africa, Questione coloniale e politiche rivoluzionarie" (Meltemi, pp. 172, €16) da una prospettiva particolare: il marxismo anticoloniale in Africa. Tema rimosso, dice, mentre nel libro recupera le lotte rivoluzionarie africane e afroamericane (statunitensi e caraibiche), descrivendo l'"internazionalismo nero" dal secondo dopoguerra agli anni Settanta del Novecento. Per Carlo Formenti, che firma l'Appendice e traduce, il lavoro di Kevin Ochieng Okoth aiuta anche a capire "il fallimento di quel marxismo occidentale che non solo non ha dato un contributo significativo alle lotte delle nazioni postcoloniali, ma soprattutto non ha saputo riconoscere che da quelle lotte è emersa una visione innovativa del marxismo, antidoto all'irrigidimento dogmatico che la teoria ha subito alle nostre latitudini".»
La Lettura - Corriere della Sera

«Accusa di mancanza di coraggio e di radicalismo molti leader africani post-indipendenza, cosa che avrebbe favorito il neocolonialismo. Dimostrando non poco coraggio critica anche un monumento della storia africana come Leopold Senghor, accusato di voler piacere più ai bianchi che ai neri. Si lamenta di come gli afropessimisti guardino più al pessimista "Pelle nera, maschere bianche" di Franz Fanon che non al suo più radicale e combattivo "I dannati della terra", come a dire che un Fanon depoliticizzato è meno pericoloso per l'ordine esistente. L'autore sfida il finto radicalismo di certi discorsi post-coloniali: concepite negli uffici confortevoli e climatizzati delle istituzioni accademiche catturate dagli interessi neoliberisti, queste idee o prestano un'attenzione eccessiva al simbolico (estetica decolonizzata) o, peggio ancora, generano apatia.»
Marco Aime, Doppiozero

Red Africa. Questione coloniale e politiche rivoluzionarie, Kevin Ochieng Okoth

«La cancel culture e la pratica del call out sono argomenti all'ordine del giorno. Nate come strumenti al servizio di so...
29/11/2024

«La cancel culture e la pratica del call out sono argomenti all'ordine del giorno. Nate come strumenti al servizio di soggettività marginalizzate per rispondere al danno e alla violenza subiti in situazioni caratterizzate da un forte squilibrio di potere, sono oggi nel mirino degli avversari dei movimenti sociali radicali, rientrando tra i punti più problematici della cultura politica odierna», Diletta Bellotti cita adrienne maree brown
L'Espresso

Per una giustizia trasformativa. Una critica alla cancel calture, adrienne maree brown

«Anche se è stato considerato vicino a Edgar Morin e a Roland Barthes, soprattutto per la sua attenzione critica ai diff...
28/11/2024

«Anche se è stato considerato vicino a Edgar Morin e a Roland Barthes, soprattutto per la sua attenzione critica ai differenti aspetti della semiologia, in realtà ha dato vita ad una critica irrimediabile della società capitalistica, negandone qualsiasi valore assoluto e qualsiasi bisogno (valore d’uso) che non sia artefatto e finalizzato soltanto al consumo di massa, che ha ritenuto l’autentico fondamento della medesima a differenza del marxismo che lo ha, invece, sempre individuato nella produzione. Motivo per cui è possibile avvicinarlo, per molti versi, all’analisi della società dello spettacolo teorizzata da Guy Debord fin dal 1967.»
Sandro Moiso, carmillaonline

Carnevale e Cannibale – Il Male ventriloquo, Jean Baudrillard
A cura di Dario Altobelli

di Sandro Moiso Jean Baudrillard, Carnevale e cannibale / Il male ventriloquo, Meltemi editore, Milano [...]

Peter Sloterdijk e Stefano Vastano, suo traduttore, al lavoro. Ecco i primi passi della pubblicazione di un libro: il di...
28/11/2024

Peter Sloterdijk e Stefano Vastano, suo traduttore, al lavoro. Ecco i primi passi della pubblicazione di un libro: il dialogo. "Der Kontinent ohne Eigenschaften" sarà tra le novità editoriali del 2025. Ne siamo felicissimi e non vediamo l'ora di averlo a catalogo.

"Cos'è l'Europa? Una comunità di stanchi spiriti, ancorata al solco delle tradizioni stabilite a Roma? O una piattaforma in continuo apprendimento, destinata ad auto-rinforzarsi nel tempo? La vera Europa - questa la risposta che Sloterdijk ci consegna nel suo nuovo saggio - è lì dove le passioni creative resistono alle onde cupe e fobiche del Risentimento."

Indirizzo

Piazza Don Mapelli 75
Milan
20099

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