17/01/2025
Il titolo, “Bratislava”, evoca un luogo immaginario, un rifugio mentale in cui l’artista si confronta con le proprie fragilità. Attraverso versi incisivi e immagini suggestive, LALA descrive la distanza crescente in un rapporto, i silenzi e il senso di smarrimento: “Amarsi ma soltanto in preda al panico / è stata colpa mia, forse è solo colpa mia, lo so”.
Il testo si snoda tra la consapevolezza della perdita e il tentativo di elaborare il dolore, con metafore potenti come il cuore lanciato nel Danubio, simbolo di un gesto estremo per liberarsi dal peso delle emozioni. L’immagine del dado che rotola, ripetuta nel ritornello, riflette, invece, un destino incerto, lasciato ormai nelle mani del caso.
La produzione musicale accompagna perfettamente il contenuto del brano, che alterna momenti di introspezione a passaggi più intensi, creando un’atmosfera capace di amplificare il coinvolgimento dell’ascoltatore. La ripetizione di “cado” diventa un mantra che scandisce il senso di disorientamento, ma anche la volontà di ripartire da zero.
“Bratislava, per me, è un luogo immaginario dove i rapporti freddi prendono vita, che siano d’amore o familiari. Penso a chi ha un legame distaccato con un genitore o un fratello, dove il dito viene sempre puntato sull’altro, mai su sé stessi. E allora mi chiedo: è giusto buttare via il cuore a causa di questi rapporti? - spiega LALA - Non sono mai stato nella città slovacca, ma nella mia mente la vedo fredda e grigia. Forse non è affatto così, ma è così che la immagino.”
In un mondo dove spesso tutto sembra sfuggire, “Bratislava” di LALA diventa un faro, una testimonianza che anche dalla solitudine più profonda è possibile risalire.