28/02/2024
Mercoledì 21 febbraio, presso l’Università Cattolica, i ragazzi del CLU hanno organizzato un incontro con Andrea Nembrini, preside della scuola “Don Luigi Giussani” di Kampala, Uganda, moderato dalla studentessa Beatrice Galeotto.
L’Uganda è un paese “incasinato”. La scrittura è arrivata a fine ottocento, le mogli vengono comprate dalle famiglie dei mariti e la superstizione è ancora molto radicata. “Litigo con tante mamme che, quando si ammalano i ragazzini, vanno dallo stregone. Non all’ospedale.” Esistono ancora i sacrifici umani: e i bambini, spesso, ne sono vittime.
“La scuola sorge all’inizio d’una baraccopoli che s’è formata durante la guerra civile quando gli aciòli, tribù originaria del nord, è migrata a sud.” Una guerra cruenta, combattuta a colpi di machete, bambini-soldato e atti di cannibalismo. “Sono queste le vere ferite che lascia un conflitto: le case si ricostruiscono, le ferite si rimarginano. Ma nella testa della gente, la violenza, diventa un modo di vivere.”
Ma perché, se non aveva lo spirito missionario, Andrea ha deciso di partire per questo inferno?
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di .frosio