Chora Media

Chora Media Non basta più vedere, bisogna sentire🎙
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Chora si rivolge a chi è in cerca di una prospettiva più ricca sul mondo, dando voce a una vasta gamma di narrative autentiche, attraverso un’unione non convenzionale di formati che partono dal podcast per evolversi in altre forme (video, libri, eventi online e offline).

17/05/2024

Riccardo Milani nasce sopra un cinema e cresce ascoltando le voci degli attori e dei doppiatori italiani. Qualche anno dopo, entra finalmente in una sala, mano nella mano con il padre, lo stesso padre che trovò lavoro negli studi dove si giravano i film di Sordi e Orson Welles.

Dopo un’infanzia di gioco, passa a vivere i suoi vent’anni nella Roma teatro del rapimento Moro. Entra nei set cinematografici in punta di piedi, a partire dalle mansioni più umili, tra cui quella di reggere un parasole alla diva Catherine Deneuve. Passando per il mondo pubblicitario, approda infine alla candidatura al David di Donatello per il migliore esordio cinematografico. Il mondo del cinema fa capolino poi nella sua vita privata, e sposa l’attrice Paola Cortellesi.

In questa intervista, il regista Riccardo Milani racconta a Malcom Pagani le sue storiche collaborazioni con figure di spicco del mondo dello spettacolo, e la predisposizione all’ascolto e all’osservazione che connota il suo operato.

Tenderstories

Questa foto è stata scattata nel 2016, due anni prima che Maria Silvia Spolato morisse.A guardarla bene, con quella siga...
17/05/2024

Questa foto è stata scattata nel 2016, due anni prima che Maria Silvia Spolato morisse.

A guardarla bene, con quella sigaretta in bocca, sembra una vecchietta come tante altre, che continua imperterrita a fumare nonostante gli 80 anni (suonati) non glielo permetterebbero più.

Noi però sappiamo che la sua storia non è come le altre, è la storia di di un’insegnante di matematica, che l’8 marzo 1972 decise di scendere in piazza per dichiarare pubblicamente la sua omosessualità, sfidando una società ancora bigotta e omotransfobica.

Oggi è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia (o IDAHOBIT, dalla sigla inglese), una giornata contro le discriminazioni basate sull'orientamento affettivo, in cui vogliamo ricordare soprattutto chi per qualsiasi motivo è ancora costretto a tenerlo nascosto.

Se siete curiosi di approfondire la storia di Maria Silvia Spolato, potete ascoltare Prima, il podcast di che ripercorre la sua storia e quella del movimento LGBTQ+ negli anni ’70.

Si ascolta gratuitamente, solo su Spotify.

“Sono venuti a casa mia, hanno disegnato dei peni giganti con la bomboletta spray e hanno affisso dei manifesti con la m...
16/05/2024

“Sono venuti a casa mia, hanno disegnato dei peni giganti con la bomboletta spray e hanno affisso dei manifesti con la mia faccia e la scritta ‘traditrice’”. Questi sono i primi effetti della nuova legge. Mariam Kvaratskhelia ha 31 anni ed è stata una delle prime attiviste apertamente lesbiche della Georgia.

Mariam nel fine settimana ha trovato i muri del pianerottolo, delle scale, del portone d’ingresso e dell’atrio di casa sua vandalizzati. Suo padre, un settantenne con il cancro, di notte riceve telefonate minacciose – gli dicono: “Hai cresciuto una figlia lesbica venduta al nemico”.

Mariam è la fondatrice del Pride di Tbilisi, la capitale della Georgia, un Paese dove fino al 2000 l’omosessualità veniva punita con il carcere. Il suo primo Pride è finito con un morto ammazzato, un cameraman ucciso da estremisti di destra che sono organizzati in sigle di tifosi e palestre di arti marziali. Uomini ben protetti che sono rimasti impuniti.

Il Pride è un’organizzazione internazionale e quindi, secondo la nuova legge, un agente straniero. Mariam dice che il partito al potere, Sogno georgiano, sta già mettendo in piedi una campagna elettorale contro quella che definiscono “l’ideologia gender” per provare a oscurare la questione di cui oggi parlano tutti: la protesta e la legge che allontana la Georgia dall’Unione europea e la avvicina a Mosca, in un paese dove quasi l’80 per cento dei cittadini chiedono l’ingresso nell’Ue (un obiettivo che la Georgia ha scritto anche nella sua Costituzione).

Ne ha parlato ieri Cecilia Sala in Stories. La puntata con la prima parte dell'intervista a Mariam si può ascoltare sulle principali piattaforme audio gratuite.

Tra meno di un mese si vota per le elezioni europee. Storicamente è un voto che vede meno interesse da parte degli elett...
15/05/2024

Tra meno di un mese si vota per le elezioni europee. Storicamente è un voto che vede meno interesse da parte degli elettori, con affluenze basse.

Questo perché le istituzioni europee sono complicate da seguire, comprendere e raccontare, ma soprattutto perché la politica stessa le ha sempre considerate come un'occasione per contare i propri elettori e chiarire i rapporti di forza.

Le elezioni di quest’anno potrebbero però cambiare questo trend: i più giovani sono molto interessati alle sorti dell’Unione, sono nati e cresciuti con un’Europa unita e difficilmente vorrebbero tornare indietro. Infine, sono meglio informati e più refrattari a credere a bufale, teorie del complotto e fake news.

Questo potrebbe portare ad un aumento dell’affluenza e a una maggior consapevolezza della rilevanza dell’Unione europea nelle nostre vite.

Ne parliamo nella nuova puntata di Coffee News, il podcast di Chora Media promosso da Allianz. Si può ascoltare sulle principali piattaforme audio gratuite.

In questo momento nella capitale Tbilisi si manifesta con le bandiere europee e si affrontano i cannoni ad acqua e i man...
14/05/2024

In questo momento nella capitale Tbilisi si manifesta con le bandiere europee e si affrontano i cannoni ad acqua e i manganelli della polizia in assetto antisommossa. Si protesta contro una legge che fa assomigliare la Georgia un po’ più alla Russia e un po’ meno a un Paese europeo.

La Georgia è un Paese del Causaso, incastonato tra la Russia, la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaigian. Ed è un Paese che ha il progetto di entrare nell’Unione europea scritto nella sua Costituzione. È una democrazia ed è indipendente dal 1991.

Cecilia Sala questa mattina era davanti al Parlamento e ha raccontato chi sono i giovani manifestanti e come il loro movimento sia nato nei club. La legge che li ha fatti arrabbiare ha lo stesso nome della legge con cui Putin, nel 2012, ha chiuso la bocca o costretto all’esilio un po’ di media indipendenti, associazioni e ong. Per questo chi protesta l’ha soprannominata “la legge russa”.

Il problema per i manifestanti è che la legge rende praticamente impossibile continuare il percorso di integrazione europea – perché è incompatibile con i valori dell’Unione. Oggi la legge è passata, ma la piazza non si è fermata.

Ne parla Cecilia Sala nella nuova puntata di Stories. Si ascolta sulle principali piattaforme audio gratuite.

Il pomeriggio del 14 maggio 1983 è un sabato grigio e piovoso.Attorno alle 17.30 al Cinema Eros, uno dei tanti cinema a ...
14/05/2024

Il pomeriggio del 14 maggio 1983 è un sabato grigio e piovoso.

Attorno alle 17.30 al Cinema Eros, uno dei tanti cinema a luci rosse di Milano, è iniziato il secondo tempo del film. In programma c’è Lyla profumo di femmina. In sala ci sono 32 uomini.

Improvvisamente le fiamme cominciano ad alzarsi lungo la pesante tenda di velluto dell’ingresso. Qualcuno riesce a farsi strada verso le uscite di emergenza che danno sul cortile interno, seguito da gran parte degli spettatori. Viene dato l’allarme.

Chi ha imboccato le uscite di sicurezza si è ritrovato nel cortile e si è messo in salvo. In cinque invece, tentano di fuggire dalla porta principale, ma la tenda dell’ingresso è diventata un muro di fiamme. Arrivano in strada completamente ustionati. Così come un passante, Livio, che nel tentativo di soccorrerli è stato investito dalle fiamme.

Tutti e sei moriranno pochi giorni dopo in ospedale. Si capisce subito che l’incendio è troppo violento e devastante per essere un incidente provocato da un corto circuito o da un mozzicone di sigaretta. È doloso: qualcuno ha versato della benzina e poi ha dato fuoco alla sala.

Sono passati esattamente 40 anni da quel giorno e domani il Comune di Milano poserà al 101 di viale Monza, dove aveva sede il cinema, un totem per non dimenticare cosa è successo. Non saranno però indicati i nomi delle vittime. Nonostante sia passato molto tempo, questa strage è una sorta di tabù.

Si trattò a tutti gli effetti di un attentato, il più grave avvenuto a Milano dopo piazza Fontana, ma è stato nascosto sotto il tappeto. Per la vergogna di una strage durante un film p***o, per lo strazio delle vittime morte lentamente, per la distrazione di un Paese che stava uscendo dagli anni di Piombo e voleva passare oltre.

Nonostante la condanna di due membri del gruppo neonazista Ludwig, restano molti punti oscuri, e incredibilmente ancora oggi sono molte le resistenze a parlarne.

Abbiamo provato a ricostruire quello che è successo in un podcast che si intitola Cinema Eros.

Una serie di Fondazione Corriere della Sera, con il patrocinio di Fondazione Cariplo, prodotto da Corriere della Sera in collaborazione con Chora Media.

Negli anni '70 Franco Basaglia e il suo team rivoluzionano il tema della salute mentale in Italia. Nei reparti in cui la...
13/05/2024

Negli anni '70 Franco Basaglia e il suo team rivoluzionano il tema della salute mentale in Italia. Nei reparti in cui lavorava, i medici iniziarono a non indossare più i camici bianchi e a mescolarsi liberamente con i pazienti. fu aperta una rivista, vennero introdotte attività artistiche per i pazienti, come la pittura e gli autoritratti, furono incoraggiate le visite dei parenti e le gite dei pazienti.

Furono aperti i reparti chiusi, rimosse le sbarre, le catene e le camicie di forza. Fino ad allora i pazienti nei manicomi venivano trattati con violenza e con un uso spropositato di medicinali.

Alla fine, il 13 maggio 1978, la legge 180 dichiara la chiusura dei manicomi.

Più di tutto l'attività di Basaglia e dell’equipe di pionieri che la pensavano come lui ha provato a scardinare l'immagine stigmatizzata dei “matti”, sottolineando – prendendo a prestito una canzone del cantautore brasiliano Caetano Veloso - che “da vicino nessuno è normale”.

Della storia di Basaglia e del nostro approccio alla salute mentale in Italia e nel mondo ha parlato Simone Pieranni nella puntata n.14 di Fuori da qui.
Si può ascoltare sulle principali piattaforme audio.


Il contributo video di questa puntata è stato presa dal canale Youtube di “forum sulla salute mentale”.

Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a dicia...
12/05/2024

Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L’altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre.

ha raccontato la sua storia e quella delle sue due madri in “Storia del mio nome”, un podcast di Spotify Studios prodotto in collaborazione con Chora media.

Si può ascoltare gratuitamente su Spotify.

"La lunga notte dell'impero" è il podcast in cui Alessandro Barbero cerca di rispondere a una domanda: cosa intendiamo d...
11/05/2024

"La lunga notte dell'impero" è il podcast in cui Alessandro Barbero cerca di rispondere a una domanda: cosa intendiamo dire quando parliamo di “caduta dell’Impero romano”?

Per molti è considerato un avvenimento improvviso, come un fulmine a ciel sereno che nessuno si aspettava e che sconvolse gli equilibri. In realtà è una cosa cominciata molto tempo prima.

In questo podcast, Alessandro Barbero ci porta dentro uno degli episodi che segnarono l’inizio della fine del dominio romano sull’Europa. È la storia di un popolo in fuga che chiede, e faticosamente ottiene, accoglienza in un contesto di emergenza che oggi probabilmente chiameremmo “umanitaria”. Ed è la storia di un governo che non saprà gestire questa emergenza, in un crescendo di malversazioni, ricatti e soprusi che sfoceranno in rivolta armata.

Quersta è la storia della cosiddetta invasione gotica e della battaglia di Adrianopoli del 378 dopo Cristo, che secondo diversi studiosi porterà, un secolo più tardi, alla caduta dell’Impero romano d’Occidente.

Una storia che racconteremo da una prospettiva particolare, quella di tre personaggi, i cui destini, almeno in parte, si incrociano.

"La lunga notte dell'impero" è un podcast di Chora media e Intesa Sanpaolo: si può ascoltare su tutte le piattaforme audio gratuite.

Nella prima puntata di "Quello che i soldi non dicono", il nostro podcast in collaborazione con Bloomberg, raccontiamo d...
11/05/2024

Nella prima puntata di "Quello che i soldi non dicono", il nostro podcast in collaborazione con Bloomberg, raccontiamo di come Silvio Berlusconi sia diventato uno degli uomini più ricchi d'Italia e del mondo e della cosa più ordinata e lineare della sua carriera: la sua successione.

In ballo, infatti, c'erano aziende, diversi miliardi, ben cinque eredi e un partito politico.

Nelle 10 puntate del podcast racconteremo la storia dell'Italia attraverso la le sue aziende e la storia delle dinastie del suo capitalismo industriale.

È possibile ascoltare "Quello che i soldi non dicono" su tutte le piattaforme audio gratuite.

10/05/2024

Il giorno del suo onomastico, la madre le regala una chitarra esaudendo il suo desiderio nato dal vedere la sorella suonare lo strumento. Parlando della sua adolescenza in una Roma anni ‘80, segnata dalla proliferazione degli eccessi e delle dipendenze, Paola Turci racconta che la musica riesce a salvarla da un destino che avrebbe potuto essere diverso.

Ventunenne, arriva sul palco di Sanremo. Nel 1993 un incidente stradale cambia le prospettive della sua esistenza: perde il controllo del veicolo, ma non quello della sua vita che ha saputo mantenere in carreggiata.

In quest’intervista, Paola Turci racconta a Malcom Pagani la sua visione dell’amore, del destino e del panorama musicale italiano: si ascolta su tutte le piattaforme audio gratuite.

“Dicono di te” è un podcast prodotto da Chora Media e Tenderstories.

Hai paura di volare?L'aerofobia è una delle paure più comuni, ma è spesso basata su convinzioni che non sono reali"Relax...
10/05/2024

Hai paura di volare?

L'aerofobia è una delle paure più comuni, ma è spesso basata su convinzioni che non sono reali
"Relax & Fly" è un podcast che abbiamo realizzato per Rome Airports che ci aiuta a vivere meglio l'esperienza del volo rispondendo ai dubbi
e alle domande più frequenti.

La sua versione in lingua inglese è uscita su tutte le piattaforme audio: https://open.spotify.com/show/6HTyQOn5SJEpJ6HqWfnrPD?si=Jg5hip_ESHWdAyHxgV_vbQ

L'8 e il 9 giugno si vota per le elezioni europee e ci sono tantissime informazioni da sapere per arrivare il più possib...
09/05/2024

L'8 e il 9 giugno si vota per le elezioni europee e ci sono tantissime informazioni da sapere per arrivare il più possibile preparati al giorno del voto.
Poteva mancare un podcast su questo? Certo che no!
Dovevamo farlo anche un po' divertente? Per forza.

E allora abbiamo coinvolto l'uomo più divertente del web per guidarvi verso il seggio elettorale: Turbopaolo.

In 10 episodi vi farà scoprire chi può votare, chi può essere votato, come si esercita il diritto di voto e come funziona l'Unione europea. E soprattutto che cosa l'Ue fa per i giovani: avete presente il roaming? Ecco.

"Votare è facile (se sai come farlo" è un podcast che abbiamo prodotto in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo. Si può ascoltare su tutte le piattaforme audio gratuite.

Il 9 maggio 1978, a Roma, veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana.Mo...
09/05/2024

Il 9 maggio 1978, a Roma, veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana.

Moro era stato rapito 55 giorni prima, la mattina del 16 marzo, da un commando delle Brigate rosse: oggi sono passati 45 anni dalla sua prigionia e morte che cambiarono la storia della nostra Repubblica.

Durante il sequestro, Moro scrisse numerose lettere alla moglie e ai figli. Dalle sue parole emergono commozione, speranza e umanità.

In una lettera scritta il 5 maggio, pochi giorni prima di morire, Moro sembra essere consapevole del destino che lo attende. Scrive alla moglie di fare da intermediaria nel salutare tutti i conoscenti e i parenti che lui non avrebbe più rivisto. In conclusione le dedica un saluto speciale, certo di poterla rivedere anche dopo la morte.

Cosa sarebbe successo se Moro non fosse stato rapito e ucciso? In che modo sarebbe cambiata la storia del nostro Paese? Non lo sapremo mai, ma ciò che è certo è che l’omicidio del presidente della Dc fece entrare il sistema politico italiano in una crisi irreversibile.

Una crisi di cui Marco Damilano ha parlato in Romanzo Quirinale, il podcast che racconta il nostro Paese attraverso la storia dei partiti e dei Presidenti della Repubblica. "Il fantasma di Aldo Moro": su tutte le piattaforme audio gratuite.

Ci vediamo al Salone Internazionale del Libro?Quest’anno, per la prima volta, insieme a noi ci sarà anche Will Media. Da...
08/05/2024

Ci vediamo al Salone Internazionale del Libro?

Quest’anno, per la prima volta, insieme a noi ci sarà anche Will Media.

Dal 9 al 13 maggio ci troverete con uno stand all’interno del padiglione OVAL e un programma di incontri, dibattiti e proiezioni aperti a tutti e tutte!

Questo è il programma delle quattro giornate. Vi aspettiamo!

“La caratteristica tutta italiana di candidare persone per il parlamento europeo sapendo, sia gli elettori che gli elegg...
07/05/2024

“La caratteristica tutta italiana di candidare persone per il parlamento europeo sapendo, sia gli elettori che gli eleggibili, che questi non metteranno mai piede in quel parlamento si ripete anche questa volta. Così noi spesso ci perdiamo a ragionare di cosa pensano le gli elettori degli eletti, dimenticando che il vero problema è cosa pensano gli eletti degli elettori”.

Il dibattito del prossimo appuntamento elettorale ruota infatti intorno all’opportunità dei leader di partito di spingere la lista per ottenere maggiori seggi. Ma chi si candida dovrebbe poi eseguire quell'incarico: esserci. Il commento di Luca Bizzarri sulla candidatura alle elezioni europee come capolista della leader del PD e parlamentare Elly Schlein, e della leader di FDI e Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La nuova puntata di "Non hanno un amico" si può ascoltare sulle principali piattaforme audio gratuite.

L'imprenditrice Truong My Lan è stata condannata a morte per una frode miliardaria in Vietnam: la donna è ritenuta colpe...
06/05/2024

L'imprenditrice Truong My Lan è stata condannata a morte per una frode miliardaria in Vietnam: la donna è ritenuta colpevole di corruzione, appropriazione indebita e violazione della legge bancaria.

Il processo ha coinvolto altri 84 imputati, accusati di aver truffato migliaia di risparmiatori, ex funzionari della Saigon Commercial Bank ed ex membri del governo e dipendenti della banca. Truong My Lan ha ricevuto la condanna a morte perché considerata l'ideatrice della frode.

Secondo la procura si sarebbe intascata 12 miliardi di dollari. Una cifra pari al 3% del PIL dell'intero Vietnam nel 2022. In Vietnam la notizia è enorme, perché l'arresto colpisce anche le autorità finanziarie del Paese, che avevano sostenuto la Saigon Commercial Bank e non si erano accorte di niente.

Ma la condanna di una delle donne più ricche del Vietnam si può anche interpretare come l’ennesimo segnale di difficoltà del Partito comunista vietnamita nel continuare a mantenere la stabilità del Paese. E alla conseguente preoccupazione da parte della comunità internazionale, che aveva visto nella crescita del Paese un modello su cui investire.

Ne parla Simone Pieranni nella nuova puntata di Altri Orienti. Si ascolta sulle principali piattaforme audio gratuite.

Da oggi, fino a giugno, si verificherà in Illinois un evento che non accadeva dal 1803: la più grande covata di cicale d...
05/05/2024

Da oggi, fino a giugno, si verificherà in Illinois un evento che non accadeva dal 1803: la più grande covata di cicale di 13 anni, conosciuta come Brood XIX, emergerà insieme a una covata di cicale di 17 anni del Midwest, Brood XIII.

L’evento è particolarmente interessante perché accade solo ogni 221 anni, ed è numericamente importante. Le cicale in questione sono le cicale periodiche, una specie fra le più antiche delle foreste nelle quali abitano.

Secondo alcuni studi biologici, circa 4 milioni di anni fa, l’antenato dell’attuale specie Magicicada, si divise in due lignaggi. Circa un milione e mezzo di anni dopo, uno di questi si divise nuovamente. I tre lignaggi risultanti sono quindi la base dei moderni gruppi di specie di cicale periodiche. I primi coloni americani incontrarono le cicale periodiche nel Massachusetts. L'apparizione improvvisa di così tanti insetti ha ricordato loro le piaghe bibliche delle locuste, che sono una specie di cavalletta. È così che nel Nord America il nome “locusta” è stato erroneamente associato alle cicale.

Ma a differenza delle locuste o di altre cavallette, le cicale non masticano foglie, non decimano i raccolti e non volano in sciami. Il New York Times ha scritto che non mordono, non pungono e non portano malattie, quindi gli abitanti dei 14 Stati americani che saranno teatro dei movimenti di questi insetti, possono stare tranquilli. Floyd Shockley, entomologo, ha spiegato che “Nelle aree urbane, ci saranno numeri sufficienti da rendere necessaria la rimozione dei loro corpi. Ma invece di aspettare che venga fatta pulizia, le persone dovrebbero approfittarne e considerarli fertilizzanti gratuiti per le piante”.

Alla domanda: Come posso sbarazzarmi delle cicale? Shockley dice di non farlo: gli insetti sono benefici per l'ambiente, agiscono come giardinieri naturali degli alberi. I buchi che lasciano quando emergono consentono all'acqua piovana di penetrare nel sottosuolo e nutrire le radici degli alberi nei caldi mesi estivi.

Nella nuova puntata di Fuori da Qui abbiamo parlato di emersioni, più o meno innocue. Si ascolta sulle principali piattaforme audio gratuite.

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Il problema dei 3 corpi ha creato una specie di fenomeno culturale: solo tra l'1 e il 7 aprile di quest'anno, lo show ha...
04/05/2024

Il problema dei 3 corpi ha creato una specie di fenomeno culturale: solo tra l'1 e il 7 aprile di quest'anno, lo show ha ottenuto 8,3 milioni di visualizzazioni su Netflix. Ma se guardiamo all'immensa produzione fantascientifica cinese, quest'opera è solo la punta dell'iceberg.

La serie TV è tratta dal libro di Liu Cixin, uno dei maggiori autori cinesi contemporanei di fantascienza. Un genere che ha spesso a che fare con le paure della società che racconta. La fantascienza infatti esorcizza e razionalizza i mali del tempo di cui parla e mette in luce i rischi percepiti del cambiamento che lo attraversa.

Così guardare al modo di fare fantascienza in Cina ci racconta molto della sua evoluzione nell'ultimo secolo. Come società, sul piano interno, e come proiezione nel mondo.

Più di un secolo fa Liang Qichao, prima ancora della Cina repubblicana e di quella comunista, scrive "Il futuro della Nuova Cina". Siamo nel 1902 e quello che è considerato il primo scrittore di fantascienza cinese è secondo molti anche il primo a immaginare la Cina nel futuro. Nel tempo e nello spazio. Tanto da prefigurarla per la prima volta come Stato-nazione e non più come impero.

Tanti concetti che emergono nell'opera di Liang Qichao sono tornati nella storia moderna della Cina, così come tante dinamiche che lui aveva intravisto. La Cina del libro, che sarebbe quella di un ipotetico 1962 organizza a Shanghai l’Expo universale. Questa previsione diventerà realtà nel 2010, seppur in tutto un altro mondo.

Durante la Cina comunista, il genere fantascientifico è rimasto un po' ai margini, finché la produzione non è ripresa con forza dopo il disgelo con gli Stati Uniti, avvenuto a fine anni '80.

Da lì il genere ha sviluppato in particolare il rapporto del Paese con gli Stati Uniti e la relazione cinese con lo sviluppo tecnologico. Negli anni '90 però, la tendenza della fantascienza cinese è anche quella di abbracciare un mondo globalizzato e parlare sempre di meno di temi nazionali e sempre più di temi globali, come le diseguaglianze e gli eccessi del consumismo.

I primi anni di vita Luca Guadagnino li ha vissuti in Etiopia, un Paese tanto lontano quanto storicamente legato all’Ita...
03/05/2024

I primi anni di vita Luca Guadagnino li ha vissuti in Etiopia, un Paese tanto lontano quanto storicamente legato all’Italia. Con alle spalle un’educazione cosmopolita, giunge in Italia dove coltiva negli anni la sua carriera nel mondo del cinema, fino a raggiungere Venezia.

In quest’intervista, Guadagnino racconta a Malcom Pagani la genesi della sua filmografia, che considera essere la sua eredità: https://shor.by/WuX1

Nel centro di Teheran c’è una ragazza in piedi su un cassonetto della spazzatura ribaltato. Ha in mano il suo velo nero ...
02/05/2024

Nel centro di Teheran c’è una ragazza in piedi su un cassonetto della spazzatura ribaltato. Ha in mano il suo velo nero a cui ha appena dato fuoco e lo sta facendo roteare in alto. Si chiama Nika Shakarami, ha 16 anni e morirà quel giorno.

È il 20 settembre 2022, è passata meno di una settimana dalla morte di Mahsa Jina Amini e le strade iraniane sono piene di gente in protesta. Le autorità in quella fase non riescono a contenere i manifestanti e mandano in giro agenti in borghese, sotto copertura, che cercano di capire chi siano i leader delle proteste. E Nika è la più carismatica della piazza, è quella che intona i cori e dà coraggio agli altri, che la seguono: sembra lei la leader.

La Bbc ha impiegato sei mesi a verificare i documenti interni degli apparati di sicurezza iraniani in cui c’è la cronistoria del rapimento di Nika: Un agente le mette i calzini in bocca per farla smettere di urlare, poi le lega le mani dietro la schiena. Un altro si siede sul suo corpo sdraiato e le mette una mano nei pantaloni. Da quel momento sono botte, bastonate, imprecazioni. Ammetteranno di “aver perso il controllo”.

Nika viene abbandonata sul marciapiede. Contro il suo corpo sono stati usati tre manganelli, tre taser e un numero imprecisato di cazzotti.

Ce ne parla Cecilia Sala nella nuova puntata di Stories. Si ascolta sulle principali piattaforme audio gratuite.

Trent'anni fa Ayrton Senna moriva in pista a Imola. Un giorno drammatico che fu soltanto il corollario di uno dei weeken...
01/05/2024

Trent'anni fa Ayrton Senna moriva in pista a Imola. Un giorno drammatico che fu soltanto il corollario di uno dei weekend più cupi della storia della Formula 1. Senna morì il giorno dopo il collega austriaco Roland Ratzenberger, che p***e la vita sulla stessa pista. E questo non fece che rendere ancora più inaccettabile la morte di chi stava correndo con la bandiera austriaca nell'abitacolo, pronto a sventolarla alla vittoria in onore del collega.

Senna, soprannominato Beco dai suoi familiari per la sua andatura traballante, aveva sempre camminato in bilico nella vita, ma era ormai un grande campione. Aveva vinto il Mondiale tre volte in carriera e, anche se il nuovo inizio con la scuderia Williams non si era rivelato così facile, era ancora uno dei principali favoriti nelle competizioni di quell'anno.

Quel primo maggio del '94 c'era qualcosa di estremamente inquietante nell'aria. Senna prima dell'inizio della gara era nervoso. E gli incidenti dei primi minuti della corsa non sembravano preannunciare nulla di buono.

Alle 14.17 la sua auto non sterzò, schiantandosi a 200 km/h. La corsa della vita di Beco si concluse poche ore più tardi all'ospedale di Bologna, quando la primaria diede l'annuncio della sua morte in diretta televisiva.

Della sua storia e dei fatti di quel weekend di 30 anni fa abbiamo parlato in "Ayrton Senna Forever". Si ascolta su tutte le piattaforme audio gratuite.

01/05/2024

Quando e perché nasce la Festa dei Lavoratori?

La nuova puntata di "Chiedilo a Barbero" è dedicata al primo maggio, la Festa dei Lavoratori, o Festa del Lavoro.

Si può ascoltare su tutte le piattaforme audio gratuite: https://open.spotify.com/show/7JLDPffy6du4rAy8xW3hTT?si=88588466dd834fad

Buon Primo Maggio!
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"Chiedilo a Barbero" è un podcast di Intesa SanpaoloIntesa Sanpaolo e Chora Media.

È il 30 aprile 1993, trentun anni fa. Siamo ad Amburgo, dove Monica Seles, la tennista numero uno al mondo, sta giocando...
30/04/2024

È il 30 aprile 1993, trentun anni fa. Siamo ad Amburgo, dove Monica Seles, la tennista numero uno al mondo, sta giocando contro la bulgara Magdalena Maleeva.

Seles, che non ha ancora compiuto vent'anni, a quel punto ha già vinto per 8 volte un torneo dello Slam: tre a Melbourne, tre a Parigi, due a New York.

Quel giorno sta vincendo, ovviamente. Al cambio di campo si è fatta passare un asciugamano fresco per togliere il sudore dalla fronte, mentre armeggia con le dita fra le corde della racchetta. Afferra un bicchiere di cartone colmo per metà, senza sapere che nel giro di qualche secondo sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita e la storia del tennis.

Durante quel cambio gioco un uomo si avvicina alla Seles senza essere visto e la pugnala alla schiena con un coltello lungo 23 centimetri. Solo per una fortunata coincidenza, Seles in quel momento si è spostata in avanti e il coltello la penetra solo di due centimetri sulla schiena.

All’inizio, tra gli inquirenti prevale il movente politico legato alla Jugoslavia, che in quel momento si stava disintegrando. Nel decennale della morte di Tito, non esisteva più niente a tenere insieme Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia, Kosovo, Vojvodina.

In seguito si scoprirà invece che il gesto dell'attentatore era nato da un'ossessione per Steffi Graf, la tennista a cui Monica Seles aveva sottratto il primato in classifica.

Dopo quell’attentato, la Seles non sarà mai più la stessa, e forse nemmeno il tennis. Questa storia ce la racconta Angelo Carotenuto nella puntata n.63 di “Rimbalzi”: si ascolta su tutte le piattaforme audio gratuite.

Il Triangolo d’Oro è una zona compresa fra Myanmar, Laos e Thailandia. Si tratta della seconda area asiatica per importa...
29/04/2024

Il Triangolo d’Oro è una zona compresa fra Myanmar, Laos e Thailandia. Si tratta della seconda area asiatica per importanza e dimensione della produzione di oppio e si chiama così perché buona parte della sostanza veniva acquistata con barre d’oro. Verso la metà degli anni sessanta, nel territorio iniziò la produzione di eroina e a partire dagli anni novanta, quella delle metanfetamine.

Il principale trafficante di droga della zona si chiamava Khun Sa. Nato da padre cinese e madre birmana, Khun Sa contava di un esercito di ventimila unità e si stima che alla fine degli anni Ottanta, più della metà della droga che circolava per le strade di New York arrivava proprio dal quartier generale di Khun Sa, immerso nella giungla del sud-est asiatico. Ancora oggi però, come raffigura una statua di bronzo nel villaggio di Thoet Thai, è venerato come un eroe.

Era ricercato a livello internazionale, ma il suo quartier generale era situato sulle montagne dello Stato Shan, tutt'altro che nascosto. Si trovava a Ho Mong, una vera e propria città moderna fatta di scuole e hotel, un ospedale con medici cinesi e - ovviamente - un bar karaoke. Un luogo dove l’uso di eroina era vietato: pena dieci giorni di reclusione in un buco scavato nella terra e in caso di ricaduta l’esecuzione. Questo è quello che raccontava Tiziano terzani per il Corriere della Sera.

Siamo partiti da questa storia per raccontare le Zone Economiche Speciali asiatiche, quelle aree designate dal governo con regole di commercio particolari, territori in cui di solito è più facile per un’impresa aprire una filiale per pagare meno tasse e avere meno controlli. Insomma, veri e propri paradisi di attività criminali, gioco d’azzardo, truffe e sfruttamento.

Bambù è una serie podcast di Chora Media e Far East Film Festival che racconta l’Asia del nuovo millennio. Si ascolta sulle principali piattaforme audio gratuite.

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