L'altra vita ovvero Medea scopre la mafia

L'altra vita ovvero Medea scopre la mafia Dedicato a:
Rita Atria - Maria Concetta Cacciola - Lea Garofalo
e le altre, morte di famiglia e di mafia
February 18, 2018
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https://www.francescaeagnese-ilfilm.it/laltra-vita/
09/12/2020

https://www.francescaeagnese-ilfilm.it/laltra-vita/

Ovvero Medea scopre la mafia Raccontare l’ennesima storia di mafia? Si, ma in che modo. In realtà non voglio parlare di mafia, ma di come questa possa essere devastante in seno al tessuto familiare. Come vive la famiglia di un mafioso, le sue donne, la figlia? Quanto può essere disposta una mogl...

26/04/2019

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IBAN IT14L0760105138256876256879 Intestato a Placido Sturiale – Causale: L’altra vita, il corto

https://www.laltravita.it/
24/04/2019

https://www.laltravita.it/

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17/04/2019
16/04/2019
16/04/2019
16/04/2019

Soggetto basato su esperienze derivate da circostanze di cronaca.
I personaggi e i fatti qui narrati sono immaginari,
è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

16/04/2019
16/04/2019
16/04/2019

Cast & Staff
Regia Placido Sturiale
Soggetto originale Placido Sturiale
Adattamento cinematografico Placido Sturiale Tonino Cafeo
Sceneggiatura Tonino Cafeo
Realizzazione Storyboard Lilly Briguglio
Direttore della fotografia Nunzio Di Dio
Segretario di edizione Fabrizio Manfredi
Segretaria di edizione Katya Cacciola
Consulenza alle luci Angelo Pepe
Scenografia Eleonora Sturiale
Tecnico di ripresa Natale Crisarà
Make up & Hair stilist
Post produzione video Natale Crisarà
Colorize Silvio Scardino
Post produzione audio Studi Dalek, Messina
Musiche originali: Conservatorio Corelli - Francesca Saffioti
Casting Simonetta Pisano
Traduzione dialoghi Giuliana Scillia
Web master Marius Nadas
Comunicazione Grafica Tina Berenato
Ufficio Stampa e Relazioni esterne Chiara Chirieleison

16/04/2019

Personaggi e interpreti

Totuccio Antonio Alveario
Nina Simonetta Pisano
Maricchia Enza Ciacchella
Eleonora Valeria Di Brisco
Cugina (zia) Donatella Venuti
Uomo al bar Pippo Smiriglia
Parrucchiere Rosario Morabito
Amica di Eleonora Annalisa Rando
Donna con fisarmonica Francesca Saffioti
Negoziante Gabriella La Fauci
Cliente Giuliana Scillia
Giornalista TV Eduardo Abramo

La traduzione dei dialoghi in Inglese, Francese e Spagnolo, mediante sottotitoli, conferirà al prodotto un rilievo internazionale.

Foto dal Set
16/04/2019

Foto dal Set

16/04/2019

Mission
Il progetto denominato “l’altra vita, ovvero Medea scopre la mafia” si prefigge di realizzare un corto cinematografico che proponga il dialogo sulle mafie secondo diversi codici comunicativi.
Proporre la famiglia come elemento centrale del racconto pone l’osservatore su un piano a lui congeniale ove potersi riconoscere. La metamorfosi proposta è stimolante di riflessioni nuove, diverse, ma al contempo riscontrabili secondo logiche comuni.
Ne deriva quindi una sorta di identificazione personale, “cosa accadrebbe se”, ed è attorno a queste provocazioni che si sviluppa un percorso di conoscenza delle mafie, dei loro codici comportamentali e del potere distruttivo all’interno di esse.
Da qui si giunge alla scoperta della ribellione di alcune donne compresse all’interno di “una famiglia mafiosa”, come Rita Atria, Piera Ajello, Lea Garofalo, Concetta Cacciola, Felicia Impastato e altre.
A completamento del percorso saranno effettuate proiezioni programmate con la presenza di esperti alla comunicazione e Testimonial.
Il prodotto finale verrà reso fruibile a Provveditorati allo Studio, Università e Associazioni di categoria.

16/04/2019

Sinossi

Il corto racconta del coinvolgimento in attività mafiose di un marito e di come le donne della famiglia ne prendano progressivamente coscienza.
Il racconto è ambientato in un tranquillo borgo della provincia siciliana dove tutto vive secondo differenti ritmi, senza però discostarsi da un “normale” costume, in linea con le moderne tendenze.
Tutto prosegue secondo le consuete abitudini, fino al momento in cui l’uomo annuncerà che, a causa di un rinnovato contratto di lavoro, sarà costretto a lunghe assenze. Questo cambiamento coinciderà con un diverso modo di rapportarsi alla famiglia. La moglie interpreta diversamente questo suo improvviso cambiamento e attraverso una tormentosa ricerca della verità giunge alla ragione che il marito possa essere un mafioso.
La conferma si configura con la cognizione del particolare rapporto reverenziale che i paesani le riservano.
Il percorso per la conoscenza coinvolge gli altri personaggi della famiglia; la mamma dell’uomo che, alle rivelazioni di quanto aveva sempre rifuggito, si chiuderà gradualmente in un silenzio-assenza.
Una vecchia cugina, chiamata zia che, da sempre al corrente della verità, tenterà di sviare la donna dai suoi ragionamenti.
La figlia adolescente si vedrà travolta da elementi molto più grandi di lei e per questo inaffrontabili. La ragazza verrà sacrificata, usata come ponte con l’ambiente esterno. Indagherà per ottenere conferme ai dubbi della madre esponendosi al simulato pietismo dei compaesani, che finalmente possono esibirsi in teatrali scene compassionevoli.

16/04/2019

Note di Regia

Raccontare l’ennesima storia di mafia? Si, ma in che modo.
In realtà non voglio parlare di mafia, ma di come questa possa essere devastante in seno al tessuto familiare.
Come vive la famiglia di un mafioso, le sue donne, la figlia?
Quanto può essere disposta una moglie a sottomettersi a una vita all’ombra di un marito mafioso?
Come può una ragazza vivere la sua adolescenza con il peso di un padre malavitoso.
Per tanti anni, ogni volta che ho assistito a una udienza giudiziaria, ho provato a immaginare una risposta a queste domande. Ho anche provato a girare questi mie dubbi a donne che la mafia l’hanno vissuta, subita e denunciata.
Da qui, gradualmente ha preso forma la volontà di esporre, soprattutto agli adolescenti, queste mie esperienze.
Scaturisce quindi il progetto di un corto cinematografico dal titolo emblematico; “L’altra vita. Ovvero Medea scopre la mafia” attraverso il quale poter descrivere una storia di donne colpite nella loro “normalità”, come:
Una adolescente alla quale sono stati preclusi i sogni.
Una moglie resa arida e insensibile, sino al punto da sacrificare la propria figlia.
Una madre che rifiuta di accettare l’idea che il proprio figlio possa essere un mafioso e allorché dovrà riconoscerne la realtà, preferirà annichilirsi .
A conclusione di questa storia sono riuscito a immaginare un solo finale, la donna punita per non aver protetto la figlia, anzi, per averla esposta allo scopo di porre solidità ai suoi sospetti. Una storia, in sostanza, in cui tutti risulteranno sconfitti

Indirizzo

Messina

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