20/01/2025
Solenne Celebrazione Eucaristica in onore di Sant'Antonio Abate: la presenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e della Corale della Polizia Municipale
Domenica 19 gennaio, nella Chiesa di Sant'Antonio Abate, nota come Chiesa dell’Ecce Homo in Palermo, si è svolta la Solenne Celebrazione Eucaristica in onore di Sant’Antonio Abate, patrono della storica parrocchia senatoriale.
La funzione, presieduta dal Rev.mo Padre Abate Dom Vittorio Rizzone, Abate del Monastero di San Martino delle Scale e Cavaliere di Gran Ufficiale di Grazia Ecclesiastico Costantiniano, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e religiose, tra cui il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, rappresentato dal Delegato per la Sicilia, il Nobile Antonio Di Janni, Cav. di Gr. Cr. di Grazia, e una folta rappresentanza di cavalieri e dame, intervenuti in abito scuro e con il tradizionale mantello dell'Ordine.
Mons. Gaetano Tulipano, Parroco della comunità, Cav. di Grazia Ecclesiastico, ha espresso gratitudine per la significativa partecipazione dell'Ordine Costantiniano e del Sovrano Militare Ordine di Malta, sottolineando l'importanza della sua missione nel preservare e promuovere i valori cristiani attraverso la fede e le opere di ca**tà. Nel suo ringraziamento, Mons. Tulipano ha evidenziato come la presenza dei membri dell'Ordine abbia conferito alla celebrazione ulteriore solennità, testimoniando un impegno concreto al servizio della Chiesa e della società. Concelebrante Don Giuseppe Iozzia, cav. di Grazia Ecclesiastico costantiniano.
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, una delle più antiche istituzioni cavalleresche della cristianità, ha da sempre sostenuto iniziative di carattere religioso e sociale, mantenendo viva la propria vocazione di tutela della fede e della tradizione. La presenza dell’Ordine in questa celebrazione ha rappresentato un segno tangibile della continuità storica e spirituale che lega l'Ordine alla comunità ecclesiale locale, rafforzando il legame di vicinanza e di servizio.
Un momento particolarmente suggestivo della celebrazione è stato l’accompagnamento musicale della Corale della Polizia Municipale, che ha arricchito la funzione con esecuzioni di elevata qualità artistica e spirituale. I brani liturgici eseguiti hanno creato un'atmosfera di intensa devozione, favorendo la partecipazione attiva dei fedeli presenti. La corale ha saputo esaltare la solennità della celebrazione con interpretazioni che hanno saputo toccare il cuore dei presenti, offrendo un importante contributo alla bellezza del rito.
Durante la Solenne Celebrazione Eucaristica in onore di Sant'Antonio Abate, il Rev.mo Padre Dom Vittorio Rizzone, Abate del Monastero di San Martino delle Scale e Cavaliere di Gr. Ufficiale di Grazia Ecclesiastico Costantiniano, ha pronunciato un’omelia densa di spiritualità e di profonde riflessioni teologiche.
Dom Rizzone ha avviato la sua predicazione sottolineando l'importanza della figura di Sant'Antonio Abate come padre del monachesimo cristiano e faro di spiritualità per tutti coloro che cercano Dio nel silenzio e nella preghiera. Ha ricordato come la vita del santo sia un esempio di abbandono totale alla Provvidenza, di lotta interiore contro le tentazioni e di servizio alla comunità attraverso l'intercessione e la testimonianza di vita.
Il Rev.mo Padre Abate ha poi ripercorso la vocazione di Sant’Antonio Abate, evidenziando come la sua scelta radicale di lasciare ogni bene materiale per ritirarsi nel deserto sia stata un atto di straordinaria fede e coraggio, in un'epoca segnata da persecuzioni e crisi spirituale. Il santo, secondo la narrazione dei "Detti dei Padri del deserto", affrontò battaglie non solo contro le tentazioni carnali e spirituali, ma anche contro la solitudine, che seppe trasformare in un'opportunità di crescita interiore.
Dom Rizzone ha quindi riflettuto sulla lezione che Sant'Antonio lascia all'uomo moderno, sempre più immerso in una quotidianità frenetica e distratta. Ha invitato i presenti a riscoprire il valore della meditazione, della rinuncia consapevole e della centralità della preghiera come strumenti di crescita spirituale. Ha sottolineato che il monachesimo, nato con figure come Sant'Antonio, non è solo un'esperienza di eremitaggio, ma una testimonianza vivente di come l’anima possa elevarsi a Dio attraverso il lavoro, la disciplina interiore e l’amore per il prossimo.
Un passaggio particolarmente significativo dell'omelia è stato dedicato alla tentazione e al ruolo della fede nella lotta spirituale. Dom Rizzone ha ricordato come Sant'Antonio abbia affrontato le prove più dure con la costante fiducia in Dio, insegnando che le difficoltà non vanno viste come ostacoli, ma come occasioni per fortificare il proprio spirito e affinare la propria capacità di discernimento. Ha citato alcuni episodi della vita del santo, in particolare la sua lotta contro le visioni demoniache, che hanno rappresentato per lui una prova di perseveranza e fedeltà assoluta.
Un altro punto saliente dell'omelia ha riguardato il valore della comunità e della condivisione nella vita monastica. Sebbene Sant'Antonio abbia vissuto a lungo in solitudine, il suo esempio ha ispirato molti a seguirlo, portando alla nascita di comunità monastiche basate sulla preghiera, sul lavoro e sulla ca**tà. Dom Rizzone ha messo in luce come l’eredità di Sant’Antonio continui a vivere nel monachesimo benedettino e nelle opere di ca**tà, tra cui quelle sostenute dall'Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Infine, l'omelia si è conclusa con un invito alla santità quotidiana, ricordando che la testimonianza di Sant'Antonio Abate non è un modello irraggiungibile, ma una strada percorribile da tutti attraverso piccole scelte di fede, di sacrificio e di amore per gli altri. Dom Vittorio Rizzone ha rivolto un pensiero particolare alle nuove generazioni, incoraggiandole a cercare modelli di vita ispirati ai valori autentici del Vangelo, riscoprendo la bellezza del servizio disinteressato e della ricerca del vero senso della vita.
Concludendo, il Rev.mo Padre Abate ha esortato i fedeli a vivere la loro fede con coerenza e autenticità, trovando ispirazione nella semplicità e nella radicalità evangelica di Sant'Antonio Abate, che continua ad essere un faro spirituale per la Chiesa e per tutti coloro che cercano Dio con cuore sincero.
La celebrazione si è conclusa con la solenne benedizione impartita dal Rev.mo Padre Abate Dom Vittorio Rizzone e con un momento di fraterna condivisione tra i presenti, rafforzando così il senso di comunità e appartenenza alla tradizione cristiana.
Mons. Gaetano Tulipano, a conclusione della giornata, ha voluto ringraziare ancora una volta tutti i partecipanti, con particolare riconoscenza al Dr. Antonio De Janni, Delegato dell'Ordine Costantiniano, per la presenza qualificata e per l’impegno profuso nel mantenere viva la testimonianza della fede attraverso l’opera dell’Ordine.
L’evento ha rappresentato un'occasione di profonda riflessione sulla figura di Sant’Antonio Abate, rinnovando nei fedeli la consapevolezza della necessità di riscoprire il valore della spiritualità nella vita quotidiana, sull’esempio del grande eremita e padre del monachesimo occidentale.