IUSVEducation

IUSVEducation “Iusveducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione” è espressione dello IUSVE. “IUSVEducation.

Pubblicata con cadenza semestrale la rivista è nata nel 2013 in diretta continuità con il patrimonio editoriale e culturale accumulato dalla “Rivista ISRE” Rivista interdisciplinare dell’educazione” è espressione dello IUSVE, Istituto Universitario Salesiano di Venezia, aggregato all’Università Pontificia Salesiana di Roma e membro dello IUS Education Group (la rete mondiale delle IUS, Istituzioni

Universitarie Salesiane), con corsi di laurea in Psicologia, Pedagogia, Comunicazione. Pubblicata con cadenza semestrale (marzo/aprile e ottobre/novembre), la rivista è nata nel 2013 in diretta continuità con il patrimonio editoriale e culturale accumulato nel ventennio precedente dalla “Rivista ISRE” (le cui pubblicazioni sono cessate nel 2012). Dapprima apparsa in forma digitale nel sito dello Iusve e, almeno per un numero all’anno, anche in forma cartacea, ora si presenta con il proprio sito open access, in una veste che sviluppa la grafica e l’impaginazione con cui è stata pubblicata a partire dal numero 17 del 2021. Se da questo punto di vista c’è discontinuità rispetto al passato, l’identità culturale della rivista resta invece la medesima: educazione e interdisciplinarità sono i suoi assi portanti. L’educazione, e le relative scienze, sono infatti il connettivo fra le tre Aree dello Iusve rispetto alle tre missioni dell’Università: insegnamento, ricerca, connessione con il territorio, nella convinzione che ogni professionista formato è prima di tutto un cittadino e può contribuire con la propria persona e la propria attività (pedagogica, psicologica o comunicativa), con le proprie conoscenze e competenze, a lavorare per il miglioramento della società. Nel contempo è nella natura della rivista, come dello Iusve, l’approccio interdisciplinare ai problemi e all’interpretazione della realtà, in modo che la riflessione pedagogica e i processi educativi ne risultino rafforzati e contaminino ogni area disciplinare. In questa direzione un impulso importante proviene dal progetto Iusve “Ecologia integrale e nuovi stili di vita”, che fa propria l’impostazione epistemologica della enciclica Laudato si’ di Papa Francesco: «Tutto è connesso», sottolinea il Papa, di contro all’iper-specialismo antropocentrico della univoca razionalità tecnico-scientifica. Anche l’apertura alla dimensione internazionale è parte integrante dell’identità di “IUSVEducation”, che ospita studiosi stranieri non solo nel Comitato scientifico, ma anche con i loro stessi contributi, secondo un’impostazione che si potrebbe definire “glocal”, nella misura in cui non assume come ambito di intervento esclusivamente il “territorio” del Nordest d’Italia, ma si propone di incidere positivamente sui propri contesti di esperienza in una prospettiva internazionale.

Titolo: Non ce la farò mai! L’impresa della tenera accettazione di se stessi, tra fede e analisi esistenziale Autore: Ga...
24/11/2025

Titolo: Non ce la farò mai! L’impresa della tenera accettazione di se stessi, tra fede e analisi esistenziale
Autore: Gabriele Quinzi
Rivista: IUSVEducation #27

Chi si giudica, si incolpa e si squalifica, e necessariamente trasmette le stesse cose: giudizio, colpa e svalutazione. La colpa in quanto ospita il rifiuto, che è componente del perfezionismo, è una forma di disprezzo del proprio senso di sé. Un impegno importante, allora, di cui dobbiamo aver cura per tutta la vita e che necessita di essere appreso, è farci carico dell’amore verso noi stessi. Iniziare a voler bene a me stesso non si ripercuote solo nella mia vita ma anche in quella degli altri.

Abstract
Questo contributo ha come scopo quello di introdurre il lettore ad una verità esistenziale tanto tragica quanto “salvifica” per ognuno di noi: ci ritroveremo, prima o poi, denudati nella nostra debolezza (e ciò ci parrà una terribile umiliazione che vorremmo evitare ad ogni costo) e faremo i conti con il fatto che non diventeremo mai perfetti! E per un essere umano questa può essere una sfida giornaliera e anche molto angosciante. Eppure, in psicologia e come accade sempre nella sorprendente logica evangelica, in questo scenario, che ci espone veritativamente alla debolezza, si potrebbe aprire uno spiraglio per addentrarsi nel nucleo più autentico della natura umana, per scorgere una inaspettata forza che, proprio poggiandosi sulle fondamenta della nostra fragilità, ci permetta di edificare una fede genuina e ci aprirci alla grazia salvifica di Dio. Paradossalmente, accettare l’impossibilità dell’essere perfetti ci avvicinerebbe alla possibilità decisiva di divenire veramente umani. Infatti, tale impossibilità è fonte di pace, ci rende più inclini a perdonare noi stessi, ci permette di essere misericordiosi con il prossimo, di accogliere noi e gli altri con tenerezza e compassione.
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I’ll never manage it! The challenge of tender self-acceptance, between faith and existential analysis

Abstract
The purpose of this contribution is to introduce the reader to an existential truth that is as tragic as it is “salvific” for each of us: sooner or later, we will find ourselves stripped bare in our weakness (and this will seem like a terrible humiliation that we would like to avoid at all costs) and we will have to come to terms with the fact that we will never be perfect! For a human being, this can be a daily and even very distressing challenge. Yet, in psychology and as always happens in the surprising logic of the Gospel, in this scenario, which truthfully exposes us to weakness, a window of opportunity could open up to delve into the most authentic core of human nature, to glimpse an unexpected strength that, precisely by resting on the foundations of our fragility, allows us to build genuine faith and open ourselves to God’s saving grace. Paradoxically, accepting the impossibility of being perfect would bring us closer to the decisive possibility of becoming truly human. In fact, this impossibility is a source of peace, it makes us more inclined to forgive ourselves, it allows us to be merciful to our neighbours, to welcome ourselves and others with tenderness and compassion.
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Tutti gli articoli sono disponibili online e scaricabili in formato pdf al sito iusveducation.it



Titolo: Non ce la farò mai! L’impresa della tenera accettazione di se stessi, tra fede e analisi esistenziale Tipo di pubblicazione:

Titolo: Tu mi senti? Sul sentire di dio e dell’uomo Autore: Loris Benvenuti Rivista: IUSVEducation  #27 L’abitare l’espe...
23/11/2025

Titolo: Tu mi senti? Sul sentire di dio e dell’uomo
Autore: Loris Benvenuti
Rivista: IUSVEducation #27

L’abitare l’esperienza umana implica certamente nascere, ma anche amare, studiare, lavorare, gioire, soffrire, stringere amicizia, morire. Di fronte e dentro queste esperienze, la nostra coscienza «si emozione, desidera, riflette, è provocata a prendere una decisione e ad agire di conseguenza. Prima ancora, è spinta a percepire un senso […] una promessa, che sia capace di […] dare “forma” ai differenti aspetti e ai molteplici momenti dell’esistenza» (Albarello 2011: 101)

Abstract
Il contributo parte dalla forte sottolineatura odierna rispetto al “sentire”, come parte essenziale del soggetto umano, evidenziata emblematicamente in un contributo di Maria Zambrano, la quale propone la pietà come il sentimento che mette in comunicazione l’uomo con la realtà, cioè la capacità di trattare con il diverso. Di fronte a tale evidenza si intende offrire una risposta di fronte all’obiezione frequente rispetto a un Dio incapace di comprendere la drammaticità del sentire dentro l’esperienza umana, che spesso – come ricorda Cassirer – ha il volto di una trama aggrovigliata. L’excursus che viene proposto, si inoltra dentro la sacra Scrittura, indicando in alcuni passaggi fondamentali come Dio, nel desiderare l’incontro con l’uomo, sfodera una gamma di sentimenti che nulla hanno da invidiare all’esperienza umana. Un Dio che sente il grido dello schiavo, un Dio geloso di fronte all’idolatria del suo popolo, un Dio che, infine, che decide di abitare con l’uomo dentro la sua stessa carne, sono passaggi che non solo indicano il desiderio di incontro con l’uomo, ma di un desiderio che vibra nel suo essere.
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Do you hear me? On the feeling of god and man

Abstract
The contribution starts from today’s strong emphasis with respect to “feeling,” as an essential part of the human subject, highlighted emblematically in a contribution by Maria Zambrano, who proposes pity as the feeling that puts man in communication with reality, that is, the ability to deal with the different. In the face of such evidence, it is intended to offer a response to the frequent objection with respect to a God incapable of understanding the drama of feeling within human experience, which often – as Cassirer reminds us – has the face of a tangled web. The excursus that is proposed, goes inside sacred Scripture, pointing out in some key passages how God, in desiring an encounter with man, unleashes a range of feelings that have nothing to envy human experience. A God who hears the cry of the slave, a God jealous in the face of the idolatry of his people, a God who, finally, decides to dwell with man within his own flesh, are passages that not only indicate a desire for an encounter with man, but for a desire that vibrates within his being.

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Titolo: Tu mi senti? Sul sentire di dio e dell’uomo Tipo di pubblicazione: articolo Anno di pubblicazione: 2025 Autore: Loris Benvenuti Rivista: IUSVEducation #27 Pagine:

"«Il senso della vita consiste nella ricerca del senso della vita», secondo A. MacIntyre. Ebbene, ciò a cui dovremmo ded...
21/11/2025

"«Il senso della vita consiste nella ricerca del senso della vita», secondo A. MacIntyre. Ebbene, ciò a cui dovremmo dedicare maggiore attenzione educativa, facendo scoppiare la “bolla emotiva” che ci avvolge, è di mettere radicalmente in valore il fatto che “i sensi sono una via al senso”, e non semplici immersioni temporanee alle quali abbandonarci o dalle quali lasciarci soggiogare."

Titolo: I sensi come via al senso
Autore: Lorenzo Biagi
Rivista: IUSVEducation #27

Abstract

Il linguaggio delle emozioni gioca un ruolo determinante nella costruzione della realtà, influenzando la narrazione e la percezione degli eventi. Tuttavia, il sentire non è un fenomeno universale e univoco, ma un’esperienza soggettiva mediata da fattori cognitivi, sociali e culturali. La tradizionale dicotomia tra razionalità ed emozione, spesso interpretata come un conflitto tra logica e irrazionalità, risulta riduttiva. Studi recenti suggeriscono invece che si tratti di una dinamica umana complementare, caratterizzata da una “solidarietà antagonistica” che modella il comportamento umano. Questa prospettiva implica una revisione delle strategie educative, superando approcci riduzionisti per valorizzare l’interazione tra dimensioni cognitive ed emotive. Il sentire non si oppone alla concettualizzazione né alla prassi, ma orienta la costruzione del sapere e dell’agire, con importanti implicazioni antropologiche e dunque pedagogiche. In questo quadro, con papa Francesco, la tenerezza emerge come una dimensione fondamentale del processo di socializzazione e sviluppo morale, contribuendo alla formazione di individui capaci di integrare empatia e razionalità. L’approccio transdisciplinare a queste tematiche consente di ripensare il ruolo delle emozioni nell’educazione, promuovendo un modello formativo che riconosce la complessità del sentire umano come elemento essenziale per la crescita personale e collettiva.
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The senses as a path to meaning

Abstract

The language of emotions plays a crucial role in constructing reality, shaping both the narration and perception of events. However, emotional experience is neither universal nor homogeneous; rather, it is a subjective phenomenon mediated by cognitive, social, and cultural factors. The traditional dichotomy between rationality and emotion, often framed as a conflict between logic and irrationality, proves to be reductive. Recent studies suggest instead that this dynamic should be understood as a complementary human process, characterized by an “antagonistic solidarity” that shapes human behavior. This perspective calls for a reassessment of educational strategies, moving beyond reductionist approaches to emphasize the interaction between cognitive and emotional dimensions. Emotional experience does not oppose conceptualization or praxis; rather, it guides the construction of knowledge and action, with significant anthropological and, consequently, pedagogical implications. In this framework, drawing on Pope Francis’s insights, tenderness emerges as a fundamental dimension of socialization and moral development, contributing to the formation of individuals capable of integrating empathy and rationality. A transdisciplinary approach to these issues allows for a reevaluation of the role of emotions in education, fostering a pedagogical model that acknowledges the complexity of human emotional experience as an essential element for both personal and collective growth.
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Titolo: I sensi come via al senso Tipo di pubblicazione: articolo Anno di pubblicazione: 2025 Autore: Lorenzo Biagi Rivista: IUSVEducation #27 Pagine: 10-28 Data di pubblicazione:

Titolo: Il “sentire” e la teologia dell’educazione Autore: Lorenzo Biagi Rivista: IUSVEducation  #27 PresentazioneGli ar...
20/11/2025

Titolo: Il “sentire” e la teologia dell’educazione
Autore: Lorenzo Biagi
Rivista: IUSVEducation #27

Presentazione

Gli articoli di questa parte della rivista hanno preso avvio da tre motivi ricorrenti del magistero di Papa Francesco. E questi articoli pubblicati ora sono anche un modo per ricordarlo e ringraziarlo della sua testimonianza.

Il primo riguarda l’espressione “teologia della tenerezza”. Ricordiamo tutti la sua insistenza nel ribadire che la fede cristiana e la sua presentazione educativa non possono mai essere qualcosa di astratto e di atemporale, peggio di apatico. Una presentazione della fede, anche nell’ambito degli insegnamenti di una istituzione accademica, nel momento in cui viene fatta in maniera unilateralmente astratta ed intellettualistica, non può non diventare ideologia. Il cristianesimo non è una ideologia. In prima istanza non è nemmeno una dottrina o una morale. La fede cristiana nasce da un incontro esistenziale, “nasce da una conoscenza esistenziale, nasce dall’incontro col Verbo fatto carne”. Si tratta qui di uno dei pilastri della tradizione educativa cristiana.

Il secondo spunto si aggancia allo spirito del tempo. Il nostro è il tempo del primato del sentire e del “provare”, certo, con tutte le sue ambiguità e contraddizioni ma anche con tutte le sue potenzialità e percorsi promettenti, specie sul piano educativo. Non solo per i giovani ma anche per gli adulti. Uno sguardo storico-culturale sugli ultimi decenni, scorge subito che l’approccio alle questioni vitali – le domande sul senso e sui passaggi ultimi dell’esistenza umana, non inizia più dalle grandi domande metafisiche, né dalle esigenze trasformative della prassi sociale e politica, ma da ciò che la persona sente emotivamente e vive in prima persona. L’educazione al pensare e l’educazione in generale non possono certamente ridursi a sentimento o essere sostituite da bolle emotive. L’educazione etica, inoltre, non può certo ridursi alla giaculatoria psicologistica che afferma che il valore coincide con ciò che mi fa star bene. Si tratta piuttosto di attrezzarsi per accompagnare una ricerca esistenziale, questa sì, nuova rispetto al passato, apportando la promessa che viene dalla Parola di Dio.

Il terzo spunto è più impegnativo sia sul piano teoretico che pratico. Da un lato si tratta di sviscerare la complessità del sentire umano e dall’altro di elaborare e di sperimentare nuovi percorsi di maturazione in cui la persona apprende a vivere il sentire come un “buon esistenziale concreto”. La posta in gioco risiede tutta in quelli che Pierre Hadot chiamava «esercizi spirituali» in cui ci si esercita, appunto, a tenere dialogicamente insieme il pensiero e la vita. Ad essere sinceri, fuori dalle unilateralità del razionalismo moderno che ha influenzato tanto la teologia che la pedagogia, la via maestra della nostra tradizione riflessiva, la sua vera corrente calda, è sempre stata quella di creare le condizioni affinché i singoli e le collettività imparino a coltivare un pensiero vitale e una vita pensata. Non c’è l’uno senza l’altra. Un pensiero senza la vita diventa ideologia e propaganda. Una vita senza pensiero finisce imprigionata nelle bolle emotive. In entrambi i casi le vite personali e sociali finiscono per smarrire la sfida più affascinante dell’esistenza umana: provare a vivere, perché «vivere, naturalmente, non è mai facile», come notava Albert Camus.

Gli articoli, nati da un gruppo di lavoro di alcuni docenti Iusve, a questo punto vogliono proporsi come semplici assaggi di una questione che necessita di essere avvicinata in tutta la sua complessità, lontani dalle semplificazioni e da giudizi frettolosi. La persuasione che tiene insieme questi articoli è che il sentire non è solo un buon esistenziale concreto, come affermava papa Francesco, ma è anche un promettente sentiero educativo da percorrere liberandolo dalle erbacce e dagli sviamenti.

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Titolo: Il “sentire” e la teologia dell’educazione Tipo di pubblicazione: articolo Anno di pubblicazione: 2025 Autore: Lorenzo Biagi Rivista: IUSVEducation #27 Pagine: 7-9 Data di pubblicazione:

Call for papersIUSVEducation. Interdisciplinary Journal of Education invites academics, researchers, teachers and practi...
05/11/2025

Call for papers
IUSVEducation. Interdisciplinary Journal of Education invites academics, researchers, teachers and practitioners to send contributions to the Call dedicated to:

VIOLENCE AND BONDS: MULTIDISCIPLINARY PERSPECTIVES BETWEEN PSYCHE, EDUCATION, POLITICS AND CULTURE

Violence is a pervasive and multifaceted phenomenon, manifesting itself in diverse contexts and deeply affecting subjective and collective experience, psychic and relational development, educational processes, as well as social and institutional dynamics. This issue aims to provide a space for multidisciplinary reflection and dialogue, questioning violence not only as an enacted act, but also as an outcome and form of the bonds that structure the subject and contemporary culture.

SUBMISSION DEADLINES

• Article proposal: by May 31, 2026;
• Peer review and communication of results: within 30 days of receipt;
• Publication of contributions: fall 2026 or early 2027.
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IUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione invita docenti universitari, ricercatori, insegnanti e professionisti a inviare contributi alla Call dedicata a:

VIOLENZA E LEGAMI: PROSPETTIVE MULTIDISCIPLINARI TRA PSICHE, EDUCAZIONE, POLITICA E CULTURA

La violenza è un fenomeno pervasivo e multiforme, che si manifesta nei contesti più diversi e tocca in profondità l’esperienza soggettiva e collettiva, lo sviluppo psichico e relazionale, i processi educativi, le dinamiche sociali e istituzionali. Accanto a fenomeni eclatanti come i femminicidi, le stragi familiari, le guerre e i razzismi, esistono forme di violenza meno visibili ma altrettanto pervasive: quelle che abitano le relazioni quotidiane, le istituzioni educative, il linguaggio politico, i dispositivi tecnologici e il mondo del lavoro. Il malessere contemporaneo si situa all’incrocio tra l’inconscio e la cultura, e investe tanto lo spazio intrapsichico quanto quello intersoggettivo. IUSVEducation propone uno spazio di riflessione e confronto multidisciplinare per interrogare la violenza non solo come atto agito, ma come esito e forma dei legami che strutturano il soggetto e la cultura contemporanea.

TIMELINE

• Proposta articolo: entro il 31 maggio 2026;
• Referaggio e comunicazione degli esiti: entro 30 gg dal ricevimento;
• Pubblicazione dei contributi: autunno 2026 o inizio 2027.



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Call for papersIUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione invita docenti universitari, ricercatori, insegn...
05/11/2025

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IUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione invita docenti universitari, ricercatori, insegnanti e professionisti a inviare contributi alla Call dedicata a:

VIOLENZA E LEGAMI: PROSPETTIVE MULTIDISCIPLINARI TRA PSICHE, EDUCAZIONE, POLITICA E CULTURA

La violenza è un fenomeno pervasivo e multiforme, che si manifesta nei contesti più diversi e tocca in profondità l’esperienza soggettiva e collettiva, lo sviluppo psichico e relazionale, i processi educativi, le dinamiche sociali e istituzionali. Accanto a fenomeni eclatanti come i femminicidi, le stragi familiari, le guerre e i razzismi, esistono forme di violenza meno visibili ma altrettanto pervasive: quelle che abitano le relazioni quotidiane, le istituzioni educative, il linguaggio politico, i dispositivi tecnologici e il mondo del lavoro. Il malessere contemporaneo si situa all’incrocio tra l’inconscio e la cultura, e investe tanto lo spazio intrapsichico quanto quello intersoggettivo.
IUSVEducation propone uno spazio di riflessione e confronto multidisciplinare per interrogare la violenza non solo come atto agito, ma come esito e forma dei legami che strutturano il soggetto e la cultura contemporanea.

• Proposta articolo: entro il 31 maggio 2026;
• Referaggio e comunicazione degli esiti: entro 30 gg dal ricevimento;
• Pubblicazione dei contributi: autunno 2026 o inizio 2027

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IUSVEducation. Interdisciplinary Journal of Education invites academics, researchers, teachers and practitioners to send contributions to the Call dedicated to:

VIOLENCE AND BONDS: MULTIDISCIPLINARY PERSPECTIVES BETWEEN PSYCHE, EDUCATION, POLITICS AND CULTURE

Violence is a pervasive and multifaceted phenomenon, manifesting itself in diverse contexts and deeply affecting subjective and collective experience, psychic and relational development, educational processes, as well as social and institutional dynamics.
This issue aims to provide a space for multidisciplinary reflection and dialogue, questioning violence not only as an enacted act, but also as an outcome and form of the bonds that structure the subject and contemporary culture.

• Article proposal: by May 31, 2026;
• Peer review and communication of results: within 30 days of receipt;
• Publication of contributions: fall 2026 or early 2027



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CONFLITTO. L’inquietudine dell’animaMostra aperta fino al 17 gennaio 2026 – h 10.00-17.00Biblioteca Campus IUSVE di Mest...
05/11/2025

CONFLITTO. L’inquietudine dell’anima
Mostra aperta fino al 17 gennaio 2026 – h 10.00-17.00
Biblioteca Campus IUSVE di Mestre

Attingendo alla realtà per distaccarsene, il fotografo la fissa in immagini che hanno una forza espressiva e perfino una matericità molto più potenti dell’originale.

È il caso di questa serie di fotografie intitolata “Conflitto. L’inquietudine dell’anima”. Il riferimento alla drammatica attualità delle guerre che in questo momento attraversano il mondo è scontato, anche se il nucleo originario di alcune delle rielaborazioni di Gaetano De Faveri risale alla guerra in Bosnia-Erzegovina (1992-1995). A dire che la storia non insegna ad evitare che si ripetano le nefandezze del passato, ma che l’essere umano è inopinatamente e ostinatamente recidivo, «altrettanto idoneo all’antropofagia quanto alla critica della ragione pura», come scriveva Robert Musil. Purtroppo, oggi la ragione pura non assolve il proprio compito, vittima di una ragione empirica dedita a tessere strategie di potere al quale è funzionale la morte.

L’umano, anzi l’in-umano, diventa allora dis-umano: il male, che è nella natura umana, finisce col negare ogni barlume di bene. Così è dei lampi di luce delle immagini di De Faveri, che non illuminano, ma vengono inghiottiti dal nero catrame di una materia melmosa in cui sparisce la debole traccia dell’umano, lacerato, ferito, spappolato. È una traccia, per quanto mutila, che richiama l’umanità più perfetta, quella della rappresentazione scultorea rinascimentale e neoclassica, delle grandi opere dell’intelletto.

Mostra: Conflitto. L'inquietudine dell’anima INAUGURAZIONE 3 NOVEMBRE 2025 - ORE 17.30 BIBLIOTECA CAMPUS IUSVE MESTRE La mostra sarà aperta fino

E’ online il numero  #27 di IUSVEducation- Rivista interdisciplinare dell'educazione, espressione dello IUSVE - Istituto...
05/11/2025

E’ online il numero #27 di IUSVEducation- Rivista interdisciplinare dell'educazione, espressione dello IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia

L’editoriale di questo numero di IUSVEducation sarà diverso dalla consueta riflessione di presentazione degli articoli ospitati nelle pagine successive.
La drammatica situazione che il mondo sta vivendo impone di rivolgere lo sguardo all’umanità ferita e lacerata. Allora, non argomenti in forma di parole, ma parole che attraversino la mente e il cuore, e immagini, che siano emblema della condizione umana, dis-umana, del nostro tempo, al di là delle rappresentazioni, pure struggenti, che descrivono quanto sta accadendo a Gaza o in Ucraina o negli oltre cento conflitti che attraversano il pianeta.

EDITORIALE
Michele Marchetto

PARTE 1 – IL “SENTIRE” E LA TEOLOGIA DELL’EDUCAZIONE

PRESENTAZIONE
Il “sentire” e la teologia dell’educazione
Lorenzo Biagi

I sensi come via al senso
Lorenzo Biagi

Tu mi senti? Sul sentire di dio e dell’uomo
Loris Benvenuti

Non ce la farò mai! L’impresa della tenera accettazione di se stessi, tra fede e analisi esistenziale
Gabriele Quinzi

Per un sentire compassionevole in medicina
Mara Giglio

La tenerezza nella teologia dell’educazione, tra fondamento antropologico e sfida pedagogica
Emad Matta

Empatia e perdono
Brian Vanzo

FOTO-GRAFIE

Conflitto. L’inquietudine dell’anima. Conversazione con il fotografo Gaetano De Faveri
Michele Marchetto

PARTE 2 – SAGGI

Educare alla fraternità nell’era del narcisismo sociale: una critica al paradigma neoliberista
Ferruccio Cavallin

Competenze inedite per il futuro dell’educazione
Cristiano Chiusso

Intercultura e povertà educativa: storie per crescere insieme
Margherita Cestaro

L’orientamento consulenziale in ordine alle scelte universitarie e lavorative
Annalisa Isdraele Romano

I racconti del guardaroba: uno studio su pratiche e significati dell’abbigliamento tra i giovani
Michela Drusian, Alice Tessari

Imagomachia. Iconografie belliche contemporanee. Primo campo, la guerra vista dalle donne
Milena Cordioli, Arianna Novaga

PARTE 3 – ESPERIENZE

L’apprendimento del lessico tra flashcard illustrate e lista di parole: uno studio di caso
Jessica Tramontina Salar

PARTE 4 – DISCUSSIONE DI LIBRI

Il pensiero decoloniale come sfida ecumenica
Alexandre Marques Cabral, Marco Dal Corso, Edson Fernando de Almeida

Magnoni, W. (2025). Abitare la terra senza calpestarla. A dieci anni dalla Laudato si’. Castelvecchi
Enrico Orsenigo

RECENSIONI E SEGNALAZIONI
a cura di Enrico Orsenigo
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Rivista completa in formato PDF: IUSVEducation_ #27.pdf EDITORIALEMichele Marchetto(pp. 4-6) PARTE 1 - IL “SENTIRE” E LA TEOLOGIA DELL’EDUCAZIONE PRESENTAZIONEIl “sentire”

E' online il terzo numero di IUSVEducation Spin-off, la versione junior di IUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell...
22/10/2025

E' online il terzo numero di IUSVEducation Spin-off, la versione junior di IUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione.

EDITORIALE di Enrico Orsenigo

REPORT >>>

Il mondo addosso. Un report-racconto della 31ª Festa dei Popoli – GiaveraFestival di Maria Valentini

Interviste (im-)possibili >>>

Intervista a Ugo Morelli di Enrico Orsenigo

Voci su carta >>>

Quando il silenzio parla di Raffaella Cappelletto

La speranza contro ogni speranza. Voci dalla fine

Tenere-a-mente >>>

Tenere a mente per continuare a pensare: riflessioni psicoanalitiche sul tema del lutto e della guerra di Alessandra Mozzon

Kit di R.Esistenza >>>

L’artropocene come fenomeno di pratiche post-antropocentriche. Un esercizio di lettura attraverso l’espressione artistica di Vincenzo Zappia

Non è il “nostro” momento, per ora di Marco Moretto

Esoscheletro. Una prova di critica progettuale per un’architettura del post-antropocentrismo di SPAZIO 191

[...] «Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo, si educa per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la pace», questo diceva Maria Montessori. [...]

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IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia

IUSVEducation Junior SpinOff - 3 - ottobre 2025 Rivista completa in formato PDF: IUSVEducation_Junior_n3_ottobre_2025.pdf EDITORIALEEnrico Orsenigo(pp. 4-6)   REPORT Il

E' online IUSVEducation Junior SpinOff –  #3 - Ottobre 2025Questo è il terzo numero di IUSVEducation Spin-off, la versio...
20/10/2025

E' online IUSVEducation Junior SpinOff – #3 - Ottobre 2025

Questo è il terzo numero di IUSVEducation Spin-off, la versione junior di IUSVEducation. Rivista interdisciplinare dell’educazione.

La relazione tra esseri viventi. Un tema tanto evidente quanto, oggi, di nuovo in discussione. In un’epoca segnata da profondi cambiamenti climatici, conflitti, distrazioni, nuove forme di relazione e, talvolta, da una carenza di relazioni con gli altri viventi, sentiamo l’urgenza di fermarci a riflettere. È questo il nucleo del terzo numero di Spin Off IUSVEducation.
Abbiamo sentito il bisogno di approfondire questa questione restando dentro un quadro di complessità, in un tempo in cui, come ci ricorda Papa Francesco con il concetto di rapidación, tutto sembra tendere verso l’accelerazione generalizzata e l’eccessiva semplificazione. Ma abitare la complessità significa accettare le sfide della contemporaneità.

Tutti i numeri sono disponibili online e scaricabili, in formato pdf, al sito iusveducation.it

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IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia
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IUSVEducation Junior SpinOff - 3 - ottobre 2025 Rivista completa in formato PDF: IUSVEducation_Junior_n3_ottobre_2025.pdf EDITORIALEEnrico Orsenigo(pp. 4-6)   REPORT Il

E' online IUSVEducation Quaderni n. 1 – settembre 2025MASSMEDIOPOLICittà contemporanea e comunicazione di massaMarcello...
12/09/2025

E' online IUSVEducation Quaderni n. 1 – settembre 2025

MASSMEDIOPOLI
Città contemporanea e comunicazione di massa
Marcello Mamoli

Da sempre la città si forma, si sviluppa e si conserva come un potente medium comunicativo nei confronti della comunità che – nel tempo – la genera, la costruisce, la abita e la fa vivere. Lo stesso vale, agli occhi dei forestieri, ai quali la comunità stessa si manifesta, materializzandosi come città, presentandosi in una prima percezione d’insieme, con i suoi valori, le sue bellezze e i particolari caratteristici del suo genius loci. Il neologismo massmediopoli si capisce subito e suona bene, ma a rigore sembrerebbe una ripetizione concettuale che attribuisce alla città un precipuo ruolo comunicativo, cioè mediatico, che le appartiene già per sua natura.

Massmediopoli sarebbe perciò una espressione ridondante, se non fosse che oggi la città contemporanea, di cui ci occupiamo, raccoglie e diffonde simultaneamente un intreccio di messaggi diversi, in larga parte ereditati dalla sua storia e dalle successive stratificazioni materiali delle sue componenti ed aggregazioni permanenti, ed in parte non minore costituiti da messaggi nuovi, recenti e recentissimi, che cambiano di giorno in giorno. Questi messaggi pubblicizzano di tutto: idee, modelli di vita, prodotti di largo consumo, spettacoli e tanto altro, dando il senso di moderna vitalità agli insediamenti urbani del nostro tempo.

Massmediopoli riguarda dunque la città contemporanea, perché include tutta la sua storia con le sue memorie materiali e culturali più importanti, ma anche si presenta ai cittadini ed ai visitatori ammantata da una onnipresente messaggistica, sia permanente sia cangiante, secondo un “doppio registro” mediatico intrecciato, che solo accidentalmente può risultare coerente, mentre in generale è soprattutto una distonica babele di intenti, di messaggi, di forme e colori, ove tutti i messaggi cercano di farsi notare e prevalere nel caos generale, senza mai ordinarlo né qualificarlo. C’è e basta. Con queste premesse, possiamo qui anticipare che il nostro ragionamento cerca di sbrogliare il “doppio registro” mediatico della città contemporanea e di valutare criticamente l’opportunità o meno di accostamento tra valori culturali, spirituali, sociali ed identitari da un lato e valori di ogni altro genere dall’altro, per tentare una riqualificazione armonica di entrambi i “registri mediatici” a tutto favore della qualità urbana contemporanea. Qualità che oggi, diversamente che in altre epoche storiche, postula in primo luogo la conservazione e valorizzazione delle eredità della storia e, di conseguenza, propone forme di sviluppo della società nel contesto moderno e dei costumi contemporanei in rapida evoluzione.

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