'ndrangheta
‘Ndrangheta: Operazione della Polizia di Stato.
È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare - 12 in carcere e 5 agli arresti domiciliari - emesse nei confronti di altrettanti soggetti, la maggior parte dei quali affiliati alla potente cosca LIBRI di Reggio Calabria, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravate dell’agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coadiuvati dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni e sequestri di imprese e società. Impiegati oltre 150 uomini e donne della Polizia di Stato.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 presso la sala conferenze della Questura di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, del Direttore Centrale Anticrimine, del Questore di Reggio Calabria e del Direttore del Servizio Centrale Operativo.
2) ‘Ndrangheta: Operazione “Libro Nero”. Sequestrate imprese e società in mano ai Libri.
“Libro Nero” è il nome che gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato all’operazione nel corso della quale, dalle prime ore di questa mattina, nella provincia di Reggio Calabria, sono stati eseguiti numerosi arresti e perquisizioni nei confronti di esponenti della ‘ndrangheta reggina. L’inchiesta della D.D.A. di Reggio Calabria sviluppata con un’articolata indagine condotta dalla Squ
'ndrangheta cosca Comisso
COMUNICATO STAMPA
‘Ndrangheta: Operazione internazionale della Polizia di Stato.
È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione internazionale della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 14 provvedimenti di fermo emessi nei confronti di altrettanti soggetti, affiliati alla ‘ndrina MUIÀ, federata alla potente cosca COMMISSO di Siderno (RC), gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, commessi con l’aggravante del ricorso al metodo mafioso, ovvero al fine di agevolare la ‘ndrangheta. Gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine, stanno eseguendo anche numerose perquisizioni in Calabria, Emilia Romagna e Liguria. Impiegati 150 uomini e donne della Polizia di Stato.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 16.00 presso la sala conferenze della Questura di Reggio Calabria di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del Procuratore Capo di Reggio Calabria, del Direttore Centrale Anticrimine e del Questore di Reggio Calabria.
Reggio Calabria, 18 luglio 2019
New Connection
La Polizia di Stato di Palermo ha inflitto un duro colpo al mandamento mafioso di Passo di Rigano, disarticolandone il vertice.
Dall´alba di oggi, più di 200 uomini della Squadra Mobile di Palermo, del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Federal Bureau of Investigation (FBI) di New York, stanno eseguendo numerosi provvedimenti restrittivi, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, nei confronti di altrettanti esponenti e sodali del mandamento mafioso di Passo di Rigano, che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso ed altro.
Le indagini dell´operazione, denominata "New connection", hanno registrato il forte legame instaurato tra Cosa Nostra palermitana e la criminalità organizzata statunitense, con particolare riferimento alla potente Gambino Crime Family di New York, nonchè la forte capacità pervasiva, da parte della famiglia mafiosa di Passo di Rigano, sull´economia legale dell´omonimo quartiere, secondo una capillare divisione di ruoli e mansioni: dalla fornitura alimentare all´ingrosso alle classiche estorsioni, passando per la gestione dei giochi e delle scommesse on line.
A Passo di Rigano avevano ricostituito la loro roccaforte criminale importanti esponenti della famiglia Inzerillo, una storica cellula mafiosa palermitana, decimata negli anni 80 dalla seconda guerra di mafia. Agli esiti delle indagini, è risultato infatti che questi "scappati", rientrati in Italia nei primi anni duemila, avessero ricostituito le file della "famiglia", anche grazie al ritrovato equilibrio con la fazione criminale avversa.
Nel corso dell´operazione si è, altresì, proceduto al sequestro preventivo, tra beni mobili, immobili e quote societarie, riconducibili agli inda
Palermo - Brancaccio
La Polizia di Stato di Palermo sta eseguendo un´ordinanza di applicazione della misura cautelare a carico di numerosi soggetti ritenuti responsabili, a diverso titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno fatto luce su una delle articolazioni territoriali "chiave" nell´economia di cosa nostra palermitana: il mandamento mafioso di Brancaccio e, in particolare, la famiglia di corso dei Mille. Le attività investigative hanno permesso di appurare che il gruppo criminale, già profondamente colpito nel luglio del 2017 dall´operazione Maredolce, è stato capace di mantenere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di cosa nostra palermitana e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico.
La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti.
I destinatari del provvedimento esercitavano un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all´ "autorità" mafiosa.
Nel corso dell´operazione sono stati sequestrati all´organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.
Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà in Questura alle ore 11.
Palermo, 2 Luglio 2019
Matteo Messina Denaro
CASTELVETRANO: OPERAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO CONTRO I FIANCHEGGIATORI DEL LATITANTE MATTEO MESSINA DENARO. 19 PERSONE INDAGATE E SOTTOPOSTE A PERQUISIZIONE SU ORDINE DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI PALERMO.
La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito una serie di perquisizioni a Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, e Campobello di Mazara, finalizzate a colpire la rete di fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro e a raccogliere ulteriori elementi utili alla sua cattura.
Sono 19 gli indagati dell'operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.
Si tratta di soggetti che, nel corso degli anni, sono stati arrestati per associazione mafiosa o che hanno avuto collegamenti e frequentazioni con appartenenti a "Cosa Nostra". Fra loro vi sono anche alcune persone che, storicamente, sono state in stretti rapporti con il latitante Matteo Messina Denaro. Ora, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della Polizia di Stato, li ha sottoposti a una nuova indagine perché sospettati di agevolare la latitanza del capomafia della provincia di Trapani.
130 uomini del Servizio Centrale Operativo di Roma, delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo, con il supporto di un elicottero del Reparto Volo di Palermo, hanno perquisito edifici e abitazioni di persone legate al boss latitante. Sono state impegnate anche diverse unità cinofile antiesplosivo e antidroga.
Gli investigatori della Polizia hanno utilizzato anche attrezzature speciali per verificare l'esistenza di cavità o nascondigli all'interno degli edifici.
Nel mese di gennaio e di giugno dell’anno scorso, complessivamente altri trentacinque mafiosi erano stati iscritti nel registro degli indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo quali fiancheggiatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro ed erano stati sottoposti a perquisizione dagli in
Bologna - Grande Aracri
COMUNICATO STAMPA
BOLOGNA: BLITZ ANTIMAFIA DELLA POLIZIA DI STATO
La Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sta eseguendo una vasta operazione nei confronti del sodalizio `ndranghetistico operante in Emilia, storicamente legato alla nota famiglia mafiosa dei GRANDE ARACRI di Cutro. I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Bologna su richiesta della Dda sono eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza in varie province dell´Emilia Romagna. Nell´ambito dell´operazione, denominata Grimilde, sono impegnati circa 300 tra donne e uomini della Polizia di Stato appartenenti a tutti gli Uffici investigativi dell´Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, alle Unità Cinofile della Polizia di Stato. Sono in corso di esecuzione, in varie città d´Italia, anche 100 perquisizioni nei confronti di coloro che pur non essendo direttamente destinatari del provvedimento restrittivo emesso dall´Autorità Giudiziaria di Bologna sono risultati, nel corso dell´indagine, collegati al gruppo `ndranghetistico operante in Emilia Romagna. I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalità mafiose
PALERMO COSA NOSTRA
LA POLIZIA DI STATO HA INFERTO UN DURO COLPO A "COSA NOSTRA" COLPENDO I VERTICI DELLA FAMIGLIA MAFIOSA DI CARINI
E' in corso, dalle prime luci dell'alba, a Palermo e in provincia una vasta operazione antimafia condotta dalla Polizia di Stato volta a disarticolare i vertici della famiglia mafiosa di Carini.
I poliziotti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto numerosi soggetti che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa e detenzione di stupefacente ai fini di spaccio.
Le indagini hanno, inoltre, permesso di evidenziare come gli uomini della famiglia di Carini, controllassero in modo capillare il territorio di riferimento con la sistematica sottoposizione ad estorsione degli operatori economici della zona.
Palermo, 6 giugno 2019
Operazione Ares Bari
COMUNICATO TAMPA
OPERAZIONE “ARES”
La Polizia di Stato, dalle prime ore di stamane, sta eseguendo un provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari, su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di diversi soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose.
L´operazione, tuttora in corso, condotta dalle Squadre Mobili di Foggia e Bari e dal Servizio Centrale Operativo, supportata da 30 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, vede l´impiego di oltre 200 poliziotti in provincia di Foggia e altri nelle province di Napoli, Milano, Salerno, Rimini, Campobasso, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo.
I dettagli dell´operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, alle ore 11,00 presso l’Aula del Consiglio Giudiziario della Corte d’Appello di Bari, alla presenza, tra gli altri, del Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Federico CAFIERO de RAHO, del Procuratore della Repubblica di Bari, dott. Giuseppe VOLPE, del Procuratore della Repubblica di Foggia dott. Ludovico VACCARO, del Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, dott. Francesco MESSINA, del Direttore del Servizio Centrale Operativo, dott. Fausto LAMPARELLI, e del Questore della Provincia di Foggia, dott. Mario DELLA CIOPPA.
Bari, 6 giugno 2019
'Ndrangheta a Vibo Valentia
COMUNICATO STAMPA
OPERAZIONE "RIMPIAZZO"
La Polizia di Stato, a conclusione di complesse indagini, svolte dalle Squadre Mobili di Vibo Valentia e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, dalle prime ore di stamane, hanno eseguito un´ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 33 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
L´operazione ha visto l´impiego di oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L´Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine. L´indagine, suffragata dal contributo delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire l´organigramma e le attività delittuose commesse dai componenti del locale di `ndrangheta riconducibile all´entroterra vibonese di Piscopio.
Il locale dei "Piscopisani" avrebbe posto in essere, a iniziare dal 2010, azioni tese a contrastare il predominio criminale del locale facente capo alla famiglia MANCUSO, egemone da anni su Limbadi e su tutta la provincia di Vibo Valentia, con proiezioni sul territorio nazionale.
Le attività investigative hanno permesso di scoprire una base operativa a Bologna (dove sono state già sequestrate armi) e collegamenti con Palermo, dove i Piscopisani "piazzavano" cocaina (già sequestrata durante le indagini).
Vibo Valentia, 9 aprile 2019
Operazione Tisifone
"Operazione TISIFONE"
Questa mattina, personale della Polizia di Stato, su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha fermato e arrestato con 23 persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni e illecita concorrenza con minaccia aggravata dal metodo mafioso. Gli arresti, disposti dal Procuratore della Repubblica, dott. Nicola Gratteri, dal Proc. Agg. dott.Vincenzo Luberto e dai Sost. Proc. Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, sono la conseguenza di quanto emerso nel corso di un´articolata indagine svolta dai poliziotti della Squadra Mobile di Crotone e con gli investigatori del Servizio Centrale Operativo, che ha fatto luce sulle nuove dinamiche criminali operanti sul territorio di Isola di Capo Rizzuto venutesi a creare a seguito delle recenti operazioni di polizia che hanno colpito quel territorio e in particolare l´operazione Jonny svoltasi lo scorso anno che ha colpito decine di persone riconducibili al locale di `ndragheta degli ARENA di Isola di Capo Rizzuto tra cui gli stessi vertici della cosca. L´indagine svolta ha permesso di entrare nel cuore del territorio isolitano disvelando le nuove alleanze, i nuovi equilibri che si sono venuti a creare o che si stavano creando all´interno del comprensorio isolitano, ma soprattutto ha fatto emergere le nuove tensioni che, dopo i numerosi arresti operati, stavano emergendo dettati dalla volontà di imporre il proprio potere e controllo su Isola. In particolare sono emersi due fronti contrapposti, da un lato i CAPICCHIANO, con a capo CAPICCHIANO Salvatore, desiderosi di affermare il loro monopolio nella gestione del lucroso settore delle gioco illegale mediante l´imposizione e la gestione delle loro slot machine in diversi bar ed esercizi commerciali, dall´altro i NICOSCIA con al vertice NICOSCIA Antonio, figlio di NICOSCIA Pasquale alias Macch
Confiscati beni a imprenditori vicini a Matteo Messina Denaro
COMUNICATO STAMPA
La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Trapani hanno confiscato svariati beni immobili (52 appartamenti, 9 villini, 11 magazzini; 8 terreni; 19 garage) autovetture, conti correnti e società, per un valore stimato di circa 21.000.000 di euro, a carico di due imprenditori ritenuti essere stati collusi con esponenti delle "famiglie mafiose" della provincia, attivi nel settore edile, che hanno operato nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici in Sicilia.
Tale provvedimento è stato emesso a conclusione di analisi condotte dai poliziotti della Divisione Anticrimine svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani.
Le risultanze di tali indagini hanno evidenziato l´appartenenza dei due imprenditori ad un gruppo di imprenditori che "cosa nostra" ha utilizzato, su mandato del rappresentante provinciale Matteo MESSINA DENARO allo scopo di esercitare, per oltre un decennio, il condizionamento nelle fasi di aggiudicazione di appalti, nell´esecuzione delle opere e nelle forniture.
In particolare, il vertice mafioso, gestiva tramite gli stessi ed altri imprenditori contigui, i meccanismi di controllo illecito sull´aggiudicazione dei lavori pubblici e sulla esecuzione dei lavori, prevedendo che l´impresa aggiudicataria versasse una percentuale ai funzionari pubblici corrotti ed alla famiglia mafiosa di Trapani.
Da tali elementi ne è derivato il connotato del gruppo imprenditoriale, prima sequestrato ed oggi confiscato, quale espressione delle strategie di "Cosa Nostra" di aggressione al sistema degli appalti, secondo le direttive date alla consorteria mafiosa Matteo Messina Denaro : lo scopo è stato, in ultima analisi, il perseguimento di una strategia di fagocitazione occulta degli appalti, di infiltrazione in interi settori produttivi, nonché del sistema politico ed amministrativo di questo territorio.
Trapani, 17 novembre 2018
Armi nel trapanese
COMUNICATO STAMPA
TRAPANI: LA POLIZIA DI STATO RINVIENE UN ARSENALE DI ARMI NELLE CAMPAGNE DI PACECO
La Polizia di Stato di Trapani ha rinvenuto un arsenale occultato all'interno di un casolare diroccato, nelle campagne di Paceco.
Gli uomini della Squadra Mobile di Trapani, insieme al Servizio Centrale Operativo e alla Squadra Mobile di Palermo, hanno rinvenuto, nascoste sotto il pavimento del casolare, armi e munizioni perfettamente conservate ed efficienti.
Sono stati sequestrati quattro micidiali fucili d'assalto kalasnikov con caricatori e munizionamento, due pistole revolver cal. 38, un fucile a pompa, un fucile cal. 12 da caccia, un fucile mitragliatore mab 38, un fucile mitragliatore mp 40 e numerose munizioni.
Le armi sequestrate saranno sottoposte agli esami tecnici della Polizia Scientifica per verificare se sono state utilizzate per compiere reati.
Gli elementi investigativi raccolti portano gli investigatori a ritenere che le armi fossero a disposizione della cosca mafiosa di Paceco.