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23/01/2025
Alessandro Frateschi, l'ex prof di religione condannato a 12 anni per abusi sessuali su minorenni, puntava molto sulla tecnologia per adescare le proprie vittime dalla vasta platea di ragazzi con cui aveva contatti costanti. Tra le varie tecniche c'era anche l'uso dell'anonimato online, come spiega la giudice Laura Morselli nelle motivazioni della pesante condanna inflitta all'ex diacono di Terracina.
«Frateschi - scrive la giudice - aveva creato un gruppo di utenti sulla piattaforma virtuale di Instagram, in cui aveva invitato (...) e altri studenti, inseriti fra gli "amici stretti" che utilizzava per intrattenere conversazioni con loro, a contenuto chiaramente erotico. Il professore era solito creare dei link attraverso cui gli utenti del gruppo (ovvero i suoi alunni) potevano porgli domande in forma anonima, su un tema da lui predefinito, il tema scelto da Frateschi era sempre quello erotico».
Un modo per introdurre argomenti a sfondo sessuale che poi, attraverso la messaggistica privata, Frateschi sviluppava in maniera ossessiva, arrivando in alcuni casi a inviare e chiedere foto pornografiche.
Le modalità di azione del prof sono state ampiamente spiegate dalle giovani vittime durante il lungo incidente probatorio in tribunale. «Il funzionamento del cosiddetto "NGL" (acronimo di "Not Gonna Lie") è stato spiegato da (...) il quale riferiva che spesso l'imputato lo invitava a rivolgergli domande anonime. Riscontro di ciò - scrive la giudice - si rinviene negli screenshots delle conversazioni intercorse, in cui ad un certo punto gli chiede "vedo che le storie le vedi... hai fatto pure qualche domanda anonima?"».
LA SENTENZA Alessandro Frateschi, l'ex prof di religione condannato a 12 anni per abusi sessuali su minorenni, puntava molto sulla tecnologia per adescare le proprie vittime dalla vasta platea...