Prendete ad esempio un quadro di Mark Rothko... sfido chiunque ad ammettere di non aver mai pensato, almeno una volta: “Vabbè ma quello l'avrei saputo fare anch'io!”. A Giorgio e Vittorio è successa un po' la stessa cosa. È l'autunno del 2008 e due ragazzi di dodici anni stanno andando al cinema per vedere Wanted, il film su “quel tizio che fa curvare i proiettili”, ricordato soprattutto per la pr
esenza di Angelina Jolie. Prima di entrare in sala, l'unico pensiero che passa loro per la mente è quello di trovare il modo migliore per nascondere i pacchetti di patatine comprati al supermercato un attimo prima. Dopo aver visto il film (e dopo aver accuratamente cancellato ogni traccia della precedente trasgressione) comincia a farsi strada nella loro testa un altro pensiero: realizzare da sé un film analogo. Al primo problema trovano facilmente rimedio attirando con l'inganno i compagni di classe e gli amici, che ancora oggi aspettano il panino promesso loro in cambio di quei lunghi pomeriggi passati a fingersi agenti segreti e criminali di caratura internazionale. Per risolvere la questione del materiale tecnico, invece, fanno ricorso all'inventività: lo skateboard diventa così un carrello su cui far viaggiare una vecchia videocamera appoggiata sopra un cavalletto improvvisato grazie ad una pila di libri di scuola mai aperti. Gli anni passano e la passione cresce. Giorgio sceglie di iniziare a studiare cinema. Vittorio decide di mantenere vive le speranze del fronte “l'importante è crederci”, affidando alla crescente competenza tecnica dell'amico le fantasie riportate sui fogli di carta che colorano la sua stanza. Video dopo video, arrivano ad oggi. I “4k” sono ora la qualità delle immagini che riescono a realizzare e non più soltanto i grammi di salsiccia da comprare per la fagiolata con gli amici. Qualche attore si è detto persino onorato di aver collaborato con loro. Evidentemente hanno imparato a mantenere la promessa dei panini.