La Collina - Grottolella
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Associazione che negli anni ha promosso le attività turistico/culturali nel comune di Grottolella (AV).
Indirizzo
Piazza Angelo Maglio
Grottolella
83010
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Da 23 anni al servizio dei grottolellesi
La nascita La storia parte all’indomani delle elezioni amministrative del 1995. Una contesa elettorale aspra, dura ed a tratti incomprensibile che spaccò, praticamente in due, la piccola comunità di Grottolella. In effetti era successo che gli alleati di sempre si erano divisi e, come naturale evoluzione, personalismi troppo accesi avevano frastagliato il tessuto sociale. Fu così che il “sindaco” dott. Piero De Masi, nel tentativo di ripianare questi dissidi mi invitò a rigenerare la Pro Loco “Crypta Castagnaria”. Fu così che questa associazione recuperata rimise insieme le due “parti” cercando di avviare un percorso comune per dare slancio all’attività turistica di Grottolella. Non fu facile, perché qualche sconfitto, da un lato, non voleva la ricomposizione degli antichi rancori qualche altro saccente vittorioso, dall’altro, non gradiva l’anello di congiunzione che nella volontà del direttivo della Pro Loco voleva ricreare armonia in una comunità. Furono momenti difficili, ma i numeri della Pro Loco rifondata erano più consegnavano più di un semplice ottimismo. 219 iscritti, nuove ed interessanti attività ed un bilancio chiuso con un attivo di 22.619.500 lire. Inutile dire che si tratta di numeri mai ripetuti. Nell’approvazione del primo soddisfacente bilancio fu sempre il dott. Piero De Masi a lanciare l’idea: “Considerato che tu fai anche il giornalista - mi disse - perché non lo facciamo anche noi con la Pro Loco un giornale tutto nostro ?”. Tempo un mese e, nel febbraio del 1997, uscì il numero 0 de “La Collina”, editato dalla Pro Loco “Crypta Castagnaria” . 600 copie stampate e distribuite. Allora le famiglie residenti a Grottolella erano poco meno di 500.
Il primo grande successo Dirigere questo modesto mensile nei primi anni è stato tutt’altro che facile. Premesso che questo giornale non è mai stato una voce esclusiva del palazzo né tantomeno una voce dispettosa di dissenso, le due fronde rancorose continuavano ad oscillare cercando di portare questo movimento di opinione tutto da un lato. Non ci sono riusciti allora né ci riusciranno in futuro. Anzi, fu proprio questa voglia di raccontare tutto, e di tutti, che ci consentì di segnare quello che ritengo sia stato il primo grande successo de “La Collina”. Un anno e mezzo prima delle elezioni del 1999 questo giornale carpì movimenti di grande intesa tra Antonio Spiniello e Carmine Giuseppe Pacifico. Organizzammo, nell’aula consiliare, un convegno specifico “Grottolella proiettata al futuro” ed in quell’occasione scoperchiammo il pentolone e portammo a conoscenza dei grottolellesi che ci sarebbe stata di nuovo una larga ed ampia intesa. La comunità iniziava a ricompattarsi e finalmente la popolazione si ritrovò ad avere una larga condivisione di intenti. Qualcuno pagò un conto amaro, ma per il bene della comunità fece un passo indietro nella vita politica di Grottolella ma non nelle azioni sociali del paese. Questo credo sia stato il primo grande successo di questa importante iniziativa.
Il tentativo di tapparci la bocca Il momento più amaro che “La Collina” ha vissuto nacque proprio da questa ritrovata intesa. Furono proprio “i perbenisti riabilitati” che, una volta reinseriti nella vita politica di Grottolella, iniziarono a storcere il naso e a non gradire più la linea editoriale de “La Collina”. Arrivarono addirittura con interrogazioni al sindaco invitandolo ad adire le vie legali nei confronti del giornale e del sottoscritto. Antonio Spiniello nonostante grandi contrasti (solo ideologici) con il sottoscritto non accolse mai questo invito e vi assicuro che, da sindaco, non è stato mai trattato con i guanti bianchi. La guerra allora si trasferì nella Pro Loco dove alcuni componenti del direttivo, proprio quei “perbenisti riabilitati”, sostenevano che l’associazione non doveva essere l’editrice de “La Collina” in quanto portava troppe spese. Per la precisione, tra costi di stampa, distribuzione, spedizioni ai grottolellesi emigrati, nei primi 4 anni “La Collina” costò alla Pro Loco 780.000 lire al mese. Le collaborazioni sono sempre state a titolo gratuito e la pubblicità alle aziende locali è stata sempre resa gratuitamente. Quindi questo pretesto non bastò. Si passò, dunque, alle azioni legali dalle quali “La Collina” è uscita sempre vittoriosa, in quanto l’informazione resa è sempre stata all’insegna della verità e della correttezza editoriale. L’ultimo tentativo di affossare questa iniziativa fu messo in atto da tre soci della Pro Loco, i quali in un’assemblea fecero votare sull’incompatibilità del sottoscritto tra il ruolo di presidente dell’associazione e quello di direttore de “La Collina”. I tre dissidenti furono smentiti dalla volontà dei soci ma, nonostante questo, decisi di fare quello che sapevo fare meglio, il giornalista, e rassegnai le dimissioni da presidente della Pro Loco. L’allora sindaco Spiniello per una notte intera cercò di convincermi a soprassedere nonostante l’invito a dimettermi provenisse da due assessori della sua giunta e da due consiglieri comunali di maggioranza.
La crescita della redazione Fino al 2002 Grottolella aveva due giornalisti, il sottoscritto (professionista) ed il dott. Clementino Raffa (pubblicista). Per la verità ce ne era anche un altro, Lino Iannuzzi il quale però viveva a Roma e di Grottolella non gradiva parlare. E pensare che lo hanno fatto pure grottolellese illustre... Con l’avvento de “La Collina” si affacciarono a questa professione tanti giovani: Rossella Conte, giornalista pubblicista che per anni ha collaborato con l’ufficio stampa di Amnesty International, ed Aldo Spiniello, oggi uno dei più apprezzati critici cinematografici italiani. Poi venne il tuttofare Mario Carrella, erano i primi anni in cui il web invadeva l’editoria e Mario fu preziosissimo imparando subito tutti i “trucchetti digitali”. Quest’ultimo, seppur intraprendendo un percorso professionale diverso dal giornalismo, da “La Collina” è riuscito ad arrivare all’ufficio stampa della Scandone Basket ed ha collaborato anche per diverse testate sportive regionali e nazionali. Di mio figlio Alfonso solo un accenno, perché sapete tutti cosa ha fatto e cosa sta facendo ed io sarei troppo di parte. Voglio solo dire che fin da piccolissimo mi ha seguito in questa iniziativa. Non voglio dimenticare Marco Grossi e Pierpaolo Vaselli, oggi entrambi giornalisti pubblicisti. Così come non voglio dimenticare Vincenzo Vitale. “La Collina” lo fece debuttare come moderatore in quello che fu il primo faccia a faccia politico in Piazza Angelo Maglio. A Vincenzo Vitale va dato il merito di aver sollecitato sempre una riflessione con i suoi articoli e con le sue inchieste. Prezioso ed insostituibile è stato Luciano Conte. Le sue ricerche storiche ed i suoi racconti hanno impreziosito questa iniziativa editoriale ed hanno permesso a tanti di noi di conoscere vicende e personaggi del passato. Non di meno è stato l’ing. Serafino De Stefano, grottolellese di Torino, anche lui con racconti di vita vissuta ci ha rappresentato una Grottolella che è cambiata. Prezioso ed oltremodo significativo è stato il contributo di Don Giuseppe Morante. I suoi articoli su “La Collina” sono stati grandi lezioni di pedagogia cattolica, di filosofia di vita e di preghiera sincera. Ma non vanno dimenticati tutti quelli che hanno contribuito a mantenere viva questa iniziativa. Vincenzo Spagnuolo, con le sue disamine politiche, Benito Spagnuolo, con le sue notizie sindacali, Silvio Spiniello, con la sua critica teatrale e cinematografica, Davide Maglio, con le sue iniziative giovanili, Pia Gabriella Medugno, con i suoi racconti d’arte e Cosimo Conte, con la sua rubrica “A pensarci bene” e le sue poesie.