18/09/2024
NOI PORTIAMO IL SUONO PROGRESSIVO "OLTRE"
KHADAVRA- "Hypnagogia" e " Hologram"
Rubiamo musica da una dimensione superiore. Scaviamo in profondità nel subconscio inesplorato, cerchiamo l'ignoto dentro di noi ed esprimiamo ciò che troviamo nel suono. Musica ispirata da esperienze comuni e non comuni, da situazioni ordinarie e straordinarie.
"Un mix di luce oscura, calda oscurità, un'iperbole musicale intrisa di suoni, emozioni, divagazioni che influenzano le nostre associazioni mentali: quindi sì, ci vuole sangue progressive per tuffarsi in questo vortice da cui non si è sicuri di tornare intatti, d'altro canto questi 2 album hanno il potere di rompere un po' di più i codici progressive e di proporre un nuovo sound, UN SOUND OLTRE"
KHADAVRA è un quartetto rock psichedelico svedese atipico creato nel 2012. Influenze sui primi PINK FLOYD, jazz, su gruppi psyche-space come MONSTER MAGNET, HAWKWIND, TOOL, SIGUR ROS, MOTORPSYCHO e i veterani dei BLACK SABBATH; scavando certe spiagge, tornano le pause divine degli ANEKDOTEN e certi antichi CAMEL; siamo nella psichedelia progressiva sperimentale
"Stundom" per un ingresso psichedelico, librato, bello, onirico, troppo corto, che viene utilizzato per preparare "Shapeshifter" che parte su un diluvio, che dire di un vortice musicale colorato, suoni degli anni '70 impreziositi da quelli più recenti; il suono è chiaro, energizzante al limite della jam come fanno così bene gli ØRESUND SPACE COLLECTIVE. finale. "Zoning Out" per una traccia anacronistica e ritmica dei THE CURE dark e vintage, la veloce pausa strumentale spedisce lontano e si lascia domare facilmente. "10102020" per l'interludio medievale scandinavo con vecchia cetra acustica.
"Katla" è una composizione importante in questo senso perchè fa riferimento a gruppi come ANEKDOTEN, LANDBERK e ÄNGLAGÅRD; alti psichedelici fragorosi, a volte quasi duri break, altri con flauto che danno un aspetto acustico, folk scandinavo; crescendo finale con esplosione di batteria, voce alla OPETH dall'inizio per riagganciare se ti sei perso nel limbo spaziale.
Anche "Anhedonia" per il mantra inquietante del titolo, siamo andati oltre, ci avviciniamo al Paradiso, l'aria è stranamente calma, serena, le voci si aggrappano comunque alla terra; è strano, singolare, anche riposante dopo il diluvio di prima; il finale torna a un'atmosfera in volo beatificata dagli Dei stessi. "Hologram" per il melting pot dell'album; una trance musicale colorata su POPOL VUH all'inizio, una voce monolitica e una strumentazione che si accorda, si aggira; un mantra della fine dello psych degli anni '60, poi alla Floyd nei brani di "Animal", la chitarra post rock più stridente; una apoteosi.
KHADAVRA, una band gigantesca e se questo è il nuovo progressive allora c'è speranza per il presente ed il futuro!