23/01/2025
È possibile che certi dischi siano sulla carta numeri uno ma poi si fermino al pit stop? Certo, e il motivo a volte è semplicemente che sono troppo avanti per il loro tempo. È il caso di "Alla periferia dell’impero" di Mino Di Martino, che nel 1984 apparve nei negozi come il degno successore del Battiato di "La voce del padrone": un lavoro che non solo rielabora e perfeziona gli stilemi di quel capolavoro, ma in un certo senso si riprende ciò che ha seminato, giacché lo stesso Battiato aveva pescato nell’inventiva musicale del nostro Di Martino. Mino, infatti, è lo storico cuore dei Giganti, mitico gruppo beat (ricordate “Mettete dei fiori nei vostri cannoni?”) che poi si trasformerà in uno dei padri del progressive italiano. Finita quell’esperienza Di Martino militerà negli sperimentali "Telaio Magnetico" proprio con Battiato, Juri Camisasca, Lino Capra Vaccina, Roberto Mazza e Terra Di Benedetto. Con quest’ultima, cantante e attrice, il nostro avrà un sodalizio sentimentale ma soprattutto artistico: i due fonderanno la ragione sociale degli "Albergo Intergalattico Spaziale", primo esempio di musica cosmica italiana, che diventeranno un culto internazionale e che spesso entreranno e usciranno dal giro delle major pur di conservare un’integrità artistica invidiabile.
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