IperWriters Editore

IperWriters Editore Pubblichiamo ebooks di romanzi di autori noti e sconosciuti e testi (a torto considerati) minori di

Direttore editoriale: Claudia Salvatori
Redattore: Francesca Galleano

https://www.facebook.com/100063728079380/posts/732442778889985/?app=fbl
21/06/2023

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Più prezioso di ogni altro riconoscimento, il solo "premio alla carriera" che avrò mai. Arriva da una vita di amicizie e creatività. Max, mio unico amore, che eri tanto migliore di me eppure credevi in me, anche se non lo meritavo. Andrea, Patrizia, Sergio, Stefano. Dovevamo invecchiare insieme. Dovevamo essere noi il faro culturale di chi invece, come dice giustamente Cappi, ci ha resi "famosi che non devono diventare famosi".

20/03/2023
Grazie a FT De FT De Nardi...
15/01/2023

Grazie a FT De FT De Nardi...

Spazio dedicato agli scrittori italiani di Spy story;

13/12/2022

In collaborazione con Mirabilia, una puntata sui Benandanti - mistici e sciamani che, nel Friuli del

dalla collana   proponiamo la lettura di:Chiusi nel corpo di Erika Dagnino.
13/12/2022

dalla collana proponiamo la lettura di:
Chiusi nel corpo di Erika Dagnino.

18/11/2022

Photo: Bernd Dittrich on Unsplash Iperwriters, editoriale di Claudia Salvatori Letteratura italiacana - 10 - Il sacrificio di un poeta Vener...

La nostra collana arricchita di nuovi titoli:   😍
15/11/2022

La nostra collana arricchita di nuovi titoli:
😍

23/09/2022

Ricordo a più voci per Massimo Caviglione Ci sono persone che nella vita hanno fatto poco o nulla, ma a lungo e rumorosamente, tant'è che è ...

23/09/2022

Photo: Nishan Jain on Unsplash Iperwriters, editoriale di Claudia Salvatori Letteratura italiacana - 6 - Nati alternativi Venerdì, ore 13. S...

22/08/2022

Grazie Riccarda Daneri Davide Viganò Monia Matteucci per aver amato il mio Sublime anima. Ho condiviso il post. Il libro è ora disponibile per Oltre Edizioni, con un nuovo editing. Gli ho fatto un po' di lifting...

estratto da Chiusi nel corpo di Erika Dagnino:LA SIRENA  Il dolore che da settimane mi tormenta ha interrotto il mio son...
17/07/2022

estratto da Chiusi nel corpo di Erika Dagnino:

LA SIRENA

Il dolore che da settimane mi tormenta ha interrotto il mio sonno. Attraverso le persiane filtra una luce dolente e sulfurea; dalle fessure delle finestre mal sigillate il vento dell’alba corre in fischi e gemiti. Mi alzo. Con sforzo e fatica vado in cucina. Il desiderio di respirare l’alba mi fa aprire la finestra, appiccicosa a causa del salino che non mi curo mai di togliere.

Il mare grigio e scuro attende che le nubi ammassate si trasformino in un pianto scrosciante, tra onde che tentano invano di aggrapparsi alle raffiche tese. Le corde di panni spoglie sbattono contro le facciate scrostate delle case. Un brivido di bellezza e di tristezza mi attraversa al gracidare dei gabbiani: forse è una sensazione priva di originalità, ma è ciò che provo.

Osservo a lungo il quadro salmastro incorniciato dal freddo alluminio, provo a guardare me stesso in quel quadro: sullo sfondo alle mie spalle non il mare o la spiaggia, non il cielo o l’orizzonte, ma il bianco delle pareti della casa, il legno della porta, il gatto sulla sedia, la sedia nella stanza, la stanza nella casa e così via, un quadro senza fine pieno di confini.

Per l’ennesima volta medito sulla finitezza dell’uomo, sulla vastità delle acque, delle nubi, dell’aria, l’aria infinita e intelligente da cui derivano le cose per cause finali, o da cui forse non deriva nulla.

Ripenso alla creazione, all’ipotetica Divina Mano che divise le acque, e diede alle inferiori il nome mare e il nome cielo alle superiori. Il rumore di una corda scossa dal vento con violenza si scaraventa sulla mia spossatezza.

Provo a distrarmi. Infastidito dal mio male vago per i vani della casa mal illuminati, preparo il caffè. Non lo bevo. Voglio soltanto inebriarmi del suo profumo. Tra i pochi a ricordarmi l'odore del calore umano, non so nemmeno io il perché. Accendo il computer, sfrutto la discreta qualità della scheda audio, inserisco un cd degli ultimi quartetti di Beethoven.

Penso a una delle poche verità in cui credo, o credo di credere, in anni di sgualcita, gioiosa esistenza: la musica è divina come l’infinito. Nella consapevolezza della mia incapacità di definire la parola divino, la parola infinito. Incapacità che subisco e accetto per definizione: sono un uomo, e la parola uomo è legata a humus, nel senso di terrestre, opposto a divino, opposto a celeste. Fatte queste pesanti, inutili, limitate considerazioni, traccio altrettanto inutili e limitati appunti:



Alba. Il silenzio trafigge

per continuare a leggere il link è nel primo commento😍

LE PAROLE DELLA DONNA SENZA TESTA Sono nata in un afoso pomeriggio d’estate, con un calore talmente imperioso e bruciant...
13/07/2022

LE PAROLE DELLA DONNA SENZA TESTA

Sono nata in un afoso pomeriggio d’estate, con un calore talmente imperioso e bruciante che nessuna cosa sulla terra avrebbe potuto, strisciando nei recessi, sottrarsi al suo potere; così neppure io potei ritardare il momento di abbandonare l’utero di mia madre. L’ostetrica che introdusse la mano nella va**na dilatata mormorò, preoccupata:

«Non sento la testa».

Temeva che, presentandomi per i piedi, potessi soffocare durante le contrazioni.

«Non sento neppure i piedi!» gridò l’ostetrica, ora seriamente spaventata.

La vicina, che assisteva al parto, le diede dell’incapace. L’ostetrica spinse il braccio a fondo, mi afferrò per le natiche e mi rivoltò. Mia madre emise un grido straziante.

Agganciata per i talloni, venni estratta a forza, e l’urlo di mia madre non fu nulla a confronto di quello della vicina.

«È un mostro!»

L’ostetrica mi scagliò contro il muro; lasciando una scia di sangue rimbalzai sul tappeto.

Ero senza testa, perciò non mi feci molto male.

Sotto un sole meridiano, alto e implacabile, ebbi un guizzo. Bella e perfetta, tranne per quel particolare irrilevante. Le donne non osavano toccarmi, si segnavano borbottando scongiuri contro il maleficio.

Fu il ginecologo, uomo di scienza, a raccogliermi. Dopo aver constatato che il mio cuore batteva, mi adagiò delicatamente sul seno di mia madre. Lei, che aveva chiuso gli occhi, li riaprì sulla neonata scarlatta e vischiosa che si muoveva piano, inarcandosi come un verme, tra le sue mammelle, con un nulla sulle spalle. Sorrise senza capire e chiese se ero femmina. Dopo tre maschi, tutti normali e provvisti di testa, aveva tanto desiderato una bambina.

Qualcuno incaricò qualcun altro di andare ad annunciare a mio padre che aveva una figlia. Mio padre fu portato bere in un bar, e pare che sia rimasto in giro per tre giorni e tre notti prima di far ritorno a casa.

Naturalmente, tutto quanto ho appena scritto a proposito della mia nascita è frutto di invenzione: durante i primi vent’anni della mia vita mi limitai a vegetare, nel buio di una coscienza rischiarata solo dall’istinto. Cieca, sorda e muta, sono stata per lungo tempo irraggiungibile. Poiché non potevo esprimere opinioni, a lungo si è creduto che non ne avessi.






12/07/2022






11/07/2022

Complimenti a Mario Desiati che con "Spatriati" vince la LXXVI edizione de Il Premio Strega!

07/07/2022

Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana,
Iperwriters Editore,
è disponibile da oggi in e book.
Copertina di Elisa Galleano.

Incipit

«C'è l'avvocato», annunziò mamma Grazia affacciandosi all'uscio.
E siccome il marchese non si voltò né rispose, la vecchia nutrice, fatti pochi passi nella stanza, esclamò «Marchese, figlio mio, sei contento? Avremo finalmente la pioggia!».

Infatti lampeggiava e tuonava da far credere che tra poco sarebbe piovuto a dirotto, e già rari goccioloni schizzavano dentro dall'aperta vetrata del terrazzino. Il marchese di Roccaverdina, con le mani dietro la schiena, sembrava assorto nel contemplare lo spettacolo dei fitti lampi che si accendevano nell'oscurità della serata, seguiti dal quasi non interrotto roboare dei tuoni.

«C'è l'avvocato», replicò la vecchia accostandosi.

Egli si riscosse, guardò la nutrice e parve percepisse soltanto dopo alcuni istanti il suono della voce di lei e il senso delle parole.

«Fallo entrare», rispose.

Poi, all'atto della vecchia che accennava di voler chiudere la vetrata, soggiunse «Chiudo io».

Si udì subito lo sb****re di pochi goccioloni su i vetri che tremavano scossi dall'aria agitata dalla ondulazione dei tuoni.

La tavola era sparecchiata. Un lume di ottone, a quattro becchi, illuminava scarsamente la stanza. Il marchese non poteva soffrire il petrolio, e continuava a servirsi degli antichi lumi a olio per l'uso d'ogni sera. Soltanto nel salotto, e perché gli erano stati regalati dalla baronessa di Lagomorto, sua zia paterna, si vedevano due bei lumi di porcellana, a petrolio; ma non venivano accesi quasi mai.

Egli preferiva le grosse candele di cera dei candelabri di argento a otto bracci, che ornavano colà le consolli dorate, nelle rarissime circostanze in cui doveva ricevere qualche persona di conto.

Con l'avvocato Guzzardi non occorreva. Era di casa, veniva a tutte le ore; entrava fino in camera, se il marchese si trovava ancora a letto.
All'infoschirsi del viso, si sarebbe detto che quella visita, a quell'ora, con quel tempaccio, non riuscisse molto gradita al marchese.

Rimasto in piedi, accigliato, mordendosi le labbra, affondando le dita tra i folti capelli neri, egli si era voltato verso l'uscio, attendendo. L'avvocato gl'incuteva una specie di paura da che si era dato agli esperimenti spiritici. Un giorno o l'altro, quei diabolici esperimenti, povero avvocato, lo avrebbero fatto ammattire! Fortunatamente, fin allora, la sua intelligenza si era conservata benissimo, per ciò il marchese continuava ad affidargli tutte le sue liti e tutti i suoi affari.

A Ràbbato, dove trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don Aquilante Guzzardi? Bisognava prenderlo così com'era, con quelle sue stravaganze, che infine provenivano da troppa dottrina. Latinista, grecista, filosofo, teologo, giureconsulto, egli era tenuto meritatamente in grandissima stima anche nei paesi vicini.

Per continuare a leggere il link è nel primo commento.
Buona lettura!

07/07/2022

Cos'è il romanzo di formazione? Quando è nato, grazie a chi, e quali sono i romanzi di formazione da leggere assolutamente? Un approfondimento in cui scoprire le caratteristiche di questo genere letterario, gli autori e le autrici principali che lo hanno praticato e i libri cult che lo hanno reso ...

29/06/2022
Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) Per l'anniversario della nascita riproponiamo un c...
28/06/2022

Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936)
Per l'anniversario della nascita riproponiamo un classico di Iperwriters, che è anche la nostra prima pubblicazione in ordine cronologico.
Buona lettura

Ecco la nostra prima pubblicazione in lingua originale, voluta e editata dalla direttrice editoriale Claudia Salvatori.I...
27/06/2022

Ecco la nostra prima pubblicazione in lingua originale,
voluta e editata dalla direttrice editoriale Claudia Salvatori.
Il link alla versione digitale è nel primo commento.
Buona lettura!

Chapter 1

In the year 2126, England enjoyed peace and tranquillity under the absolute dominion of a female sovereign. Numerous changes had taken place for some centuries in the political state of the country, and several forms of government had been successively adopted and destroyed, till, as is generally the case after violent revolutions, they all settled down into an absolute monarchy. The religion of the country was mutable as its government; and in the end, by adopting Catholicism, it seemed to have arrived at nearly the same result: despotism in the state indeed, naturally produces despotism in religion; the implicit faith and passive obedience required in the one case, being the best of all possible preparatives for the absolute submission of both mind and body necessary in the other.

In former times, England had been blessed with a mixed government and a tolerant religion, under which the people had enjoyed as much freedom as they perhaps ever can do, consistently with their prosperity and happiness. But it is not in the nature of the human mind, to be contented: we must always either hope or fear; and things at a distance appear so much more beautiful than they do when we approach them, that we always fancy what we have not, infinitely superior to any thing we have; and neglect enjoyments within our reach, to pursue others, which, like ignes fatui, elude our grasp at the very moment when we hope we have attained them.

Thus it was with the people of England: Not satisfied with being rich and prosperous, they longed for something more. Abundance of wealth caused wild schemes and gigantic speculations; and though many failed, yet, as some succeeded, the enormity of the sums gained by the projectors, incited others to pursue the same career. New countries were discovered and civilized; the whole earth was brought to the highest pitch of cultivation; every corner of it was explored; mountains were levelled, mines were excavated, and the globe racked to its centre. Nay, the air and sea did not escape, and all nature was compelled to submit to the overwhelming supremacy of Man.

Still, the English people were not satisfied: enabled to gratify every wish till satiety succeeded indulgence, they were still unhappy; perhaps, precisely because they had no longer any difficulties to encounter. Education became universal, and the technical terms of abstruse sciences familiar to the lowest mechanics; whilst questions of religion, politics, and metaphysics, agitated by them daily, supplied that stimulus, for which their minds, enervated by over cultivation, constantly craved. The consequences may be readily conceived. It was impossible for those to study deeply who had to labour for their daily bread; and not having time to make themselves masters of any given subject, they only learned enough of all to render them disputatious and discontented. Their heads were filled with words to which they affixed no definite ideas, and the little sense Heaven had blessed them with was lost beneath a mass of undigested and misapplied knowledge.😘😘😍

26/06/2022

Indirizzo

Genova
16100

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