Dott.ssa Claudia Crispolti

Dott.ssa Claudia Crispolti Formatrice e fondatrice di MetodØZero, scrittrice, conferenziere, crescita ed evoluzione, psicologa

la psicologia , la ricerca interiore in chiave psicologica, filosofica e spirituale è da sempre la mia passione e il filo conduttore del mio agire e pensare . svolgo attività di libera professione a Perugia, a Foligno e Online
il mio approccio è olistico , il che significa che il lavoro sul paziente comprende un lavoro su corpo e mente in cui vengono svolte in parte sedute classiche , ma anche es

ercizi di respirazione , yoga, meditazione ed inoltre il paziente viene guidato ad uno stile di vita sano e consapevole . collaboro inoltre con diversi professionisti che operano nell'ambito della salute olisitica ( naturopati, omeopati, insegnanti di yoga, filosofi ,esperti di reiki,shiatsu e ayurveda )
gli aspetti psicologici che vengono trattati sono :

-sostegno alla genitorialità;

- Mediazione coppie in fase di separazione;

- Sostegno psicologico individuale e di coppia;

- Disagio adolescenziale;

-difficoltà nella gestione della routine quotidiana e nell'aspetto decisionale
-gestione del denaro e aumento del quoziente economico
- disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, binge eating disorder, obesità e tutte le difficoltà legate ai rapporti con il cibo, dall'infanzia all'età adulta, in collaborazione con altri professionisti quali psichiatri e nutrizionisti esperti nel campo dei disturbi del comportamento alimentare);

- ansia, attacchi di panico;

- sfera sessuale: ansia da prestazione, eiaculazione precoce, calo del desiderio, anorgasmia, vaginismo;

- percorsi di sostegno nella scoperta ed accettazione delle preferenze sessuali;

- sostegno psicologico in percorsi di malattia cronico degenerative;

- difficoltà relazionali (lavoro, affettività, rapporti fra pari).

05/09/2024
05/09/2024

La dipendenza non ha bisogno di legami sereni. Ha bisogno di legami e basta.
V. Andreoli

Buona notte a tutti.Anche oggi ne ho viste delle belle su questa pagina. Perció per la mia salute, torno a non fare asso...
04/09/2024

Buona notte a tutti.
Anche oggi ne ho viste delle belle su questa pagina.
Perció per la mia salute, torno a non fare assolutamente niente, ma soprattutto a farlo in questa posizione.

Colori di Settembre
04/09/2024

Colori di Settembre

Ogni tanto c’è qualcuno che evidentemente obnubilato dal caldo o dalla noia, si spreme le meningi chiedendo a se stesso ...
04/09/2024

Ogni tanto c’è qualcuno che evidentemente obnubilato dal caldo o dalla noia, si spreme le meningi chiedendo a se stesso o ad altri (non so a chi) nei commenti:
Sarà veramente laureata?
Sarà veramente psicologa?

Domande di estrema rilevanza per la loro esistenza evidentemente, domande le cui risposte cambierebbero l’esito di una vita condotta all’insegna dell’oblio e del tg5.

Curioso che nel 2024 si sappiano digitare i tasti del telefono per porre tali dirimenti quesiti, e non per fare una banale ricerca in rete che appaghi questa morbosa, bruciante curiosità.

Quello che mi fa ridere è il tentativo di scomodare “la psicologia”: ma come sei psicologia e scrivi queste cose? E mangi queste cose? Tu che sei psicologo fai la c***a? Dormi orizzontale? Ma è incredibile signori!! Dobbiamo fare qualcosa!!

Spiegatemi cosa dovrebbe gatantirvi la dicitura di “psicologo/a”: forse anzi molto probabilmente nella mente di qualche ingenuotto si cela questo trigger: è psicologia sicuramente capirà quanto sono cretina e disagiata quindi non mi risponderà male! E quindi posso permettermi di insultare, offendere, insuinare anche che millanti un credito che non ha (che è illegale lo ricordo, quindi diventa subito diffamazione per di più a mezzo stampa)

E invece puntualmente vi arriva la risposta che non vi aspettate.
Bella la vita è? Com’è in grado di spiazzare ogni granitica certezza!

La mente debole cerca sempre certezze, appigli, elementi assurdi a cui aggrapparsi quando non capisce qualcosa.

“Era un bravo ragazzo salutava sempre” ed ecco che il saluto diventa certezza di innocenza.

Ma come fa qualcuno ad essere così rimbambito? Io nemmeno a 12 anni ero così babbana.

Ed ecco che la signora “bo” di cui ho perso traccia forse si è nascosta in un anfratto virtuale vergognandosi del suo commento inutile, col suo fare giustizialista con la smania di chi pensa di aver scoperto chi ha commesso la strage di Ustica e il perché, si affretta a comporre delle parole sulla tastiera il quesito: sarà davvero laureata?! Ah stupore. Silenzio stampa.
Scesa del sipario.

Signora bella, ma insomma manco tanto, comunque signora: la mia laurea la considero carta straccia, vale meno di niente.
Ho una laurea triennale e una specialistica (contano come una ma i cicli, in effetti sono due) ma le tengo impilate su una sedia che serve a tenere aperta la veranda la cui porta da aria alle piante.
Ma comunque ce le ho! Che posso farci? Ho fatto 44 esami.
Vuole che lo cancelli e torno indietro nel tempo?
Proviamo a sentire Zemeckis! Oh! Che le dico.

Per verificare la veridicità dei fatti puó ve**re a casa mia e controllare, a Perugia, oppure digitare altri due tasti, coraggio, lo so, non è facile coordinare l’occhio con mano per oltre tre righe di commento e verificare comodamente seduta dalla poltrona “serena” che ha preso in svendita da Mastrota.

E poi? Dopo la scoperta?
Forse cambieranno il finale di Lost? Scopriranno chi e come ha costruito le piramidi? Verrà localizzato il sacro graal? O semplicemente la signora rimarrà sulla sua poltrona, accasciata, solenga, in cerca di qualche altro post da commentare, di qualche finto laureato da stanare pensando così di aver liberato il mondo dal male.
Quando il male, Signora sono proprio quelli come lei, gli ignavi, quelli che si credono più furbi che intelligenti ma alla fine non sono nè l’uno nè l’altro.

Se ritrovo il nome, come promesso nel mio post precedente lo pubblico con gioia.

Mi piace la giusta gogna. Ci sta tutta. Persino il buon Gesù era favorevole al pubblico svergognamento per i recidivi.

Poi quando azzaccate la giornata sbagliata in cui sto qui a scrivere senza nient’ altro ch’io voglia fare, e con lo scorpione che vuole pungere per forza qualcuno, eh bè allora la fortuna non è esattamente dalla sua.

🫂🧡👋

Poco dopo l’ho trovata eccola qua!

04/09/2024

Breve racconto estivo.

La scuola per me è sempre stata un incubo. Un vero inferno.
Ho odiato l’asilo, l’elementari, le medie e le superiori.
Avevo sempre ottimi voti e all’asilo ero considerata una sorta di bambina prodigio, raggiungendo con largo anticipo tutte le tappe dello sviluppo.

Ricordo che mi annoiavo sempre, che mi sentivo totalmente aliena al contesto, non capivo gli altri e loro non capivano me, ma soprattutto qualsiasi cosa mi venisse spiegata (tranne forse filosofia) la vivevo come un’immensa perdita di tempo.

Le superiori poi sono state un incubo al limite dell’horror.
Posso dire di non conservare nessun ricordo piacevole di quei 5 lunghi anni, di averli detestati quegli e di esserne uscita diciamo “indenne” solo per miracolo, tra note, sospensioni, litigi, invii dalla preside, dagli psicologi, da un’assistente sociale molto dolce e crisi esistenziali varie.

Tra i ricordi peggiori, un professore di Italiano, una persona orribile che si divertiva a raccontare durante le lezioni e nei dettagli le sue battute di caccia.

Io già a 16 anni ero vegetariana (poi vegana fino ai 38 anni) e soprattutto sono sempre stata animalista essendo cresciuta in compagnia più degli animali che dei pari o delle persone in generale.

Feci presente che i suoi racconti mi facevano stare male, ma lui rabbiosamente e beceramente, com’è tipico di quella gentaglia che va a caccia, mi redarguiva con dei grugniti dandomi della rompi co****ni e tacciandomi come ipersensibile che non capiva il vero spirito della sua infame pratica.

Era un uomo molto violento.
Basterebbe effettivamente osservare le sue “passioni” per capire la sua natura.
Ma oltre a quelle, a rivelare la sua indole iraconda e prepotente c’erano molti altri fatti…

Quando bevevamo in classe, ci toglieva la bottiglia d’acqua di mano e la lanciava dalla finestra.
Ce la strappava di mano con veemenza, e letteralmente la scaranteva giù senza pensare nè al fatto che a noi serviva quell’acqua stando sedute sei ore su un banco, nè all’inquinamento che produceva quel cretino, ma nemmeno al fatto che di sotto c’era il cortile di un asilo. La sua motivazione? Non dovevamo distrarci. E non dovevamo bere.
Vallo dire a 30 adolescenti fissate con la cellulite.

Non solo.
Più di una volte diede sfogo ai suoi bassi istinti lanciando diari e libri addosso a noi ( per sua fortuna o per suo saggio intuito primordiale, mai addosso a me)

Succedesse oggi una cosa del genere, verrebbe immediatamente sospeso, ma negli anni 80/90 i bambini e gli adolescenti contavano meno degli animali a cui questo bruto sparava nei boschi.

Avevano tutte paura di lui.
Tranne io, ovviamente, che sono sempre stata una vera ribelle, una che sentiva l’autenticità delle cose, e che non si piegava nemmeno con le botte ( e si che ne ho prese non poche).

A una nostra compagna venne l’alopecia da stress, un’altra aveva dei mancamenti ogni volta che lui entrava in classe, un’altra ancora si infilava il va**um sotto la lingua durante le sue lezioni….ma nessuna osava rispondergli o quanto meno contrapporsi a quei gesti folli.

Un giorno la bidella passó per dirci che qualcuno aveva telefonato perché c’era una bom*a.
Ora, per ca**tà, lo sanno anche i sassi che sono telefonate fatte per evitare compiti in classe e interrogazioni: un tempo questi scherzi erano all’ordine del giorno: se c’era uno che stava male e rimaneva a casa sotto le coperte, lo costringevamo praticamente a telefonare e dire che c’era questa bo@ba.
Bei tempi! Quando era facile beffarsi del sistema, che nel nostro piccolo era quella scuola persecutrice.
Fallo ora e ti ritrovi arrestato per simulazione di attentato o che so io.

Insomma la bidella passa con una circolare dicendo che dovevamo assolutamente evacuare quell’edificio già di per sé fatiscente e pericolante che bastava far cadere una penna per far tremare tre file di banchi.

In quel momento noi stavamo facendo il compito in classe su Leopardi. Tutte assorte, sudate, in religioso silenzio. Silenzio rotto dalla circolare consegnata dalla bidella.
Lo ricordo benissimo:

“ allora chi esce prenderà l’insufficienza in automatico” abbaió brontolo (che anche per altezza era simile ad uno dei sette nani di Biancaneve).

“ eh no professore” rispondo io mentre già preparavo la mia roba per scendere in cortile “ non è mica facoltativo l’invito! Se la prende lei la responsabilità della nostra eventuale morte?! E poi anche se fosse di certo non voglio morire per fare il compito su Leopardi”
Risposi serenamente e fermamente.
Inutile dire che il gregge composto dalle mie compagne rimase appollaiato a testa bassa senza emettere un suono, ma alcune, ispirate dal mio gesto, si alzarono in piedi in segno di cooperazione col mio agire.

“ se uscite prendete l’insufficienza!” Tuono brontolo battendo i pugni sul tavolo, arrossendo vistosamente con quei suoi porri che sembravano semafori infuocati!

“Io prendo l’insufficienza se me la merito, ma intanto esco”

E con me uscirono altre 5,6 ragazze semi sveglie, ma non del tutto sveglie perchè senza il mio richiamo sarebbero rimaste a belare dietro il buon pastore.

Tornai che avevo scritto un bellissimo tema di dissertazione e analisi sulla famosa pallosissima poesia “a Silvia”.

Glielo consegnai.
Lui nemmeno mi guardò in faccia.
Appena prese il compito, tenendo la testa bassa, ringhió “hai sicuramente copiato: fuori in cortile chi ti controllava?!”
“Me stessa. Io so scrivere e non ho bisogno di copiare così come non ho bisogno del suo parere per sapere cosa è giusto o sbagliato e trattenere in ostaggio una classe è sicuramente sbagliato. Arrivederci”

Detestavo quell’uomo complessato e arrogante, il tipico essere umano che per guadagnare qualche centimetro di altezza e non parlo solo di quella fisica, deve salire sopra le spalle degli altri.

Ma per fortuna non funziona sempre così. E la vita quando meno te lo aspetti rivela a tutti la tua statura.

Quel povero borghesuccio represso mi diede 6- e da li in poi i miei voti si attestarono sempre su quella valutazione.

Non potevo farci niente io odiavo lui e lui odiava me perché gli sbattevo in faccia la sua reale condizione.

Ricordo che all’ennesimo 5 1/2 una sera uscii e mi drogai pesantemente tanto che dovettero riportarmi a casa (non ricordo chi ne come).
Studiavo, ero impeccabile eppure niente. Questa cosa mi faceva davvero incazzare perché io non mi sento mai impotente, ma con lui mi ci sentivo.

E so bene e per certo che ero talentuosa nello scrivere già al tempo, ma era una lotta impari.
Una lotta che alla fine ho vinto grazie a due fortunati episodi.

Una sera, mentre passeggiavo per corso Cavour col mio fidanzatino di allora, mi fermai al “giardino delle monache” un pub ora chiuso, in cui ti servivano i piatti camminando sui pattini a rotelle; mi piaceva quell’atmosfera americana ma anche il fatto che facessero delle zozzissime crepes che adoravo divorare a tarda notte.

Stavo per entrare quando vedo un uomo e una donna.
“Buonasera professore che ci fa in giro a quest’ora? “ sarà stata l’una passata…
“Ehm, ciao buona sera Crispolti..” balbettó guardandosi intorno…
“Buona sera signora! Sono un’alunna del professore ######x”
Percepisco qualcosa di strano, per qualche secondo l’imbarazzo permea l’aria, ma io dell’imbarazzo e dei silenzi non ho mai avuto timore e così resto ferma, immobile a guardare negli occhi quei due.
Fisso negli occhi il professore “buona notte io vado al pub”
E me ne vado a mangiare la mia crepes.

La primavera stava finendo e ci avvicinavamo alla fine dello strazio scolastico, fine che, peró, rappresentava anche la resa dei conti e dei voti.

Un giorno durante la ricreazione mentre fumavo al bagno contravvenendo come sempre a qualche regola, arrivó la bidella con passo veloce e sguardo spazientito: “innanzitutto non devi fumare al bagno, e secondo ti aspetta il prof ###### in aula 5”
“Digli che Finisco di fumare e arrivo” certo che anch’Io… ero abbastanza terribile.

Mi dico “ma questo che vorrà adesso?”

“Buongiorno Crispolti, siediti” mi fa cenno con la mano di sedermi di fronte a lui in quest’auletta vuota.
Lo sguardo onnipotente e il fare dispotico erano ben repressi sotto un sorriso forzato, tirato e un’espressione quasi supplichevole.

“Senti, hai presente l’altra sera, quando ci siamo incontrati”

Io:” sì in Via cavour passeggiava con sua moglie”

“Non è mia moglie”.

La mia testa in un secondo vede passare davanti la scritta rosso lampeggiante “vittoria! Lei ha vinto al super enalotto! La sua vita è salva!

“Ti prego di non dirlo a nessuno, ma proprio a nessuno, perché Perugia lo sai com’è..: insomma la gente potrebbe ehm farsi delle idee eh, come dire.. strane!”

Ma figuriamoci se io avvertissi una qualche forma di compassione per quell’omuncolo. Zero. Meno di zero. Anzi.
Desideravo proprio trasmettergli energeticamente e con il non detto che avrei molto, molto goduto nello sputtanarlo con tutti quanto meno per vendicare tutti i fagiani che sterminava ogni domenica nel tentativo di esprimere la frustrazione del suo matrimonio infelice e della sua sessualità castrata.

“Ma certo professore. Non diró nulla”
Ma lui conosceva bene la mi indole e sapeva che il mio silenzio avrebbe certamente preteso qualcosa in cambio, e questo perché quando c’è tanto disprezzo tra due esseri, non esistono favori, almeno non gratuiti.

Quindi me ne stetti buona fino al tema successivo, dove ovviamente presi un bell’otto tondo e panciuto.

Chiaro che me lo meritassi, erano i voti di prima che non rispondevano al vero.
Non c’è niente di peggio per un narcisista maligno che qualcuno si faccia beffa delle gesta eroiche che decanta per ingraziarsi “il pubblico”, che in questo caso era la mia classe di giovani ovini.

Lui mi odiava per questo: quando iniziava i suoi sproloqui sulla caccia o contro Dio (che bestemmiava davanti a tutti anche in classe) io mi alzavo e me ne andavo.
Lui urlava: “ vai dalla preside!!” e io alzavo il dito medio, prendevo si*****te e accendino e me ne andavo lasciando pure la porta aperta.
Bei ricordi.

Sono molto orgogliosa di non essere mai in nessun caso stata un ovino passivo e sottomesso.
Amo gli ovini, sia chiaro. Ma no quello a due gambe.

Certo avevo dei modi da teppista, ma ad oggi mi piacciono e li rivendico, non me ne vergogno affatto e anzi li vedo come un atto poetico in contraddizione a quel mondo falso, becero e privo di qualsiasi spinta vitale reale.

Ma aspettate: i più attenti si saranno accorti che i punti di fortuna che costellarono il mio cielo fuorono due.

Agli esami finali fu nominato un commissario esterno proprio per Italiano! Bingo!
Feci un tema sull’evoluzione della donna e della famiglia durante il novecento.
Presi 10.
Ovviamente, dato che in tutte le materie letterarie nonostante i miei dirompenti disagi psichici, gli attacchi di panico, l’ansia, l’abuso di qualsiasi cosa mi capitasse a tiro, le compagnie di delinquenti che mi scarrozzavano in auto, avevo tutti 9 o 10.

Questo era il bello: che non potevano azzittirmi perché nonostante tutto portavo a casa dei risultati pazzeschi e la mia mente era sempre sveglia e attenta persino quando mi addormentavo sul banco ero in grado di rispondere in modo corretto alle domande che mi si ponevano per testare se fossi veramente lì o se dimorassi su un piano astrale…

Quando la scuola finì non volli partecipare nè ai cento giorni, nè all’Ipocrita cena di classe.

Tranne alcune compagne, ma giusto 3,4, schifavo tutte le altre le consideravo bambocce inette, ragazzine incapaci di vivere in un mondo reale e violento come facevo io.
Disprezzavo anche quasi tutti i docenti, inautentici, bugiardi, irrisolti, per lo più ignoranti e sbruffoni.

Sono felice che la scuola sia un lontano ricordo.
Quegli anni orrendi mi hanno sfinito l’anima.
Su tutti quell’essere, che ancora ritengo spregevole, cioè il prof d’italiano.

Ovunque tu sia, buona caccia st***zo.
Leggi e impara a scrivere.
Ho saputo per certo che le corna sono corrisposte.

ClaudiaCrispolti

Tratto da una storia vera.
O forse no.

04/09/2024

I veri guru.
Pierre ❤️‍🔥

03/09/2024

Mai confondere la spiritualità con il buonismo o peggio con l’essere borghesi ed “educati”

03/09/2024

Qualcuno osserva: “la vita non è mai sprecata è sempre crescita”
No.
È come quando dicono “le malattie rendono le persone migliori” o “ti cambiano nel profondo”
Bisogna sempre ricordare che senza uno sforzo attivo o un miracolo, nulla accade.
La vita biologica non richiede evoluzione alcuna: è come iscriversi in palestra e passare il tempo alla spa aspettandosi dei risultati solo perché ti sei iscritto.
Sorry.
Non funziona così.
Alcune esistenze sono del tutto sprecate quando muori nello stesso modo in cui sei nato- inteso come forma energetica- o talvolta, pure peggiorato.

Sforzo cosciente.

Il tempo e il dolore da soli non bastano occorre il terzo ingrediente: LO SFORZO.

Claudia

03/09/2024

Non c’è niente di peggio che svegliarsi ad un certo punto e vedere quanto si è sprecata la propria esistenza

La maggior parte dei problemi delle persone nasce dall’assoluta incapacità di stare soli, in una stanza o un una casa se...
03/09/2024

La maggior parte dei problemi delle persone nasce dall’assoluta incapacità di stare soli, in una stanza o un una casa senza fare nulla.
C’è il bisogno compulsivo di uscire, fare cose e vedere gente… solo per coprire una voragine di irrisolti.

ClaudiaCrispolti

Quadro di Angelo Maggi

Occorre il coraggio quasi masochistico di NON porre fine ad un dolore (con farmaci, sedativi, palliativi) sia fisico che...
03/09/2024

Occorre il coraggio quasi masochistico di NON porre fine ad un dolore (con farmaci, sedativi, palliativi) sia fisico che psichico (quando mai sono scollegati?!) fin quando non abbiamo capito cosa ha da dirci.
In un certo senso occorre amare quel dolore come se fosse un messaggero di un importante segreto che celiamo dentro di noi e che che ci fa ammalare.
Prova fin quanto puoi, a sentire quel dolore fino in fondo senza scappare. E vedi che succede.
Ad un certo punto apparirà la dinamica che lo ha generato.
Non subito.
Ci vuole pazienza.

Parlo per esperienza diretta.
(Non per tutti è un esercizio strong per chi già ha maturato una lunga esperienza di auto osservazione)

Claudia
Linda Shanes art

Smettetela co ste fregnacce. Una volta vi avrebbero fatto un tso. Adesso vi mettete pure a insegnare. E ndiamo!
03/09/2024

Smettetela co ste fregnacce.
Una volta vi avrebbero fatto un tso. Adesso vi mettete pure a insegnare.
E ndiamo!

Raccogli le piume, vedi le 11.11 ovunque...

Chi si occupa di discipline olistiche spesso fugge dal mondo invece di imparare a gestirlo.

03/09/2024

Per studenti OSA

Alcune parti vanno integrate
Altre nutrite
Altre eliminate

Lo studio attento di questi aspetti verrà approfondito in accademia attraverso lo studio e la pratica.

Quel che non tagliamo da soli ci viene tagliato. E non sempre sono persone o cose. A volte sono parti di noi. Gli accumu...
03/09/2024

Quel che non tagliamo da soli ci viene tagliato.
E non sempre sono persone o cose.
A volte sono parti di noi.
Gli accumuli energetici in dei punto del sistema energetico vanno ripuliti, altrimenti ci mette la mano l’universo.

Per questo molte persone ad un certo punto perdono l’integrità fisica: o meglio viene restituito loro un nuovo equilibrio (magari in seguito ad un intervento o un incidente), ma se non vedono al di la del corporeo e si ostinato a rimanere nella medesima forma energetica, ci saranno altri “tagli”.

Io sono già stata “tagliata” nel quinto chakra (perché ho tenuto un segreto per anni) e nel secondo chakra.

Ci sono poi tagli sottili e invisibili che avvengono sul piano relazionale, affettivo.

Allenandosi a guardare il proprio tema, certi escursus possono essere chiariti e resi consci.

Ma al solito chi non guarda, rimane cieco, anche perché una facoltà che non si esercita la si perde…

Rilfessioni…

Claudia

Il NOSTRO PROSSIMO OSPITE CI SPIEGA IL COMPLESSO RAPPORTO FRA NERVO VAGO E INTESTINO: Dr. Gabriele Prinzi sarà con noi p...
03/09/2024

Il NOSTRO PROSSIMO OSPITE CI SPIEGA IL COMPLESSO RAPPORTO FRA NERVO VAGO E INTESTINO: Dr. Gabriele Prinzi sarà con noi per l’intensivo di NOVEMBRE!
Ultimi posti 🟠

STIMOLARE IL NERVO VAGO ATTIVA 3 SISTEMI ANTI-INFIAMMATORI.
PERCHE' NON SFRUTTARLO NELLE ?
Malattie croniche intestinali (IBD o ) come e sono caratterizzate da un'alternanza di riacutizzazioni e remissioni. Fattori immunologici, genetici e AMBIENTALI (il , gli , la ...) sono coinvolti come cause.
Dati sperimentali e clinici sembrano mostrare ANCHE un ruolo per lo : quello cronico, piuttosto che quello acuto, è chiamato in causa nella fisiopatologia dell'IBD (ma anche in altri disturbi gastrointestinali).
Lo stress AUMENTA la , modifica così il intestinale e influenza l'attività del ,tutti coinvolti nella fisiopatologia delle IBD all'interno di una "relazione causale circolare".
Attualmente, il "protocollo standard" è rappresentato da steroidi, immunosoppressori e farmaci biologici, con l'obiettivo di alleviare i sintomi e favorire la guarigione della mucosa.
Perché se guarisci la mucosa hai una prognosi migliore, minor rischio chirurgico, minori ricoveri e minore necessità di .
Questi trattamenti, però, non sono privi di effetti collaterali... e gli interventi chirurgici vengono eseguiti in caso di fallimento del trattamento medico o di complicanze.
Questi pazienti hanno anche un rischio di tumore del colon retto a causa dell'infiammazione cronica; di conseguenza, è UTILE prendere di mira le IBD precocemente, quando la malattia è "puramente infiammatoria".
Ma come???
Il NERVO VAGO esercita un'azione antinfiammatoria tramite diversi sistemi: modula l'attività dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene ( , o "asse dello stress"), la via anti-infiammatoria colinergica e tramite una "terza via" antinfiammatoria (vago-simpatica) in cui agisce sinergicamente con il "nervo splenico".
Questa azione sembra soprattutto diretta ad interve**re su specifiche cellule del sistema immunitario "innato" che si chiamano , ben noti a chi soffre di allergie.
La maggior parte dei mastociti risiede nella parete intestinale e sono parte importante della "barriera" immunologica tra l'ambiente interno e il contenuto del tubo digerente.
E quando "chiamate alla guerra" producono .
La degranulazione dei mastociti della mucosa è associata a disfunzione (leggi permeabilità) della barriera intestinale.
In modelli ANIMALI (ischemia intestinale) è stato dimostrato che i (e quelli stabilizzanti i mastociti) inibiscono l'afflusso dei neutrofili (cellule del sistema immunitario) e riducono la produzione di citochine.
E' per questo che, per brevi periodi, farmaci come gli INIBITORI DI P***A ( o, amichevolmente, ) o le benzodiazepine ( e ) danno degli effetti anti-infiammatori in quanto "antistaminici".
Ma quale manovra/terapia/pratica darebbe UN EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO STABILE e/o MODULABILE?
Oltre al cibo (i grassi hanno un potente effetto sulla stimolazione del vago tramite l'attivazione dell'ormone colecistochinina).
Modulare e stimolare il NERVO VAGO apre nuove strade terapeutiche nelle malattie infiammatorie gastrointestinali ma anche nella sindrome del "colon (intestino, prego!) irritabile ( ) e in patologie mediate dalla produzione di (tumor necrosis factor) come l' o la .
Quindi: cosa puoi fare tu (oltre a modulare l'alimentazione) per .
Ne riparliamo più approfonditamente Giovedì 31, alle 21:00, nel webinar GRATUITO trasmesso su questa Pagina, in compagnia di 3 ospiti d'eccezione.
Tutti consapevoli che la tua salute vale 😉

🔽🔽🔽🔽🔽🔽🔽🔽🔽
LINK di approfondimento:
1) La nutrizione enterale ricca di lipidi regola l'attivazione dei mastociti della mucosa attraverso il riflesso antinfiammatorio vagale
https://journals.physiology.org/doi/full/10.1152/ajpgi.00333.2012
2) Il nervo vago nell'asse neuro-immunitario: implicazioni nella patologia del tratto gastrointestinale
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5673632/

VIVERE MENTENDO: “Ogni volta che si dice una menzogna, si contrae un debito con la verità.Prima o poi quel debito va sal...
03/09/2024

VIVERE MENTENDO:

“Ogni volta che si dice una menzogna,
si contrae un debito con la verità.
Prima o poi quel debito va saldato".

~ Valerij Alekseevič Legasov ~

Sono molto felice di leggere che il presidente dell’ordine nazionale si esprima in perfetta sintonia col mio sentire.
02/09/2024

Sono molto felice di leggere che il presidente dell’ordine nazionale si esprima in perfetta sintonia col mio sentire.

Gli psicologi che si occupano di quanto accaduto a Paderno Dugnano, nei prossimi giorni, avranno modo di approfondire le dinamiche che hanno portato quel ragazzo di 17 anni a compiere qualcosa che appare inaudito.

Anche in questo caso le prime testimonianze parlano di un ragazzo 'normale' e quindi torna in ballo il raptus omicida di cui tanto spesso si parla. In genere la violenza si manifesta come tale in modo che appare improvviso ma ha una genesi che prepara il terreno.

E' più facile parlare di 'pazzia improvvisa' ma anche i gesti più estremi ed incomprensibili hanno una storia che è importante capire. E capire non vuol dire giustificare, non si faccia confusione su questo, semmai è l'idea del raptus improvviso che serve a giustificare ed evitare di capire.

Il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari, interviene così all'Adnkronos Salute in merito a quanto accaduto a Paderno Dugnano (Milano) dove un giovane di 17 anni ha confessato di aver ucciso suo padre, sua madre e il fratellino di 12 anni "perché si sentiva oppresso".

Un'altra riflessione fondamentale - continua il Presidente - è legata al concetto di disagio psicologico, che spesso viene banalizzato perché si pensa che solo una malattia mentale grave è degna di attenzione e si sottovaluta. Una malattia che manda segnali eclatanti e che tutti possono vedere. Il disagio spesso grida in modo silenzioso ma con la giusta attenzione, se si vuole ascoltare, si può sentire.

E può essere la manifestazione non tanto di deviazioni o rotture della psiche ma di una estrema povertà psicologica, una sorta di desertificazione che impedisce la costruzione di identità soggettive adeguate e crea un vuoto interiore a volte insostenibile. Sono temi che noi psicologi denunciamo da anni ma che fanno poco rumore se non in situazioni estreme come quest’ultimo tragico caso.

Rileggi l’intervento del presidente CNOP David Lazzari su Adnkronos Salute👇
https://www.adnkronos.com/salute/il-disagio-dei-giovani-troppo-spesso-e-sottovalutato_3Izhei94XvolOl3RDXIzGH?refresh_ce

02/09/2024

Io mi accorgo. Mi accorgo di quel che succede intorno a me.
Mi accorgo se il mio gatto miagola in modo diverso, se è di un umore strano, se il cielo cambia colore, mi accorgo persino se un ramo di una pianta si è rotto, mi accorgo non dico di tutto ma di molte cose. Molte cose che gli altri intorno a me nemmeno vedono, nemmeno se gliele paleso io apertamente.
Eppure non sono nemmeno molto intelligente, conosco persone con un QI molto più alto del mio, ma che non vedono nemmeno cos’hanno nel piatto.

Questo si chiama essere connessi.
Non arrivo a scomodare la presenza alla Gurdjeff perché anch’io ogni tanto mi assento, ma me ne rendo conto perché sono connessa a me stessa.

Dove siamo mentre la vita accade?
E poi rimaniamo tutti attoniti di fronte alle tragedie, che a me non meravigliano affatto. Anzi.
Per com’è messo il 90% della gente mi meraviglio che non andiamo a fare la spesa con la clava.

È proprio il caso di dire wake upDONNIE.

Un motivo c’è sempre. Gli psicologi dialogano con l’inconscio non con quel che viene detto esplicitamente. A parte gravi...
02/09/2024

Un motivo c’è sempre. Gli psicologi dialogano con l’inconscio non con quel che viene detto esplicitamente.
A parte gravi casi di schizofrenia, il motivo c’è e il ragazzo già lo ha dato: voleva eliminare il disagio che sentiva ma si è subito accorto che aveva sbagliato.
L’errore? Non intercettare i non detti, aspettarsi che chi soffre ci venga a dire : guarda sto male per tal motivo.
Quando mai.
La persona che entra nel disagio psichico, senza sviluppare una patologia, entra in un deserto di insignificanza dove le parole vengono espropriate del loro significato, dove il simbolo fallisce il suo obiettivo: trovare vie alternative ad una realtà franosa.

Nessun paziente nel mio studio aveva chiaro il motivo del suo dolore altrimenti non sarebbe venuto a cercare da me una risposta (o da un terapista).
I motivi possono non piacerci, possiamo non comprenderli, ma ci sono e risiedono nel profondo a volte insondabile, di chi compie questi terribili gesti in cui tutti sono vittime, tutti.

Più che all’onnipotente chiediamoci perché nemmeno i vicini sapevano dell’”esistenza” di questo ragazzo, un essere invisibile evidentemente, e ricordiamoci che l’inconscio ci rende tutti spettatori inermi delle nostre stesse regìe, più siamo disconnessi e più ci fa fare i fatti suoi in casa nostra.
Siamo servi dell’ inconscio finchè non lavoriamo su di noi.
Un gruppo o una famiglia di persone disconnesse non produrrà mai un essere consapevole.

Per questo la chiave almeno in questo caso non è la fede o in una risposta salvifica, ma nel ricordarci tutti, quanto è importante ESSER-CI per noi e per gli altri.

(In ogni caso in questa foto le parole del professor Crepet sono contraddittorie almeno per quanto riportato dal giornale. Se c’erano per forza segnali, perché scomodare l’ insondabile divino?)

PADERNO DUGNANO E ALTRI: QUANDO I FIGLI UCC1D0n0 Erica e Omar, Pietro Maso, Ferdinando Carretta, Elia del Grande, Nadia ...
02/09/2024

PADERNO DUGNANO E ALTRI: QUANDO I FIGLI UCC1D0n0

Erica e Omar, Pietro Maso, Ferdinando Carretta, Elia del Grande, Nadia Frigerio, Riccardo C. (di Paderno Dugnano): queste persone, insieme ad altre che allungherebbero la lista, hanno una cosa in comune.
Hanno st£rm1nato la loro famiglia di origine.

Questi efferati delitti sono stati covati ed elaborati per mesi da loro che al momento dell’atto erano tutti giovanissimi, alcuni minorenni.

Che la famiglia sia luogo di affetto, riconoscimento, calore, amore è vero infatti solo per alcuni; i moventi di questi del1tt1 sono molto diversi tra loro.
Nel caso di Frigerio e Maso ad esempio i familiari erano mentalmente ridotti ad oggetti, oggetti di cui liberarsi per raggiungere uno status socio economico ed esistenziale di maggior rilevanza.

Occorre riflettere non tanto sulla palese crisi della famiglia che è talmente ovvia da non dover scomodare qualche esperto, ma sull’aspetto ben più cogente che le mura domestiche sono spesso delle vere e proprie sbarre, delle celle, dentro le quali si consumano delitti invisibili che distruggono non tanto il corpo fisico, quanto l’identità, l’amore proprio, l’esistere su un piano non meramente terreno e materico.

Non dimentichiamoci di quale atrocità silenti e striscianti siano in grado di compiere senza consapevolezza alcuna, moltissime famiglie.

E se il gesto agito dell’elimanare la persona per eliminare il dolore, come nel caso di Riccardo, che ha appena st&rm1nat0 la sua famiglia, è certamente e sempre da condannare, occorre anche iniziare a condannare tali gabbie putrescenti che la famiglia costruisce intorno ai singoli.

Un mio caro amico diceva giustamente ai figli che non doveva avere tanto paura ad uscire di casa, quanto allo starci dentro, invitandolo sempre a tenere un occhio vigile sui vissuti familiari. Manipolazioni, bugie, tradimenti, talvolta abusi e violenza si consumano nell’indifferenza e anzi col benestare della società, ogni giorno.

E se alcune famiglie disagiate richiamano l’attenzione quasi a palesare un certo ovvio livello di imbaramarimento, altre ammantate da posizioni sociali ottime, dal benessere economico, da studi di rilievo, passano inosservate e vengono coram populo scagionate di default.
Attenzione, dico, attenzione perché si puó morire in tanti modi più e più volte, dentro quelle gabbie apparentemente dorate, si puó morire di tristezza, paura, disperazione e solitudine.

Per mia esperienza clinica 15ennale, di non morti ma distrutti dalle famiglie ne ho visti centinaia.
La cosa più difficile per l’essere umano è uscire dal disagio senza creare un sintomo o un agito (come nei suddetti casi) è l’impossibilità percepita dall’individuo di trovare una sua scappatoia fuori dal gruppo famiglia, il sentirsi annichilito e depauperato da qualsiasi risorsa.
Allora a quel punto la mente arriva ad intraprendere percorsi che annientano a loro volta, perché quello è l’unico linguaggio che si possiede.

Dovremmo sviluppare la sana abitudine, di considerare come nostro figlio qualsiasi figlio e prendercene cura, soprattutto quando questi figli non esprimono il loro vuoto e la loro solitudine che vengono urlati in altri modi e capiti solo troppo tardi.

Vi tranquillizzo già preventivamente: sono innocentista e garantista, ma nei casi certi sono persino favorevole alla pena di m0rt&, quindi non affrettatevi a scarabocchiare con commenti giustizialisti la mia pagina. Questo è un invito a riflettere e va ben oltre il bene e il male.

ClaudiaCrispolti

Intanto continuo a riflettere e studiare…

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si parla di Psicologia con approccio olistico, benessere, salute psicofisica e spirituale, ricerca spirituale, arte, natura .

sono laureata in psicologia ed abilitata alla professione di psicologo, negli anni ho approfondito la conoscenza dell’anima umana da più punti di vista, integrando le competenze psicologiche e cliniche con quelle della filosofia orientale.

Mi sono diplomata presso l’accademia di Filosofia e cultura orientale Satyuga a Roma, dove ho approfondito la conoscenza del sistema energetico dei Chakra e la fisiologia e filosofia Yogica.

dal 2018 frequento il Centro studi Umanistici studiando e praticando Meditazione Attiva, Medicina ayurvedica Tibetana e astrologica karmico evolutiva.


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