aliceful

aliceful Esploro approcci innovativi e interdisciplinari per ispirare un vivere (più) sostenibile, etico e consapevole.

Dai consumi alla cittadinanza attiva, promuovo cambiamenti per rigenerare le nostre vite e il mondo che ci circonda.

08/09/2024

Ogni tanto farsi un giro sul sito del Ministero della Giustizia (sezione Referendum e iniziative popolari) è cosa buona e giusta perché ci sono diverse proposte da sostenere.

Spoiler: al momento si trovano diverse iniziative contro lo sfruttamento animale, il salario minimo, l'autonomia differenziata & many more.

Condividete anche nelle vostre reti:

25/08/2024

La registrazione integrale dell'evento interamente dedicato al tema della sostenibilità ambientale e alimentare per comprendere l'impatto delle nostre scelte...

Ciao! È uscito l’intervento dedicato a “sostenibilità tra etica, comunicazione e approccio sistemico” tenuto al Centro S...
20/08/2024

Ciao! È uscito l’intervento dedicato a “sostenibilità tra etica, comunicazione e approccio sistemico” tenuto al Centro Studi Bhaktivedanta.

Lo trovate qui 👇

🎯 Se desideri approfondire questi argomenti clicca su questi link:🙋🏻‍♂️ ►https://www.centrostudi.net/sostieni/diventa-volontario.html🌱 ►Agricoltura didat...

Lavorate o studiate nel campo della sostenibilità e vorreste capire come si gestiscono azioni e dichiarazioni climatiche...
19/08/2024

Lavorate o studiate nel campo della sostenibilità e vorreste capire come si gestiscono azioni e dichiarazioni climatiche?

Ovvero come si calcolano le emissioni di carbonio, come si ottimizzano i processi di produzione, come si compensano gli impatti residui, ma soprattutto, come si fa tutto questo attraverso metodologie e dichiarazioni climatiche trasparenti?

Climate Standard ha creato la Climate Academy, il primo corso completo in Italia dedicato agli standard e i meccanismi di certificazione per i percorsi di neutralità climatica, le dichiarazioni climatiche e i green claims.

Niente più azioni disorganizzate, consulenze inutili o greenwashing ma tanta chiarezza per imparare a comprendere le normative climatiche in continua evoluzione e prendere decisioni informate.

Climate Academy è un percorso di 28 ore di lezione divise in 7 moduli.

Scopri se fa per te e utilizza il codice sconto ‘Aliceful24’ per avere uno sconto di €275 sul prezzo della seconda edizione che parte il 23 Settembre.

Visita il sito: https://climatestandard.net/climate-academy/

Da un paio d'anni, guardo le Olimpiadi con occhi diversi. Sarà che trattare di sostenibilità con approccio sistemico ti ...
12/08/2024

Da un paio d'anni, guardo le Olimpiadi con occhi diversi. Sarà che trattare di sostenibilità con approccio sistemico ti abitua a farti domande che ti portano a fare il viaggio a ritroso su qualsiasi cosa. Ormai mi è impossibile non chiedermi: ma tutto questo è sostenibile a livello ambientale, economico, personale, collettivo? come e per chi?

Guardo alle Olimpiadi e penso a tutte quelle persone atlete, che si sono preparate quotidianamente, per anni, con lo scopo di andare oltre ai loro limiti psicofisici, per alzare l’asticella sempre più in alto, in competizione con il mondo intero. Vedo gli anni più giovani della vita, letteralmente trascorsi ad allenarsi ogni giorno con lo scopo della performance migliore, di un podio e una medaglia riservate solo a tre persone in tutto il globo, ogni quattro anni.

Dietro c'è molto, troppo altro. Famiglie coinvolte per anni in allenamenti, trasferte, visite, alimentazione, routine, infortuni, riabilitazioni, ma anche le dinamiche delle federazioni, gli allenatori. Se non si vince, non solo si sente il peso di non essere stat* abbastanza, ma ci si trascina dietro tutto il tempo, le energie, i sacrifici e gli investimenti che tutte queste persone che ti ruotano intorno, hanno fatto su di te. Perdi tu, hai fatto perdere del tempo a tutt*. A quell'allenatrice che non potrà vantarsi di averti seguita, a quella federazione di cui avresti dovuto essere la punta, ma anche ad interi paesi che scommettono su di te e hanno aspettative altissime perché sei chi porta la bandiera nel mondo, l'orgoglio nazionale da rivendicare.

Quest'anno, una nuotatrice italiana ci ha dimostrato come si può (e si deve) essere felici e orgogliose di un quarto posto. Di contro, una ex campionessa di scherma, stranita, avrà sicuramente pensato: "ma come fa ad essere felice questa? chissà che botta aver pure perso tutti questi soldi del premio e quelli che sarebbero arrivati con le sponsorizzazioni dai brand sportivi, gli eventi etc".

Perché se non sali sul podio, esattamente, chi sei? Basti a te stessa? è abbastanza? Quando riduciamo gli atleti alla loro identità atletica, sono qualcun* o qualcosa fuori da quella?

Le Olimpiadi, sono parte della cultura della performance nella società della Performance? Sono l’ennesima dimostrazione delle manie di onnipotenza di noi umani?

La narrazione delle Olimpiadi come celebrazione dell'unità e dell'equità globali, è una sviolinata che il Nord globale del mondo ha creato e continua a raccontarsi.

Oggi noi vediamo molte più persone diverse, con corpi, abilità e colori della pelle differenti, ma in passato come oggi, le Olimpiadi escludono nazioni e comunità minoritarie o emarginate di quello che ancora viene relegato come ’Sud Globale', perpetuando le disuguaglianze nello sport anziché assottigliarle.

Quante persone non occidentali, ancora oggi si aggrappano al sogno dello sport ad alti livelli o delle Olimpiadi, per cercare una vita dignitosa? Quanto è un loro vero sogno personale, e quanto è dettato dalla necessità di volere un futuro migliore?

Perché d'altronde, il mito del "se lo vuoi, puoi ottenerlo" che ci nutre da sempre, ignora i privilegi significativi richiesti per allenarsi, tra cui l'accesso a risorse, strutture, tempo, finanziamenti e reti di supporto, che non sono ugualmente disponibili a tutt* e ovunque e costituiscono barriere alla partecipazione olimpica. Immaginate le inesistenti piscine olimpioniche distribuite in paesi come la Turchia, il Burkina Faso o il Laos, solo per fare un esempio.

Le Olimpiadi rispecchiano principalmente la competizione tra paesi e persone che hanno i mezzi di partenza per poterci arrivare: di classe e quindi economici, temporali, di abilità fisiche e mentali, supporto costante, energie etc. La possibilità di dedicare la propria vita all'allenamento, è un privilegio non accessibile a chiunque. Chi ha determinati livelli di sostegno può realisticamente aspirare a diventare un* atleta olimpionica.

Questo è l'evento che parla di condizioni di vantaggio e performatività per eccellenza, ma senza mai nominarle. Si mostra molto, ma poco di tutto quel che vi è dietro, se non per alimentare qualche ennesima storia di chi con immensi sacrifici, è l’eccezione e non la regola, e in qualche modo vi è arrivato.

Le Olimpiadi sono un evento commerciale ed elitario che dovrebbe portare alla promozione dello sportività per tutt*, assicurando che i benefici dell'attività fisica non siano accessibili solo a pochi privilegiati. Se vincere diventa tutto, si oscurano i valori dello spirito sportivo e della crescita personale, e questo evento diventa la degenerazione dello sport portata all'estremo, ma narrata come eccellenza a cui ambire.

Questa competizione estrema può portare a conseguenze dannose, come problemi di salute mentale, che vengono spesso trascurati nella ricerca della gloria. Alla conversazione dovrei aggiungere anche qualche parola su sponsor, greenwashing, città ospitanti “pulite” dai senza tetto, dalle comunità vulnerabili, gentrification presentata come un faro di progresso e sviluppo, e molto altro, ma mi fermerò.

Decostruire le nostre idee di "normalità" ma anche di quello che consideriamo "estremo" o di una cultura della sana competizione e dei limiti, è necessario.

21/07/2024

Prendi parte al più grande programma nazionale di sviluppo dell’Appennino e partecipa insieme ad altri operatori economici a creare una proposta unitaria e fruibile di una nuova destinazione turistica: l’Appennino, inteso come un unicum da Nord a Sud del Paese.

21/07/2024
21/07/2024

L'Associazione Europea delle Vie Francigene è alla ricerca di 2 influencer/blogger per documentare due camminate che si terranno dal 12 al 15 settembre 2024 da Bari a Monopoli, e dal 27 al 29 settembre 2024 da Torre Canne (Fasano) a Brindisi.

Un anno fa, ci siamo trasferite da Ibiza, nell’Appennino tosco-emiliano. Precisamente a Pontremoli, in Lunigiana. Una ci...
17/07/2024

Un anno fa, ci siamo trasferite da Ibiza, nell’Appennino tosco-emiliano. Precisamente a Pontremoli, in Lunigiana. Una cittadina medievale-barocca di 7000 persone circa, incastonata tra Parma e La Spezia.

Eccovi qualche cartolina. Mi piace stare qui per diversi motivi e provo ad elencarvene qualcuno.

Considero la qualità della vita, alta. Perché? Ritmi umani, aria pulita, tranquillità, comunità. Sono immersa nella natura, ma ben collegata alle città principali. Della città mi manca ben poco, perché per le mie esigenze è ben servita, viva, si sta freschi e c’è lo spazio coworking messo a disposizione dal comune. La ragione per cui sono finita qui è Start working Pontremoli e le persone conosciute qui, sono tra le ragioni per cui sto rimanendo.

Siamo almeno in 30 ad esserci già trasferite qui e a lavorare da remoto. Siamo tutt* diverse, e in modi e possibilità differenti, supportiamo la comunità, il territorio e le sue realtà. Vogliamo ampliare una rete di persone attive che portino valore aggiunto in diversi ambiti.

Qui è bello, c’è un potenziale immenso, ma anche ancora tanto lavoro da fare per ripopolare e destagionalizzare luoghi come questi. Ci sono progetti, transizioni, ambizioni che si costruiscono solo assieme, collaborando, con lungimiranza, vivendo luoghi e spazi comuni e facendoli evolvere nel modo più sostenibile possibile. Ci vuole un approccio rigenerativo, ecologico dal punto di vista sociale e ambientale, tra equilibri da mantenere e innovare.

Persone (che lavorano da dove vogliono, e non): se state pensando di cambiare vita, perché non venite a fare un giro a Pontremoli e magari dargli una chance? Magari fate come noi, qualche settimana o mese di prova, e traete le vostre conclusioni, vedete se fa per voi, se volete mettere radici.

Questo luogo dà, ma ha bisogno di ricevere, di scambi. Ha grandi potenzialità e ha bisogno di cittadinanza attiva e persone che siano agenti di cambiamento per diventare sempre più bello e vivibile a lungo termine per noi e per chi verrà.

Chissà, forse ci si vedrà qui 🌙

Sostenibilità, cambiamento climatico, transizione ecologica. Queste parole sono ovunque, spesso abusate e svuotate del l...
16/07/2024

Sostenibilità, cambiamento climatico, transizione ecologica. Queste parole sono ovunque, spesso abusate e svuotate del loro vero significato.

Come possiamo ridare profondità e rilevanza alla parola "sostenibilità", alle sue molteplici sfaccettature e farla diventare una parte integrante di ciascuno di noi?

Per riuscirci, dobbiamo trovare nuovi modi per raccontare storie che aiutino le persone a comprendere la complessità dei fenomeni e a sentire la propria responsabilità individuale, collettiva, lavorativa.

Economia Solidale Trenita ha inviato me e altre persone ospiti, ognun* con linguaggi e strumenti comunicativi differenti, a condividere ed esplorare come possiamo rallentare e cambiare le narrative dominanti.

Potrete seguire il talk online iscrivendovi qui: https://www.eventbrite.it/e/la-sostenibilita-ha-un-po-rotto-rallentare-per-cambiare-la-narrativa-tickets-946999068707?

Se parteciperete a Lago Film Fest a Revine Lago (TV), sappiate che il 23 Luglio ci saremo io, Alice Dal Gobbo e Zoë De L...
16/07/2024

Se parteciperete a Lago Film Fest a Revine Lago (TV), sappiate che il 23 Luglio ci saremo io, Alice Dal Gobbo e Zoë De Luca a confrontarci su "Immaginari ecologici: un dialogo su ecologia politica, q***r ecology e antispecismo".

Vi aspettiamo: https://programma.lagofest.org/edizione/2024/913

Io e altr* Creator abbiamo appena concluso il percorso di 8 mesi fatto con il Climate Incubator di The Good Lobby Italia...
16/07/2024

Io e altr* Creator abbiamo appena concluso il percorso di 8 mesi fatto con il Climate Incubator di The Good Lobby Italia.

Vi voglio segnalare che potete partecipare all'edizione successiva con l'organizzazione, l'ente, il collettivo, il comitato di cui fate parte.

Qui tutti i dettagli:

Anche quest’anno The Good Lobby inaugura l’Italian Climate Incubator ovvero l’academy di 12 mesi su advocacy e lobbying civico rivolta alle organizzazioni della società civile operanti in Italia sui temi legati al contrasto al cambiamento climatico.

Volevo aggiornarvi del fatto che ci sono stati dei cambiamenti per Vyvi Festival. Si terrà in una location diversa, in V...
04/07/2024

Volevo aggiornarvi del fatto che ci sono stati dei cambiamenti per Vyvi Festival.

Si terrà in una location diversa, in Valle Maira, nel cuore delle Alpi piemontesi.

Il codice sconto alicefest15 per il 15% di sconto sul biglietto è sempre valido.

Ci vediamo presto lì ✨

https://vyvi.it/recommends/alicefestival/

Domani sarò ospite al Centro Studi Bhaktivedanta APS a Ponsacco (Pisa) dove con altre persone esperte nelle tematiche di...
03/07/2024

Domani sarò ospite al Centro Studi Bhaktivedanta APS a Ponsacco (Pisa) dove con altre persone esperte nelle tematiche di sostenibilità ambientale, alimentazione responsabile e diritti degli animali non-umani, terremo una tavola rotonda lunga tutto il pomeriggio

L’evento è libero e gratuito, in presenza e da remoto.

Si terrà dalle 12:00 alle 13:15 - pranzo vegan - e dalle 14:30 alle 18:30.
Alle ore 19 ci sarà la proiezione di Food For Profit.

Potete partecipare iscrivendovi qui 👇

https://ayurveda.centrostudi.net/it/eventi/s-o-s-tenibilita.html

A domani! 🌿

[ GHETTO ECONOMY ]Sono entrata in un supermercato e guardando una scatola di pomodori, ho pensato a Satnam Singh, alla p...
24/06/2024

[ GHETTO ECONOMY ]

Sono entrata in un supermercato e guardando una scatola di pomodori, ho pensato a Satnam Singh, alla persona di cui si parla da giorni. Chissà quanta gente sfruttata ha toccato questi pomodori, questa frutta e verdura.

Il mio pensiero è andato a quel genere di 'attivismo' che ho fatto anch'io per diverso tempo, che però riguardava lo sfruttamento degli animali non-umani.

Consisteva nell’applicare degli sticker sopra i prodotti di origine animale presenti al supermercato, far sapere alle persone che li sceglievano, che cosa stavano comprando e supportando. Lo scopo? Fargli vedere cosa c’era dietro, aprire loro gli occhi sull'orrore delle filiere industriali ed intensive, farli desistere dall’acquistarli.

Oggi ci ripenso, e mi chiedo: ma quest’azione, su chi funziona?

Se oggi applicassi su queste scatole un messaggio che dice: “Questi pomodori sono sporchi di sangue, di caporalato, di sfruttamento”, come reagirebbe una persona qualunque?

Ipotizzo, in due modi:

- La persona smossa da questo messaggio, con le possibilità culturali ed economiche, potrebbe mobilitarsi per fare scelte diverse; ma andrebbe facilitata e formata nel farlo.

- La persona che non ha le possibilità economiche (e forse neanche culturali) lo legge e forse pensa: “mi spiace, ma non dipende da me. io devo mangiare e questo è tutto quello che riesco a permettermi al momento”.

Le scelte (più) sostenibili, etiche, consapevoli, attualmente, sono principalmente in mano a chi ha il privilegio di poterle fare. Il privilegio di avere strumenti culturali ed economici, le altre persone ne sono escluse.

Ed è per questa ragione, che lavorare alle radici dei problemi, ovvero sulle condizioni di vita, di lavoro, e sui salari, è la cosa più importante da fare. Perché in primis abbiamo bisogno di persone che lavorano dignitosamente in tutti i settori, con stipendi e condizioni di lavoro giuste. Abbiamo bisogno di smetterla di alimentare questa povertà culturale ed economica, e lasciare le persone senza i mezzi nè di sussistenza, nè le capacità di comprendere e muoversi nelle dinamiche di un mondo che riescono solo a subire.

Solo in questo modo avremo delle persone, alla fine della filiera, che possono SCEGLIERE (per davvero) di comprare dei prodotti buoni, che sono più sostenibili, che hanno un costo giusto. È un passo radicale, perché va alla radice dei problemi.

Continuiamo invece a lavorare principalmente ad un livello altissimo, superficiale e distante, di sensibilizzazione delle singole persone a scelte più sostenibili. È una parte importante anche questa, ma se queste persone non vengono messe nelle condizioni di poter vivere così, non lo faranno mai.

Stiamo tutti perdendo tempo, e se non tuteliamo oggi i più deboli, potremo presto diventare anche noi, quelle persone. I privilegi si acquisiscono, e si perdono, quando li si da per scontati e non se ne parla per troppo tempo.

Il quindicesimo studio annuale di Banking on Climate Chaos rileva che le banche più grandi del mondo hanno donato più di...
20/06/2024

Il quindicesimo studio annuale di Banking on Climate Chaos rileva che le banche più grandi del mondo hanno donato più di 705 miliardi di dollari alle aziende produttrici di combustibili fossili solo nel 2023, nonostante molte si siano impegnate a raggiungere emissioni nette pari a zero.

Visto che troppo spesso mi viene chiesto:

“Dove trovo dati e report su come le banche (e magari anche la mia?) investono nell’espansione dei settori dei combustibili fossili, in armamenti e armi che violano i diritti umani, deforestazione & allevamenti intensivi, gioco d’azzardo etc?”
Ecco che vi ho raggruppato un po’ di siti, report, articoli da consultare e condividere che riguardano l’ultimo anno.

Portali per sapere qual è l’impegno climatico della vostra banca:

+ Bank Green https://bank.green/

Portali

+ Global Alliance for Banking on Values (GABV) https://www.gabv.org/

+ Bank Track https://www.banktrack.org/

+ Fossil Banks No Thanks https://www.fossilbanks.org/

+ Banche Armate https://www.banchearmate.org/ - racconta il coinvolgimento degli istituti di credito nella vendita di materiale bellico a Paesi terzi da parte di aziende nazionali.

Altri

+ Oil Change International https://priceofoil.org/

+ Reclaim Finance https://reclaimfinance.org/site/en/home/

+ Positive Money https://positivemoney.org/

+ Green Central Banking https://greencentralbanking.com/

Report

+ Rapporto finanziario sugli investimenti di espansione dei combustibili fossili. Banking on Climate Chaos (BOCC) https://www.bankingonclimatechaos.org/

Il background dei principali risultati del rapporto può essere trovato qui: https://docs.google.com/document/d/14QlAXgXZ6HAJlP6W0Tu2iZIRnatL5OVKc5YGPJE7u7Q/edit

+ Report sulla Finanza etica e sostenibile in Italia https://finanzaetica.info/landing/sixth-report-on-ethical-and-sustainable-finance-in-europe/

Articoli

+ https://valori.it/banche-armi-ricerca-gabv/
+ https://www.lifegate.it/export-italiano-di-armi
+ https://www.vignarca.net/2024/04/lexport-italiano-di-armi-nel-mondo-vola-ma-la-trasparenza-adesso-e-a-rischio/

Vi segnalo una nuova opportunità di formazione non formale su Bologna: la ‘Scuola di Resilienze - per un’immaginazione e...
24/05/2024

Vi segnalo una nuova opportunità di formazione non formale su Bologna: la ‘Scuola di Resilienze - per un’immaginazione ecologica’ a cura di Kilowatt. Si svolgerà presso Le Serre Dei Giardini Margherita, dividendosi in due weekend: dal 20 al 23 e dal 27 al 30 giugno.

Sapete bene come insisto sul fatto che questa crisi sistemica non viene affrontata mettendo in discussione la società, la cultura e il modello economico che ha scatenato quel che stiamo vivendo.

Siamo accumunati da un grande limite: l'incapacità di de-costruire e re-immaginare (e quindi creare e comunicare) vite rigenerative e nuovi modi di stare al mondo.

La Scuola di Resilienze sembra uno spazio di formazione transdisciplinare dove cimentarsi per decostruire ciò che sappiamo, guidat* da persone esponenti del mondo dell’arte, della ricerca scientifica e umanistica che stanno lavorando per esplorare altri punti di vista ecosistemici rispetto all’antropocentrismo e alla cultura estrattiva.

Saranno giorni di immersioni in dati, pratiche, casi studio, immaginari e narrazioni dedicata a coloro che desiderano promuovere un cambiamento all’interno della propria organizzazione o comunità, muovendosi tra sistemi produttivi e di consumo e tutela di tutte le forme di vita sulla Terra.

Ci sono borse di studio disponibili e se vi iscrivete entro il 31 Maggio c’è uno sconto importante. Vi ricordo che potete anche chiedere alle aziende per cui lavorate, di supportare questo vostro percorso di formazione.

Parteciperò anch’io! Ci vediamo lì il secondo weekend di Giugno.
Link nel primo commento.

23/05/2024

L'energia è necessaria a far funzionare i mezzi di produzione. Questa è la chiave per capire gran parte di ciò che è successo nel mondo negli ultimi due secoli e mezzo, da quando cioè il pianeta ha cominciato a essere guidato dalle esigenze del capitale.

Perché l'equazione può sembrare un po' estrema, ma è anche molto semplice: nel sistema capitalista chi possiede l'energia possiede il mondo.

Lo aveva capito Nikola Tesla, nel suo utopico sogno di benessere universale che venne rapidamente annientato da uno dei primi e piu intraprendenti capitalisti del XX secolo, Thomas Alva Edison.

Tesla immaginava, e aveva iniziato a lavorarci, un'energia gratuita, inesauribile, riproducibile, ecologica. Ma Edison prevalse su di lui, ebbe finanziamenti, creò una struttura industriale e così contribuì a creare i presupposti per uno sfruttamento industriale dell'energia che si articolava su un sistema non gratuito, limitato, non riproducibile e inquinante. Molto inquinante.

Il combustibile per produrla, l'energia, era allora il carbone, poi qualche tempo dopo arrivò il petrolio. Fiumi di petrolio, che in breve hanno modificato gli equilibri del mondo. E oggi, a oltre un secolo di distanza, abbiamo un mondo in cui, dopo due guerre mondiali e una infinità di guerre locali, quasi tutte dovute al tentativo di controllare le fonti di energia, e soprattutto il petrolio, ognuno di noi paga ogni giorno il prezzo di tutto questo. In denaro, in salute, in svantaggio economico, in sfruttamento.

È stata una scelta, molto precisa. E confermata nel tempo. La scelta di privilegiare forme di produzione e distribuzione dell'energia che appunto non fossero né gratuite né illimitate, come sarebbe stato ampiamente possibile, ma al contrario limitate e quindi sottoposte a un prezzo, controllabili dal capitale. E se quello del controllo dell'energia è forse il passaggio che precede ogni altro meccanismo di costruzione della struttura economica e sociale capitalista, è inutile dire come si orientino in questo il pensiero nero e il pensiero rosso. Stiamo parlando di mercato, e sul mercato le idee sono molto nette e chiare: il nero punta sulla possibilità di sfruttamento e sull'assenza di vincoli, il rosso tende a nazionalizzare o comunque a inserire nella giungla dei limiti, delle regole, delle garanzie a tutela degli individui. Perdendo la partita, sempre.

Le utopie sono il motore del progresso e dovrebbero essere il faro della politica.

Gérard Thomas

Il pregiudizio è un giudizio che esiste prima. Cioè prima di vedere, di capire, di ascoltare. È un giudizio che esiste a...
23/05/2024

Il pregiudizio è un giudizio che esiste prima. Cioè prima di vedere, di capire, di ascoltare.

È un giudizio che esiste a prescindere, e che non ha nessuna intenzione di essere messo in discussione. E torniamo alla conservazione. Alla riproduzione dell'esistente. Ma anche, molto più banalmente e senza scomodare un'idea complessiva del mondo, il pregiudizio è un modello interpretativo della realtà che abbiamo intorno e che ne dà preven- tivamente una spiegazione e quindi impedisce di conoscerla veramente.

Generalmente, il pregiudizio si esercita intorno all'idea che si ha degli altri individui, che vengono giudicati non per quello che realmente sono, ma per la categoria (razza, sesso, religione) alla quale appartengono.

Qualche esempio: le donne non sanno guidare, gli uomini pensano solo al sesso, gli arabi sono furbi, gli africani sono forti, gli ebrei sono avidi, gli zingari sono ladri, i cinesi sono sporchi, i tedeschi sono rigidi, gli italiani sono disordinati, i francesi sono snob, i balcanici sono violenti, gli americani sono superficiali.

Sarebbe tutto molto semplice e facile se queste etichette corrispondessero alla realtà. A quel punto si tratterebbe soltanto di imparare questo alfabeto per capire il mondo e prendergli le misure. Ma non è così. Il primo problema è che la realtà è complessa, sempre. Non corrisponde mai a quello che ci aspettiamo da lei. E il secondo problema, anche più complicato, è che nessun individuo è in un modo e basta. E quindi nessuna etichetta può essere sufficiente a descriverlo e a determi- nare cosa ha in testa, cosa pensa, cosa sogna, cosa immagina, cosa può darci se ci confrontiamo davvero con lui.

Tendenzialmente il pensiero nero è orientato a semplificare, a ordinare per mantenere le proprie sicurezze e conservare ciò che è. I pregiudizi in questo aiutano, sono un codice utile. E quindi i pregiudizi sono uno degli elementi fondanti del pensiero nero.

Il pensiero rosso invece ama le sfumature, e infatti è sempre più debole e incerto del pensiero nero, che generalmente proprio grazie alla propria forza riesce ad affermarsi con maggior frequenza e facilità. Il pensiero rosso si forma sul dubbio, sul confronto, sull'ascolto. Non ha certezze vere e proprie, e spesso cade vittima della propria aper- tura e disponibilità. Ma ha dalla sua un fondamentale, irrinunciabile vantaggio: è un pensiero che accetta la complessità, e siccome il mondo è per sua natura complesso, solo il pensiero rosso ha la possibilità di comprenderlo.

Gérard Thomas

Al WeWorld Onlus Festival, ho conosciuto e condiviso il palco con Patricia Krinsi Atikum Pankararé, Leader indigena e Ri...
21/05/2024

Al WeWorld Onlus Festival, ho conosciuto e condiviso il palco con Patricia Krinsi Atikum Pankararé, Leader indigena e Ricercatrice indigena del Centro di Ricerca su Etnicità, Movimenti Sociali ed Educazione (OPARÁ). Viene da Baia, e si muove circondata da un'aurea potentissima e determinata.

Il cuore mi scoppia per la riverenza e la soggezione che provo di fronte a queste persone.

Mi sento, e sono, immensamente piccola di fronte ad un popolo che esiste prendendosi cura degli ecosistemi in cui è da sempre inserito, che li considera per quello che sono: vivente da cui dipendere. Che li venera, in una dimensione spirituale potentissima che noi, chissà se abbiamo mai avuto. Ogni giorno, non possono dare per scontato i loro diritti, e quelli del creato, di esistere e prosperare su questa terra.

La sua gente, si oppone quotidianamente, da anni, alla devastazione di oligarchie multinazionali che deforestano e inquinano per estrarre preziosi dalle miniere, per il petrolio, per la soia per far ingrassare le vacche, per gli allevamenti estensivi e i pascoli, per il caffè e il cacao, per l'olio di palma immancabile nelle nostre merendine, per il legname per fare mobili tutti uguali in truciolato e colla, che devastano il loro mondo. Ogni ogni giorno si espongono per salvare la loro casa, la casa di altre specie, uno scrigno immenso e prezioso di vite di varie forme.

È inevitabile sentirsi piccole di fronte a tanta maestosità, e mentre, nello sviluppatissimo Occidente, è solo pieno di gente che lotta esclusivamente per perpetuare il proprio diritto a vivere come ha sempre fatto, nell'unico modo che conosce e non vuole mettere in discussione.

Persone che si lamentano per rivendicare il loro diritto a mangiare bistecche, a non mettere in discussione niente, a non farsi domande, a vivere sereni, senza il minimo interesse sugli impatti che tutto questo genera a casa altrui.

Immaginate come mi sono sentita, a spiegare ad un’attivista indigena, che il mio lavoro consiste nel cercare di spiegare alla gente come provare a stare al mondo cercando di fare il proprio meglio, e che questo può addirittura dare un senso e arricchire le loro esistenze, collegandole a qualcosa di più immenso e intangibile nel loro mero ‘io'.

Anni fa, mi sentivo inutile e sprecata, quando per campare creavo strategie di comunicazione per aiutare aziende a vendersi e vendere sempre di più in pieno collasso climatico.

Anche oggi, sono riuscita a risentire quel senso di impotenza, spiegando a questa donna: "Si sta provando a parlare di modi diversi di produrre e vivere che non costituiscano un problema per voi, ma non è facile farlo capire alle persone".

Che cancro, l'egoismo.

Questo studio "Vegani e “criminali dai colletti verdi”: la depoliticizzazione della difesa degli animali nel discorso pu...
15/05/2024

Questo studio "Vegani e “criminali dai colletti verdi”: la depoliticizzazione della difesa degli animali nel discorso pubblico" dell'Università di Chicago, analizza come le rappresentazioni mediatiche e i filoni dominanti del discorso pubblico in relazione alla difesa degli animali non umani, contribuiscono a depoliticizzare questi movimenti.

Infatti, il dibattito pubblico spesso identifica la difesa degli animali con 'il veganismo', tipicamente inquadrato o inteso come una 'scelta alimentare personale' o di 'stile di vita', come se il benessere degli animali fosse un interesse individuale, all’interno della “sfera privata delle convinzioni personali”, piuttosto che una questione d'interesse pubblico che ha ricadute sulla vita altrui, ambientali, sociali, sanitarie e di conseguenza economiche e politiche.

While sustained public attention is often associated with the politicization of an issue, this paper argues that certain dominant strands of public discourse in relation to animal advocacy in fact serve to depoliticize the movement. Public discussion often equates animal advocacy with veganism, with...

Vi segnalo che è uscita la terza edizione del corso 'Via col Van. Laboratorio di camperizzazione artigianale' realizzato...
15/05/2024

Vi segnalo che è uscita la terza edizione del corso 'Via col Van. Laboratorio di camperizzazione artigianale' realizzato da Scuola Capitale Sociale in collaborazione con Italia Che Cambia.

Il corso (che va sempre sold out!) ha lo scopo di fornire ai partecipanti principi, linee guida e tecniche verificate per realizzare con le proprie mani un van camperizzato. Saranno condivise tecniche e metodologie in ambito impiantistico, idraulico, elettrico, falegnameria, tappezzeria e termotecnica, con un’attenzione particolare alla fase progettuale e alla scelta del mezzo.

Il corso si rivolge:

• a chiunque abbia un mezzo e vorrebbe allestirlo per renderlo il proprio rifugio mobile;
• a chi ancora non ha un mezzo e ha bisogno di capire quale potrebbe essere adatto alle sue esigenze;
• a chi ha le idee chiare su cosa vuole realizzare ma non è sicuro del metodo da utilizzare.

5 ore di formazione online e un weekend in presenza nella splendida cornice comunitaria del podere Aia Santa a Vicchio (FI), sulle colline del Mugello, appena a nord di Firenze.

Il corso costerebbe €265 ma per i primi 6 che si iscrivono segnalando di averlo saputo dai miei canali, il costo sarà di €230. Se siete una coppia, pagherete €400 complessivi. Vitto e alloggio sono inclusi nel prezzo.

L’offerta è valida solo fino al 21 Maggio, per partecipare scrivete a [email protected]

Qui trovate il programma: https://www.scuolacapitalesociale.it/via-col-van/

Questo mese ci vediamo qui 👇 Sabato 11 a Carrara dalle 11 alle 14 con l'Associazione Apuane Libere che lotta quotidianam...
10/05/2024

Questo mese ci vediamo qui 👇

Sabato 11 a Carrara dalle 11 alle 14 con l'Associazione Apuane Libere che lotta quotidianamente per la tutela delle Alpi Apuane e ci mostrerà e racconterà gli impatti ambientali e sociali dell'estrazione di marmo nella zona.

Martedì 14 a Ferrara dalle 9 alle 13 con Laboratorio Aperto per un workshop su stili di vita (più) sostenibili e cittadinanza attiva

Domenica 18 a Milano dalle 17.30 alle 19 a BASE Milano per il Festival di WeWorld nel panel “Cosa c’entra il clima con i diritti delle donne?”

Mercoledì 22 a Bari ore 18.30 per “Le parole del cibo” rassegna di cibo e biodiversità a cura di Terra! Aps

Sabato 25 a Vicenza ore 17.30 per il Festival Fornaci Veg

Domenica 26 a Roma ore 18 per il Sustainable Sunday in collaborazione con ecoo da MONK Roma

Martedì 28 a Milano per il Festival del Progresso Sociale organizzato da Fondazione Pubblicità Progresso

Venerdì 31 a Bologna ore 17 per StartUp Day di Alma Mater Studiorum - Università di Bologna a DumBO con Francesco Oggiano per parlare dell’importanza della comunicazione per una consapevolezza sulla transizione ecologica

Indirizzo

Florence
50129

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