Giunti Psychometrics

Giunti Psychometrics Per il benessere e lo sviluppo delle persone e le organizzazioni

Fondata a Firenze nel 1950 da Edoardo Abbele, Giunti Psychometrics è il primo editore italiano di test e strumenti psicodiagnostici per catalogo, storia e mercato. Giunti Psychometrics è attiva nel settore dell'assessment psicologico, sviluppando strumenti e metodologie d'intervento per differenti contesti, da quello clinico (psicologia clinica e della salute, psichiatria e neuropsichiatria infant

ile, neuropsicologia, logopedia, ecc.), a quello della gestione delle risorse umane (psicologia del lavoro e dell'organizzazione), a quelli della scuola e dell'orientamento (prove di livello, diagnosi delle difficoltà di apprendimento, orientamento scolastico, professionale ed universitario).

📅Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dell’educazione, riflettiamo su un dato allarmante: nel 2024, circa 10...
24/01/2025

📅Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dell’educazione, riflettiamo su un dato allarmante: nel 2024, circa 103 milioni di bambini e bambine in età scolare, uno su tre, nei Paesi in conflitto, non hanno avuto accesso all’istruzione. Un numero che supera la media globale!

I conflitti e le guerre privano milioni di bambini e bambine di un loro diritto essenziale.

📚 L’istruzione è un diritto umano fondamentale, come stabilito nell’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ed è cruciale per lo sviluppo, la crescita economica e la costruzione di società pacifiche.

La mancata educazione ha conseguenze devastanti:

➡Maggiore povertà: i bambini e le bambine senza scuola hanno meno possibilità di trovare lavori dignitosi e migliorare la propria condizione.

➡Esposizione allo sfruttamento: l’assenza di istruzione espone i bambini e le bambine al rischio di lavori forzati, matrimoni precoci e reclutamento forzato.

➡Difficoltà nel recupero post-bellico: l'educazione è fondamentale per la ricostruzione di un Paese dopo un conflitto.

➡Ripresa dei conflitti: senza educazione, i bambini e le bambine sono più vulnerabili ai cicli di violenza e conflitto.

Esistono numerosi strumenti internazionali a protezione del diritto all’istruzione durante i conflitti armati, come la Convenzione sui diritti dell’infanzia (1989) e i Protocolli Aggiuntivi alle Convenzioni di Ginevra. Organizzazioni come Education Cannot Wait, l’UNESCO e l’UNICEF sono impegnate a garantire l’accesso all’istruzione anche nei Paesi colpiti da conflitti.

La guerra è una delle principali minacce per il diritto all’istruzione.

🔑 L’educazione è un faro di speranza, che aiuta i bambini e le bambine a superare i traumi e a costruire un futuro migliore. È essenziale proteggere questo diritto, anche in tempo di guerra!

🔍 Diversità e Inclusione.Negli ultimi anni il tema della Diversità & Inclusione è diventato centrale in molte organizzaz...
22/01/2025

🔍 Diversità e Inclusione.
Negli ultimi anni il tema della Diversità & Inclusione è diventato centrale in molte organizzazioni. Tuttavia, negli ultimi mesi, molte grandi aziende hanno iniziato a fare un passo indietro come dimostra la recente decisione del CEO di Meta, Mark Zuckerberg, di eliminare le politiche DEI (Diversity, Equity & Inclusion).

🌍 Che cosa sono le politiche DEI?
Le pratiche di Diversità, Equità e Inclusione sono pensate per garantire pari opportunità a tutti, indipendentemente da genere, etnia, orientamento sessuale, o disabilità. Queste politiche non solo combattono le disparità, ma promuovono un ambiente di lavoro meritocratico e inclusivo, dove le persone possono esprimere il loro vero potenziale.

👀 Cosa accade quando si sceglie di non investire più nelle diversità?
Queste scelte non possono lasciarci indifferenti: non solo mettono in discussione i progressi ottenuti finora, ma rischiano di alimentare sentimenti di esclusione e discriminazione. Le politiche di Diversità e Inclusione sono strumenti fondamentali per costruire ambienti di lavoro e comunità più giuste, dove ciascuno può esprimere il proprio potenziale senza paura di essere giudicato o emarginato.

📊 Le politiche DEI servono davvero alle aziende?
I dati degli ultimi anni dimostrano che le aziende diversificate e inclusive:
- trovano e coltivano i migliori talenti,
- sono più attrattive per la Gen Z,
- aumentano il coinvolgimento e la soddisfazione dei dipendenti
- aumentano la propensione dei clienti ad affidarsi a loro.

Un’eliminazione tanto repentina delle politiche D&I pone interrogativi sull’autenticità dei processi implementatati fino ad ora dalle aziende. Essi erano stati adottati con l’intento di valorizzare l’eterogeneità di prospettive diverse o rispondevano semplicemente ad una tendenza del momento, ad una volontà di cambiare l’immagine e la percezione esterna dell’azienda attraverso un’operazione di “carewashing”?

Promuovere il benessere psicologico significa anche difendere il diritto di ogni persona a essere se stessa, valorizzando le differenze e contrastando le discriminazioni. In un’epoca in cui alcune aziende decidono di mettere in secondo piano questi valori, è più che mai importante ribadire che il rispetto e la tutela delle diversità non sono negoziabili.

La valorizzazione e la tutela della diversità sono una risorsa, e l’inclusione una scelta di coraggio.

💬 E tu, cosa ne pensi? La tua azienda promuove la Diversità e l’Inclusione? Condividi con noi la tua esperienza nei commenti! ⬇️


🌧️ Hai mai sentito parlare del Blue Monday? Si dice che il terzo lunedì di gennaio sia il giorno più triste dell'anno, m...
20/01/2025

🌧️ Hai mai sentito parlare del Blue Monday?
Si dice che il terzo lunedì di gennaio sia il giorno più triste dell'anno, ma è davvero così?

Il termine "Blue" in inglese non si riferisce solo al colore, ma anche a una sensazione di tristezza e malinconia. Frasi come "I feel blue", infatti, sono usate per esprimere emozioni di malinconia.

Ma cosa c'è dietro il Blue Monday? 🤔
In realtà l'idea del “Blue Monday” è nata come parte di una campagna di marketing. La storia risale al 2005, quando un canale televisivo britannico, Sky Travel, incaricò l'ex docente dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall, di creare una formula per identificare il giorno più deprimente dell'anno, basandosi su fattori come:
• Il clima invernale ☁️
• I debiti accumulati durante le feste 🎁
• La fine delle festività 🎄
• La mancanza di motivazione 😩

Eppure, questa formula non è scientificamente valida e ha ricevuto molte critiche da parte della comunità scientifica. Il Blue Monday è più un mito che una realtà psicologica.

❗ Dati psicologici veri però ci sono: molte persone in questo periodo dell'anno possono provare sentimenti di tristezza o stanchezza. Fenomeni come la depressione stagionale (Disturbo Affettivo Stagionale - SAD) sono reali, e la riduzione delle ore di luce solare può influire sul nostro umore. Anche lo stress legato ai nuovi obiettivi, le spese post-festive e la ripresa del lavoro possono pesare.

Oltre alla mancanza di basi scientifiche il Blue Monday può essere dannoso perché banalizza la depressione, un disturbo mentale complesso che va ben oltre una giornata triste.

Per questa ragione diffusione di bufale come quella del Blue Monday può indurre a credere che basti una soluzione semplice, come un acquisto o una vacanza, per risolvere problemi emotivi profondi. Questa rappresentazione, inoltre, rischia di sminuire la gravità della depressione vera e propria, e potrebbe far sentire chi ne soffre non compreso o sottovalutato.

💭 E tu sapevi che il Blue Monday è in realtà solo un mito? Che cosa ne pensi?
Faccelo sapere nei commenti qui sotto!

Alfabetizzazione emotiva: in che modo può fare la differenza?L'alfabetizzazione emotiva aiuta i bambini e le bambine a r...
16/01/2025

Alfabetizzazione emotiva: in che modo può fare la differenza?
L'alfabetizzazione emotiva aiuta i bambini e le bambine a riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni, riducendo comportamenti problematici e favorendo relazioni più positive.

🧠 Cos'è l'alfabetizzazione emotiva?
È la capacità di identificare, comprendere e regolare le emozioni, una competenza fondamentale per prevenire reazioni impulsive e comprendere come le emozioni influenzano il comportamento.

Tra le componenti chiavi dell'alfabetizzazione emotiva, troviamo:
📌 Riconoscimento delle emozioni: capire cosa si prova e perché;
📌 Comprensione delle emozioni: scoprire cosa le scatena per gestirle meglio;
📌 Espressione adeguata: comunicare le emozioni senza esplodere;
📌 Regolazione emotiva: mantenere il controllo anche nelle situazioni stressanti.

🎯 Benefici?
Migliora la gestione delle emozioni, riduce comportamenti problematici e favorisce empatia e risoluzione dei conflitti. Interventi precoci possono prevenire disturbi più gravi, come il Disturbo della Condotta.

E tu quale valore attribuisci all’alfabetizzazione emotiva?
Faccelo sapere nei commenti

Detenuta nel carcere di Evin, famoso per le sue condizioni dure e spesso disumane, la recente incarcerazione della giorn...
13/01/2025

Detenuta nel carcere di Evin, famoso per le sue condizioni dure e spesso disumane, la recente incarcerazione della giornalista italiana Cecilia Sala in Iran ha riportato alla luce l’importanza di discutere degli effetti psicologici che la detenzione può avere su chi vive situazioni di privazione della libertà.

Nell’ultimo episodio del suo podcast “Stories”, intitolato “I miei giorni ad Evin, tra interrogatori e isolamento”, nel raccontare la sua detenzione Cecilia Sala afferma: “la prima volta che mi hanno detto che sarei stata liberata non ci ho creduto. Poi ho cominciato a pensare: come lo dico alla mia compagna di cella?. Credo che ci sia un po’ di senso di colpa dei “fortunati” nella condizione in cui io mi trovo adesso.”

Il senso di colpa dei fortunati di cui parla Sala può essere ricondotto al cosiddetto “senso di colpa del sopravvissuto”, ovvero quel fenomeno psicologico che si verifica quando una persona che è sopravvissuta a un evento traumatico o disastroso sviluppa sentimenti di colpa e angoscia per essere sopravvissuta mentre altri hanno sofferto o sono morti. Questo fenomeno è comunemente associato a sopravvissuti di guerre, genocidi, disastri naturali, incidenti o eventi traumatici collettivi, ma può colpire anche chi è sopravvissuto a traumi individuali, come la violenza o gli abusi.

Affrontando il tema del benessere psicologico in relazione alla detenzione e/o a eventi traumatici non possiamo non parlare di uno dei disturbi più comuni tra i detenuti: il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è un disturbo d’ansia che si manifesta in seguito all’esposizione a un trauma. Può trattarsi di un evento occasionale spaventoso, come un incidente, di traumi continuativi, come ripetuti abusi fisici o verbali, o di un evento terribile come la guerra.

È una condizione che si manifesta spesso anche in chi ha vissuto esperienze traumatiche estreme come la detenzione forzata, l'isolamento o la tortura. Studi internazionali rivelano come le persone detenute possano maggiormente sviluppare un PTSD, con sintomi che includono flashback, ansia cronica, insonnia e ipervigilanza. Le donne, in particolare, hanno un tasso ancora più alto di sviluppo del PTSD, soprattutto in contesti repressivi.

Il caso di Cecilia Sala ci ricorda che i danni della detenzione vanno ben oltre la privazione fisica della libertà. La salute mentale deve essere al centro di ogni discussione sui diritti umani. È dunque fondamentale sensibilizzare l'opinione pubblica sulle ripercussioni psicologiche che la detenzione può comportare.


📷 photo credit: Cecilia Sala, profilo instagram

🎉Grazie di cuore a tutti e tutte voi che avete reso speciale la nostra festa di Natale! ✨Mentre ci prepariamo ad accogli...
30/12/2024

🎉Grazie di cuore a tutti e tutte voi che avete reso speciale la nostra festa di Natale! ✨

Mentre ci prepariamo ad accogliere il nuovo anno desideriamo ringraziarvi ancora una volta per la passione e l'impegno che ci hanno accompagnato nel 2024.

Vi auguriamo un 2025 ricco di opportunità, soddisfazioni e nuovi traguardi!

🔎 Burnout: le donne sono le più colpiteNel 2024 il burnout continua a colpire duramente i lavoratori e le lavoratrici. T...
27/12/2024

🔎 Burnout: le donne sono le più colpite

Nel 2024 il burnout continua a colpire duramente i lavoratori e le lavoratrici. Tuttavia, sebbene il tasso generale di burnout sia rimasto stabile rispetto all'anno precedente, sono le donne ad esserne più colpite.

Secondo il report "State of Burnout 2024" di Infinite Potential, nel 2024 il tasso di donne che hanno sperimentato il burnout è aumentato al 42% (38% lo scorso anno). Per gli uomini, invece, si registra una leggera diminuzione, passando dal 33% al 30%.

Questa tendenza sottolinea l'importanza di creare ambienti di lavoro che promuovano benessere e supporto psicologico.

Come possono intervenire le aziende?
👉 Favorire la leadership empatica, politiche aziendali inclusive e programmi di benessere che permettano a ogni dipendente di sentirsi sostenuto e valorizzato.

💬 Cosa ne pensate? Cosa possono fare le aziende per prevenire il burnout, soprattutto tra le donne?

Non sempre le festività sono sinonimo di gioia e spensieratezza. Molte persone sperimentano un mix di malinconia, ansia ...
23/12/2024

Non sempre le festività sono sinonimo di gioia e spensieratezza.
Molte persone sperimentano un mix di malinconia, ansia e solitudine, un fenomeno comunemente chiamato “Christmas Blues” o “Holiday Blues”.

🔎 Cos'è l'Holiday Blues?
L'Holiday Blues si riferisce a una condizione temporanea di tristezza o scoraggiamento che molte persone possono sperimentare durante le festività. Sebbene non si tratti di una forma clinica di depressione, questi sentimenti di malinconia possono essere causati da una combinazione di fattori, tra cui aspettative irrealistiche, stress finanziario, dinamiche familiari complesse e la riflessione sui bilanci di fine anno.

A differenza della depressione clinica, che richiede la presenza di sintomi persistenti l'Holiday Blues si manifesta in modo più lieve e tende a scomparire con il passare delle festività. Tra i sintomi più comuni dell'Holiday Blues ci sono:
• l'irritabilità,
• la stanchezza,
• il desiderio di isolamento
• una generale difficoltà a "sentirsi felici".

È importante riconoscere che provare queste emozioni è normale e non necessariamente indice di un disturbo psicologico.

❓ Esistono alcune strategie per affrontare l’Holiday?

🌟 Abbassare le aspettative:
L’idea di “famiglia perfetta” o di feste impeccabili, specialmente quelle che vediamo sui social, sono un falso mito e contribuiscono ad aumentare lo stress. Dobbiamo riconoscere che ogni famiglia ha dinamiche complesse e uniche: va bene non essere sempre in armonia con tutti. Quando senti crescere la tensione, concediti una pausa. Anche pochi minuti per respirare profondamente o fare una passeggiata possono aiutare a riequilibrare il nostro stato emotivo.

🤲 Accogliere la solitudine:
La solitudine può manifestarsi in diversi modi, sia per chi non ha persone con cui festeggiare, sia per chi, circondato da altri, avverte comunque un vuoto. Anziché cercare di respingere questo sentimento, possiamo provare ad accoglierlo.
Il riconoscimento e l’accettazione della solitudine possono aprire la strada alla riflessione personale, offrendo uno spazio per comprendere meglio bisogni e desideri.

💡 Gestire lo stress finanziario: Le preoccupazioni economiche durante le feste sono comuni. Invece di sentirci obbligati a fare regali costosi, possiamo provare a concentraci sul significato del dono. Piccoli gesti, regali fatti a mano o esperienze condivise possono ridurre la pressione finanziaria e allo stesso tempo rafforzare i legami con chi amiamo.

Possiamo avere la percezione che durante le feste ci sia richiesta una felicità forzata, come se la felicità fosse una sorta di prestazione da dover mettere in scena con gli altri durante le varie feste, i momenti conviviali o sui social.

Non c'è nulla di sbagliato nel sentirsi tristi o sopraffatti durante le feste.
Ma, se lo stress o la tristezza diventano troppo pesanti, non dobbiamo aver paura di cercare supporto.

Parlare con un professionista della salute mentale può essere un modo prezioso per gestire questi sentimenti e ritrovare equilibrio. Le festività possono essere un periodo impegnativo, e per quanto non sia necessario “essere felici per forza”, con la giusta consapevolezza possiamo affrontarle con serenità, riconoscendo le nostre emozioni senza giudizio.

🎄 Buone Feste da Giunti Psychometrics!In questo periodo speciale dell’anno desideriamo ringraziare ognuno di voi per ave...
23/12/2024

🎄 Buone Feste da Giunti Psychometrics!
In questo periodo speciale dell’anno desideriamo ringraziare ognuno di voi per aver condiviso con noi un altro anno di crescita, sfide e successi.

Auguri di Buone Feste e un Felice Anno Nuovo a tutti voi! 💙


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20/12/2024

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16/12/2024

✨ Il Kit WISC-V si arricchisce sempre di più!
È ora disponibile il Fascicolo delle correzioni dei subtest verbali! 📝

Il fascicolo raggruppa tutti i subtest verbali in un unico documento 📚, rendendo l’attribuzione dei punteggi alle risposte dei soggetti più semplice ✅ e rapida ⏱️.
L'obiettivo è facilitare il lavoro dei clinici, rendendo la somministrazione dei test ancora più agevole ed efficiente ⚙️.

Se hai già acquistato WISC-V, puoi richiedere gratuitamente il fascicolo e riceverlo direttamente a casa tua, sarà sufficiente compilare il modulo qui sotto:

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🔍  La NEPSY-II è un riferimento essenziale per la valutazione neuropsicologica dei bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni. C...
13/12/2024

🔍 La NEPSY-II è un riferimento essenziale per la valutazione neuropsicologica dei bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni. Composta da ben 33 test, permette un’analisi globale e un approfondimento mirato su specifici domini o batterie diagnostiche.

Le novità principali includono:
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✨ Nuovi protocolli di registrazione parziali per specifici domini e batterie.

🔗 Scarica il documento informativo e scopri di più!
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09/12/2024

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06/12/2024

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Tra i test più utilizzati per valutare l'abilità cognitiva generale, le Raven 2 offrono una somministrazione rapida: dai 30 minuti (soggetti tra i 6 e gli 8 anni) ai 45 minuti (soggetti tra i 9 e i 90 anni). Con una struttura unificata e un unico libro degli stimoli, sono ancora più pratiche ed efficienti rispetto alla versione precedente.

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🔍 Le Matrici Progressive di Raven 2 – Edizione Clinica (Raven’s® 2) consentono una valutazione non verbale dell'abilità ...
05/12/2024

🔍 Le Matrici Progressive di Raven 2 – Edizione Clinica (Raven’s® 2) consentono una valutazione non verbale dell'abilità cognitiva generale.

✨ Ecco quali sono le principali novità del gold standard per la valutazione delle abilità mentali in ambito educativo, clinico e professionale:
✔️ Struttura semplificata
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✔️ Item nuovi e a colori

Scopri di più e scarica il report d'esempio 👇
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✨ Lo scorso 20 novembre si è tenuto il nostro evento di anteprima nazionale di MMPI-3. Desideriamo ringraziare tutti i p...
02/12/2024

✨ Lo scorso 20 novembre si è tenuto il nostro evento di anteprima nazionale di MMPI-3. Desideriamo ringraziare tutti i presenti per aver reso questa giornata unica!

Un ringraziamento speciale per i loro preziosi interventi su MMPI-3 va ai Professori Luigi Abbate e Paolo Roma, alla nostra Chief Science Officer Chiara Busdraghi e a Francesca Sutera, R&D Project Manager di Giunti Psychometrics.

Un grazie particolare a tutte le persone di che hanno reso possibile questo evento!

Siamo entusiasti del valore che questa giornata ha portato e non vediamo l'ora di continuare a lavorare insieme verso nuovi traguardi! 💡

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29/11/2024

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La violenza contro le donne è un problema profondamente radicato nelle dinamiche sociali, spesso alimentato da un sistem...
25/11/2024

La violenza contro le donne è un problema profondamente radicato nelle dinamiche sociali, spesso alimentato da un sistema patriarcale che normalizza certi comportamenti.

Non è un caso che la maggior parte degli episodi di violenza avvenga tra le mura domestiche, un luogo che dovrebbe rappresentare sicurezza ma che per molte donne diventa una prigione.

I dati del Ministero dell’Interno mostrano che nel 2024, su 129 om1cid1 in ambito familiare, il 65% delle vittime erano donne. Numeri che ci ricordano quanto sia urgente un cambiamento culturale che metta fine alla violenza di genere, al perpetuarsi di quella categoria criminologica che vede nel genere della vittima il movente stesso.

Le donne che subiscono violenza, sia fisica che psicologica, sperimentano frequentemente stress, ansia, depressione e disturbi del sonno. Molte di loro vivono un forte isolamento sociale. Supporti psicologici mirati possono essere determinanti nel processo di recupero, aiutando a ricostruire l'autostima, a elaborare il trauma e a prevenire il rischio di ricadute.

Le statistiche ci dicono che molte donne che subiscono violenza non denunciano, spaventate dalla reazione dell'aggressore o dalla sfiducia nel sistema giudiziario.

Tuttavia c'è un segnale di speranza. Il numero 1522, dedicato al supporto contro la violenza e lo stalking, ha registrato circa 48mila contatti nei primi 9 mesi del 2024, un aumento del 57% rispetto al 2023.
Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, le richieste d’aiuto sono aumentate e questa tendenza è diventata costante, un segno che sempre più vittime stanno cercando sostegno.

Sensibilizzare sulla necessità di un intervento psicologico tempestivo è un passo importante per interrompere il ciclo della violenza, ma il percorso di supporto alle vittime non è sufficiente.
Il cambiamento che auspichiamo per fermare la violenza di genere non può essere solo reattivo, ma deve radicarsi profondamente nelle nuove generazioni. Solo interrompendo il retaggio patriarcale e educando non solo al rispetto, ma anche alla capacità di riconoscere e rifiutare ogni forma di abuso, potremo costruire una società in cui la violenza non abbia più spazio.

Indirizzo

Via Fra Paolo Sarpi 7A
Florence
50136

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