Una rivista per soli guzzisti
Una rivista per soli guzzisti? Ebbene sì, è proprio così: da diciotto anni esiste una rivista, che si chiama Bicilindrica, interamente dedicata al marchio Guzzi e al suo popolo. Ma non cercatela in edicola, come tutte le cose particolari non si presta a una diffusione di massa: è disponibile solo per abbonamento da effettuarsi sul sito www.motoitaliane.it. E' nata nel 2001, frutto di un'abile strategia marketing, analizzando il mercato e solo dopo un attento studio dei budget e delle previsioni di vendita, avvalendosi di consulenti finanziari e solo dopo un capillare lancio di marketing effettuato con ingente profusione di capitali. Beh, in realtà non è andata proprio così: tutti quelli che sapevano cosa bolliva in pentola erano convinti che questa iniziativa editoriale fosse destinata a interrompersi nel giro di pochi numeri. Il fatto è che ci sono cose che esulano dalla razionalità, soprattutto quando si entra in tema di cose guzzistiche. Quello dell'Aquila di Mandello è un mondo assai particolare che riesce a sopravvivere in qualsiasi situazione: non prendete come riferimento la situazione attuale, con il fatto che ora la Moto Guzzi sia parte di un grande gruppo industriale come è quello della Piaggio, ma pensate ai cosiddetti anni bui, quando il marchio sopravviveva nonostante prodotti, diciamo così, un po' datati, con un appeal molto anni Settanta, quando gli altri marchi procedevano indisturbati in un cammino di continua evoluzione tecnologica, con propulsori sempre più potenti e dotazioni tecniche all'avanguardia. Ma Moto Guzzi ha in sé una forza che la rende quasi invulnerabili alle logiche del marketing, riuscendo là dove la razionalità la darebbe come spacciata. Nel suo piccolo, la rivista Bicilindrica ha effettuato lo stesso percorso, offrendo ai suoi lettori un prodotto cartaceo, con periodicità trimestrale e, appunto, distribuito solo per abbonamento. In questo periodo in cui tutto è social, in rete e gratuito, possiamo senz'altro dire che anche qui si stia decisamente remando controcorrente: eppure, puntuale come la bolletta del gas o quella dell'elettricità, ogni quattro mesi Bicilindrica arriva nelle case di un bel numero di appassionati. Lo fa con quel carico di passione, con quel senso di superiorità anacronistica verso gli altri marchi, che è tipico del guzzista, capace di guardare con malcelata indifferenza al nuovo modello da 160 Cv che viene dalla Germania o dall'Austria, conscio che quella su cui poggia le terga non sia solo una moto, ma il risultato finale di una grande, grandissima, storia motociclistica che, dal 1921, continua imperterrita a calcare le nostre strade. I contenuti di Bicilindrica sono simili a quelli di tutte le riviste di questo mondo: prove di moto, tecnica, storia, special e tradizione: quello che forse fa la differenza è il modo in cui tutto ciò viene raccontato, con lo stesso linguaggio e trasporto tipico di ogni proprietario di un bicilindrico mandelliano. E' una storia di passione, che va avanti nonostante tutto, una storia che merita senz'altro di essere letta se avete nel cuore un bicilindrico traversale che batte forte e incessante.