13/06/2024
Era qualche giorno che stavo pensando a questo post, un comunicato che potesse riassumere quanto accaduto in questi due deliranti mesi.
Non sapevo in che modo sarebbe potuto essere interpretato, ma alla fine chi ha le mani pulite deve tenerle aperte.
Domani sarà uno dei giorni più importanti della storia della Porto Seguro Editore… si terrà infatti l’udienza in corte d’appello instaurata per via del nostro reclamo alla sentenza di liquidazione giudiziale (non fallimento! Non è cambiata solo la parola, è cambiata e profondamente la sostanza.)
Ma cosa è successo?
Non lo sappiamo bene perché tutto è avvenuto senza di noi. Dall’oggi al domani una delle, ma no, sarò sincero, LA casa editrice più innovativa e anche discussa in Italia e’ stata di fatto chiusa per dare vita a una transitoria gestione giudiziale. Anni di lavoro appassionato, progetti, idee e soprattutto esseri umani con un lavoro sono stati cancellati da una sentenza di cui è molto meglio non parlare, almeno stasera.
Una nostra ex dipendente, armata di un credito discutibile e però facilmente solvibile (avremmo potuto pagarla e l’istanza di liquidazione sarebbe caduta), ha fatto istanza di liquidazione giudiziale, appunto, presso il tribunale e, senza la nostra presenza, i giudici hanno detto STOP.
L’unica cosa che posso dire che questa è semplicemente una clamorosa ingiustizia.
Nessuna PEC, nessuna comunicazione è giunta nella nostra mail, privandoci quindi del diritto di difesa su cui si basa tutto il diritto del nostro paese. Una PEC mai documentalmente giunta al destinatario e un’intera azienda salta in aria. E’ uno scherzo? No, non lo è. A questa si è aggiunta una valutazione di insolvenza bislacca e assolutamente non provata (forse sperata?).
Tutto da buttare quindi?
Per fortuna no. Stiamo chiedendo di riprenderci l’azienda entro poco tempo e lo stiamo facendo con tutte le nostre forze. Nel frattempo il giudice si esprimerà sulla prima sentenza.
In questi due mesi però, vissuti in uno stato di angoscia esistenziale che ricorda il Processo di Kafka, citato per una volta non a sproposito, ho visto passare davanti tutti i sentimenti degli uomini, forse addirittura un minuscolo insignificante frammento di cosa e’ la vita.
Niente in confronto a ciò che sta accadendo di mostruoso nel mondo, non mi permetterei. Stiamo parlando di una piccola vicenda umana.
A fronte di uno sparuto gruppo di poveretti che ha apertamente goduto del fatto (memorabile il triste pagliaccio che su Tik-Tok festeggiava l’accaduto con miserabili fuochi d’artificio virtuali) che però mi regalano ancora più forza per camminare in salita e contro vento, ho sentito centinaia di parole d’affetto, di conforto, di incoraggiamento. Erano i nostri autori. A tutti voi dico grazie, dal profondo del cuore, non dimenticherò. Non dimenticherò sul serio.
E poi i dipendenti, come diceva quella canzone? Come è straordinaria la vita, con i suoi segreti, i sorrisi, gli inganni… Beh ci sono stati quelli, meglio dire quelle, che dopo mesi di sorrisi, complicità, piccole grandi battaglie, al primo pizzicotto, per opportunismo e pavidità se la sono data. Grazie anche a voi, non c’è niente di più affascinante della scoperta profonda dell’animo umano. Non quello omogeneo e omologato che vediamo recitare ogni giorno ma ciò che sta sotto, il fuoco sotto la cenere. Vi ho visto in faccia, capita di rado.
Infine i reduci, a voi non dico grazie, a voi (lo so non si dice) proprio vi amo. Non abbandonatemi mai.
Alcune comunicazioni di servizio utili agli autori. Se dovesse permanere questa situazione il contratto del vostro libro sarà congelato per un anno. Un eternità, lo so. Ma non accadrà. Parola d’onore. Royalties e pagamenti appena usciremo da questa prigione.
Nel frattempo è nata un’altra casa editrice “Provaci Ancora Bill” Editore (PAB editore).
Non si sa mai che da zero ci troveremo con due case editrici pirotecniche come è sempre stata Porto Seguro.
La nostra casa editrice, consultati i dati INSTAT, non è una piccola casa editrice, non è neanche media, è una casa editrice grande. Anzi una grande casa editrice: 4000 autori pubblicati in 5 anni, novità, eventi, un milione di idee per il futuro e il bello deve ancora arrivare. Sono sicuro che arriverà.
Ho sempre pensato che certi suicidi di imprenditori in difficoltà fossero estremi, esagerati, addirittura inaccettabili. Ho capito solo ora che quando sul filo del rasoio ballano sogni, speranze, illusioni, la vita di persone che dipendono da te, il nostro ruolo pesa come la pagina di un libro che a volte può essere troppo pesante per essere voltata.
Per fortuna non è il nostro caso.
Nelle tenebre di questi strani giorni, nelle poche luci che fremono per qualche istante per poi tornare l’ombra di un’illusione, l’unica parola che mi viene da dire è: GRAZIE.
A tutti.