17/02/2024
Mimosa (Acacia dealbata Link e altre)
Da apprendista apicoltrice, per me l’Acacia è sempre stata quella pianta che a maggio con il profumo intenso e dolce dei suoi fiori attira le mie api in quantità! Con il loro instancabile via vai riempiono, nel giro di un paio di settimane, i melari di nettare di acacia limpido, dolcissimo un aroma inconfondibile. Il “miele di acacia” viene prodotto dalle api dal nettare della Robinia pseudoacacia L. della stessa famiglia delle Fabacee a cui appartiene la Mimosa (Acacia dealbata Link) e altre specie, ma del genere Robinia, mentre la Mimosa appartiene al genere Acacia; esempio di come, a volte, classificazioni botaniche e nomenclature popolari siano alquanto distanti.
La Mimosa (nella foto: Acacia Dealbata Link) di cui oggi vi parlo inizia a fiorire a febbraio nei luoghi dal clima più mite ed è una pianta che mi incuriosisce molto, con i suoi fiori giallo oro raccolti in piccoli batuffoli, sembra una pianta fragile in realtà la sua grande forza risiede nella capacità di attecchire anche in luoghi difficili è infatti una pianta pioniera ovvero una delle prime a crescere su terreni danneggiati da incendi ed è quindi una pianta molto forte, tenace e di veloce accrescimento. A me piace pensare che fu proprio per questa sua caratteristica che fu assunta come simbolo della Giornata internazionale della donna.
Originaria dell’Australia sud orientale, fu portata in Europa alla fine del XVIII secolo dove, a tutt'oggi, prospera quasi spontanea. In Italia è molto sviluppata lungo la Riviera ligure, in Toscana, in Sicilia, e in tutto il meridione, ma anche sulle coste dei laghi del nord.
Il genere Acacia è ampiamente diffuso in climi temperati caldi e tropicali degli altipiani.
Tra loro molto simili nell’aspetto, a colpo d’occhio non si notano le diversità: durante la fioritura su tutte troviamo gialli pon-pon di varia grandezza e diversa disposizione sui rametti, ad una più attenta osservazione le differenze che si notano maggiormente si trovano nelle foglie, alcune più allungate altre più piccole e rotondeggianti, altre ancora simili ad aghi ed in alcune troviamo appunto delle spine soprattutto alla base dei rametti (Acacia Senegal Link).
Una specie di Acacia che cresce spontaneamente in molti paesi dell’Africa, tra cui l’Egitto, in Arabia e nel subcontinente indiano è Acacia nilotica. Considerato un Albero sacro, simbolo di rigenerazione e rinascita, resurrezione e immortalità, ha avuto un ricco simbolismo nelle tradizioni misteriche dell’antico Egitto che si è tramandato nei secoli ed è giunto fino alla Massoneria.
Ampiamente utilizzato anche per scopi medicamentosi: dalla sua corteccia si trae una essudazione gommosa nota come gomma arabica.
Tra le principali proprietà vi sono quelle astringenti, antidiarroiche ed emollienti, per cui è utilizzata nella medicina popolare di varie popolazioni africane ed asiatiche come rimedio naturale o per il trattamento della dissenteria e dele piaghe cutanee e ulcere.
Il legno durissimo e molto resistente ne fa un ottimo materiale da costruzione.
Secondo alcuni il nome Mimosa deriverebbe dallo spagnolo “mimar” ovvero accarezzare, quello che ispirano i suoi morbidi e delicati fiori, mentre il nome del genere, che racchiude più di 1300 specie e sottospecie: Acacia, deriverebbe dal greco”a-cachia” , “senza negatività, senza macchia”, quindi “candore”, “innocenza” , oppure secondo altri, da un altro vocabolo greco: “akos” , “acuminato”, che allude alle spine possedute da molti tipi di acacie.
Già gli aborigeni australiani e successivamente i coloni, utilizzavano la corteccia di Acacia a scopo curativo: risultava infatti efficace per la presenza di tannino dalle note proprietà antisettiche, per trattare diverse affezioni come nausea, diarrea e disturbi nervosi, sempre la corteccia, veniva utilizzata per produrre corde e spaghi grossolani; la resina veniva impiegata come colla oppure mescolata con la cenere e utilizzata per impiastri curativi; a scopo alimentare la immergevano in acqua e miele producendo così una sostanza dolce, simile al caramello; il legname era utilizzato per gli utensili da lavoro e per la caccia e i semi per produrre una farina ad alto valore proteico (ricordiamo l’appartenenza al genere delle Fabacee o leguminose).
Usi che ancora oggi sono risultati validi ed infatti attualmente i più importanti prodotti delle acacie sono: la gomma (da Acacia arabica, africana) principalmente utilizzata nella produzione di emulsioni e di pasticche (come eccipiente), come emolliente in caso di infiammazioni alla gola o allo stomaco e come emulsionante o come stabilizzante e per fissare gli aromi in diversi prodotti alimentari confezionati quali caramelle, snack, bevande alcoliche e analcoliche prodotti da forno dolci ecc; il tannino: estratto dalla corteccia soprattutto di Acacia decurrens e Acacia pycnantha, coltivate in Australia e nell’Africa del Sud; e che si sono adattate anche in Sardegna e Sicilia; il Catecù: droga ottenuta facendo bollire nell'acqua il cuore del legno ridotto in schegge e facendo evaporare la miscela; viene utilizzato variamente come additivo alimentare, astringente, tannino, e colorante.
Il Catecù è stato usato fin dall'antichità nella medicina ayurvedica e nelle miscele di spezie per rinfrescare l'alito. È anche un ingrediente importante nelle miscele paan nella tradizione culinaria dell'Asia meridionale, come il paan masala e la gutka già pronti.
La miscela di Catecù è ricca di tannini vegetali naturali (che rappresentano il suo effetto astringente) e può essere utilizzata per la concia delle pelli di animali, viene spesso utilizzata al posto di estratti di quercia più costosi e tradizionali.
Altri utilizzi dell’Acacia riguardano il suo legno compatto e resistente per falegnameria ed ebanisteria, soprattutto nella specie cyanophylla.
Dai fiori freschi dell’Acacia farnesiana e dall’ Acacia dealbata coltivata nei nostri giardini viene estratta l’assoluta di mimosa un olio denso e viscoso dall’aroma floreale, dolce e mieloso tipico di questo fiore, che per la sua caratteristica fragranza viene largamente utilizzato in profumeria, soprattutto per la realizzazione di essenze femminili e, per il suo odore fruttato, anche in alcune categorie di prodotti alimentari soprattutto dolci e prodotti da forno. Dalla diluizione dell’assoluta in alcool ha origine il pregiato olio essenziale dalle proprietà lenitive e calmanti, che lo rendono ideale per acne, eczemi ed arrossamenti cutanei e dalle proprietà rilassanti utili per alleviare ansia, stress e tensione muscolare.
E così torniamo al punto di partenza o meglio alla terra natale della Mimosa … il Sunshine Wattle (così viene chiamata nella sua terra di origine) è un rimedio floreale australiano ricavato dalla Acacia terminalis. La Segnatura ci mostra che, nonostante l’habitat secco e arido dell’Australia continentale, i fiori della Mimosa (in questo caso Acacia terminalis) sono soffici e piumosi e sembrano illuminare, con il loro giallo solare, la boscaglia dello sconfinato paesaggio australiano, come nota di solarità e speranza. Il rimedio floreale dona carica energetica e ottimismo a coloro che sono sfiduciati ed è utile contro la depressione stagionale.
Nell’emisfero australe, la mimosa fiorisce a settembre, questa specie fa bella mostra di capolini più grandi rispetto alla nostra, ma dello stesso giallo brillante, ugualmente soffici e dolcemente profumati, resiste con forza alla siccità, ai venti e agli incendi boschivi così frequenti in Australia, infatti, anche se le piante vengono distrutte dal fuoco i suoi semi hanno un rivestimento molto resistente che li protegge così da assicurare, con l’avvento delle piogge una veloce germinazione.
La caratteristica di riuscire a prosperare nonostante le avversità è stato il motivo per cui la Mimosa è stata assunta da qualche decennio come simbolo del popolo australiano: è presente nel design di francobolli, banconote e premi ufficiali. Il primo settembre, viene festeggiato il Wattle day, durante i festeggiamenti edifici iconici e punti di riferimento sono illuminati in verde e oro, vengono esposte piantine di mimosa nei giardini e si appuntano rametti fioriti sulla giacca… insomma un evento importante che rinnova lo spirito di coesione del popolo australiano.
Ecco dove a volte può portare la curiosità, il voler scoprire tutto di una pianta, il volerla conoscere e come, nonostante la brevità della sua fioritura, sia una pianta forte e capace di trasportarti in luoghi lontani … addirittura dall’altra parte dell’emisfero…
Alessandra, .