19/08/2024
→ Il “PREMIO GUARESCHI 2024” a Bruno Gambarotta - In “Fuori programma, le mie memorie dalla Rai”, pubblicato dall’editore Manni, Gambarotta racconta la sua carriera in Rai, districandosi tra stelle capricciose dello spettacolo come Celentano, lavorando con registi in programmi innovativi, cinquant’anni di carriera che hanno accompagnato tutta la parabola del servizio pubblico, dalla Rai pedagogica a quella più commerciale. In questo libro, sorta di autobiografia che parte dall’infanzia, Gambarotta racconta tutto quello che accadeva dietro le quinte della Rai: le gaffes di Celentano che lo portano in diretta in prima serata a Fantastico ‘87 per porvi rimedio; l’irruzione per recuperare un microfono in una stanza dove Paolo VI sta pranzando con un risotto; gli intellettuali con cui lavora e che incontra, da Gore Vidal a La Capria, da Pasolini a Camilleri; le candid camera girate sui treni con Nanni Loy; i giorni trascorsi in casa di Simenon per intervistarlo; le follie registiche di Carmelo Bene; la nascita nella saletta di un bar di Bontà loro con Costanzo; la Cooperativa scrittori al fianco di Zavattini; il ruolo di tinca, ossia di attore che compare solo una volta, in film con i maggiori attori e registi italiani … In questo libro Gambarotta ricompone, con grazia e divertimento, il memoir di un uomo che ha attraversato la seconda metà del Novecento da un osservatorio più unico che raro, e ci restituisce dall’interno una visione originale della più grande e popolare industria culturale italiana. E lo fa con una leggerezza e una ironia di scrittura che intrattiene il lettore in un viaggio affascinante e divertente, svelando anche tanto del costume italiano.
Come scrittore ha esordito con “La nipote scomoda” (con Massimo Felisatti), Mondadori, 1977, esplorando diversi generi, dal comico con “Enciclopedia comica del diritto”, Panini, 1996, al giallo con “Tutte le scuse sono buone per morire”, Garzanti, 1996, senza dimenticare “Non si piange sul latte macchiato. Racconti in giallo”, Manni, 2016, (Vincitore Premio Settembrini 2016 e Menzione speciale Premio Stresa 2017) alla satira come “Polli per sempre”, Garzanti, 2009.