Edit Faenza

Edit Faenza [email protected] La EDIT FAENZA nasce da una felice intuizione di Tullio Laghi e Maria Teresa Ferrini.
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Provenienti entrambi da esperienze direzionali in aziende del settore e ricchi di capacità nel campo editoriale (di immagine, di gestione di mercato e distribuzione e di competenze tipografiche) individuano nella costituzione di una Agenzia Editoriale la risposta più adeguata alle richieste di flessibilità e qualità che il mercato del libro in generale e di progetti editoriali specifici richiedono

in un momento di forte specializzazione del settore. La EDIT FAENZA si attiva perciò nel campo della cura dell'immagine e della realizzazione editoriale, collaborando con diversi Editori e con diverse Aziende. In seguito, pur conservando le precedenti collaborazioni, inizia la sua attività di editrice, specializzata in Arte, proponendo volumi di notevole interesse curati da importanti studiosi.

La più bella del mondo...
25/05/2024

La più bella del mondo...

11/05/2024

Una settimana fa ero a Milano per la prima presentazione di fronte ad un grande pubblico. Nel frangente immortalato dalla foto stavo raccontando la storia di uno dei cappellani militari di cui ho ricercato le tracce. Le loro sono storie dimenticate fra i dimenticati ma straordinarie. Quasi tutti provenienti da famiglie molto povere si dedicarono senza tregua all'aiuto degli altri. Sia in guerra che in pace.

Articolo da inPiazza, mensile di confcooperative di questo mese...
03/04/2024

Articolo da inPiazza, mensile di confcooperative di questo mese...

03/03/2024
21/01/2024
13/01/2024
Il ricavato della vendita di questo libro fotografico è interamente devoluto a MK onlus e verrà destinato a nuovi proget...
19/12/2023

Il ricavato della vendita di questo libro fotografico è interamente devoluto a MK onlus e verrà destinato a nuovi progetti in Burkina Faso.
Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a MK onlus per aver reso possibile la mia missione medica in Burkina Faso. Quest'esperienza ha arricchito Il mio cuore e l'anima, permettendomi di fare la differenza nella vita delle persone bisognose. Grazie per il vostro sostegno prezioso
MARINELLA PETTENER

8 settembre 1943: la resa, la sconfitta. La guerra dichiarata tre anni prima sarebbe dovuta terminare. Non fu così. Ne i...
14/12/2023

8 settembre 1943: la resa, la sconfitta.
La guerra dichiarata tre anni prima sarebbe dovuta terminare. Non fu così. Ne iniziò un’altra, su più fronti e con maggiori complicazioni politiche, strategiche e morali. Dentro a questa “nuova guerra” si gettò di slancio una parte del popolo italiano.
Dopo altri due anni di sacrifici e sofferenze, nella primavera del 1945, ne uscirono fuori vincitori e vinti. Vinti due volte dunque.
Questo libro racconta le loro storie.

Due parole dell'autrice…In questi tempi così difficili e contraddittori per le nostre comunità, per il paese e per il mo...
19/11/2023

Due parole dell'autrice…
In questi tempi così difficili e contraddittori per le nostre comunità, per il paese e per il mondo intero, in cui da un canto sembrano profilarsi enormi possibilità per il futuro di tutti, ma dall’altro anche catastrofi naturali, crisi economiche e guerre, il peso della contraddizione non poteva non avvertirsi all’interno dell’universo femminile sospeso fra una piena realizzazione della donna nella società, almeno in quella occidentale, e la minaccia di essere ricacciata all’indietro ad una dimensione umiliante e gregaria. Per questo motivo ho sentito il desiderio di coinvolgermi, anche solo con un semplice libro, per rivendicare la piena dignità, la capacità e la forza morale delle donne quando si adoperano a vantaggio della comunità.
Con questa pubblicazione, infatti, intendo valorizzare l’impegno delle prime donne entrate nel Consiglio comunale a Lugo dal marzo 1946 fino al 1990. Un arco temporale, sufficiente per esemplificare il percorso delle donne nella vita politica locale, che ha visto aumentare il numero e il ruolo delle stesse nelle amministrazioni che si sono succedute, fino al compimento del mandato della prima donna assessore.
Ho ripercorso la vita di queste consigliere soffermandomi non solo sul periodo in cui fecero parte del Consiglio comunale, ma anche descrivendo l’ambiente familiare, le prime esperienze nel partito di appartenenza, gli impegni professionali e politici e le loro attività successive alla fine del mandato. Ho cercato di ricostruire la loro attività nell’Amministrazione comunale avvalendomi delle fonti archivistiche come i verbali del Consiglio comunale, i periodici La Rocca e La Bassa Romagna, l’archivio cartaceo e fotografico dell’UDI di Ravenna, gli archivi fotografici di Marina Guerra, Paolo Guerra (a cura di G. Casadio) e quello non catalogato della Biblioteca Trisi.
Ho intervistato personalmente Clara Signori, Ida Cavallini, Antonietta Bovoli, Adriana Zanelli, Serenella Bonetti, Maria Farolfi, Lea Zanotti, Ambra Lampredani, Lucia Alfano ed il marito della defunta Piera Cagnolati. Tiziana Bandoli (prima donna assessore effettivo) ed Emanuela Giangrandi hanno risposto alle mie domande per iscritto. Ogni biografia è stata approvata dalle intervistate. Per la prima donna entrata in Consiglio comunale, Livia Ricci Curbastro, mi sono servita dei ricordi dei famigliari e di un articolo de Il nuovo diario messaggero, pubblicato al momento della morte nel 1988. Aggiungo il ricordo personale dei sindaci del periodo: Adriano Manaresi, Domenico Randi e Giancarlo Ciani. Inoltre ho compilato un capitolo sulla storia della lotta delle donne per i loro diritti, specialmente il diritto di voto, cioè il lungo cammino per la conquista della cittadinanza in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.

Le origini della festa risalgono alla fine degli anni ’70, quando in quasi tutte le sezioni del Partito Comunista Italia...
05/10/2023

Le origini della festa risalgono alla fine degli anni ’70, quando in quasi tutte le sezioni del Partito Comunista Italiano si svolgevano le Feste de’ L’Unità. Feste che trovavano il loro epilogo in ambito comunale, provinciale e nazionale. Una macchina organizzativa imponente che coinvolgeva migliaia di volontari e tutto l’apparato del partito. Apparato doppiamente interessato alla buona riuscita delle feste perché, esclusa la parte economica destinata agli organi di stampa del partito, il resto dell’utile andava a coprire le spese per l’attività politica e gli stipendi. La retribuzione dei funzionari (tra questi sindaci ed assessori) era parametrata a alla categoria dei metalmeccanici. In Città erano presenti ben nove sezioni del P.C.I.. Tra le più attive le sezioni F.lli Montanari e Togliatti. La prima comprendeva il territorio compreso tra le vie Amendola, Mentana, Quarantola, S. Andrea e Tomba. La seconda da Via Galilei, alla Via Canale Inferiore Sinistra e la Zona Industriale..

La mostra dei fratelli Liverani si inserisce nel solco di una collaborazione consolidata tra l'Amministrazione Comunale ...
29/09/2023

La mostra dei fratelli Liverani si inserisce nel solco di una collaborazione consolidata tra l'Amministrazione Comunale e la Pro Loco di Cotignola, volta alla valorizzazione della produzione artistica locale ed in particolare di quella connessa alla casa/studio di Luigi Varoli. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le mostre dedicate agli allievi di Varoli, non solo in occasione di ricorrenze o anniversari. Dietro questa scelta la convinzione di voler raccontare, soprattutto alle giovani generazioni. percorsi artistici che inevitabilmente si sono intrecciati con la storia della nostra comunità e che quindi ci aiutano a meglio comprenderla e approfondirla: Fioravante Gordini, Arialdo Magnani e adesso Luigi e Aristodemo Liverani, solo per citare gli ultimi artisti al centro di iniziative ed eventi a loro dedicati. Partendo dai percorsi espositivi sopracitati in alcuni casi abbiamo cercato di innestare connessioni e dialoghi con l'arte contemporanea a testimoniare il valore ancora attuale e moderno delle loro produzioni. Grazie quindi alla Pro Loco per aver voluto, anche in occasione di questa 61ª Sagra del vino tipico romagnolo, dedicare energie e spazio a questi allievi del Professor Varoli che sicuramente meritano di essere riscoperti e valorizzati. Luca Piovaccari Sindaco della Città di Cotignola

E venne il Covid. Così come verrà un giorno in cui nella tasca di una giacca, nella tasca interna di una borsa o nel por...
28/09/2023

E venne il Covid. Così come verrà un giorno in cui nella tasca di una giacca, nella tasca interna di una borsa o nel portaoggetti dell'auto ritroveremo, dimenticata una vecchia mascherina sgualcita. La guarderemo, la strofineremo tra le mani, come per assicurarci di aver vissuto davvero quel lungo periodo. Un periodo eterno, interminabile, in cui il mondo intero si è fermato, totalmente paralizzato: le città deserte, con poche, pochissime anime, a spasso, sole con il cane. Un periodo in cui la vita di ciascuno di noi si può sintetizzare con una sola parola: casa. E proprio in quel periodo è maturata in me l'idea di raccogliere e scrivere i mici ricordi sulla nascita e la crescita di Borgo Tuliero. Sì, i miei ricordi, perché solo di questi si tratta: tutti i riferimenti riportati in questo breve scritto sono, infatti, frutto solo della mia memoria pertanto, qualora dovessero risultare delle inesattezze, mi scuso fin da ora corn. chỉ mi leggerà. Un ringraziamento a chi mi ha aiutato nella raccolta del materiale fotografico a corredo del mio racconto e alla realizzazione di questo libro, a tutti coloro che, in questi 30 anni, hanno lavorato per la costruzione e successiva gestione del Circolo ed un pensiero particolare a Renzo Tampieri, colui che, assieme a me e pochi altri, si è fatto promotore di questa iniziativa e che, prima della sua prematura scomparsa, nell'anno 1999, ha comunque potuto vederla realizzata. Gianfranco Contarini

Il Sindaco Massimo Isola inaugura venerdì 1 settembre alle ore 17,30 in via Bondiolo n. 11 a Faenza la mostra di Ivo Sas...
23/08/2023

Il Sindaco Massimo Isola inaugura venerdì 1 settembre alle ore 17,30 in via Bondiolo n. 11 a Faenza la mostra di Ivo Sassi "INEDITI" opere dal 2017 al 2020. Sono cinquanta sculture collocate nello studio storico di Sassi in via Bondiolo; solo due di esse sono visitabili presso il giardino della scultura ceramica per le notevoli dimensioni. Lo stesso giorno sarà presentato il catalogo "INEDITI" a cura di Francesca Caldari.

Evidenti cesure si manifestano anche a Faenza nei decenni successivi al secondo quarto del ’500, dopo quella ricchezza d...
01/06/2023

Evidenti cesure si manifestano anche a Faenza nei decenni successivi al secondo quarto del ’500, dopo quella ricchezza di opere di destinazione pubblica, essenzialmente religiosa, che avevano messo in luce una situazione artistica piuttosto articolata negli incroci che, da un lato, collegavano gli artisti alle vicende toscane, dall’altro alla familiarità con Bologna o con artisti sensibili alla cultura veneziana, oltre all’ intreccio con le presenze di artisti “forestieri”. Se con gli anni ’30 ancora persistevano influenze del Rinascimento maturo in rapporto con la cultura romana, è soprattutto grazie alle nuove relazioni che l’ambiente artistico locale si apre a diversi orizzonti, in primo luogo con Giulio Romano e col formalismo manierista da parte di Luca Scaletti, quasi in contemporanea con l’interessante influenza che Dosso trasmette col suo nuovo modo di dipingere, già percepito dal Vasari, a quella personalità artistica complicata che fu Jacopone Bertucci, che dopo l’educazione giovanile dossesca si orienta verso Roma. A metà degli anni ’40, e a partire da Jacopone, prende quindi l’avvio un rapporto privilegiato di Faenza con Roma e con i cantieri di Paolo III che consentiranno diverse aperture nel senso della composizione, spazio, colore e robusto plasticismo, di palese tangenza col patrimonio culturale manierista... Marcella Vitali

14/10/2022

Le ’Giornate’ in programma domani e domenica. Sarà anche disponibile il libro ’Muri dipinti’, viaggio attraverso 60 palazzi affrescati

Gli eredi inglesi di Achille Farina, Paul e Jack Farina, incontrano il sindaco di Faenza Massimo Isola e l' autore del v...
26/09/2022

Gli eredi inglesi di Achille Farina, Paul e Jack Farina, incontrano il sindaco di Faenza Massimo Isola e l' autore del volume Stefano Dirani.

09/09/2022

Martedì 13 settembre, alle 18, al Mic di Faenza verrà presentato il volume ‘Achille Farina, mito della ceramica’ (Edit Faenza) di Stefano Dirani. Alla serata interverranno oltre all’autore anche il sindaco Massimo Isola, la direttrice del Museo internazionale delle ceramiche, Claudia Casali,...

“È bello di tanto in tanto lasciarsi andare ai ricordi e rituffarsi nel proprio passato alla ricerca di momenti e sensaz...
25/07/2022

“È bello di tanto in tanto lasciarsi andare ai ricordi e rituffarsi nel proprio passato alla ricerca di momenti e sensazioni che tanta importanza hanno avuto nella nostra vita. Forse per questo, gli anni della gioventù, trascorsi in un’importante fabbrica di maioliche d’arte, sono sempre rimasti nella mia mente, con le immagini di un mondo amato, ricordato spesso con un pizzico di nostalgia.
Non posso dimenticare i giorni vissuti in quel vecchio edificio, già convento, poi caserma, che dopo l’ultimo conflitto mondiale era stato adattato a fabbrica di maioliche artistiche.
In quegli angusti, spesso inadeguati ambienti, abili mani creavano come per magia boccali, piatti e vasellame vario. Accanto alla ruota a piede del torniante, presso il tavolo del pittore, assieme al fornaciaio, con lo sguardo ansioso rivolto alla bocca della fornace, aspettando che il fuoco completasse la sua opera, ho vissuto attimi irreali, stupendi ed irripetibili e questo contagio magico è ancora vivo in me...”.
Siamo a Faenza ai primi anni Sessanta nella fabbrica di Maioliche d’Arte C.A.C.F., sorta sulle ceneri dell’Antica Fabbrica Farina.
Il ricordo di questa mia significativa esperienza, e delle sensazioni da essa stimolate, era l’inizio della premessa al volume “Ceramiche Ottocentesche Faentine”, edito nel 1992 dal Gruppo Editoriale Faenza Editrice a cura del sottoscritto, con la presentazione di Gian Carlo Bojani, direttore del MIC di Faenza.
A trent’anni da quei giorni, quella premessa è per me ancora attuale, poiché quelle straordinarie sensazioni, allora percepite, non mi hanno mai abbandonato e mi stanno ancora accompagnando nella realizzazione di questo volume.
In quegli ambienti ho avuto la possibilità di conoscere gli ultimi pittori della Antica Fabbrica Farina: l’ornatista di raffaellesche Vittorio Merendi (1906-1966), il ritrattista e paesaggista Luigi Fantoni (1907-1987), il ritrattista Fausto Dal Pozzo (1910-1997), l’ornatista di raffaellesche Ilaro Fabbri (1910-1989), e il più giovane, il ritrattista e paesaggista Ferruccio Savini (1928-2012).
Questi pittori, che ho frequentato in tanti anni nell’ambito della fabbrica, mi hanno confidato i ricordi della loro gioventù, del periodo prebellico e di quello successivo al conflitto, rendendomi in pratica testimone delle ansie, fatiche e difficoltà incontrate durante il loro percorso lavorativo.
Fondamentali sono stati i ricordi dei pittori di fine Ottocento che hanno conosciuto e che sono stati loro maestri nell’arte di dipingere i bordi con le raffaellesche e le grottesche, i centri con i paesaggi, le scene mitologiche e pastorali desunte da antiche tavole e infine il genere artistico più difficile, la ritrattistica.
In questo caso Achille Farina era considerato “il mito del ritratto”, e definito da Giuseppe Liverani, direttore del MIC, “il leone della maiolica faentina del secondo Ottocento”.
Il pittore della C.A.C.F. che ho maggiormente frequentato era Luigi Fantoni, con lui ho condiviso molta parte del suo tempo, esaltandomi nel raccogliere appunti e apprendere del suo trascorso ceramico, vissuto in un mondo a me completamente sconosciuto. Come tanti ragazzini di quell’epoca Fantoni aveva iniziato all’età di sette anni come garzone nello studio di pittura di Achille Calzi: questo era il classico trampolino di lancio per imparare un mestiere. Nell’ambito della ceramica la prassi iniziale era lavare i pennelli, forare la carta per gli spolveri, tritare il carboncino, setacciare i colori, pulire il banco del pittore e altro. Fantoni con i suoi racconti affascinanti mi ha introdotto nel mondo lavorativo del passato, fatto di sacrifici e privazione quotidiane. Come si dice abitualmente bisognava accontentarsi perché il convento non passava altro. Infine il tempo benevolo gli ha concesso anche tante soddisfazioni perché ha imparato bene un mestiere tanto da divenire col tempo un bravo pittore, un vero Maestro. Ho inserito in questa introduzione un breve passo pubblicato sul “Thesaurus” nel capitolo dell’Ottocento della storica dell’arte Carmen Ravanelli Guidotti, per lungo tempo Conservatore del MIC, che descrive con perspicace efficacia l’espressività dei volti dipinti da Achille Farina, con l’applicazione della “tecnica ad impasto”, da lui perfezionata, ed in seguito adottata da diversi pittori faentini.
(...Tale genere seppe imporsi come una vera e propria specializzazione locale, particolarmente vocata alla ritrattistica, e sviluppò un linguaggio autonomo che divenne anch’esso tipica espressione del gusto di fine secolo; i volti vi riescono tanto intensi da conferire una severa monumentalità al personaggio, da un’impostazione figurativa romantica passando ad un’esecuzione che tocca piuttosto il verismo pittorico, qualche volta persino analitico, con interessi fisionomici partecipati talvolta da ragioni affettive, di tale perfezione esecutiva che è frutto di una instancabile, paziente, tessitura cromatica e pittorica, di minuti incroci di pennellate, a punta fine e spesso a mezza tinta; tutti esiti non facilmente realizzabili in ceramica...). Achille Farina, figura imponente, austera, quasi biblica, fu artista carismatico per tutti i giovani pittori e per gli amanti dell’arte. Anche la ritrattistica del Farina, densa di drammaticità espressiva, aveva contribuito, assieme alla novità delle forme e degli stili, a riportare l’arte faentina ai successi del passato. Alla sua scomparsa, l’11 gennaio del 1879, gli amici, per rendere omaggio alla sua memoria, fecero porre, nel 1894, su una parete all’ingresso della chiesa di San Girolamo (Cimitero Monumentale di Faenza) un grande medaglione su cornice con il suo ritratto, opera dipinta dal pittore Tomaso Dal Pozzo, con la seguente epigrafe: “Achille Farina pittore 16 febbraio 1804 - 11 gennaio 1879 solitario ridonò alla Patria l’arte e il vanto delle maioliche, vivo non conobbe la gloria, morto ebbe questo marmo tarda riparazione e giustizia che amici e discepoli posero alla sua memoria”.
In questo volume il racconto di diversi eventi dell’epoca è stato tratto dalla già citata pubblicazione del 1992. Ho cercato di documentarmi presso archivi pubblici e privati, biblioteche di musei e pinacoteche e ho naturalmente inserito notizie e informazioni inedite che ho rintracciato in tempi più recenti. Chiedo venia per manchevolezze eventualmente riscontrabili e imputabili a mie incomplete conoscenze, ma il tutto in buona fede.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno aiutato nel mio impegno di offrire una presentazione il più possibile esaustiva dell’artista Achille Farina e delle sue opere.

Stefano Dirani

Pirì ricordato dalla sua FaenzaL’edizione 2022 della 100 km del Passatore non solo segna il ritorno della tradizionale c...
14/05/2022

Pirì ricordato dalla sua Faenza

L’edizione 2022 della 100 km del Passatore non solo segna il ritorno della tradizionale competizione con partenza da Firenze e arrivo a Faenza, ma è anche occasione per ricordare con grande affetto il Commendatore Pietro “Pirì” Crementi, storico direttore di gara della Cento nonché tra i membri fondatori della corsa, recentemente scomparso nel dicembre 2021. In occasione della conferenza stampa di presentazione della Cento numero 48 sarà inaugurata la mostra fotografica dedicata a “Pirì”, unitamente all’esposizione di ceramiche faentine sulle quali è riportata una dedica speciale a Crementi. Tra le opere per omaggiare Crementi sarà presentato il volume edito da Edit Faenza intitolato “L’arzdôr de Pasadôr”. Una raccolta di testimonianze, pensieri, immagini, ritratti e ricordi sulla vita di Crementi e sulle sue tantissime attività, in particolare della sua creatura 100 km del Passatore. “Pirì” è sempre stato un’icona di Faenza, città nella quale è cresciuto e che sempre ha amato coinvolgendo persone di tutte le età. Crementi lascia un’eredità che travalica lo sport, un bagaglio umano e di conoscenze, rapporti e amicizie in grado di proiettare un futuro. Sotto l’egida del motto “Sol da dè e gnit da dmandè” (Solo da dare e nulla chidere), la società del Passatore prosegue la sua corsa in un’epoca difficile segnata dalla pandemia e dal conflitto scaturito in Europa. Ci piace immaginare lo spirito di “Pirì” ad accompagnare la jeep che precede i podisti durante la corsa, con i suoi incitamenti e consigli. La Cento è prima di tutto una festa per tutti e tale vuole rimanere, favorendo un sano spirito di competizione e di fratellanza tra i popoli.

Alessandro Bucci
L’Adetto stampa

Una vita dedicata allo sport e al socialeUna forza della natura, sempre attiva tra sport e politica con un grande amore ...
14/05/2022

Una vita dedicata allo sport e al sociale
Una forza della natura, sempre attiva tra sport e politica con un grande amore per la propria città, Faenza, e per la sua terra d’origine, la Romagna. Pietro “Pirì” Crementi, tra i fondatori della 100 km del Passatore e storico direttore di gara della Cento, viene ricordato nel volume “L'arzdôr de Pasadôr” pubblicato da Edit Faenza a sei mesi dalla scomparsa, avvenuta nel dicembre 2021. Una raccolta di pensieri, fotografie, dipinti, testimonianze e racconti di vita su “Pirì”, tra i costruttori della storia locale e grande promotore del podismo con la Firenze-Faenza sempre sugli scudi. Una corsa in grado di unire le persone in tutte il mondo sotto l’egida della fratellanza dagli anni ‘79, annoverando atleti di alto calibro come l’ultramaratoneta “re” Giorgio Calcaterra, vincitore per 12 volte del Passatore. Dal movimento scout, attraversando le attività sportive praticate e gestite da Crementi (tra cui, naturalmente, il podismo), il volume prosegue con le fotografie delle ceramiche faentine recanti dediche e pensieri rivolte a “Pirì” e tante testimonianze dagli anni ’70 ad oggi riportate dalla stampa. Dal volume emerge non solo l’affetto di tante persone nei confronti di Crementi, espresse dalle autorità, dagli amici e dalla gente comune, ma anche l’amore per lo sport e per il sociale del Commendatore.

Alessandro Bucci
L’Adetto stampa

Giornata mondiale dell'arte
15/04/2021

Giornata mondiale dell'arte

Indirizzo

Via Tuliero, 33
Faenza
48018

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 18:30
Martedì 08:30 - 18:30
Mercoledì 08:30 - 18:30
Giovedì 08:30 - 18:30
Venerdì 08:30 - 18:30

Telefono

+390546634263

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