Impronte - Storie a pedali

Impronte - Storie a pedali Impronte - Storie a pedali è un contenitore ispirazionale di racconti di viaggi in bicicletta
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La collezione completa di Impronte, fotografata da una delle tante persone che in questo periodo scopre il progetto e de...
28/10/2024

La collezione completa di Impronte, fotografata da una delle tante persone che in questo periodo scopre il progetto e decide non solo di supportarlo accaparrandosi l'ultima copia, bensì sceglie di acquistare la collezione completa (risparmiando anche un bel po'...).

Ma quanto è bella?

Ogni volta che lo sfoglio mi inorgoglisco.Che gran progetto!Grazie a chi lo rende possibile!
21/10/2024

Ogni volta che lo sfoglio mi inorgoglisco.

Che gran progetto!

Grazie a chi lo rende possibile!

"Quando sei lì, da solo, in mezzo alla steppa, ti senti veramente esposto, insignificante, vulnerabile, ma allo stesso t...
07/10/2024

"Quando sei lì, da solo, in mezzo alla steppa, ti senti veramente esposto, insignificante, vulnerabile, ma allo stesso tempo ti dà questa libertà assoluta. Ti fa sentire veramente padrone del tuo destino, capitano della tua anima. Nella steppa mongola non ci sono strade segnate. Solo scie di chi è passato, se qualcuno è passato, prima di te. Credo che questo renda la steppa il posto perfetto per interrogarsi e per cercare e inseguire la propria traiettoria, nella steppa e nella vita."
"When you are there, alone, in the middle of the steppe, you feel really exposed, insignificant, vulnerable, but at the same time it gives you this absolute freedom. It makes you feel truly master of your destiny, captain of your soul. In the Mongolian steppe there aren't marked roads. Only trails of those who have passed before you. I think this makes the steppe the perfect place to question yourself and to seek and follow your own trajectory, both in the steppe and in your life."

"Mongolia. Il luogo che per me è sempre stato terra di avventura. Avventura, perché quando sei lì da solo, in mezzo alla...
04/10/2024

"Mongolia. Il luogo che per me è sempre stato terra di avventura. Avventura, perché quando sei lì da solo, in mezzo alla steppa, ti fa sentire veramente esposto, insignificante, vulnerabile, ma che allo stesso tempo ti dà questa libertà assoluta. Ti fa sentire veramente padrone del tuo destino, capitano della tua anima. Nella steppa mongola non ci sono strade segnate. Solo scie di chi è passato, se qualcuno è passato, prima di te. Credo che questa renda la steppa come nessun altro posto al mondo. Il posto perfetto per interrogarsi e per cercare e inseguire la propria traiettoria. Nella steppa e nella vita. Una traiettoria difficile, a volte incerta, a volte sbagliata, ma che quando la trovi anche solo per un istante, sai che è veramente la tua.

Ho comprato il volo sognando a occhi aperti, ma poco dopo mi sono reso conto di quanto fossi impreparato per un viaggio come questo. Infatti, per andare in Mongolia da solo è fondamentale essere preparati su ogni dettaglio ed essere pronti a fare qualsiasi riparazione della bici. Quindi ho passato i due mesi prima della partenza in apnea concentrato su questo obiettivo."

Giacomo Turco ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

Solo Bikepacking Mongolia - Pedalando in solitaria nella steppa selvaggia

Leggi il racconto completo su Impronte!!

Oggi conosciamo Giacomo .beyond :"Sono Giacomo, un ingegnere aerospaziale italiano di 27 anni. Non sono un atleta, né un...
03/10/2024

Oggi conosciamo Giacomo .beyond :
"Sono Giacomo, un ingegnere aerospaziale italiano di 27 anni. Non sono un atleta, né un fotografo. Sono solo un sensibile esploratore e ciclonauta a cui piace viaggiare da solo, curioso nello scoprire culture diverse e nell’avventurarsi nella natura selvaggia.

Nel 2021, prima di iniziare a lavorare, ho attraversato in bicicletta in solitaria le zone più selvagge dell’Islanda per 50 giorni. Nel 2022 ho trascorso 3 mesi in Nepal. In questi mesi ho fatto trekking e pedalato in aree molto remote che spesso rimangono incontaminate dai turisti. Nel 2023 ho attraversato in bicicletta la selvaggia steppa mongola per 25 giorni. A gennaio 2024 ho iniziato a pedalare in solitaria (per due anni) dalla Patagonia all’Alaska. Condivido storie, momenti difficili ed emozioni che vivo nelle mie avventure in bici in solitaria per il mondo. Mi piacerebbe ispirare altre persone a fare lo stesso o, più semplicemente, a superare i propri limiti nella vita."

Giacomo Turco ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

Solo Bikepacking Mongolia - Pedalando in solitaria nella steppa selvaggia

Leggi il racconto completo su Impronte!!

"Cos'è per noi un viaggio in bicicletta? è un momento che ci dedichiamo. Uno spazio tutto nostro, in cui ritrovare non s...
30/09/2024

"Cos'è per noi un viaggio in bicicletta? è un momento che ci dedichiamo. Uno spazio tutto nostro, in cui ritrovare non solo noi stessi, ma anche il nostro essere una famiglia. Un'occasione per rinforzare i rapporti, aumentare la complicità, vivere il tempo libero in modo autentico, oltre che superare assieme piccoli imprevisti che si trovano lungo il percorso, per poi ricordarli con il sorriso. è una sensazione di viaggiare, in modo sostenibile, a contatto con la natura, liberi. Di sentire l'aria sul volto mentre si pedala, di cantare con i bambini, di scegliere cosa fare, quando e quanto fermarsi anche all'ultimo momento, in funzione di quello che succede"

Leggendo questo articolo dei Cicloscappatori immagino Gaia e Gabriel come due bambini che sicuramente cresceranno con una mente aperta ed elastica, oltre che con una grande voglia di scoprire il mondo.

"La voglia di attaccare le borse alla bici è sempre tanta, ma con tre giorni a disposizione siamo in preda al panico su ...
28/09/2024

"La voglia di attaccare le borse alla bici è sempre tanta, ma con tre giorni a disposizione siamo in preda al panico su dove andare. Una ricerca frenetica su komoot e un occhio ai trail più quotati, ma niente ci convince: sarà troppo lungo? Troppo duro? Fabrizio (che viaggia in handbike) passerà bene o ci saranno dei tratti da bici in spalla?

Con Giulio, Leonardo e Fabrizio ci guardiamo negli occhi senza sapere che pesci prendere, poi su Instagram mi imbatto nel profilo della 150 S-Miles e subito mi vengono in mente due persone che di viaggio ne sanno realmente qualcosa: Valerio e Serena di Ciclocentrico, colleghi e amici.
Basta una chiamata di dieci minuti e abbiamo la traccia da seguire! Il Piemonte ci aspetta per un bellissimo tour delle valli intorno a Cuneo. 200 chilometri e circa 6.000 metri di dislivello da suddividere in tre giorni.

“Cosa potrò mai trovare in Piemonte?” mi chiedo tra me e me un po’ titubante, ma la curiosità e le parole di Serena che mi dice «Vedrai posti stupendi» risuonano nella mia testa e ormai la decisione è presa, andiamo!"

Amerigo Rizzuti ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

Quattro amici e un weekend - Racconto di un’avventura nelle valli cuneesi, senza orologio

Leggi il racconto completo su Impronte!!

Oggi conosciamo  :"Poche regole non scritte, una di queste è: la bellezza della natura va contemplata.Le motivazioni che...
26/09/2024

Oggi conosciamo :
"Poche regole non scritte, una di queste è: la bellezza della natura va contemplata.
Le motivazioni che più mi spingono nel trascorrere del tempo in sella alla mia bicicletta è la possibilità di scoprire posti nuovi, annusare nuovi odori, emozionarsi di fronte a un panorama o a una strada contornata da alberi.
Ho la fortuna di lavorare in un negozio di bici e condividere esperienze insieme ad altre persone.
La bici per me è un’opportunità.
Ho viaggiato qui: Tuscany Trail, Marche Trail, Veneto Trail, Sibillini Bikepacking e infine sulle valli cuneesi."

Amerigo Rizzuti ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)
Quattro amici e un weekend - Racconto di un’avventura nelle valli cuneesi, senza orologio

Leggi il racconto completo su Impronte!!

Il viaggio di Amerigo Rizzuti nelle valli cuneesi è di un'estrema freschezza e piacevolezza.Scoprilo sull'ultimo numero ...
25/09/2024

Il viaggio di Amerigo Rizzuti nelle valli cuneesi è di un'estrema freschezza e piacevolezza.

Scoprilo sull'ultimo numero di Impronte - Storie a pedali.

"Se ti aspetti una ciclovia monotona, con classici paesaggi fluviali, ti sbagli alla grande! La Drava troverà sempre il ...
21/09/2024

"Se ti aspetti una ciclovia monotona, con classici paesaggi fluviali, ti sbagli alla grande! La Drava troverà sempre il modo di sorprenderti, con i suoi mutevoli volti. La vedrai velocemente gonfiarsi, passando da un piccolo torrente le cui acque basse e vivaci lambiscono bianchi ciottoli a un fiume vero e proprio, che talvolta corre languido a livello della ciclovia e talora assume un aspetto maestoso, insinuandosi in forre delimitate da imponenti rilievi. Anche i paesaggi incontrati mutano costantemente, e non è sorprendente: nel giro di pochi chilometri, passi da maestose montagne che fanno da cornice a prati di color smeraldo a campi di mais o dorate distese di grano, facendoti scoprire anche antiche foreste che sembrano fatate.

Partiamo da Dobbiaco in una calda giornata di inizio luglio. Appena saliti in sella, ci accorgiamo di avere tutti il sorriso stampato in faccia. Un turbinio di emozioni ci pervade; sono tantissime le aspettative ed è grande la voglia di cominciare questa nuova avventura tutti insieme. L’idea è quella di raggiungere Maribor, in Slovenia, ma il percorso sarà creato e adattato poco per volta, a seconda dei nostri bisogni. Viaggiare con i bambini è sempre stupendo: la loro meraviglia davanti al mondo e il viaggiare lentamente è grande. Seguire il loro passo ci permette sempre di godere al massimo ogni singolo chilometro."

Estratto dei da I poliedrici volti della Drava - Seguendo le vie dell’acqua tra Italia e Austria

Scritto per Impronte - Storie a pedali (Pagine di libertà 2024)

Oggi conosciamo i  :"Ci presentiamo: siamo Luisa e Ivan e abbiamo due bimbi, Gaia (9 anni) e Gabriel (6 anni). Ci siamo ...
20/09/2024

Oggi conosciamo i :
"Ci presentiamo: siamo Luisa e Ivan e abbiamo due bimbi, Gaia (9 anni) e Gabriel (6 anni). Ci siamo conosciuti in Università. Fino a pochi anni fa, non sapevamo nulla del cicloturismo: ci limitavamo a qualche breve gita in sella e, nonostante la nostra passione per la natura e la voglia di viaggiare a contatto con essa, non abbiamo mai considerato la possibilità di un vero e proprio viaggio in bicicletta.
Poi, sono arrivati loro. Gaia e Gabriel. Vivaci, curiosi e desiderosi, come tutti i bimbi, di intraprendere nuove avventure. Quando abbiamo montato il primo seggiolino sulla bicicletta è stato in Toscana. Gaia aveva 2 anni. Ogni mattina andavamo al mare passando per la pineta: caricavamo tutto l’occorrente a caso sulle nostre bici e pedalavamo felici verso la spiaggia. Gaia ogni volta era contentissima di salire su quel seggiolino. Anche Gabriel era già in sella con noi, anche se ancora non lo sapevamo. Da allora, la bicicletta ha iniziato ad accompagnarci per brevi gite nei nostri momenti liberi. Poi il via. Abbiamo tolto le rotelle a Gaia e poco dopo, a soli 3 anni, l’ha seguita anche Gabriel. Con loro è nato tutto. Non vedevano l’ora di fare un giro in bici e, pedalata dopo pedalata, questa nostra passione è lentamente e irrimediabilmente cresciuta. Abbiamo imparato dai bimbi ad ascoltarci di più, a fidarci del nostro istinto e a credere a progetti improbabili, a tornare a sorprenderci davanti alle meraviglie della natura e a godere dei piccoli traguardi. Nel 2020 arriva l’innamoramento, con un breve cicloviaggio lungo il Mincio di tre giorni, alloggiando in B&B. Da lì inizia la nostra avventura, fino a oggi. Scopriamo alcune ciclovie della zona (ciclabile dell’Adda, della Valtellina, della Valchiavenna…), e nell’estate 2023 facciamo il nostro primo cicloviaggio con tende al seguito lungo l’Alpe Adria. I momenti in sella sono ora diventati il nostro luogo sicuro, uno spazio per ritrovarci, come famiglia."

I Cicloscappatori hanno scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)
I poliedrici volti della Drava - Seguendo le vie dell’acqua tra Italia e Austria
Leggi il racconto completo su Impronte

Grazie a Mattia per il suo racconto e come sempre grazie a Francesco Bonvecchio per le sue illustrazioni.Ma di che viagg...
09/09/2024

Grazie a Mattia per il suo racconto e come sempre grazie a Francesco Bonvecchio per le sue illustrazioni.

Ma di che viaggio si tratta?

Sull'Emilia Gravel Bikepacking

307 km
5.140 metri di dislivello guadagnati
3 giorni pedalati
Difficoltà tecnica: bassa
Salite: molte, brevi ma intense
Erbazzone consumato: mai abbastanza

Surly Ghost Grappler
Cambio Sram GX monocorona 32 / 11-50
Manubrio Surly Moloko
Coperture Vittoria Mezcal 2,25
Cerchi 27,5”

Ho scelto un setup per godermi di più i tratti sterrati, soprattutto in discesa, ma il percorso si può affrontare tranquillamente in gravel, con la raccomandazione di avere coperture dal 40 in su e soprattutto rapporti agili, superiori all’1:1, perché le salite spesso vanno in doppia cifra e con la bici carica qualche rapporto in più fa comodo.

"Se dico Emilia, che cosa ti viene in mente? Una terra dallo sviluppo orizzontale, piatta, grassa e fertile, attraversat...
08/09/2024

"Se dico Emilia, che cosa ti viene in mente? Una terra dallo sviluppo orizzontale, piatta, grassa e fertile, attraversata dal lungo fiume Po, coi suoi argini sinuosi, i filari di pioppi che si perdono nell’infinito di un orizzonte fatto di campi di grano, mais e vite – a meno che non ci sia la nebbia, e a quel punto l’infinito svanisce nell’aria lattiginosa e umida dei freddi giorni d’inverno o delle fresche mattine d’autunno e primavera. Ecco, dimenticati tutto questo, perché quella che ti farà scoprire Emilia Gravel Bikepacking Adventure è tutta un’altra Emilia, un’Emilia verticale, appenninica, fatta di ripide colline, di argillosi calanchi, di antichi castelli, di montagne considerate minori e di cui troppo spesso non si conosce (o riconosce) la primordiale bellezza.
Ma andiamo con ordine. Che cos’è Emilia Gravel Bikepacking Adventure? Un evento bikepacking che si tiene a fine settembre nel cuore dell’Emilia, tra le province di Parma e Reggio Emilia, con un breve passaggio in quella di Piacenza. La partenza avviene a Busseto, la terra del compositore Giuseppe Verdi, mentre l’arrivo è fissato a Correggio – mi verrebbe da dire la terra di Luciano Ligabue, non me ne voglia Giuseppe. E mi dirai: ma come?! Non doveva essere un trail lontano dall’Emilia più nota? Lo è, perché gli unici chilometri piatti si trovano proprio all’inizio e alla fine del percorso, in prossimità della partenza e a poco dall’arrivo. Per il resto del percorso si pedala sulle colline e sulla prima montagna, in un continuo su e giù, tra valli e rilievi, tipico del territorio appenninico. E diciamolo, anche molto piacevole ciclisticamente parlando, perché in fondo nella salita sta l’essenza della nostra passione: la paura iniziale, le prime pedalate coraggiose, la fatica che via via ci spezza le gambe e il fiato, il sudore che cola negli occhi, la velocità che scende a ogni metro, il mantra costante del “chi me l’ha fatto fare” e alla fine la gioia, la soddisfazione e lo stupore per i paesaggi che si rivelano una volta in cima."

Estratto di Mattia da Emilia (Gravel) verticale - Cartoline da un trail lontano dagli stereotipi

Scritto per Impronte - Storie a pedali (Pagine di libertà 2024)

Oggi conosciamo Mattia Davolio   :"Ho sempre avuto la passione per le attività outdoor, soprattutto per il trekking. E i...
06/09/2024

Oggi conosciamo Mattia Davolio :

"Ho sempre avuto la passione per le attività outdoor, soprattutto per il trekking. E infatti per più di 30 anni della mia vita ho camminato su e giù per i monti ogni volta che ho potuto. Poi un amico mi ha fatto acquistare una mountain bike usata ed è scattato qualcosa. Mi sono detto: ma quello che faccio a piedi non potrei farlo anche in bici? E così ho scoperto il bikepacking, ho iniziato a fare qualche trail e da quel momento in avanti ogni occasione è buona per riempire le borse e pedalare. Distanze, dislivelli, performance e numeri in generale sono cose che non mi riguardano. Viaggio per scoprire i territori, chi li vive e li ha vissuti, prendendomi il tempo per una foto o una birra. Questo per me è il vero significato di turismo lento."

Mattia ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)
Emilia (Gravel) verticale - Cartoline da un trail lontano dagli stereotipi

Leggi il racconto completo su Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

E ovviamente ringraziamo Emilia Gravel per il supporto: la realizzazione di questo numero di Impronte è stata possibile grazie a voi!

"Il progetto Trans* Europe Divide Tour nasce al mio secondo anno da cicloviaggiatrice. Volevo immergermi totalmente e pe...
02/09/2024

"Il progetto Trans* Europe Divide Tour nasce al mio secondo anno da cicloviaggiatrice.
Volevo immergermi totalmente e per lungo tempo in un viaggio pedalando e dormendo in tenda. Ispirata dalla EuroVelo 7, ho deciso che tagliare il continente europeo da nord a sud potesse regalarmi straordinarie emozioni, senza dovermi lanciare in un’avventura estrema.

E così è stato: partita da Bologna il 17 maggio, data simbolica perché legata alla giornata internazionale contro l’odio nei confronti delle persone LGBT, ho raggiunto Havøysund, in Norvegia e luogo di inizio della pedalata, con mezzi pubblici di terra e di mare. Ho preferito iniziare in questa località, a pochi chilometri in linea d’aria dalla più famosa Capo Nord, per evitare il tunnel, che ho ritenuto molto pericoloso da attraversare. Ho poi raggiunto l’Isola di Malta, il 16 settembre, giorno in cui si è tenuto l’Euro Pride. Questo viaggio è una metafora e un omaggio alle persone trans* e non binarie. Malta è attualmente il paese dotato della legge più avanzata per le persone trans, non binarie e intersex, e quindi mi sembrava la meta più appropriata per questo mio progetto.

Oltre a questo mi sono data alcune regole, come quella di non utilizzare un aereo per raggiungere la partenza del viaggio in pedalata, o per il rientro a casa, dopo essere giunta a Malta, dato che questi sono i mezzi di trasporto pubblici più inquinanti. Ho scelto una alimentazione vegana, dato che considero fare questa scelta una modalità per attenzionare sia la questione ecologica che di sofferenza degli animali non umani. A parte alcuni casi, in cui mi sono dovuta alimentare con derivati animali, specificatamente formaggi e una volta derivati di uova, sono riuscita a mantenere anche questo tipo di alimentazione certamente non ancora così diffusa, specialmente nelle Germania ex DDR, nella Repubblica Ceca e nel Sud dell’Italia e Malta.

Ho dormito sempre in tenda, tranne una notte in cui a Pesaro sono stata ospitata dall’amica Romina, che ringrazio infinitamente, dato che purtroppo manca una diffusa cultura del campeggio, che io renderei obbligatorio in qualsiasi comune in Europa. Il viaggio nel suo complesso è durato 111 giorni, di cui 95 in pedalata, per 94 notti in tenda. Ho attraversato 9 paesi: Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Italia e Malta. Ho attraversato 10 regioni italiane: Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia."

Grazie Eva Sassi Croce per il tuo prezioso contributo sull'ultimo numero di Impronte!

"È stampata nella mia mente, come un tatuaggio, l’immagine del portellone della nave MS Kong Harald che si apre sul picc...
01/09/2024

"È stampata nella mia mente, come un tatuaggio, l’immagine del portellone della nave MS Kong Harald che si apre sul piccolo porto di Havøysund. Sono eccitatissima ed emozionatissima; la Dea Freya mi accoglie con una classica bella giornata di queste latitudini: tante nuvole bianche, che corrono spinte da un potente vento e il giallo sole in un cielo blu intenso.
Scendo dalla nave in sella alla mia bici, e mi lascio avvolgere dall’aria frizzante tipica di questi territori; attraverso la piccola cittadina e mi immetto nella strada 889, che praticamente senza presenza di mezzi a motore si snoda attraverso i saliscendi lungo un rassicurante fiordo.

Il Trans* Europe Divide Tour ha finalmente inizio!

Ora tra la mia meta, cioè l’isola di Malta, e la mia posizione attuale ci sono migliaia di chilometri e di dislivello positivo. Stacco la mente da questi puri dati tecnici e la inchiodo alla maestosità del paesaggio che, pedalata dopo pedalata, sto attraversando. Farò una tappa di una cinquantina di chilometri con 1.000 metri di dislivello positivo. Sì, inizio subito con una delle tappe più impegnative, aggravata dal vento gelido, dalle copiose scrosciate di pioggia e dalla notte insonne che mi lascio alle spalle; così, quando in lontananza vedo un piccolo golfo che dà sul fiordo decido di mo***re bivacco, e dopo cena mi butto in un profondo e ristoratore sonno che dura 12 ore. "

Eva ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)
Trans* Europe Divide Tour - In bicicletta dal profondo nord al profondo sud Europa

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Oggi conosciamo Eva, aka  :"Mi chiamo Eva Sassi Croce, ho 57 anni, e ho iniziato a fare viaggi fin da giovanissima con l...
30/08/2024

Oggi conosciamo Eva, aka :
"Mi chiamo Eva Sassi Croce, ho 57 anni, e ho iniziato a fare viaggi fin da giovanissima con la mia Vespina. La prima avventura a 19 anni, attraversando per la prima volta il maestoso deserto del Sahara, con una Land Rover 88 e due cari amici. La mia passione per il Sahara è durata diversi anni, tanto che nel ‘97 ho raggiunto Dakar in moto.

Per amore nel 2018 sono ritornata a vivere a Ferrara e, nel 2020, in pieno periodo covid, ho fatto un meraviglioso viaggio in Van in Islanda. L’amore per il nord Europa mi ha portata nel 2021 a fare 11.000 chilometri in autocaravan nei paesi scandinavi, e accoppiando all’autocaravan una fantastica bici a pedalata assistita, ho fatto con questa più di 1.000 chilometri. L’amore per la bicicletta mi ha fatto rientrare in Italia a uscite quotidiane lungo il Po, con una bicicletta tradizionale, con la quale un giorno, raggiunti i 50 chilometri di percorso, ho preso consapevolezza di aver coperto una distanza che mi permetterebbe di viaggiare. Ho così venduto l’autocaravan e preso due bici tradizionali e diverse attrezzature per poter viaggiare in totale libertà.

Nel 2022 ho fatto un viaggio di 1.000 chilometri dalle sorgenti alle foci del Po, e in agosto dello stesso anno ho raggiunto l’Olanda con il Van più bicicletta e fatto 1.000 chilometri tra Olanda e Fiandre. È nata così la certezza che prendendomi il giusto tempo mi sarei potuta impegnare in un viaggio di diverse migliaia di chilometri e, ispirata dalla EuroVelo 7, è nato il progetto Trans* Europe Divide Tour, che dalla Norvegia, attraverso 9 Paesi europei, mi ha portata a raggiungere Malta nel 2023."

Eva ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)
Trans* Europe Divide Tour - In bicicletta dal profondo nord al profondo sud Europa

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Edoardo e Anna decidono di vivere una luna di miele diversa, nei Balcani, con del sano cicloturismo. Ce ne parlano nel l...
26/08/2024

Edoardo e Anna decidono di vivere una luna di miele diversa, nei Balcani, con del sano cicloturismo. Ce ne parlano nel loro racconto Luna di miele in Albania - Cicloturismo, improvvisazione e romanticismo nei Balcani sull'ultimo numero di Impronte.

"Alla frontiera, arrivando dal Montenegro, siamo praticamente invisibili; passiamo davanti a tutte le macchine e il doga...
25/08/2024

"Alla frontiera, arrivando dal Montenegro, siamo praticamente invisibili; passiamo davanti a tutte le macchine e il doganiere montenegrino lancia letteralmente i nostri passaporti al collega albanese, che senza neanche guardarli ce li restituisce e ci fa stancamente segno di passare.

Già qualche chilometro prima della dogana la steppa rovente del Montenegro lascia spazio a una natura più lussureggiante, e i rilievi declinano verso una pianura paludosa mentre avanziamo verso Shkodër. La prima cosa che ci colpisce è un netto cambiamento nello stile di guida. Il traffico sulle strade è intenso in città, pur piccolina, dove assume i caratteri del caos totale. La priorità agli incroci si stabilisce tramite un fitto dialogo di clacson, che definiscono la gerarchia fra i guidatori e quindi le precedenze.

Ma c’è una generale benevolenza e gentilezza nei confronti dei ciclisti che tinge il caos di una connotazione positiva. La città è vivace e ricca di storia, soprattutto relativa al periodo coloniale italiano, ma già si vedono i primi segni dell’incredibile dittatura di Hoxha, come l’enorme diga artificiale – il lago ha sommerso villaggi interi, e Hoxha non si è preoccupato molto per gli abitanti – e la strada “senza fine” di fianco al grande lago, una sorta di carcere per i prigionieri politici.

In generale, la regola fondamentale di ogni guidatore è: “mai fermarsi”, probabilmente perché una buona parte delle auto non sarebbe più in condizioni di ripartire."

Un estratto da Luna di miele in Albania - Cicloturismo, improvvisazione e romanticismo nei Balcani

Leggi il racconto completo su Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

Oggi conosciamo Edoardo aka Cicloreporter - Edoardo Frezet e .frezet e Anna. Abbiamo iniziato a pedalare insieme nel 201...
23/08/2024

Oggi conosciamo Edoardo aka Cicloreporter - Edoardo Frezet e .frezet e Anna.

Abbiamo iniziato a pedalare insieme nel 2016, un po’ per caso e molto per ragioni di budget. Ma il caso ha fatto scattare una scintilla che abbiamo coltivato, viaggiando da allora in Repubblica Ceca, a Fuerteventura, in Olanda, Francia e, ovviamente, un po’ intorno a casa a Torino. Mentre Anna apprezza moltissimo il cicloturismo e pochissimo il ciclismo, io sono finito nel vortice: ho partecipato (e partecipo) a diversi trail e mi sono appassionato di ultraciclismo oltre che di fotografia. Nel 2020 ho creato Cicloreporter, per documentare le avventure su due ruote, mie e altrui, e ormai è diventato un lavoro a tutti gli effetti. Prossimamente viaggeremo insieme alle nostre due figlie, Gabriella e Giulia.

Edoardo e Anna hanno scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

Luna di miele in Albania - Cicloturismo, improvvisazione e romanticismo nei Balcani
Leggi il racconto completo su Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

“Luna di miele in Albania - Cicloturismo, improvvisazione e romanticismo” è lo splendido racconto di Anna Milone ed .fre...
21/08/2024

“Luna di miele in Albania - Cicloturismo, improvvisazione e romanticismo” è lo splendido racconto di Anna Milone ed .frezet aka Cicloreporter, con copertina illustrata da per il recente numero di Impronte.

Un rocambolesco pedalare verso sud ma anche dentro alla cultura balcanica, con i suoi contrasti, le ricche tradizioni e il tutto fatto in squadra, come viaggio di nozze. Mitici Edoardo e Anna, grazie per il vostro splendido racconto

Paolo Ciaberta è un grandissimo fotografo, che ha scelto di condividere la propria storia e soprattutto i suoi preziosi ...
19/08/2024

Paolo Ciaberta è un grandissimo fotografo, che ha scelto di condividere la propria storia e soprattutto i suoi preziosi scatti con noi di Impronte.

Il suo viaggio vuole ripercorrere l'antica Via Clodia da Roma a Grosseto, e grazie a immagini e narrazione ci fa immergere in quel viaggio fatto di tagliate, cave etrusche, cancelli, blocchi, ripensamenti, sapori e benessere.

La Via Clodia, di Paolo Ciaberta.

Grazie Paolo!

"«La via Clodia non esiste!» La risposta perentoria con cui veniamo liquidati da un anziano contadino quando chiediamo i...
18/08/2024

"«La via Clodia non esiste!»

La risposta perentoria con cui veniamo liquidati da un anziano contadino quando chiediamo indicazioni per proseguire sul tracciato. Certo, una risposta un po’ tagliata con l’accetta, ma come dargli torto? Le antiche vie arrivano da tempi molto lontani che inevitabilmente hanno depositato sui brevi tratti visibili di basolato secoli di storia, di passaggi, di terra e polvere rendendola praticamente invisibile ai nostri occhi se non in alcuni brevi tratti.

Il nostro intento però non ha la pretesa di ricalcare nella sua totalità la strada originale: questo lo lasciamo agli archeologi o agli storici. Noi inevitabilmente in alcuni punti deviamo alla ricerca di tracce pedalabili. Ma poi, pensandoci bene, è plausibile che una strada rimanga originale e immutata per millenni? Terremoti, frane, allagamenti, smottamenti, interventi dell’uomo nei secoli avranno necessariamente variato il percorso originario, ma non di certo la direzione, che poi è ciò che ci interessa, percorrerla 50 metri più in là o più in qua ci importa poco.

Quello che ci importa invece è avere dei punti di passaggio precisi: vogliamo attraversare quei borghi con nomi dalle radici ben profonde nella storia: Blera, Vejano, Tuscania, Ischia Castro, Pitigliano, Soriano, Sovana, Saturnia, Scansano. Sul sito dell’Antica Via Clodia è individuabile una traccia completa, ma quando siamo partiti noi non avevamo grandi riferimenti."

Paolo Ciaberta ha scritto su Impronte (2024) il suo racconto:
La Via Clodia - Un viaggio in bici tra storia, sapori e benessere

Leggilo sull'ultimo numero di Impronte - Storie a pedali (Pagine di libertà 2024)

Oggi conosciamo Paolo, aka  :"Vivo a Torino e faccio il fotografo di professione, a un certo punto della mia carriera la...
17/08/2024

Oggi conosciamo Paolo, aka :

"Vivo a Torino e faccio il fotografo di professione, a un certo punto della mia carriera la bicicletta è diventata parte del lavoro, in tutte le sue declinazioni. Il ciclismo sportivo del Giro d’Italia e delle gare professionistiche, il cicloturismo come motore di un turismo sostenibile e di sviluppo dei territori e la mobilità urbana sono gli aspetti che ho fotografato e raccontato negli ultimi anni e che rappresentano il mio “viaggio” personale nel mondo della bicicletta. C’è chi ama viaggiare per pedalare e chi pedala per viaggiare, io mi sento di appartenere alla seconda categoria e i miei viaggi li misuro in profondità, non in distanza."

Paolo ha scritto per Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

LA VIA CLODIA - Un viaggio in bici tra storia, sapori e benessere
Leggi il racconto completo su Impronte - Storie a pedali - Pagine di Libertà (2024)

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Indirizzo

Piazza Vittorio Emanuele II 5
Costigliole D'Asti
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