29/07/2024
AUTONOMIA DIFFERENZIATA
di Vitantonio Di Zanni
Leggo come al solito nei vari commenti di Facebook molti spunti di riflessione e in taluni casi vere e proprie idiozie da fanca**isti che, non sapendo di cosa si stia parlando, sarebbero favorevoli a prescindere.
Badiamo bene e riflettiamoci un attimo: in linea di principio l'autonomia differenziata, appunto, differenzierebbe la capacità di spesa in funzione delle entrate, e, sempre seguendola linea del principio sembrerebbe corretta...ma a ben leggere lo sarebbe se tutte le Regioni siano dotate al "nastro di partenza" con gli stessi strumenti, le stesse infrastrutture, partano tutte allineate allo stesso livello, ma così non è!
Ricordo a chi non abbia ancora avuto modo di leggere l'ultimo testo della legge approvata (letteralmente "sbranato" e destituito di ogni principio iniziale, vedi il raggiungimento dei "LEP" su tutti) che il 90% delle entrate rimarrebbero nelle casse regionali per poter far fronte alla "spesa corrente" di sanità, scuola, sicurezza, infrastrutture.
Avendo molto furbescamente anticipato storicamente l'entrata in vigore della stessa prima del raggiungimento dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) di fatto si sta condannando a "morte" certa il Sud con le sue infrastrutture attuali (siamo 6 a 1, palla al centro, 6 km di strade e servizi contro 1 a sud, vedi capitolo autostrade, tratta dei treni ad "alta velocità", mobilità alternativa vs mobilità individuale) insomma partiremmo svantaggiati nella competizione con un chiaro e netto svantaggio in termini di competitività per le aziende del Sud.
Solo infrastrutture? Noooo. Anche scuola e sanità al momento sono anche PEGGIO (MOLTO PEGGIO!) del sopra già citato risultato riferito alle infrastrutture.
Credo, a mio modesto e umile parere, che l'abrogazione di questa legge debba innanzitutto essere spiegata facilmente e agevolmente ai cittadini, portare alla loro conoscenza i dati e i numeri reali, per poterli far rendere conto che l'autonomia differenziata sarebbe "giusta" nella misura in cui tutte e 20 le Regioni che compongono il nostro Stato siano in condizioni di parità di strutture, infrastrutture e livelli essenziali delle prestazioni.
Avverrà, forse un domani, chissà se i miei figli non saranno condannati anche loro come tantissimi altri ad "espatriare" o migrare verso il Nord, ma di certo la "questione Meridionale" è irrisolta dal 17 Marzo 1861, e in 163 anni dall'Unità d'Italia, mai nessuno fino ad ora è stato capace di risolverla. Oggi con questa legge verrà RISOLTA definitivamente, sì ma cancellando ogni speranza per il Sud Italia.
Un abbraccio e non ci rimane altro che RESISTERE!