Fucina Comiso

Fucina Comiso Comiso(Ragusa,Sicilia): città-teatro, città d'arte, di cultura, dalla storia millenaria, paese natale di G. Bufalino, di S. Fiume.

Sapevate che...Il 18 dicembre 1977 il Vescovo Monsignore Angelo Rizzo benedisse e inaugurò la sede del CENTRO PASTORALE ...
02/03/2025

Sapevate che...

Il 18 dicembre 1977 il Vescovo Monsignore Angelo Rizzo benedisse e inaugurò la sede del CENTRO PASTORALE PAOLO VI della Parrocchia Maria SS. Annunziata, che fu destinato ad attività catechistiche, culturali e caritative.

La sede era nel Palazzo Calafato, acquistato grazie ai contributi delle signore Nunziata DI MARTINO, Lucia BUFALINO e Maria KLEMSCHE.

Ph Patrizia Romano.

Sapevate che...Nel 1954, quando cominciarono le trasmissioni televisive in bianco e nero, nei primi tempi, la sera una p...
02/03/2025

Sapevate che...

Nel 1954, quando cominciarono le trasmissioni televisive in bianco e nero, nei primi tempi, la sera una piccola folla si radunava davanti alla vetrina del negozio del sig. Carmelo NEPOTE (don Cammenu Nipoti), dietro alla quale c'era un televisore acceso?
Poco tempo dopo un televisore venne acquistato dall'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, con sede in via Bagni Diana, al piano terra del Palazzo Municipale.
Ove andavamo molti ragazzi, pur non essendo né mutilati né invalidi, per vedere i programmi televisivi, in particolare “Lascia o Raddoppia”, condotto da Mike Bongiorno, ed il varietà del sabato sera.

01/03/2025

Carnevale 2025 a Comiso. Domani 2 marzo. Vi aspettiamo 🥳

Sapevate che...In piazza Carlo Marx si trova l’ex Stabilimento Manifattura Tabacchi.Edificato in stile razionalista nei ...
28/02/2025

Sapevate che...

In piazza Carlo Marx si trova l’ex Stabilimento Manifattura Tabacchi.

Edificato in stile razionalista nei primi del 1900, nella struttura si essiccavano le foglie di tabacco, utilizzate per la produzione di sigari, si*****te o tabacco da p**a. Già nel 1638 si coltivava il tabacco a Comiso, che dava la pregiatissima polvere da fiuto detta lo “spagnuolo di Comiso”.
Questa polvere fu portata dal conte, nel secolo 18°, alla corte del re di Francia e, nel secolo 19°, i Cappuccini di Comiso la portavano in dono al papa Pio IX, che la preferiva.
La fabbrica cessò la propria attività rientrando tra i beni di proprietà del Comune, che provvide a collocare alcuni uffici comunali. L’atrio d’ingresso viene anche utilizzato come “spazio espositivo” per mostre artistiche temporanee.
L’edificio occupa una vasta area tra Piazza Carlo Marx (in cui è posto il prospetto principale), le laterali Vie Generale Girlando e Giotto, la retrostante Piazza Angelo Maiorana (delimitata da un muro di cinta). La facciata principale dell’edificio è composta da due ordini orizzontali solcati da pilastri che la dividono in tre corpi orizzontali, con altri due corpi esterni staccati dal prospetto principale. L’ordine inferiore reca al centro un portale arcuato d’ingresso con affianco otto finestre della medesima forma (quattro per lato), mentre sull’ordine superiore vi sono nove finestre arcuate. Nei corpi esterni vi sono una serie di finestre arcuate (sei per corpo nei prospetti di Piazza Carlo Marx di cui 3 per ordine, 12 in quelli laterale, 6 per ordine). Il frontone dell’edificio principale e dei corpi laterali è caratterizzato da un’elegante merlatura.
Alcuni uffici comunali sono allocati nell’ala corrispondente al prospetto principale caratterizzata da locali restaurati. Il corridoio principale, utilizzato come spazio espositivo, conduce al cortile interno dell’ex fabbrica in cui si affaccia l’ala retrostante dell’edificio industriale (avente elementi architettonici simili a quelli appena citati) affiancata dai corpi laterali dell’edificio collegati ad altri due edifici che risultano diroccati. Questa zona viene utilizzata come deposito comunale, ma una buona parte di essa è in procinto di essere riqualificata (dato che vi sono vari progetti su di essa) ed aperta a funzioni turistiche, culturali e ricreative.

28/02/2025

Era una mattina d'estate di tanti anni fa, quando "giocai" a perdermi. Con un compagno decidemmo d'incamminarci lungo la trazzera che portava alla Torre di Canicarao

“Un segno con l’unghia”.Di questa terra di uve soavi,cuore, ti scorderai,dell’erba che tremava al soffio della luna,dell...
27/02/2025

“Un segno con l’unghia”.

Di questa terra di uve soavi,
cuore, ti scorderai,
dell’erba che tremava al soffio della luna,
delle corse, dei baci, dei mandolini.
Sulla tua soglia, ora che il tempo s’inferocisce,
non sono rimaste che rondini uccise,
e cenere di passi, cenere di parole.
Richiudi, o cuore, il libro del tuo giorno:
accanto a un viso fa’ un segno con l’unghia.

Gesualdo Bufalino [da “L’amaro miele”, Einaudi, 1982]

26/02/2025
Un grande ringraziamento ai miei nuovi fan più attivi! 💎Aldo Gafa, Gina Romano, Salvina Musumeci, Lucia Alba, Giovanna C...
26/02/2025

Un grande ringraziamento ai miei nuovi fan più attivi! 💎

Aldo Gafa, Gina Romano, Salvina Musumeci, Lucia Alba, Giovanna Corallo, Nunziata Dipietro, Giuseppe Sidoti, Je So, Enrico Castorina, Riccardo Puglisi, Maria Giovanna Columbo

Conoscete Atanasio Giuseppe Elia?Nato in Grecia, a Patrasso il 19 ottobre 1945. All'età di quattordici anni il primo inc...
26/02/2025

Conoscete Atanasio Giuseppe Elia?

Nato in Grecia, a Patrasso il 19 ottobre 1945. All'età di quattordici anni il primo incontro con l'arte nello studio di Gioacchino Distefano, e le prime considerazioni sulla pittura contemporanea. A Comiso intraprende gli studi artistici, e nella stessa città ha curato la sua prima formazione culturale artistica presso l'Istituto Statale d'Arte, con i maestri Germano Belletti e Biagio Brancato. Frequenta, anche se per breve tempo, lo studio dello scultore Giuseppe Miceli.
Inizia ad esporre nel 1963, partecipando a diverse rassegne e premi.
A Comiso insieme a Balcone, Dinicola, Emanuele e Michele Licata e Spampinato, è uno dei promotori e organizzatore della nascita della Galleria d'Arte Ippari, un giovane gruppo autogestito con personalità e esperienze artistiche­espressive diverse. In questo anno è chiamato ad insegnare Discipline Pittoriche presso l'Istituto Statale d'Arte "F. Juvara" di San Cataldo, dove i frequenti contatti con le energie culturali del nisseno, ed in modo particolare con i pittori e scultori Viviano, Carnicelli e Ciulla, gli consentono di operare un approfondimento interiore, stimolando la sua visione pittorica e orientandola vieppiù verso una spazialità cromatica e luministica.
Nel 1965 espone a Comiso presso la Biblioteca Comunale insieme a Balcone, Galofaro e Licata, in una mostra curata da Biagio Floridia e, due anni più tardi, al Palazzo del Carmine di Caltanissetta, per la Collettiva d'Arte Contemporanea curata da Alfredo Entità, in cui espone insieme a Balcone, Carnicelli, Desimone, Fava, Galofaro, Micieli, Monaco, Spampinato, Viviano e altri artisti. Nello stesso anno inizia una nuova fase di lavoro e in questo periodo comincia il cammino verso il tenta­tivo di trovare un percorso artistico personale. Viene invitato alla Rassegna Artisti Italiani presso il Centre International Peintres Sculpteurs di Parigi. Nel 1968 ancora Alfredo Entità lo chiama ad esporre alla collettiva Mostra dei Pittori Nisseni, alla galleria Circolo Artistico di Catania. Più tardi viene invitato ad Ancona par la III Biennale delle Regioni, tenutasi presso la galleria Europa Arte. E' presente, inoltre, all'VIII Biennale Nazionale d'Arte Sacra Contemporanea Premio Federico Motta Editore all'Antoniano di Bologna.
Nel 1969 è presente al I Premio Nazionale di Pittura Estemporanea Città di Caltanissetta, presso il Palazzo del Carmine, meritando il secondo premio ex aequo con Carmelo Signorelli; è inoltre invitato alla Mostra Internazionale di Grafica a Osimo.
Nel 1976 è presente alla III Biennale di Pittura Città di Agrigento, aggiudicandosi il III premio; nello stesso anno è alla galleria Centro d'Arte La Tela di Palermo, per la mostra Artisti Contemporanei di Sicilia. Ancora nel '76 Andrea Vizzini lo invita ad esporre alla Galleria Studio d'Arte 106 a Calta­nissetta.
Nel 1978 viene invitato alla Mostra Nazionale di Pittura La Sicilia per il ### Anniversario dell' Au­tonomia della Regione Siciliana a Comiso e, in seguito, Enzo Leopardi lo invita ha partecipare al Premio Internazionale di Pittura e Grafica Ibla
Mediterraneo a Modica; poco più tardi partecipa alla 1 Biennale d'Arte Città di La Spezia, a Palazzo della Tensostruttura Comunale.
In questo anno è chiamato a dirigere l'Istituto Statale d'Arte di San Cataldo.
Nel 1988 partecipa a una doppia personale, con Salvatore Monaco, curata da Nunzio Zago al Centro Servizio Culturali di Comiso; partecipa all' Incontro Didattico con l'Arte Contemporanea Ho visto nascere un quadro a Marsala e al I Incontro Arte Sicilia quale domani? a Strafatti e a Marsala, in cui espone insieme a Caputo, Milluzzo, Linaris e Viviano. Nello stesso anno partecipa con un'opera all'80° Anniversario della Fondazione dell'Istituto Statale d'Arte di Comiso, in cui espone insieme a Antoci, Balcone, Brancato, Cappello, Salvatore e Nunzio Cipolla, Di Stefano, Fava, Fiume, Galofaro, Guccione, Gulino, Lo Turco, Meli, Micieli, Monaco, Romano, Salafia, Spampinato, e altri giovani artisti iblei.
Gli anni '90 lo vedono totalmente impegnato nel­l'attività didattica come dirigente nell'Istituto Sta­tale d'Arte di San Cataldo, tanto da interrompere la sua attività espositiva se non in pochissime oc­casioni, a Caltanissetta e a Comiso. Nel 1997 e nel 1998 inoltre è presente al Premio Suzzara, alla Galleria Civica d'Arte Contemporanea. Nel 2000 riprende con rinnovato entusiasmo l'attività pitto­rica: è invitato alla Rassegna Incontro, Artisti Ita­liani e Sloveni presso la galleria del Municipio a San Cataldo con un testo di Franco Spena, e alla Rassegna Il Sacro nell'Arte Contemporanea nei locali dell'Istituto d'Arte di San Cataldo con un tes­to di Diego Gulizia.
Nel 2001 è presente alla mostra Segni e Tracce del­(a Ricerco Artistica Sancataldese, presso la Sala Espositiva "P.Borsellino" a San Cataldo e nel. 2002 è invitato alla V Biennale d'Arte Sacra presso il Collegio Santa Maria a Siracusa, mostra curata da Giuseppina Radice e Diego Gulizia.
È socio benemerito del Centro Nazionale di Grafica Italia Bianco-Nero di Arezzo.
Alla sua opera si sono interessati vari quotidiani e riviste specializzate; monografie sulla sua opera compaiono in diverse pubblicazioni d'arte quali: Pittori e Pittura Contemporanea Il Quadrato, Vademecum nell'Arte Italiana, Bolaffi Arte, Comanducci, AL 2, Artisti Contemporanei di Sicilia e Sicilia Arteoggi, Segno, Art Leader.

Conoscete Vittorio Balcone?Nato a Tripoli (Libia) nel 1939. Compie gli studi a Comiso (RG), dove sin da giovane apprende...
22/02/2025

Conoscete Vittorio Balcone?

Nato a Tripoli (Libia) nel 1939. Compie gli studi a Comiso (RG), dove sin da giovane apprende la tecnica della lavorazione della pietra e del marmo, facendo tesoro dalle esperienze fatte tra i blocchi di calcare nelle cave di Comiso, e del prezioso contributo acquisito nella bottega dello scultore Totò Vaccaro, da dove ha inizio il proprio iter.
Nel 1961 dà vita, assieme ad Elia, Di Nicola, Licata E., Spampinato alla Bottega d’Arte Ippari nonché allo studio artistico di via Ferreri 25 nel centro storico di Comiso, con Galofaro, Romano, Licata M., Spampinato.
Dal 1962, anno in cui a Roma consegue il suo primo premio per la scultura, partecipa a varie rassegne nazionali ed internazionali, conseguendo premi e riconoscimenti.
Dopo un breve periodo di stasi segue nel
’73-’75-’77 – Luino (VA), Sassoferrato (AN), Roma (I° e II° premio, medaglia d’oro).
‘78-’80-’84-’87 – Reggio Emilia, Marino (RM), Parigi, Nanto (VI) (II°, II° aex equo, III° premio). ‘87-‘88’-’89 – Nonantola (MO) pers; Ravenna VIII° bienn. Med. (Segnalato); Ternate (VA) XV° Exp. Intern. Scultura; Milano "9 artisti italiani al centro immagini"; Castellana (VA) III° exp. Intern. Scult. all’aperto e piccola scultura; Milano premio Vasari. ‘90-’91 – Genova – Legnano (MI) (Italia 90 i° premio scult.), i° mostra intern. Di scultura all’aperto e piccola scultura; Ferlach (A) pers. ‘93-’94 – Vignola (MO) pers.; Cesena (FO) II° premio; Como (I° premio scult.); New York premio Art and Words of N.Y.; Hong Kong premio Art and Words of H.K.; Vittoria (RG) I° biennale Arte Sicilia I° premio scult.
’95-’96 – Malta I° bienn. Intern. Malta; Comiso (RG) Teatro Foyer " Balcone, Elia, Galofaro, M.Licata 30 anni dopo"
2000-2001-2004 – Aquileia (UD) pers.; Peschici (FG) II° premio scult.; Mezzana (UD) "sculture per un percorso artistico"
Nel 2003 è invitato a Rozzano (MI) per il monumento "Cento scultori per Michele Arboreto".
Nel 2004 esegue il monumento ai caduti di Nassirya.
Dal 1967 al ’94 è stato titolare della cattedra di discipline plastiche presso l’Istituto Statale d’Arte di Gorizia città dove vive e lavora. Con nomina del Ministero della P.I., nel 1999 tiene un corso di formazione sulle tecniche della pietra presso l’I.S.A. di Comiso.
"…fare scultura, è per me, dare luce a molte zone d’ombra e aver scoperto nel silenzio e nella solitudine della forma, la possibilità di comunicare…"
Dal 1984 partecipa ad importanti simposi di scultura all’aperto, indirizzando sempre più, le proprie esperienze ad una sintesi di rapporto tra forma e materia movimento e dinamica, tra le città di Carrara, Verona, Peschici (FG), Reana del Rojale (UD), Montbrison (F), P**a (HR) e altri…
Nel 2006 è presente alla collettiva del gruppo B.A.I. "Una scuola una generazione" presso l’ex chiesa di San Filippo Neri a Comiso, con testi di Luciano Marziano, Eugenio Giannì e Giambattista Corallo. "…questa mostra fra ex compagni di scuola, fra amici con l’interesse comune dell’arte…costituisce un’importante occasione di confronto di personalità completamente diverse…" (di L. Degironcoli)
Dopo la mostra di Comiso che dà il via ad un ciclo di esposizioni itineranti tra le città di San Cataldo (CL) con testi di Bontà e Gulizia, proseguendo per Arcidosso (GR) con testi di G.B. Corallo, a Gorizia con i testi di N. Bressan. L'attività del gruppo, di cui è sempre presente, prosegue nelle città di Enna, Comiso (RG), Vibo Valentia (RC), Cefalù (PA), Sciacca (AG), Paternò (CT), Modica (RG).
Nel 2007 sempre a Gorizia è impegnato nel monumento a tutti i caduti dell’arma dei Carabinieri, in parco pubblico.
Nel 2008 realizza presso Gorizia,la Stele Commemorativa ai fratelli Rusjan"Pioneri del Volo".
Nel 2011 prosegue la propria attività con la personale "Libero Pensiero" presso Borgocastelloventitrè Gorizia e al VI° simposio di "Skultura 2000".
Nel 2012, è presente con una propria opera alla grande collettiva "I Nostri 50 Anni" al centro Bratuž di Gorizia e realizza nel contempo un ceppo commemorativo intitolato alla fratellanza e amicizia per il Lions Club Italia-Slovenia-Croazia presso Aquileia (UD).
Della sua opera si sono interessati quotidiani e riviste specializzate.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Tribunale di Massa Carrara, città di Castel del Rio (BO), Ferlach (A), Montbrison (F), P**a (HR), Nova Gorica (SLO), Bad Aibling München (D), Terzo d’Aquileia(UD), Verona, Buja (UD), Ultrecht (NL), Gorizia, ed altre città.
Hanno scritto: G. Anglisani, A. e B. Brancato, A. Brombin, S. Molesi, G. Distefano, G. Miceli, E. Leopardi, D. Gulizia, L. Bontà, N. Bressan, F. Agostinelli, A. Cottonaro, A. Musiani, R. Turrin Scandolara, B. Kovic, L. De Gironcoli, C. Feresin, L. Marziano, E. Giannì e G. Corallo, G. Ferro, N. Forti Grazini, F. Marri, C. Coppari, E. A. Sannipoli.

In foto: SIMBIOSI FORMALE,MARMO,1999.

22/02/2025

Domani 21 febbraio. Per conoscere ed amare il nostro territorio.

Sapevate che ...I Naselli, anticamente detti Nasitto, sono una famiglia di origine reale, discendente dai Sovrani longob...
18/02/2025

Sapevate che ...

I Naselli, anticamente detti Nasitto, sono una famiglia di origine reale, discendente dai Sovrani longobardi.

Il primo riconoscimento alla famiglia Naselli e alla sua nobiltà risale al 1336.
L'origine del nome Naselli si attribuisce al figlio Liutprando Nasello Palatino, che sposò la figlia di un principe lombardo. Dalla loro unione nacquero i figli: Liutprand II, Ottaulfo ugolino, Enrico ed Astolfo. Da Ugolino nacque Nicolao che sposò Noverina Palli.
Proprio in seguito a questo matrimonio, lo stemma della famiglia Naselli, in cui era raffigurato un leone d'oro rampante su campo azzurro, si arricchì di tre globi posti sotto una fascia.
Un ramo di questa famiglia passò in Sicilia nel secolo XIII e si stabilì nel territorio di Piazza Armerina.

La famiglia Nasitto poi Naselli scende infatti dal nord Italia, forse da Piacenza, al tempo di Federico II di Svevia nel 1234 ca. Nel 1296 troviamo a Plasia Nicola Naselli (appartenente a un ramo cadetto di Liutprando re dei Longobardi nell'VIII sec.) che ha ottenuto il feudo Mastra (tra Mazzarino e Riesi). La famiglia vive per tutto il '300 e il '400 a Piazza Armerina sino a quando si insignisce di Comiso nel '500.
Capostipite del ramo siciliano fu Pericone Nasello o Naselli, che si trasferì in Sicilia nel 1298 ed il 26 giugno 1336 ebbe riconosciuta da Federico III di Sicilia con un privilegio la propria discendenza da Liutprando.
Periconio Naselli fu investito del titolo di barone sul feudo della Mastra e, nel 1439, Periconio III per privilegio di re Alfonso divenne regio “Magister Iuratus”.
Il privilegio più rilevante per questa famiglia però fu quello concesso da re Alfonso nel 1448, che esentava Periconio e i suoi discendenti da tutte le collette, tasse, donativi, gabelle ed altri obblighi e funzioni,li autorizzava a portare qualsiasi arma (anche proibita) e infine, per le cause civili e militari, potevano essere giudicati solo dalla Corte del Gran Siniscalco e non da tribunali ordinari. Questo privilegio si perpetrò fino all’abolizione della feudalità. Nel 1453, Periconio IV compra la baronia di Comiso dal conte Bernardo Giovanni di Cabrera; nel 1517, Baldassarre I fu investito barone di Diesi, grazie al matrimonio con Isabella, figlia di Luigi Montaperto, barone di Diesi.
Nel 1492 Pietro Antonio, barone di Comiso e Mastra, è Secreto della Città (riscuoteva le gabelle e i dazi) e fa edificare l'abside della chiesa di S. Francesco a Comiso per destinarla a ca****la funeraria per la propria famiglia.
Nel 1500 i Naselli pur mantenendo nel territorio di Piazza Armerina il loro feudo Mastra, si trasferiscono prima a Comiso e poi ad Agrigento, dove sono in strenua lotta contro i Montaperti.
Nel 1556 Naselli Baldassare II è barone di Comiso e Mastra (è seppellito nella chiesa di S. Francesco a Comiso a sinistra nell'abside).
Nel 1606 Baldassarre III (investito conte di Comiso, barone di Mastra e di Diesi nel 1586) ottenne la licenza di popolare il feudo di Diesi, dove venne edificata Aragona.
Il suo successore, Luigi I, nel 1625 fu quindi investito principe di Aragona, per sé, suoi eredi e successori, seguendo la legge del maggiorasco.
Un Baldassare conte di Comiso, barone di Casalnuovo (oggi Comune di Basicò), cavaliere dell'Ordine di San Giacomo della Spada e pretore di Palermo fu fondatore dell'odierno comune siciliano di Aragona. Nel XVII secolo la famiglia legherà il suo nome a quello d'Aragona. Il ramo dei principi di Aragona e conti di Comiso si estinse nell’Ottocento nella famiglia Bugio.
Nel 1621 Luigi è conte di Comiso e di Mastra, nel 1625 è nominato principe di Aragona e nel 1640 ca. viceré della provincia di Cosenza. Luigi, cavaliere dell'Ordine Militare di Alcántara, governatore di Cosenza e pretore di Palermo fu primo principe di Aragona nel 1625.
Nel 1634 i Naselli vendono il loro feudo di Mastra ai Miccichè. 1674 Baldassare IV è conte di Comiso e Vicario della Milizia di Agrigento, Licata, Platia e Caltagirone.
Un altro Baldassare, cavaliere del Toson d'Oro, pretore di Palermo, vicario generale di Agrigento e Licata, generale d'artiglieria, fu cortigiano di Carlo II di Spagna. Un Luigi, principe di Aragona e Poggioreale, marchese di Gibellina, conte di Comiso, grande di Spagna e barone di Casalnuovo fu cortigiano di Carlo III di Spagna.
Complessivamente la famiglia possedette due principati, un ducato, due marchesati, una contea e oltre cinque baronie.Nel corso dei secoli, la famiglia Naselli, grazie ad un abile politica di matrimoni e ad una serie di servigi resi ai re aragonesi, diventò una delle più potenti della Sicilia.

In foto lo stemma della famiglia Naselli.

18/02/2025

Sapevate che...Tra i luoghi della fiction del Commissario Montalbano vi è anche Comiso.In "Gli arancini di Montalbano",i...
15/02/2025

Sapevate che...

Tra i luoghi della fiction del Commissario Montalbano vi è anche Comiso.

In "Gli arancini di Montalbano",il Commissario segue le indagini relative alla morte dei coniugi Pagnozzi, uno dopo l'altro unisce gli indizi che lo porteranno a far luce su un doppio omicidio mascherato da incidente. Quando dovrà raccogliere informazioni su un Calogero Picone, un giovane meccanico di Vigata, andrà a trovare le responsabili dell'istituto Sacro Cuore di Maria che è stato ambientato nell'ex Mercato Ittico di Comiso.
Un gruppo di bambini gioca a calcio sotto i portici del mercato mentre Montalbano raccoglie le sue prove. Quando entra e quando esce, alle spalle del Commissario si staglia la chiesa di Santa Maria delle Stelle che insieme alla sua cupola abbellisce le inquadrature.

11/02/2025

🎙Anche quest'anno, come già in passato, dedichiamo la settimana del al rapporto tra i poeti -quelli veri!- e la musica.

Buon 🎙

🔖🔖

*Brano tratto dal romanzo incompiuto di Gesualdo Bufalino (Comiso, 1920 - Vittoria, 1996), 'Shah Mat', racconto visionario dell’ultima giornata di vita del campione cubano di scacchi Josè Raoul Capablanca.

Il prestigioso autore siciliano è stato un grande appassionato di musica, in particolare di jazz, ed ha firmato addirittura la versione italiana, interpretata da Franco Battiato, di un classico della canzone francese reso celebre da Charles Trenet, 'Que reste-t-il de nos amours?'

"Il poeta di Comiso -scrive il magazine Bonculture- non si limitò a tradurre in rima baciata l'esile testo della canzone francese ma modificò totalmente la struttura dei versi, riscrivendoli interamente. Realizzò un vero e proprio testo poetico, pensato espressamente per Battiato, aggiungendo anche delle strofe".

Gesualdo Bufalino ha avuto una carriera letteraria anomala, brevissima ma ricca di successi e riconoscimenti.

La sua fortuna editoriale si snoda, infatti, dai 61 ai 75 anni d'età, ovvero dal 1981, data del tardivo esordio avvenuto grazie all'incoraggiamento di Leonardo Sciascia, al 1996, quando l'attempato professore in pensione muore in un incidente stradale.

In questo ridotto arco di tempo, l'ex docente di Lettere di uno sperduto Istituto Magistrale di provincia sorprende critici e lettori con la prosa metaletteraria, coltissima ed immaginifica di 'Diceria dell'untore' e 'Le menzogne della notte', novità folgoranti nel panorama italiano dell'epoca che gli permettono di aggiudicarsi i premi Campiello e Strega.

Pubblica inoltre in quel frangente una miriade di testi dei più disparati generi, frutto di una onnivora curiosità intellettuale, tenuti nel cassetto per decenni e finalmente strappati all'oblio da importanti editori come Sellerio, Bompiani ed Einaudi.

La Poesia occupa un posto essenziale nell'insolito percorso dell'appartato insegnante siciliano. Il suo ingegno visionario si esalta infatti in questa parte meno nota della sua produzione, quella dei versi scritti da giovane, come riferisce egli stesso, "su carta da macero con un pennino Perry", che andrebbe riscoperta per il suo altissimo valore.

Anche nei romanzi Bufalino insegue peraltro sempre una lirica musicalità, come racconta a proposito del suo libro d'esordio, 'Diceria dell'untore':
"Confesso che il primo capitolo che scrissi, fu come un gioco serio: e consisteva nel trovare intrecci plausibili fra 50 parole scelte in anticipo per timbro, colore, carica espressiva. Il legame tra le parole scelte non casualmente ritmico, nè esoterico o cabalistico, ma insorgente da una parentela e coalizione espressiva e musicale, così come da un re, da un sol minore premeditato, nasce una sinfonia..."

☞'Che cosa resta', canzone di Franco Battiato tradotta dal francese da Gesualdo Bufalino

https://lc.cx/74onBw

☞Bufalino racconta il suo rapporto con la musica in uno speciale di Radio3 Rai

https://lc.cx/Eplay8

☞saggio 'Bufalino e il jazz - discografia di una collezione'

https://lc.cx/V1dJt8


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🔴EINE KLEINE NACHTMUSIK
(Gesualdo Bufalino)

La musica ci giunge dalle terrazze
lontane, stesi così sulla sabbia,
coi capelli confusi e felici,
fra muraglie di bianco diluvio,
così sorpresi d'esistere in due
sotto la coltre benigna dell'aria,
disincarnati e carnali, perfetti
come due palme n**e, unite.

🔴SERENATA A GESSICA

I violini sotto i balconi del ghetto
acutamente ti chiamano, cuciono
ai tuoi piedi un damasco dogale:
tu da una fiaba mi lanci una rosa.

Gessica, ma le palme della sera
l’ingenua fronte bendarti
non senti ancora, e dai canali immensa
un’aquila di nuvole levarsi?

Addio, Gessica, addio, viso perduto:
già remota, con gesti di sonno
navighi un fiume d’aria
fra uno sterminio docile di fiori.

Indirizzo

Comiso
97013

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“Mi piace vedere un uomo orgoglioso del posto in cui vive...”(Abraham Lincoln)

“Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio.” (Tolstoj)

La finalità della pagina è quella di riscoprire la storia, le tradizioni, la cultura, il patrimonio artistico ed architettonico di Comiso, la laboriosità e l’ingegno del popolo comisano. È necessario, oggi più di prima, focalizzare l'attenzione sulla cultura e sulle arti, partendo dal passato e dai grandi artisti (cui Comiso ha dato i natali) che hanno fatto conoscere Comiso nel mondo,condividendo anche le attività culturali del presente.