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sito web: www.radiocentrale.eu Radio Centrale nasce a Cesena nel 1975.

E’ una delle prime radio private d’Italia: la partenza risale, infatti, quando ancora era illegale trasmettere in f.m. subendo anche pesanti conseguenze penali vigenti all’epoca. Sembra ieri, ma sono passati più di 35 anni, oltre un terzo di secolo, forse strano ma allora chi gestiva radio era visto come un pazzo che si andava a scontrare contro un potere pubblico che aveva riservato solo a se ste

sso la facoltà di trasmettere. Si viveva quest’esperienza con entusiasmo e paura perché frequenti erano le condanne penali e le citazioni in giudizio da parte di un apparato pubblico monopolista duro a morire. In tutti, però, vi era la consapevolezza di partecipare ad una grande svolta dell’epoca nel campo della libertà d’informazione. Le battaglie furono vinte e nel 1990 si ebbe la legalizzazione delle radio private da parte dello stato. Poi le radio iniziarono a crescere ed investire. E’ grazie ai pionieri di allora che nacquero quelli che oggi sono i più grandi network televisivi privati che hanno cambiato il modo di vivere. Trasportati dalla novità e dall’entusiasmo, abbiamo vissuto tutte le fasi e l’evoluzione dell’emittenza privata come in un film: quello stesso film che poi alcuni rappresentarono con successo. L’attuale società fu fondata nel 1981 e da allora è ancora la stessa: non ha mai cambiato né nome né ragione sociale e gruppo dirigenziale. Oggi grazie all’interconnessione di dodici impianti e sette frequenze Radio Centrale trasmette in tutta la Romagna sino a Pesaro compresa. Non si hanno mire espansionistiche ma si punta a qualificarsi all’interno di un bacino che è comunque vasto ed importante. Sono trasmessi dodici notiziari il giorno oltre a vari programmi a carattere generalistico. Da oltre 35 anni, Radio Centrale ha acquisito una vasta clientela che copre tutte le categorie e attività del comprensorio ed è grazie ai tanti inserzionisti che è cresciuta e che oggi vive nella speranza di scrivere un futuro importante come il passato.

01/08/2024
Stupito leggo su una locandina “Sei tu il problema di questa famiglia. Se te lo dice è violenza”. Poi sotto più in picco...
30/07/2024

Stupito leggo su una locandina “Sei tu il problema di questa famiglia. Se te lo dice è violenza”. Poi sotto più in piccolo: “ci sono frasi che sono come schiaffi…violenza psicologica…minano l’autostima delle donne”.
Il testo termina con “chiama i centri antiviolenza per farti aiutare”. Tutto rivolto alla donna.
Deduco che ci sono frasi che mortificano, umiliano, disorientano e minano l’autostima delle donne.
Perché, se la stessa frase la dice una donna a un uomo, non lo umilia e mortifica?
E se viene detta a un figlio?
Se c’è parità di genere perché si esclude in questi manifesti l’uomo o i figli?
Pare che la violenza abbia un solo genere.
Questo manifesto, immagino pagato con soldi pubblici (marchio regione Emilia Romagna), è una comunicazione evidentemente e volutamente di parte perché prevede che solo la donna possa essere al centro di una violenza verbale e solo a lei rivolge l’aiuto.
Una comunicazione sbagliata, una disparità di genere.
Non si tratta di violenza fisica, dove nella maggior parte dei casi si prevede possa essere attuata solo dall’ uomo perché più forte fisicamente, ma di parole che anche le donne possono usare contro l’uomo o padri e madri contro i figli per ferire, per annientare. Perciò anche l’uomo può essere una vittima, dipende dal contesto, dalla situazione e vorrei ricordare che diversi sono stati i suicidi di uomini vittime di violenza psicologica da parte di una donna.
Declinare solo al femminile è un’ingiustizia, un grave errore che può solo discriminare, non certo informare in modo corretto.
A mio parere questa comunicazione è decisamente sbagliata. Non siamo forse tutti uguali davanti alla legge senza discriminazioni di razza, sesso e religione?
Mi sembra che tutto si stia riducendo ad una stupida lotta senza quartiere, un tifo da stadio che non contempla la ragione, nordisti contro sudisti, indiani e cow boy, guardie e ladri, ognuno tifa in base all’ ambiente dove ha vissuto, percependo messaggi sbagliati e faziosi.
Una corretta informazione e un contraddittorio non di parte, qui totalmente assente, penso sia fondamentale per una scelta consapevole e una crescita democratica.
Mi sembra di sottolineare un’ovvietà che nessuno vede, ma nella storia c’è chi è stato bruciato vivo per avere detto che la terra gira intorno al sole! E la storia che si racconta oggi è che la violenza delle parole viaggi in unico senso.
Io vedo in questi manifesti una palese faziosità, ingiustizia, disparità di genere pagati anche con soldi di chi la pensa diversamente per un diverso vissuto.
Perché non posso leggere manifesti che dichiarano che chiunque venga aggredito con le parole e si senta umiliato, deriso, sconfitto, può rivolgersi a un centro dove possa essere ascoltato e aiutato, donna, uomo, bambino/a, ragazzo/a? forse un manifesto che procura meno audience? Forse perché non è di moda?
La battaglia con le parole non prevede eserciti di genere specifici, uomini e donne possono colpire con la stessa forza.
Non so se questo mondo permeato da cecità e nuovo oscurantismo, e sicuramente distorto, possa appartenermi.
Franco Botta
Liberale anarchico antifascista

Dov’ è la parità di genere?Questi messaggi sono rivolti solo alle donne e non si capisce perché gli uomini ne siano escl...
30/07/2024

Dov’ è la parità di genere?
Questi messaggi sono rivolti solo alle donne e non si capisce perché gli uomini ne siano esclusi. Sono rivolte a donne di diverse culture, istruzione, intelligenza, e considerando che ognuno “vede e legge ciò che sa”, le interpretazioni potrebbero essere varie e le più assurde : non ci sarebbe da stupirsi se una donna, leggendo quei cartelli ( uno di questi sostiene persino che sia violenza dichiarare “non sai cucinare” ) pensi sia nel suo diritto rivolgersi a un centro antiviolenza per denunciare il marito perché ha detto che ha cucinato male, magari con l’ aggravante di avere pure bruciato l’arrosto con richiesta di danni !
Ci vorrebbe un centro antistupidità e un’informazione più chiara che preveda la parità di genere, parità che in questi manifesti proprio non c’è.
Il re è n**o.
Penso di rappresentare il pensiero di molti che non hanno il coraggio di dire ciò che solo l’innocenza di un bambino può scorgere in frasi declinate solo per un genere. Il mio spirito bambino mi ha sempre seguito, anche se a volte mi ha creato qualche problema; ma non ho ancora smesso di giocare.

Perché rivolto solo alla donna? Perché all’uomo, in questa comunicazione, non offrono la stessa opportunità?Quel manifes...
24/07/2024

Perché rivolto solo alla donna? Perché all’uomo, in questa comunicazione, non offrono la stessa opportunità?
Quel manifesto, pagato con i soldi pubblici a firma del ministero per le pari opportunità, così declinato non mi pare davvero dia la stessa opportunità e, nell’ informazione, esclude l’uomo come se non potesse essere anche lui una vittima.
Ho manifestato il mio pensiero all’ esercente che lo esponeva, mi ha riferito che era obbligato a esibirlo. Fatico a crederlo, perché sarebbe come minimo in violazione dei più elementari diritti di democrazia e libertà. Altri esercenti non lo espongono. Pertanto democraticamente, ritenendomi discriminato da quella comunicazione che urta la mia sensibilità e fa sentire l’uomo escluso e diverso dalla donna (in quel tipo di comunicazione), non posso far altro che servirmi per i miei acquisti di altri esercizi commerciali dove capisco che non ci sia differenza di genere .
La violenza è violenza nei confronti di chiunque, tutti devono avere le stesse opportunità di fronte alla legge e alla società. Se si vuole una vera parità di genere bisogna comunicare a tutti nello stesso modo e offrire la stessa opportunità di ascolto e sostegno che non mi pare quel cartello offra per come è scritto.

Sagra Della Pe****na 🎉
10/07/2024

Sagra Della Pe****na 🎉

Anche l’importante testata dell’ordine dei giornalisti Emilia Romagna ha voluto commentare “Il Diritto Distorto” di Fran...
03/07/2024

Anche l’importante testata dell’ordine dei giornalisti Emilia Romagna ha voluto commentare “Il Diritto Distorto” di Franco Botta

La storia di una persona finita negli ingranaggi della giustizia e dell’uso strumentale della legge. Nel libro Il diritto distorto (edito da Pendragon), il giornalista romagnolo Franco Botta parla della sua esperienza personale nelle aule di tribunale e di come … Continue reading →

16/12/2023

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La storia dal 1975 a oggi

Radio Centrale nasce a Cesena nel 1975. E’ una delle prime radio private d’Italia: la partenza risale, infatti, quando ancora era illegale trasmettere in f.m. subendo anche pesanti conseguenze penali vigenti all’epoca. Sembra ieri, ma sono passati più di 40 anni, forse strano ,ma allora chi gestiva radio era visto come un pazzo che si andava a scontrare contro un potere pubblico che aveva riservato solo a se stesso la facoltà di trasmettere. Si viveva quest’esperienza con entusiasmo e paura perché frequenti erano le condanne penali e le citazioni in giudizio da parte di un apparato pubblico monopolista duro a morire. In tutti, però, vi era la consapevolezza di partecipare ad una grande svolta dell’epoca nel campo della libertà d’informazione. Le battaglie furono vinte e nel 1990 si ebbe la legalizzazione delle radio private da parte dello stato. Poi le radio iniziarono a crescere ed investire. E’ grazie ai pionieri di allora che nacquero quelli che oggi sono i più grandi network televisivi privati che hanno cambiato il modo di vivere. Trasportati dalla novità e dall’entusiasmo, abbiamo vissuto tutte le fasi e l’evoluzione dell’emittenza privata come in un film: quello stesso film che poi alcuni rappresentarono con successo. L’attuale società fu fondata nel 1981 e da allora è ancora la stessa: non ha mai cambiato né nome né ragione sociale e gruppo dirigenziale. Oggi grazie all ’interconnessione di dodici impianti e sette frequenze Radio Centrale trasmette in tutta la Romagna sino a Gabicce compresa. Non si hanno mire espansionistiche ma si punta a qualificarsi all’interno di un bacino che è comunque vasto ed importante. Sono trasmessi dodici notiziari al giorno oltre a vari programmi a carattere generalistico e di intrattenimento. Da oltre 40 anni, Radio Centrale ha acquisito una vasta clientela che copre tutte le categorie e attività del comprensorio ed è grazie ai tanti inserzionisti che è cresciuta e che oggi vive nella speranza di scrivere un futuro importante come il passato.