08/11/2022
L'assessorato ai servizi sociali contro la violenza sulle donne
(L'edicola del sud 7 novembre 2022)
Quaranta donne seguite dai servizi sociali vittime di violenza, un numero alto che dimostra da un lato l’alto tasso di uomini criminali e dall’altro la capacità proprio delle donne di alzare più la testa e denunciare abusi e soprusi. Sono i dati forniti dagli uffici del terzo settore dell’amministrazione comunale di Cerignola che guida anche l’ambito del piano di zona in cui sono compresi i municipi dei cinque Reali siti. I dati rilasciati in vista del prossimo 25 novembre, quando come accade ogni anno viene ricordata la violenza sulle donne come monito per combattere uno dei più meschini atti che un uomo possa fare, indicano che più della metà di chi ha avuto il coraggio di denunciare è di Cerignola, mentre, sempre secondo le informazioni che provengono dal Comune, sono molti di più i casi di persone che dopo un primo contatto spariscono per timore di subire forse ancora più violenze. Sono dati raccapriccianti quelli che emergono dalle analisi dell’assessorato ai servizi sociali, guidato dalla vicesindaco, Maria Di Bisceglia, nonostante in questo anno di attività amministrativa le iniziative e i provvedimenti per contrastare la violenza sulle donne siano stati significativi. Infatti, esattamente dodici mesi fa fu aperto il primo “rifugio” per chi, dopo aver denunciato l’aggressore, ha bisogno di non essere esposta ad eventuali ritorsioni. Si tratta di una struttura legata al Cav, il centro antiviolenza deputato a ricevere le segnalazioni, posta in un luogo che per ovvie ragioni di sicurezza è tenuto nascosto, dove le donne possano almeno trovare un po' di pace. Qui è tutto pieno, fanno sapere dal Comune. Su otto posti letto oggi dormono e vivono ben sette donne, in una situazione simile alla prigione. Infatti, non possono ricevere visite ed anche i contatti con i parenti più prossimi sono limitati a sparute telefonate, in attesa, come conferma la stessa Di Bisceglia, di superare i momenti più difficili. “E’ una piaga che purtroppo tocca da vicino il nostro territorio. Attraverso il Cave attraverso il Rifugio, inaugurato appena insediati, cerchiamo di muoverci sui binari della prevenzione, della sensibilizzazione e della gestione delle emergenze creando un percorso di reinserimento lavorativo e di autonomia”, afferma la vicesindaca che è al lavoro per far sì che il 25 novembre non sia una giornata solo celebrativa, ma diventi soprattutto un momento che possa coinvolgere molte donne. A partire dalle più giovani.