21/01/2025
Vincenzo Ammirà
CECEIDE
a cura di Sharo Gambino
Opera scritta nel 1848, dalla maggioranza dei critici ritenuta il capolavoro della letteratura dialettale calabrese.
Si tratta di un componimento polimetro di 493 versi tutti perfettamente rimati e limati, in tre parti, quattro se si tiene conto della suddivisione in due della terza. La protagonista è Cecia, pr******ta nata a Tropea, trasferita nel capoluogo del mandamento, dove esercitò il mestiere fino a primeggiare su tutte le colleghe (Rivigghia, Lorenza, Zarafina, La Serrese, Filicia Capace, Chiumba, Mariangela La Portara, donna Rosa Speranza, Rosazza, Antonia di Miccia, Antonietta Citrina, ecc.); e quando raggiunse l'età della quiescenza, per usare il termine con cui oggi il linguaggio burocratico indica l'uscita dal mondo del lavoro per fine carriera, pur non smettendo del tutto di concedere favori, si dedicò al ruffianesimo, fece la paraninfa, la mezzana, anche in questo ramo guadagnando successo.
Formato cm 14,5 x 21
Pagine 64
€ 12,00
ISBN 978-88-89703-50-2
***
puoi acquistarlo anche su carelloedizioni.com
o scrivendo a [email protected]
***
Vincenzo Ammirà nacque nel 1821 a Monteleone di Calabria, oggi Vibo Valentia, nel rione Carmine, ora via Ammirà.
Animatore attivo del Comitato rivoluzionario monteleonese, compose diverse poesie di contenuto patriottico e si impegnò in varie attività per far conoscere e diffondere le idee liberali.
Non riuscì mai ad ottenere una cattedra al liceo della sua città, per cui, deluso e in ristrettezze economiche, continuò a dare lezioni private e solo dal 1866 al 1868 fu impiegato nel locale ufficio del Dazio.
Nelle sue opere cantò e descrisse, in lingua dialettale e con ineguagliabile stile poetico, luoghi, personaggi, sentimenti, passioni, avvenimenti, delineando i caratteri di una identità socio-culturale che era quella della Vibo del suo tempo.
Morì, dimenticato da tutti, il 3 febbraio 1898.