L’attività editoriale, che si è concretizzata nella “Carthago edizioni”, nasce nel 2006, per volontà di Giuseppe Pennisi, come un vago progetto legato solo all’amore per la carta stampata, divenendo, anno dopo anno, una solida realtà editoriale caratterizzata dalla serietà e dalla qualità delle opere pubblicate. Più in particolare l’attività, come quasi sempre accade, ha inizio in sordina, proprio ad Acireale – l’antica città che i romani chiamarono “Akis” e che partecipò, ironia della sorte, alle guerre puniche – con il giornale “l’Inchiostro mensile”. Il tempo gli ha dato ragione: trasferisce l’attività a Catania e costituisce nel 2011 la “Carthago edizioni” che, sin dal suo sorgere, si è sempre avvalsa della collaborazione di esperti nell’ambito della comunicazione e della cultura per perseguire un ben preciso progetto letterario, visivo e fotografico, e per dare corpo alle memorie ed ai valori dei suoi diversi autori.
Anche il nome “Carthago” non è una scelta fatta a caso ma ha una sua ben precisa specificità: è un palese riferimento ai Cartaginesi che per primi divulgarono nell’area del Mediterraneo la scrittura inventata dai Fenici; anche le città-stato etrusche, la cui lingua per altro non è ancora stata del tutto decifrata, furono per parecchi secoli clienti e fornitori di Cartagine, molto prima della espansione di Roma. Una casa editrice dovrebbe essere palese manifestazione del buon uso, almeno si spera, della lingua e veicolo di trasmissione di valori; proprio ciò che in un lontano passato fecero i Cartaginesi e che oggi la casa editrice “Carthago” vuole continuare a fare. Il significato del nome “Chartago” – fondata nell’814 a.C. da coloni Fenici provenienti dalla città di Tiroe guidati dalla Regina Elissa, più nota come Didone – deriva per l’appunto dal fenicio “Qart-ḥadašt” e significa "Città nuova"; la storia insegna che divenne ben presto una grande e ricca città, tanto influente nel Mediterraneo e lungo la costa atlantica dell'Africa, da scontrarsi con Roma per l'egemonia sui mari. È ben nota la famosa espressione “Carthago delenda est”, ma, dopo la sua distruzione, Cartagine, come la Fenice risorse dalle sue stesse ceneri: l’antica città punica, fiorente in età antica, distrutta e ricostruita dai Romani, nel 1979 è stata classificata dall’Unesco “patrimonio dell'umanità”.
Del pari il logo, rappresentato dalla bambolina in simbiosi con la O, è la raffigurazione della dea cartaginese “Tanit”, protettrice, tra l’altro, di ogni forma di cultura in ogni qual si voglia azione quotidiana della vita. Ovviamente anche per i Cartaginesi la religione ebbe tutta l'importanza che da sempre i popoli orientali attribuiscono alla spiritualità e negli spostamenti logistici delle loro imprese commerciali veniva sempre finanziata l’edificazione di un tempio; due furono sostanzialmente le loro principali divinità: la prima era una divinità maschile, era il Dio supremo, “Ba'al”, personificazione del Sole benefico; la seconda era una divinità femminile con funzioni materne e di fecondità, per l’appunto “Tanit”, il nome che i Cartaginesi attribuirono alla Luna, che rappresentava quel fondamento di eternità legato alla stessa natura celeste dell'astro e che illuminava i sogni e le fantasie di poeti e scrittori. Ci piace immaginare i nostri autori pervasi proprio dalla magica luce lunare per trarre ispirazione e dare dinamico spessore alle loro parole.
La raffigurazione di “Tanit” - il cui culto si diffuse largamente nel Mediterraneo occidentale, in Sardegna, in Sicilia, a Malta, a Pantelleria ed anche a Roma, dove fu chiamata Dea “Celestis” - può essere intesa secondo due direttive, quella antropomorfa e quella simbolica: la prima è formata dalle statuette che la rappresentano come una donna nuda che si stringe i seni, chiara indicazione di fertilità, talvolta assisa su un trono e, in epoca romana, cavalcante un leone; la seconda è costituita da un simbolo, rappresentante vagamente una figura umana, in cui sono combinati un triangolo equilatero, una linea orizzontale ed un disco, ed è proprio questo il logo adottato dalla “Carthago edizioni”.
L’interpretazione simbolica è abbastanza evidente e, senza avere la presunzione di offrire una lettura univoca, ci piace ricordare che il cerchio, la testa della Dea, indica il principio, l’assoluto, l’infinito, l’idea prima ancora non manifesta della creazione; è noto che il cerchio, nel suo significato, rappresenta il Sole, il potere maschile, ma, simboleggiando anche l'anima e l'acqua, è pure il principio femminile materno, la perfezione della totalità che esprime pienezza e armonia. La linea orizzontale, le braccia della Dea, suggerisce la legge immutabile che governa ogni forma di manifestazione nel suo principio femminile, l'estensione del pensiero creatore, l'emissione positiva di energia, la dimensione umana e terrena, l’infinita corsa di un punto di energia. Il triangolo, il corpo della Dea, ed il numero tre ad esso collegato simboleggia l'armonia e la proporzione ed esprime il costante equilibrio dinamico che collega le tre componenti fondamentali dell'essere umano, i tre regni fondamentali del Cosmo, i tre principi fondamentali dell'Alchimia, le prime tre emanazioni della Qabbalah, e molto altro ancora: nell'antico Egitto era associato alla triade di fede spirituale, di amore e di intelligenza superiore; mentre i Greci videro nel “delta” il simbolo di una porta che consente di uscire o entrare in ben precisi stati esistenziali, dominando pensiero ed emozioni attraverso la saggezza. Continuare in questo contesto con tali letture simboliche appare però del tutto superfluo, il "segnodi Tanit" non rappresentava solo un'espressione artistico-religiosa, ma, attraverso il combinato senso dei tre simboli, era una visibile invocazione agli dei per assicurarsi benessere, concordia ed armonia, era immagine dell’ascesa dal molteplice all’Uno, e, a ben riflettere, sono proprio gli stessi valori che trasmettono i libri degni di tale nome.
Essendosi reso necessario, in corso d’opera, dare ulteriore impulso a tale attività, nel 2015, la Casa editrice “Carthago” assume la veste di S.r.l.s. che a tutt’oggi riveste e che conserverà sino a quando mutate esigenze imprenditoriali non suggeriranno diversamente.
Oggi, visto l’impulso dato all’attività dalla professionalità del suo Presidente, il Dr. Gaspare Edgardo Liggeri, dal costruttivo entusiasmo profuso dalla Responsabile Editoriale, Margherita Guglielmino, e dal diuturno lavoro dell’Amministratore Unico, Giuseppe Pennisi, la “Carthago edizioni” vanta un centinaio di pubblicazioni e l’apertura di diverse collane editoriali – ci piace ricordare specificatamente la collana di studi esoterici e tradizionali “Emet” coordinata dallo stesso Presidente della Casa Editrice, la collana di studi biblico teologici “Biblio-teche” coordinata da Don Carmelo Raspa, la collana “Il Melograno Giallorosa” coordinata dal Prof. Enzo Randazzo – oltre alla partecipazione ai massimi saloni espositivi in ambito editoriale sia nazionali che internazionali.
Senza avere la presunzione di giungere alla perentorietà di Edmond Jabès: “Io sono nel libro. Il libro è il mio universo, il mio paese, il mio tetto, il mio enigma. Il libro è il mio respiro, il mio riposo ...”, ma forse ha proprio ragione, sono fermamente convinto che i libri siano la rappresentazione della stessa vita. Sono fermamente convinto che i libri manifestano relazioni e passioni, che indicano idee ed amore, che viaggiano tra sogno e realtà, perché “l’esistenza– come scrisse Vladimir Nabokov – è una serie di note a piè di pagina in un ampio, oscuro capolavoro incompiuto”. Sono fermamente convinto che la vita in fondo è solo un libro, un libro che offre una diversa sorpresa ad ogni pagina, nella certezza che – come sottolinea Pietro Citati – “se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi”.
La “Carthago edizioni”, avendo fatto proprio il detto popolare “Nulla è facile, ma niente è impossibile”, ha da sempre creduto nel lavoro che svolge con quella serena fiducia che, allontanandola dal freddo e tornacontistico mondo degli affari, dà un ben diverso senso alle sue scelte editoriali e, supportata dall’entusiasmo dei suoi Autori, considera prioritari i gusti e le esigenze dei suoi Lettori. Leggere è come nutrirsi, è gustare, sempre e comunque, dell’ottimo cibo destinato alla mente ed allo spirito, e così, al pari di una pietanza, alcuni libri vengono divorati, altri solo assaggiati, altri ancora assaporati lentamente e magari digeriti con difficoltà … capita. Un editore può solo ripetere le parole di Arthur Schopenhauer: “La vita ed i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”, e così i vari testi che si trovano nelle migliori librerie, distribuiti a livello nazionale da “Libro Co Italia”, sono tutti comunque richiedibili direttamente alla “Carthago edizioni”.
IL PRESIDENTE
Dr. Gaspare Edgardo Liggeri