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Covid, Youtube cancella un milione di video ritenuti disinformativi. L’annuncio è arrivato direttamente dalla piattaform...
27/08/2021

Covid, Youtube cancella un milione di video ritenuti disinformativi. L’annuncio è arrivato direttamente dalla piattaforma. La società, che fa parte della galassia che orbita attorno al colosso di Google, ha reso noti i dati relativi al contrasto alle fake news in ambito sanitario. Nel periodo più delicato della storia recente del mondo. Si tratta di un’operazione senza precedenti su Youtube. Che dà una risposta, così, agli appelli giunti da parte delle autorità, in primo luogo dalla Casa Bianca.

In poco più di anno e mezzo, Youtube ha cancellato dalla sua piattaforma un milione di video. Caricati da decine di migliaia di utenti in tutto il mondo. Tutti accomunati dal fatto di contenere e promuovere informazioni ritenute fuorvianti e pericolose sulla pandemia. Dalle notizie fasulle sul virus fino alle cure false che circolavano in maniera virale e che finivano per spacciare comportamenti inutili o addirittura pericolosi come salvifici a fronte di un eventuale contagio. Una battaglia lunga che ha portato, dunque, a una “cancellazione” mai vista prima. Ultimo atto di una lunga contrapposizione tra la piattaforma e i suoi publishers, fatta di “avvisi”, “shadowbanning” e de-monetizzazione di canali e filmati. Adesso giunta alla conclusione drastica.

Youtube in una nota ha tenuto a sottolineare gli sforzi sul Covid. “Le nostre politiche sono incentrate sulla rimozione di video che possono causare danni reali diretti al mondo reale. Dal febbraio del 2020 abbiamo rimosso più di un milione di video legati a informazioni pericolose sul virus, come cure false. Nel mezzo della pandemia tutti dovrebbero essere armati con le migliori informazioni disponibili per mantenere al sicuro se stessi e le proprie famiglie”. Questo nello youtube “indicizzato”, quello più facilmente accessibile. Ma che succede nelle zone d’ombra della piattaforma?

La risposta da parte dei vertici Youtube. “Rimuoviamo quasi 10 milioni di video a trimestre, la maggior parte dei quali non raggiunge nemmeno dieci visualizzazioni. Se si guarda solo a ciò che stiamo rimuovendo, si perdono le montagne di contenuti che la gente sta effettivamente vedendo”. E ancora. “In tutto, tra lo 0,16% e lo 0,18% delle visualizzazioni sono di contenuti che violano le nostre regole”. Ma adesso “quando la gente cerca notizie o informazioni, ottiene risultati ottimizzati per la qualità, non per il sensazionalismo”.

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Covid, Youtube cancella un milione di video ritenuti disinformativi. L’annuncio è arrivato direttamente dalla piattaforma.

Agcom avverte Dazn. “Prosegue il monitoraggio, pronti a intervenire”. L’autorità garante per le comunicazioni si è riuni...
27/08/2021

Agcom avverte Dazn. “Prosegue il monitoraggio, pronti a intervenire”. L’autorità garante per le comunicazioni si è riunita nella giornata di mercoledì. All’ordine del giorno la querelle relativa ai disservizi e alle polemiche che, inevitabilmente, ne sono seguite. Per l’Agcom la situazione Dazn è sotto controllo. E si è impegnata a monitorare la situazione a tutela dei consumatori.

Così il consiglio Agcom ha licenziato una nota in cui ha riferito che resta in piedi l’indirizzo del 24 giugno scorso. Quando aveva richiamato gli operatori “alla necessità di evitare, in occasione della trasmissione delle partite di calcio, un sovraccarico della rete, tale da bloccare o comunque da rallentare il traffico dei dati da parte della generalità degli utenti, anche compromettendo lo svolgimento di servizi essenziali”. A seguito di quell’atto di indirizzo, come ha riferito Agcom. “Dazn ha realizzato una serie di infrastrutture che ad oggi hanno contribuito ad evitare la congestione della rete. Con ciò, peraltro, la piattaforma ha accettato l’indirizzo e la vigilanza dell’Autorità. L’Autorità prosegue l’azione di costante monitoraggio dell’intera vicenda, che può rappresentare un importante volano per la digitalizzazione dell’intero Paese”.

L’autorità ha inoltre riferito di aver incontrato e ascoltato gli esperti per avere chiaro il quadro della situazione. “Ad oggi si sono svolti due incontri tecnici con Dazn e tutti gli operatori a cui ne seguirà un altro il 30, dopo la seconda giornata di campionato. Restano aperti, e saranno oggetto di una costante attenzione dell’Autorità, i temi della qualità del servizio of ferto agli abbonati, dell’incremento dell’informazione e della tutela dei singoli consumatori, e della pari opportunità di tutti gli operatori di poter distribuire lo streaming delle partite alle medesime condizioni di qualità e velocità”. Agcom si è riservata “di intervenire con appositi provvedimenti, anche di urgenza, ove ve ne fosse la necessità”.

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Agcom avverte Dazn. “Prosegue il monitoraggio, pronti a intervenire”. L’autorità garante per le comunicazioni si è riunita nella giornata di mercoledì

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26/08/2021

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Dal web all’edicola, Tpi, The Post Internazionale, hub cliccatissimo di notizie e opinioni sul web, diventa un settimana...
26/08/2021

Dal web all’edicola, Tpi, The Post Internazionale, hub cliccatissimo di notizie e opinioni sul web, diventa un settimanale di carta. La notizia è arrivata direttamente dal sito della rivista. A spiegare le ragioni, un lungo e interessante editoriale del direttore Giulio Gambino. Che deve far riflettere molto. L’informazione in rete è importante, presidiare lo spazio virtuale del web è decisivo per il futuro delle aziende editoriali. Piccole o grandi che siano. Ma è la carta il vero “ritorno al futuro” per il giornalismo e l’editoria. In Italia e non sono.

Tpi, una lezione di coraggio

“Direte voi. Ma chi ve lo fa fare alle soglie del 2022 di uscire con una rivista in un mondo digitale?”. Si chiede Gambino, retoricamente. Una domanda che pare contenere, in sé, una risposta. Perché perdere tempo con la stampa, la distribuzione, le edicole se poi la modernità viaggia tutta in rete? Semplicemente perché , come dimostra il direttore di Tpi, questa asserzione che si è fatta già (odioso) luogo comune, è falsa. Gambino scrive. “Potrebbe sembrare un’iniziativa contro i tempi. Ma non lo è.Nel caos di questa epoca avvertiamo la necessità di alcuni punti di riferimento in grado di fare chiarezza e fornire a ciascuno gli strumenti per farsi un’idea. La propria”.

Così digitale e carta possono coesistere

Come far coesistere digitale e carta? La soluzione, per la redazione di The Post Internazionale e il suo direttore è semplice. “Dal lunedì al venerdì, nella inevitabile velocità dei tempi che corrono, serviamo il pubblico sul nostro sito che rimarrà gratuito con notizie, inchieste, interviste, commenti e arricchito da nuovi podcast e video grafiche. Nel fine settimana saremo in edicola, ogni venerdì, per invitarvi a fermare il tempo e tornare a leggere con lentezza contenuti inediti d’approfondimento, d’inchiesta, di scenario. Fuori dagli schemi”. È la semplice osservazione della realtà, in fondo, a mostrare quello che altrimenti sarebbe l’uovo di Colombo. Nel tran-tran quotidiano ci si può anche “accontentare” di leggere fugacemente un titolo, di cliccare su un post, di commentarlo. Quando si ha un po’ di tempo a disposizione per dedicarsi davvero all’approfondimento, allora il web non basta più. Ecco, il “ritorno al futuro”. Se ne sono accorti persino i nativi digitali. Ogni tanto disconnettersi fa bene, specialmente quando si ha bisogno di pensare e ritemprare lo spirito.

Un prodotto di qualità

Il coraggioso viaggio di Tpi dal web all’edicola è, dunque, intrapreso. Gambino ha promesso ai lettori un prodotto di qualità. Tra le firme ci saranno Alexander Stille, Valerio Magrelli, Marco Revelli, Claudio Sabelli Fioretti, Pietrangelo Buttafuoco. “Ma anche Luca Telese, Riccardo Bocca, Selvaggia Lucarelli, Stefano Mentana, Giulio Cavalli, Emanuele Manolo Fucecchi, Alessandro Di Battista, Roberto Corradi”. E quindi “E poi, tra gli altri collaboratori, Insaf Dimassi, Marco Antonellis, Elisa Serafini, Francesca Pizzolante”.

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Dal web all’edicola, Tpi, The Post Internazionale, hub cliccatissimo di notizie e opinioni sul web, diventa un settimanale di carta

Giornaliste e società civile in campo a Venezia, indetto un flash mob di solidarietà per le donne afghane. L’iniziativa ...
26/08/2021

Giornaliste e società civile in campo a Venezia, indetto un flash mob di solidarietà per le donne afghane. L’iniziativa è in programma per le ore 12 di oggi. L’incontro si terrà in campo San Geremia, nel capoluogo lagunare. E si iscrive nell’ambito delle manifestazioni indette da RadioBullets e Noveonlus “Salviamo le donne afghane”.

Sarà una giornata di impegno civile e di solidarietà. Al flash mob prenderà parte anche il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana Beppe Giulietti. Insieme a lui saranno la giornalista Barbara Schiavulli, il ristoratore veneziano Hamed Hamadi e l’attrice Ottavia Piccolo. La manifestazione è stata organizzata da Venezia Manifesta e dalla sua rete, Sindacato giornalisti Veneto e Associazione stampa veneziana con l’adesione di Articolo 21 Veneto, Unaga, Coordinamento Donne Spi Metropolitano, Il granello di senape.

Il flash mob si iscrive nell’ambito della mobilitazione dei giornalisti italiani a favore del popolo afghano. E, soprattutto, delle donne e di tutti coloro che nel corso di vent’anni hanno collaborato con le forze delle missioni internazionali occidentali. Solo qualche giorno fa, la Fnsi aveva fatto appello al governo Draghi. Perché si assumesse la responsabilità di istituire corridoi umanitari per accogliere in Italia i soggetti a rischio, su tutti i giornalisti afghani. Il cambio di regime a Kabul ha drammaticamente fatto mutare gli scenari. La situazione è seria. E i giornalisti in Veneto scendono in piazza col flash mob a Venezia.

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Giornaliste e società civile in campo a Venezia, indetto un flash mob di solidarietà per le donne afghane. L’iniziativa è in programma per le ore 12 di oggi

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25/08/2021

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Dazn non ci sta, la vicenda relativa alle partite e ai disagi nelle dirette hanno praticamente monopolizzato il dibattit...
25/08/2021

Dazn non ci sta, la vicenda relativa alle partite e ai disagi nelle dirette hanno praticamente monopolizzato il dibattito sportivo in Italia. E la piattaforma ora reagisce alle accuse. E fa chiarezza, dal suo punto di vista, sugli eventi. Per Dazn la questione è semplice e riguarda l’impatto con le nuove tecnologie su una platea ben più vasta rispetto a quella “tradizionalmente” (almeno in Italia) che fruisce dello streaming sul web.

La versione di Dazn

In una nota, Dazn che spiegato. “Come in ogni fase di cambiamento, e come già successo anche in passato, l’introduzione di nuove tecnologie di tale portata richiede un momento fisiologico di assestamento. Fase necessaria per permettere di portare ulteriori miglioramenti esprimendo in modo compiuto le incredibili potenzialità dello streaming a vantaggio del calcio, dello sport e di tutto il Paese e l’impegno di Dazn in questo processo è assoluto e incondizionato”. Ma non è tutto, perché Dazn scrive. “Continuiamo a lavorare, proseguendo nel costante dialogo e collaborazione con l’Autorità e i partner. Fondamentali in questo progetto di cambiamento senza precedenti. Così come nello sviluppo e nel potenziamento di Dazn Edge, la cache proprietaria per la gestione del traffico e nell’ulteriore ottimizzazione dei processi con le Cdn globali”.

“Ci scusiamo per i disagi ma lavoriamo su tecnologie”

Il “guaio” è stato che i problemi si sono verificati nel collegamento con Inter-Genoa. Una partita sotto i riflettori dei milioni di tifosi interisti che si volevano godere la prima partita della loro squadra con, ancora, lo scudetto cucito sulla maglia. Dazn, come riferisce Agi, ha sottolineato. “In questi mesi sono state implementate nuove tecnologie e portati avanti importanti cambiamenti. A fronte dei quali, già alla fine della prima giornata, sono stati raggiunti ottimi risultati. Quali l’incremento dell’audience cumulata rispetto agli anni precedenti”.

“Problema risolto velocemente”

E quindi sul caso specifico Dazn si è scusata per i disagi. “Parametri migliori relativi all’utente finale e maggiore copertura territoriale. In questo contesto si inserisce quanto accaduto nel corso della partita tra Inter e Genoa. Quando si è registrato un picco di traffico, risolto nel giro di pochi minuti. E che ha avuto un impatto limitato su un gruppo di utenti che hanno poi potuto assistere alle altre partite, dal momento che il problema è stato risolto velocemente”. Infine la conclusione. “Di questo siamo ovviamente dispiaciuti, consapevoli dell’alto valore del campionato di calcio di Serie A Tim, delle squadre impegnate e della grande passione di tutti i tifosi”.

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Dazn non ci sta, la vicenda relativa alle partite e ai disagi nelle dirette hanno praticamente monopolizzato il dibattito sportivo in Italia.

La guerra del calcio non accenna a placarsi, Dazn nell’occhio del ciclone per alcuni disservizi nella trasmissione delle...
25/08/2021

La guerra del calcio non accenna a placarsi, Dazn nell’occhio del ciclone per alcuni disservizi nella trasmissione delle partite. La Lega di Serie A chiede garanzie e la piattaforma di streaming si scusa e promette miglioramenti. “Ci stiamo assestando”.

La prima giornata del campionato di Serie A è già in archivio. Ma più che i risultati del campo è stata la qualità della trasmissione delle partite a monopolizzare la discussione. Gli internauti hanno criticato il servizio di Dazn. Al punto che la Lega di Serie A si è sentita costretta a scrivere una lettera all’emittente streaming che si è assicurata i diritti tv del calcio italiano. Chiedendo conto e ragione dei disservizi. Che Dazn, però, ha minimizzato. Parlando, come riporta Repubblica, di uno “spike” su uno dei Cdn a servizio della piattaforma. Un problema, secondo i tecnici Dazn, tutto sommato di facile e svelta risoluzione. E infatti una soluzione rapidissima è stata promessa agli abbonati alcuni dei quali, sul piede di guerra, hanno inondato il web di proteste. Per Repubblica, la seconda giornata di campionato potrebbe già essere decisiva.

Proteste che hanno raggiunto le associazioni dei consumatori. Che, come Federconsumatori e Codacons, sono sul piede di guerra. Pronte a muoversi nel caso di ulteriori disservizi. Ma la vicenda non si giocherà certo sugli esposti delle sigle per la tutela dei consumatori. Bensì all’Agcom. L’autorità, infatti, ha sotto controllo da tempo le potenzialità e l’effettivo servizio reso da Dazn. E torniamo, qui, all’inizio dell’estate e allo scoppio della guerra del calcio. Quando la Lega di Serie A ha accettato l’offerta di Dazn spiazzando, completamente, Sky.

L’alleanza con Tim da parte di Dazn è finita davanti alle autorità indipendenti. E Dazn si è impegnata a investire nel digitale terrestre per raggiungere il numero più alto possibile degli utenti. Se rispetterà l’impegno o meno, questo è il busillis. Mentre sul web gli interessi in gioco, ultramilionari, arroventano l’inizio di un campionato. In cui si parla pochissimo di pallone.

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La guerra del calcio non accenna a placarsi, Dazn nell’occhio del ciclone per alcuni disservizi nella trasmissione delle partite.

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24/08/2021

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L’Antitrust Usa ci riprova a ridimensionare Facebook. Aperto un nuovo procedimento contro la società. Le accuse sono di ...
24/08/2021

L’Antitrust Usa ci riprova a ridimensionare Facebook. Aperto un nuovo procedimento contro la società. Le accuse sono di monopolio. Ma anche stavolta da Menlo Park è pronta una feroce controffensiva. Mark Zuckenberg non sembra avere la minima intenzione di voler rinunciare a tutte le sue aziende. E si opporrà, con tutte le sue forze, ai tentativi di “smembramento” del gruppo e di separare Fb dalle controllate Instagram e WhatsApp.

Come riferisce l’Ansa, nel mirino dell’autorità ci sono le pratiche commerciali del gruppo. E l’obiettivo (politico) di mettere un tetto allo strapotere delle aziende cosiddette Over the Top. Tentare di forzare le concentrazioni che hanno prodotto delle storture ormai innegabili sul mercato. Digitale in primo luogo ma non solo: come nel caso dell’editoria. Giornali e libri vivono una crisi come mai prima d’ora. E non (solo) a causa di modelli sbagliati di sviluppo. Bensì perché il web, la grande e vasta prateria digitale, è letteralmente “dominata” da pochissime aziende che trattengono per sé la stragrande maggioranza dei guadagni e scrivono e impongono da loro le regole che meglio preferiscono.

Facebook non vuole mollare e vuole vincere la sua battaglia all’Antitrust. La Cnn ha riportato un comunicato aziendale in cui da Menlo Park promettono battaglia contro il nuovo procedimento. “Non ci sono motivi validi per dire che Facebook è monopolista. La nostra acquisizione di Instagram eWhatsApp è stata valutata minuziosamente già anni fa. Le nostre piattaforme rispettano tutte le leggi”. E dunque. “Si tratta del tentativo di riscrivere le regole, finendo col dire agli imprenditori che nessuna vendita è definitiva”. Dunque Facebook ha promesso all’Antitrust che “continueremo a difendere vigorosamente la nostra compagnia”.





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L’Antitrust Usa ci riprova a ridimensionare Facebook. Aperto un nuovo procedimento contro la società. Le accuse sono di monopolio.

Incombono le elezioni amministrative e l’Agcom ha diramato i regolamenti per la par condicio riguardanti tv e radio loca...
24/08/2021

Incombono le elezioni amministrative e l’Agcom ha diramato i regolamenti per la par condicio riguardanti tv e radio locali.

Con la delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 265/21/CONS in corso di pubblicazione sulla G.U., sono state pubblicate le Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli comunali nonché dei Consigli circoscrizionali fissate per i giorni 3 e 4 ottobre, con eventuale turno di ballottaggio fissato per i giorni 17 e 18 ottobre 2021.

La delibera in commento entra in vigore il giorno successivo a quello di apertura della campagna elettorale.

EMITTENTI RADIOTELEVISIVE LOCALI

In relazione ai programmi di comunicazione politica[1], trasmessi dalle emittenti radio e tv locali, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha stabilito che deve essere consentita una effettiva parità di condizioni tra i vari soggetti politici, anche con riferimento alle fasce orarie e al tempo di trasmissione. In rapporto al numero dei partecipanti e agli spazi disponibili, il principio delle pari opportunità tra gli aventi diritto può essere realizzato, oltre che nell’ambito della medesima trasmissione, anche nell’ambito di un ciclo di trasmissioni purché ciascuna di queste abbia analoghe opportunità di ascolto.

La parità di condizioni deve essere garantita nei due distinti periodi in cui si articola la campagna elettorale tra i seguenti soggetti politici:

a) nel periodo intercorrente tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la data di presentazione delle candidature, alle forze politiche che costituiscano da almeno un anno un autonomo gruppo o una componente del gruppo misto dei Consigli comunali da rinnovare, il tempo disponibile è ripartito in proporzione alla consistenza dei rispettivi gruppi nei consigli comunali o delle singole componenti del gruppo misto;

b) nel periodo intercorrente tra la data di presentazione delle candidature e quella di chiusura della campagna elettorale, l’accesso è garantito:

– ai candidati alla carica di Sindaco;

– alle liste o coalizioni di liste di candidati per l’elezione dei Consigli comunali.

In ogni caso, il tempo disponibile è ripartito in parti uguali tra i soggetti di cui alla lettera a) e b).

Nell’ipotesi in cui una delle due parti non partecipi alla trasmissione, non viene pregiudicato l’intervento nelle trasmissioni degli altri soggetti, cui chiaramente non viene attribuito un diritto di presenza maggiore. Nel corso della trasmissione radio e tv deve essere fatta esplicita menzione delle predette assenze.

Le trasmissioni di comunicazione politica devono essere collocate in contenitori con cicli a cadenza quindicinale all’interno delle seguenti fasce orarie:

emittenti televisive: dalle ore 07:00 alle ore 24:00;

emittenti radiofoniche: dalle ore 07:00 alle ore 01:00 del giorno successivo.

I calendari delle predette trasmissioni devono essere comunicati – anche a mezzo telefax – almeno 7 giorni prima della loro messa in onda al competente Co.Re.Com. che ne informa l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; la stessa comunicazione deve essere trasmessa, tempestivamente, per le eventuali variazioni dei predetti programmi. Laddove sia possibile, le trasmissioni di comunicazione politica devono essere diffuse con modalità che ne consentano la fruizione anche ai non udenti. Nelle trasmissioni è consentita la partecipazione di giornalisti che rivolgano domande ai soggetti politici partecipanti, nel rispetto dell’imparzialità e della pari opportunità.

Le trasmissioni radio e tv sono sospese a partire dalla mezzanotte del penultimo giorno precedente le votazioni.

Messaggi politici autogestiti a titolo gratuito

Nel periodo intercorrente tra la data di presentazione delle candidature e la data di chiusura della campagna elettorale, le emittenti televisive locali possono trasmettere messaggi politici autogestiti a titolo gratuito per la presentazione non in contraddittorio di liste e programmi.

Per la trasmissione di tali messaggi politici, le emittenti radiofoniche e televisive locali devono osservare le seguenti modalità:

1) i messaggi sono trasmessi a parità di condizioni tra i soggetti politici, anche con riferimento alle fasce orarie;

2) i messaggi sono organizzati in modo autogestito e devono avere una durata sufficiente alla motivata esposizione di un programma o di una opinione politica, comunque compresa, a scelta del richiedente, fra uno e tre minuti per le emittenti televisive e fra trenta e novanta secondi per le emittenti radiofoniche;

3) i messaggi non possono interrompere altri programmi, né essere interrotti, hanno un’autonoma collocazione nella programmazione e sono trasmessi in appositi contenitori, fino a un massimo di quattro contenitori per ogni giornata di programmazione. I contenitori, ciascuno comprensivo di almeno tre messaggi, sono collocati uno per ciascuna delle seguenti fasce orarie, progressivamente a partire dalla prima: prima fascia 18:00 – 19:59; seconda fascia 12:00 – 14:59; terza fascia 21:00 – 23:59; quarta fascia 7:00 – 8:59;

4) i messaggi non sono computati nel calcolo dei limiti di affollamento pubblicitario previsti dalla legge;

5) nessun soggetto politico può diffondere più di due messaggi in ciascuna giornata di programmazione sulla stessa emittente;

6) ogni messaggio per tutta la sua durata reca la dicitura “messaggio elettorale gratuito” con l’indicazione del soggetto politico committente. Per le emittenti radiofoniche, il messaggio deve invece essere preceduto e seguito da un annuncio in audio del medesimo tipo.

Entro il prossimo 24 agosto, le emittenti radiofoniche e televisive locali che intendono trasmettere messaggi politici autogestiti a titolo gratuito, devono, inoltre:

a) rendere noto il loro intendimento mediante la divulgazione di un comunicato da trasmettere almeno una volta nella fascia oraria di maggiore ascolto. Nel comunicato l’emittente informa che presso la sua sede, di cui viene indicato l’indirizzo, il numero telefonico e la persona da contattare, è depositato un documento, che può essere reso disponibile anche sul sito web dell’emittente, e che deve contenere:

– il numero massimo dei contenitori predisposti;

– la collocazione nel palinsesto;

– gli standard tecnici richiesti;

– il termine di consegna per la trasmissione del materiale autoprodotto.

A tal fine, può essere utilizzato anche il modello MAG/1/EC disponibile anche sul sito dell’AgCom.

Il documento deve essere trasmesso, a mezzo posta elettronica certificata, al competente Co.Re.Com. Inoltre, con almeno 5 giorni di anticipo, dovranno essere comunicati allo stesso modo anche eventuali variazioni apportate al documento stesso con riguardo al numero dei contenitori ed alla loro collocazione nel palinsesto (modello MAG/2/EC).

Sempre entro il prossimo 24 agosto, i soggetti politici interessati a trasmettere messaggi autogestiti via radio e tv comunicano alle emittenti e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, anche a mezzo fax, le proprie richieste, indicando il responsabile elettorale e i relativi recapiti, la durata dei messaggi, nonché dichiarando di presentare candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno il quarto degli elettori chiamati alle consultazioni. A tale fine, può anche essere utilizzato il modello MAG/3/EC.

Messaggi politici autogestiti a pagamento

Le emittenti radio e tv locali possono trasmettere messaggi politici autogestiti a pagamento[2], assicurando condizioni economiche uniformi a tutti i soggetti politici.

Le emittenti radiofoniche e televisive locali devono dare notizia del loro intendimento mediante un avviso (v. Allegato 1 come esempio) da trasmettere, almeno una volta al giorno, nella fascia oraria di maggiore ascolto, per tre giorni consecutivi. Nell’avviso si informa che presso la propria sede, della quale viene indicato l’indirizzo, il numero telefonico e di fax, è depositato un documento (v. Allegato 2 come esempio), consultabile su richiesta da chiunque ne abbia interesse, concernente:

– le condizioni temporali di prenotazione degli spazi con l’indicazione del termine ultimo entro il quale gli spazi medesimi possono essere prenotati;

– le modalità di prenotazione degli spazi;

– le tariffe per l’accesso a tali spazi quali autonomamente determinate da ogni singola emittente radiofonica e televisiva locale;

– ogni eventuale ulteriore circostanza od elemento tecnico rilevante per la fruizione degli spazi.

La prima messa in onda del suddetto avviso costituisce condizione essenziale per la diffusione dei messaggi politici autogestiti a pagamento in periodo elettorale. Ciascuna emittente radiofonica e televisiva locale deve tenere conto delle prenotazioni degli spazi da parte dei soggetti politici in base alla loro progressione temporale. Inoltre, ai richiedenti gli spazi devono essere riconosciute le condizioni di miglior favore praticate ad uno di essi per gli spazi acquistati.

Ciascuna emittente è tenuta a praticare una tariffa massima non superiore al 70% del listino di pubblicità tabellare. I soggetti politici interessati possono richiedere di verificare in modo documentale i listini tabellari in relazione ai quali sono state determinate le condizioni praticate per l’accesso agli spazi per i messaggi.

Nel caso di diffusione di spazi per i messaggi differenziati per diverse aree territoriali dovranno essere indicate anche le tariffe praticate per ogni area territoriale.

Per le emittenti televisive, i messaggi devono recare in sovrimpressione per tutta la loro durata la dicitura “Messaggio elettorale a pagamento“, con l’indicazione del soggetto politico committente.

Le emittenti radio e tv locali non possono stipulare contratti per la cessione di spazi relativi ai messaggi politici autogestiti a pagamento in periodo elettorale in favore di singoli candidati per importi superiori al 75% di quelli previsti dalla normativa in materia di spese elettorali ammesse per ciascun candidato.

Le emittenti radio e tv sono tenute a conservare le registrazioni della totalità dei programmi trasmessi nel periodo della campagna elettorale per i tre mesi successivi alla conclusione della stessa e, comunque, a conservare, sino alla conclusione dell’eventuale procedimento, le registrazioni dei programmi in relazione ai quali sia stata notificata contestazione di violazione di disposizioni della legge 22 febbraio 2000, n. 28, del codice di autoregolamentazione di cui al decreto del Ministro delle comunicazioni 8 aprile 2004, nonché di quelle emanate dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e del presente provvedimento.

Le emittenti radio e tv locali che effettuano trasmissioni in contemporanea con una copertura complessiva coincidente con quella legislativamente prevista per un’emittente nazionale sono disciplinate dalle norme previste per le emittenti locali esclusivamente per le ore di trasmissione non in contemporanea.

In relazione ai programmi di informazione, essi sono disciplinati dal Decreto del Ministero delle Comunicazioni 8 aprile 2004. In particolare, le emittenti radiotelevisive locali devono garantire il pluralismo e la parità di trattamento, l’obiettività, la correttezza, la completezza, la lealtà, l’imparzialità, l’equità e la pluralità dei punti di vista; a tal fine, quando vengono trattate questioni relative alla consultazione elettorale, deve essere assicurato l’equilibrio tra i soggetti politici secondo quanto previsto dal codice di autoregolamentazione.

Resta il divieto di fornire, anche in forma indiretta, indicazioni o preferenze di voto in qualunque trasmissione radio e tv diversa da quelle di comunicazione politica e dai messaggi politici autogestiti.

CIRCUITI DI EMITTENTI RADIOTELEVISIVE LOCALI

Ai fini della presente normativa, le trasmissioni in contemporanea da parte di emittenti locali che operano in circuiti nazionali comunque denominati sono considerate come trasmissioni in ambito nazionale; il consorzio costituito per la gestione del circuito o, in difetto, le singole emittenti che fanno parte del circuito, sono tenuti al rispetto delle disposizioni previste per le emittenti nazionali.

Rimangono ferme per ogni emittente del circuito, per il tempo di trasmissione autonoma, le disposizioni previste per le emittenti locali.

Ogni emittente risponde direttamente delle violazioni realizzatesi nell’ambito delle trasmissioni in contemporanea.

SONDAGGI POLITICI ED ELETTORALI

I sondaggi politici ed elettorali possono essere diffusi soltanto se contestualmente resi disponibili dal committente nella loro integralità e corredati della “nota informativa” sull’apposito sito web istituito e tenuto a cura del Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (www.sondaggipoliticoelettorali.it).

La “nota informativa” costituisce parte integrante del sondaggio, deve essere sempre evidenziata con apposito riquadro e deve contenere le seguenti indicazioni (di cui è responsabile il soggetto che realizza il sondaggio):

a) il soggetto che ha realizzato il sondaggio;

b) il nome del committente e dell’acquirente;

c) l’estensione territoriale del sondaggio (specificare unicamente se nazionale, regionale, provinciale o comunale);

d) la consistenza numerica del campione di rispondenti, il numero o la percentuale dei non rispondenti e delle sostituzioni effettuate;

e) la data o periodo in cui è stato condotto il sondaggio;

f) l’indirizzo o il sito informatico dove è disponibile il documento completo riguardante il sondaggio.

La nota informativa deve essere pubblicata nei mezzi di comunicazione di massa, unitamente al sondaggio in forma descrittiva o sintetica, in formato elettronico, testuale, verbale e/o grafico. Nei lanci di agenzia, in luogo della nota informativa, sono indicati, nel corpo del testo, solo il soggetto realizzatore e l’oggetto del sondaggio, fermo restando l’obbligo del mezzo di comunicazione di massa che riprende la notizia di pubblicare la nota informativa. Nel caso in cui il mezzo di comunicazione di massa riporti la notizia o riprenda i risultati di un sondaggio precedentemente diffuso, non è tenuto a pubblicare la nota così come sopra disciplinata, ma deve fornire elementi utili ad individuare il sondaggio a cui fa riferimento.

Qualunque sia la forma scelta, la pubblicazione dei sondaggi deve rispettare la normativa sulla tutela della privacy e i dati devono essere pubblicati in modo tale che non si possano trarre riferimenti individuali atti a consentire il collegamento con singole persone fisiche o giuridiche. Durante le campagne elettorali e referendarie, nel caso in cui i mezzi di comunicazione di massa, comprese le agenzie di stampa, diffondono la notizia, da chiunque divulgata, dell’esistenza di un sondaggio, devono chiarire contestualmente o, comunque, non oltre le 48 ore dalla divulgazione della notizia, se il sondaggio sia stato o meno realizzato con le modalità previste dal regolamento in oggetto. Nel caso in cui la precisazione non sia contestuale, essa deve avere il medesimo rilievo, per fascia oraria, collocazione e caratteristiche editoriali, con cui è stata diffusa la notizia inerente il sondaggio.

Nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni e fino alla chiusura delle operazioni di voto è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati, anche parziali, di sondaggi sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati realizzati in un periodo antecedente a quello del divieto. E’ altresì vietato riportare dichiarazioni concernenti i risultati di sondaggi politici ed elettorali rilasciate da esponenti politici o da qualunque altro soggetto in qualsiasi sede, a meno che i sondaggi cui tali dichiarazioni si riferiscono non siano già stati resi pubblici, secondo le forme stabilite dal regolamento in oggetto, nel periodo precedente a quello del divieto.

DISPOSIZIONI PER L’EVENTUALE TURNO DI BALLOTTAGGIO

Le disposizioni in materia di Par Condicio sono estese anche per tutto il periodo del ballottaggio. In caso di secondo turno elettorale, nel periodo intercorrente tra la prima e la seconda votazione, gli spazi di comunicazione politica e quelli relativi ai messaggi politici autogestiti a titolo gratuito sono ripartiti con criterio paritario tra i candidati ammessi al ballottaggio.

[1] Per programma di comunicazione politica si intende ogni programma in cui assuma carattere rilevante l’esposizione di opinioni e valutazioni politiche manifestate attraverso tipologie di programmazione che, comunque, consentano un confronto dialettico tra più opinioni, anche se conseguito nel corso di più trasmissioni.

[2] Per “messaggio politico autogestito a pagamento” si intende ogni messaggio recante l’esposizione di un programma o di una opinione politica, realizzato ai sensi degli articoli 6 e 7 del codice di autoregolamentazione di cui al decreto del Ministro delle comunicazioni 8 aprile 2004.

Elenco dei Comuni che andranno al voto (fonte Ministero degli Interni)

Allegato 1 – COMUNICATO PREVENTIVO – Emittenti radiotelevisive locali – Amministrative 2021

Allegato 2 – DOCUMENTO ANALITICO – Emittenti radiotelevisive locali – Amministrative 2021



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Aut: editoriatv

Incombono le elezioni amministrative e l'Agcom ha diramato i regolamenti per la par condicio riguardanti tv e radio locali.

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