Scrivo e disegno storie da quando ho memoria. Dopodiché, la regia video mi ha completato. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Doveva essere un sabato mattina.
Erano circa nove mesi che galleggiavo nella mia personale, dolce e umida tenebra. Ricordo quel preciso istante in cui avvertii che stava per accadere qualcosa. Qualcosa di terribile. E infatti, fu proprio ciò che accadde! Così, dal nulla: si aprì uno squarcio nel buio e una luce abbagliante invase il mio piccolo spazio vitale. È la fine, pensai. E ne ebbi la certezza quando dalla fessura entrarono
una decina di tentacoli rosa che mi afferrarono, trascinandomi verso quella che doveva essere un’altra dimensione. Quando oltrepassai il varco, tutto attorno mutò. La luce era talmente invasiva che dovevo stringere gli occhi. Ma la cosa che mi terrorizzò per davvero fu la sensazione di non galleggiare più. Mi sentivo improvvisamente pesante, sporco, appiccicoso, uno schifo. Ero appena nato. Scrivo, disegno, giro e monto video.
Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Elia Solingo Cristofoli pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Ricordo quel giorno come fosse ieri. Doveva essere un sabato mattina. Erano circa nove mesi che galleggiavo nella mia personale, dolce e umida tenebra. Ricordo quel preciso istante in cui avvertii che stava per accadere qualcosa. Qualcosa di terribile. E infatti, fu proprio ciò che accadde! Così, dal nulla, si aprì uno squarcio nel buio e una luce abbagliante invase il mio piccolo spazio vitale. È la fine, pensai. E ne ebbi la certezza quando dalla fessura entrarono una decina di tentacoli rosa, che mi afferrarono dalla testa per trascinarmi verso quella che doveva essere un’altra dimensione. Quando oltrepassai il varco, tutto attorno mutò. La luce era estremamente invasiva e strizzavo gli occhi per non bruciarmeli. Ma la cosa che mi terrorizzò per davvero fu la sensazione di non galleggiare più. Mi sentivo improvvisamente pesante, sporco, appiccicoso, uno schifo.
Ero appena nato. 👶🏻
Grazie alla – o a causa della – mia singolare formazione, essendo cresciuto in un contesto con un padre fotografo, con colleghi fumettisti, copywriter, registi e creativi di ogni sorta, nel corso della mia infanzia e della mia adolescenza, volente o nolente, appresi le più svariate tecniche di comunicazione. Ho imparato a fotografare che ero appena bambino, mentre durante l'adolescenza, gli illustratori mi iniziavano alle tecniche di disegno avanzato, i designer mi imponevano la stilizzazione, e dai set assimilavo le prime nozioni video. Era un continuo stoccaggio di tecniche e teorie, delle quali, lì per lì, non sapevo che farmene. Poi però, progressivamente, mi tornò tutto utile... 😏
In vent'anni di carriera, ho provato qualsiasi settore del mondo della comunicazione, dal web alla tv, dal graphic design ai cartoni animati. Ma le abilità che ho coltivato di più sono sempre le stesse: scrittura, illustrazione e video.
Scrivo
La prima storia la scrissi alle elementari. Parlava di un cavaliere che «sfragolava» (usai proprio questo termine) zombie a destra e a manca, lasciandosi dietro una lunga scia di frattaglie. La maestra sapeva che ero un bambino con una fervida immaginazione, perciò non si preuccupò. Alle medie riempii una serie di quaderni con centinaia di supereroi, con tanto di schede complete di alias, superpoteri, punti deboli e biografie. Al liceo ero talmente incazzato col mondo, che tutte le mie parole erano concentrate nel demolirlo, a parte quelle volte che scrivevo tediose poesie per far colpo sulle ragazze (ma solo quando facevo fiasco coi disegni 🤣). A 28 anni avevo già scritto così tanta roba che non sapevo più dove buttarla. Giunse in mio soccorso la bruciatura di un hard-disk, nel quale custodivo tutto, rigorosamente senza backup 😐. Dalle ceneri del fastidio, intorno ai trent'anni, nacque il mio primo romanzo, che pubblicai nove anni più tardi. Seguirono il secondo e il terzo libro, e destino permettendo, ne arriveranno molti altri... 🙏🏻
Disegno
Per scoprire come una suora mi insegnò a disegnare durante la scuola materna, vi mando a questa deliziosa confessione: «come ho imparato a disegnare». Dopo i fatti descritti in quell'articolo, fu tutta un'ascesa. Passavo le estati delle superiori a lavorare nello studio di mio padre, il quale, giustamente, sfruttava il mio talento per piazzare alle aziende di cartotecnica montagne di illustrazioni fantasy e soft-horror per ragazzini. Imparai molto di più in pochi mesi da mio padre che in cinque anni di liceo. Più che altro perché in quello studio bazzicava la créme della créme dei fumettisti e dei designer veronesi, i quali mi scavarono l'anima a forza di «dai la cera, togli la cera», non so se mi spiego 😐. Una volta, qualcuno di cui non faccio il nome mi fece ricalcare lo stesso disegno per un mese, otto ore al giorno. Voleva che raggiungessi il segno perfetto. In quel mentre, volevo morire e lo odiavo con tutto me stesso. Col senno di poi, mi sento di doverlo ringraziare, perché grazie a quella massacrata ottenni la padronanza assoluta della mia mano, collegandola definitivamente al mio cervello 🤯.
Video
Da bambino ero solito dire che «da grande voglio fare Stiven Spilber». Ho iniziato a frequentare i set intorno ai 17 anni. A 19 anni avevo contribuito con dei cartoni animati al mio primo videoclip che andò in onda su MTV e altre reti nazionali, girato dal maestro Gianluca Magnoni, detto G. L'anno successivo, altri cartoni per un altro videoclip, sempre di Magnoni, per una celebre cantante italiana di cui non farei il nome nemmeno sotto tortura. Ma il primo video da regista lo girai a 25 anni. Avevo una troupe di venti persone, tutti amici. Lo girammo in tre giorni e lo montammo in un mese. Fu una delle esperienze più intense della mia vita. Un giorno vi racconterò degli aneddoti a riguardo... 😂
Da quel momento girai un sacco di videoclip, lavorai anche per Celentano, poi l'industria discografica precipitò nel baratro, mi spostai nella pubblicità, poi questo, quello, una cosa tira l'altra, e ora della fine sono ancora povero e non ho ancora fatto un film! 😤
Ma nei miei lavori, le skills si fondono spesso tra loro. Per esempio: il disegno e il videomaking si incontrano negli storyboard, nei video animati e nei cartoon (Adriano Celentano, Omar Pedrini, Soilwork, The Night Flight Orchestra); il disegno si evolve anche nel graphic design (al secolo grafica pubblicitaria), con la realizzazione di loghi, presentazioni e mockup di ogni genere; la scrittura è onnipresente in ogni idea, dalla stesura di sceneggiature per spot all'ideazione di campagne pubblicitarie; il disegno e la scrittura si intrecciano nei miei romanzi, dove sono solito illustrare i miei personaggi anziché perder tempo a descriverli fisicamente, permettendomi così di concentrarmi sulla loro psicologia... Insomma, ogni talento può essere sfruttato a sé, oppure "diluito" con gli altri, a seconda di ciò che occorre per il progetto in corso. L'immaginazione non ha limiti, perlomeno finora non ne ho incontrati... 🤔
PS: se siete arrivati a leggere fino a qui, siete delle brave persone.