08/11/2024
"Alcuni anni or sono, quando la gente vedeva passare per le strade un infelice, rosso come un peperone, arrampicato su di un trespolo altissimo, formato di una ruota gigantesca e di una rotina piccola piccola, mormorava in tòno di compassione profonda:
– Ah! è un velocipedista. –
Ossia, in lingua povera:
– Ah! è un imbecille. –
Ora invece, non solo nessuno dice niente, ma il più delle volte si vedono dei sorrisi e si odono delle parole di ammirazione. L’antico biciclo, ordigno pesante, incomodo, pericoloso, antiestetico, si è trasformato nell’agile ed elegante bicicletta, che, entrata negli usi e nelle consuetudini dei cittadini, come mezzo di trasporto economico e veloce, popola le vie delle città moderne, traversando la folla, scivolando fra le carrozze, sgattaiolando fra i tramvia e gli omnibus, ficcandosi nei vicoli più stretti, inerpicandosi per le salite, capitombolando per le discese, facendo di tanto in tanto risuonare il trillo argentino e lieto del suo campanello semi-elettrico...."
Yambo, "Due anni in velocipede"
https://www.edizionitrabant.it/due-anni-in-velocipede/