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ZES: Ricci, alza la mano se sei tra noiHo molto apprezzato, cari lettori, gli spunti che l'assessore regionale allo Svil...
23/12/2025

ZES: Ricci, alza la mano se sei tra noi

Ho molto apprezzato, cari lettori, gli spunti che l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Giacomo Bugaro, ha offerto sulla ZES in un'intervista al 'Corriere Adriatico' del 20 dicembre e a margine del Consiglio regionale di martedì 23 dicembre.

Riconosco al 'Mister Wolf' del presidente Acquaroli il merito di avere affrontato il tema con pragmatismo, concretezza e visione. E in modo politicamente tosto. D'altra parte non si diventa 'Mr Wolf' solo per lato B...

Penso di essere stato uno dei primi, se non il primo, ad avere acceso, in piena campagna elettorale, un faro sulla ZES, e in particolare sulle ormai note 'Zone C non predefinite', quando, in un clima incandescente da stadio, la maggioranza era in preda a un orgasmoZes permanente, e l'opposizione proponeva come un mantra, un giorno sì e l'altro pure, la canzoncina, ben poco rock, 'ZES, Zona Elettorale Speciale'.

Conosco la materia, e in particolare la delicatezza e la difficoltà di portare in meta nel breve termine, ovvero entro il 2027, l'estensione del perimetro della Zona C marchigiana verso il pesarese.

Una partita delicatissima da giocare ora esclusivamente su campo europeo se si vuole alimentare la speranza di regalare, prima del 2027, una soddisfazione agli imprenditori dei comuni marchigiani e umbri esclusi dalle Zone C, e quindi impossibilitati a beneficiare del credito di imposta rafforzato.

E da giocare su campo europeo e soprattutto nazionale (Conferenza Stato regioni) se l'Europa non concede deroghe speciali entro il 2028, limitandosi ad aumentare, in termini di popolazione, il perimetro nazionale della 'Zona C non predefinita' solo a partire dal prossimo ciclo di programmazione, quindi dal 2028, come peraltro già fatto nel 2021, demandando all'accordo tra le Regioni la suddivisione della torta in fette più o meno grandi.

Ecco, cari lettori, proprio alla luce di questo aspetto, certamente tecnico e di difficile comprensione ma cruciale ai fini del risultato, faccio fatica a comprendere la tattica dell'europarlamente Matteo Ricci.

In campagna elettorale, da candidato alle regionali del centrosinistra, è stato il primo a coniare il neologismo 'Zona Economica Speciale'; nelle ultime settimane, quando la ZES è diventata legge e (in parte) finanziata, ha continuato a ripetere come un automa che la Zona economica speciale umbro-marchigiana non deve rimanere una promessa elettorale, deve avere delle risorse certe e va estesa a tutti i comuni delle Marche, perché non è possibile escludere la metà dei comuni marchigiani.

Quel che, invece, non l'ho mai sentito manifestare a chiare lettere è il suo impegno da europarlamentare, profuso insieme al Gruppo socialista nei confronti della Commissione Europea, per 'portare a casa' in tempi rapidi le deroghe che spalanchino le porte della 'Zona C' in zona Cesarini, scusate il gioco di parole, già a partire da quest'ultimo scampolo di ciclo di programmazione, ad almeno una parte dei Comuni esclusi, che altrimenti sarebbero costretti ad aspettare il 2028.

Trovo questa 'omissione' politicamente illogica, perché fa far la figura dei fessi ai consiglieri regionali marchigiani che presentano interrogazioni per chiedere alla Giunta di allargare la stessa Zona C, lasciandoli totalmente in balia della destra.

Fossi Acquaroli o Bugaro, infatti, li sfotterei rispondendo di porre questa richiesta al loro europarlamentare, visto che quelli di maggioranza si stanno già adoperando. Oppure alla presidente dem dell'Umbria, Proietti, che sta giocando questa delicata sfida in perfetta sintonia istituzionale con le Marche di destra.

Avrò una concezione della politica 'antica', però fossi stato al posto dell'ex sindaco di Pesaro, avrei battuto da subito su questo punto, lasciando perdere polemiche su Zone Elettorali Speciali e risorse certe che lasciano il tempo che trovano.

Solo a quel punto, avrei consentito ai consiglieri regionali di presentare interrogazioni e rilasciare interviste: in fondo, se Ricci non fosse tornato a Bruxelles, sarebbe pur sempre il loro capogruppo a Palazzo Raffaello. O no?

Non solo avrei rivendicato il mio impegno, ma al fine di stanare la destra e seminare un po' di zizzannia tra i fondamentalisti stile Putzu, i collaborazionisti moderati alla Calcinaro e i pragmatici politicamente sagaci alla Bugaro, avrei anche auspicato la creazione di una cabina di regia bipartisan tra parlamentare europei umbri e marchigiani per presentarsi di fronte alla Commissione Europea con una voce sole, forte e chiara.

Nulla di tutto questo. Sarò policamente vetusto, ma non chiedetemi di capire, e tantomeno di giustificare, una simile pochezza politica.

Ricci, batti un colpo se sei connesso!

(Nelle foto, tratte dai rispettivi profili Fb: l'assessore regionale Giacomo Bugaro e l'europarlamentare Matteo Ricci)

Amurri: la sinistra che non mi piaceEcco un esempio di sinistra che "aborro" (un omaggio al ritorno del grande Giampiero...
22/12/2025

Amurri: la sinistra che non mi piace

Ecco un esempio di sinistra che "aborro" (un omaggio al ritorno del grande Giampiero Mughini in televisione), speculare a una certa destra.

Sia chiaro, non lo scrivo per la stima e la fiducia che nutro nei confronti di Calcinaro: la mia non è un'apertura di credito incondizionata sine dia. Sarò il primo a non fare sconti al neo assessore alla Sanità nel caso questi (buoni) primi passi vengano smentiti dalle azioni.

Lo scrivo perché ci sono situazioni in cui il sempreverde 'chiudere un occhio' 9 molto più saggio di una sterile e forzata polemica.

Onestamente, vedere una giornalista di calibro come Sandra Amurri, spesso ospite nei talk show nazionali, che prende spunto, o meglio 'si attacca' a una foto e a un post che obiettivamente di deplorevole non hanno nulla (Calcinaro insieme al personale del reparto pediatrico dell'ospedale di Fermo e ai due titolari di un'azienda, di cui non va il nome, che hanno voluto omaggiare panettoni artigianali alle famiglie dei piccoli pazienti) per mo***re una polemica prettamente politica, con tanto di riferimento alla nomina a primario della sorella della sottosegretaria marchigiana al MEF, Lucia Albano (FdI) e ai problemi della sanità locale, lo trovo di pessimo gusto.

Una caduta di stile che rivela quel fondamentalismo che mal sopporto, di cui una certa sinistra è da sempre vittima (come una certa destra, del resto).

Anche a me ha fatto ridere (proprio ridere, non sorridere) la foto opportunity del presidente della Commissione Sanità della Regione Marche, Nicola Baiocchi (FdI) insieme al vescovo e al direttore dell'AST Pesaro e Urbino, in visita all'ospedale San Salvatore di Pesaro per lo scambio degli auguri, con frasetta finale sul Natale da Baci Perugina, però ho soprasseduto. Anche se ho trovato questo post molto più retorico e 'finto' di quello di Calcinaro.

Ho 'chiuso un occhio' perché, soprattutto in questo periodo, se dovessimo soffermarci alle sole foto celebrative, potremmo scrivere un pamphlet. Vale per la politica come per ogni altro settore, dall'imprenditoria al cinema.

E allora mi domando: ad Amurri e a Morani Morani non ha insegnato nulla il sonoro ceffone che i fermani hanno dato nelle urne alle loro inchieste scandalo sotto il solleone di Ferragosto?

(Link al post: https://www.facebook.com/share/p/1bHJzncA7K/)

Caregiver Marche: Calcinaro apra a Mangialardi sul modello Stefani"Voglio prendere una proposta di legge dell’opposizion...
21/12/2025

Caregiver Marche: Calcinaro apra a Mangialardi sul modello Stefani

"Voglio prendere una proposta di legge dell’opposizione, quella sui caregiver, presentata già nella scorsa legislatura. Partendo da quel testo base, e proponendo qualche emendamento migliorativo, auspico di approvarla insieme entro sei mesi. Può sembrare irrituale, ma non mi interessa che ci sia il mio nome o il nome di qualcuno di maggioranza. Quello che conta è che arrivino risultati per questo territorio. Quello che conta per me non sarà mai di metterci la firma per primo, ma di fare qualcosa che resti per i marchigiani per sempre".

Assessore Calcinaro, mi rivolgo a lei perché il presidente Acquaroli ha già pronunciato il discorso programmatico di inizio legislarura, e non mi è parso si sia pronunciato in questi termini, anche se potrebbe essermi sfuggito.

Mi affido a lei nella speranza diventi lo Stefani delle Marche e colga la prima occasione utile per rilanciare la proposta di legge sui caregiver presentata dal gruppo Pd nella scorsa legislatura, il 14 ottobre 2021, e riproposta dal consigliere dem Maurizio Mangialardi il 26 novembre 2025.

Cari lettori, non sto farneticando.
Tutti i commentatori politici, ma non solo, hanno dato ampio risalto alle parole del neo presidente del Veneto, Alberto Stefani, della Lega, che durante il suo discorso di insediamento, ha stravolto radicalmente il protocollo, pronunciando le parole che ho riportato all'inizio riadattandole al contesto marchigiano, che hanno colto di sorpresa la stessa opposizione.

Ecco, mi piacerebbe che Calcinaro, ovvero l'esponente della Giunta che in queste prime settimane ha dimostrato un piglio diverso, basato sulla moderazione e la convergenza, e che tra l'altro ha la competenza sui caregiver, si facesse interprete del modello Stefani.

Un modello che, in un Paese democraticamente maturo, dovrebbe rappresentare la norma, e invece ben sappiamo che rappresenta l'eccezione. Una rara eccezione.

Certo, il capogruppo Fratello Andrea Putzu salterà dalla sedia gridando allo scandalo comunista, qualcuno della Lega dirà che anche l'ex consigliera regionale, oggi deputata, Giorgia Latini aveva presentato una proposta speculare. Tutto scontato.

Però... "non ragioniam di lor, ma guarda e passa", scrive un tal Dante che, rassicuro i Fratelli più fondamentalisti e i seguaci dell'unica Verità belpietrana, non è un sovversivo esponente della sinistra.


Comuni montani: cercasi Politici coraggiosiÈ stato temporaneamente congelato lo scottante capitolo della revisione dei c...
19/12/2025

Comuni montani: cercasi Politici coraggiosi

È stato temporaneamente congelato lo scottante capitolo della revisione dei criteri per la classificazione dei Comuni montani, che tante polemiche bipartisan ha sollevato nelle ultime settimane.

Nella seduta della Conferenza Unificata Stato-Regioni di giovedì 18 novembre, i governatori (le Marche erano rappresentate dall'assessore Giacomo Bugaro), non trovando la quadra, hanno chiesto al governo un rinvio, accordato, per un approfondimento.

Già lunedi prossimo, 22 dicembre, il ministro Calderoli incontrerà gli amministratori per un confronto al fine di arrivare a proposte condivise.

Intanto, la politica plaude, per una volta in maniera unanime: da Pd a Fratelli d'Italia, tutti cantano vittoria.

Io, invece, sto ancora cercando un vero politico, con la P stramaiuscola, che abbia il coraggio e la forza di andare controcorrente, di essere impopolare ma pragmatico e costruttivo.

Cerco, cioè, chi dica a chiare lettere che Fermignano, Urbino, Fossombrone, Colli al Metauro, ma anche Lunano, considerando i parametri socio-economici che può vantare, giusto per fare alcuni casi concreti, non possono essere considerati montani, addirittura totalmente montani, con ciò che questo comporta in termini di benefici economici, benché negli ultimi anni sempre più magri. O Vallefoglia parzialmente montano.

E, coerentemente, lanci una riflessione sul riassetto delle Unioni Montane.

Sarebbe questo l'unico modo di esprimere un vero interesse per le comunità più fragili, a prescindere da pendenze e altitudini.

Attendo (s)fiducioso!

PAC Marche: FdI manda a sb****re il vicepresidente e consigliere regionale di maggioranza Rossi, dei Civici, pur di magn...
17/12/2025

PAC Marche: FdI manda a sb****re il vicepresidente e consigliere regionale di maggioranza Rossi, dei Civici, pur di magnificare santa Giorgia e i santissimi Fratelli (ed ex Cognati). Alla faccia degli agricoltori

Ormai da tempo ho coniato il neologismo 'politiganza', in senso dispregiativo of course, di politiganza, per distinguere la politica dei quaraquaqua e dei fenomeni da circo social dalla politica con la P maiuscola, che adoro, un'arte fatta di tattica, fiuto, talento, studio mediazione e cura maniacale dei dettagli. Anche di un singolo dettaglio, anzi un aggettivo, come vedremo.

Ebbene, spesso alla politiganza ho iscritto il consigliere Civico e vicepresidente del Consiglio regionale Marche, Giacomo Rossi, per certe sue reazioni, soprattutto social, a dir poco eccessive.

Ebbene, oggi, non potrei non 'migrarlo', in via temporanea sia chiara, al piano nobile della politica con la P maiuscola, per il modo caparbio con cui ha cercato, nell'interesse degli agricoltori marchigiani, di portare a casa l'approvazione bipartisan dell'Assemblea legislativa della mozione unitaria sulla Politica Agricola Comune (PAC), sottoscritta in veste di primo firmatario dallo stesso Rossi per la maggioranza e dal consigliere Massimo Seri (Civici Marche) per l'opposizione.

Con il documento unitario l'Assemblea "impegnava" (è il classico verbo che si adotta per questo tipo di atti) il Presidente e la Giunta a "mettere in atto tutte le azioni necessarie nei confronti del Governo affinché si attivi presso la Commissione Europea al fine di ottenere una completa revisione della PAC 2028/2034, con particolare riferimento all'assegnazione di fondi".

Avrebbe potuto essere approvata senza problemi se Fratelli d'Italia, per una volta, avesse rinunciato a indossare la toga del difensore di ufficio di Meloni e dei ministri Fratelli, ex Cognati in primis: ogni riferimento al mitico Lollo(brigida) è puramente voluto.

Il capogruppo Andrea Putzu, infatti, ha presentato un emendamento con cui chiedeva di aggiungere al testo bipartisan la bandierina di fedeltà meloniana: "Il governo ha già svolto un'importante attività in materia agricola".

Un "non senso politico", una contraddizione in termini per il consigliere dem Fabrizio Cesetti: che senso ha presentare una mozione con cui si chiede di intervenire se poi si dice che il governo è già intervenuto?, l'obiezione dell'ex deputato ed ex sindaco di Massa Fermana.

Una considerazione sia sotto il profilo logico che politico quasi ovvia, ma FdI tira dritto come un carro armato russo: quell'emendamento si deve inserire, altrimenti la mozione non s'ha da fare.

Rossi tenta una prima mediazione: propone di aggiungere un secondo emendamento con cui riconoscere anche il lavoro già svolto da tutti i parlamentari europei, incluso quindi anche il dem Ricci. L'opposizione respinge il tentativo al mittente: bisogna ritirare l'emendamento sul governo.

Ed è a questo punto che Rossi tira fuori dal cilindro una mossa politicamente molto intelligente: una semplice parolina, nulla di eclatante, anzi un aggettivo, un espediente lessicale di mediazione e sintesi politica, che avrebbe potuto mettere d'accordo tutti, salvare capre e cavoli insomma: "(...) a mettere in atto tutte le ULTERIORI azioni".

Eccolo lì l'aggettivo con cui Rossi, in puro spirito democristiano, dava un colpo al cerchio e uno alla botte: "ulteriore".

Cesetti raccoglie l'invito, esprimendo "sul piano personale" parere favorevole, nella convinzione di poter convincere anche i colleghi di opposizione, ma i prodi Fratelli loro no, non cedono, lasciando sul limbo Rossi che, al fine di evitare una crisi di maggioranza, è costretto a ritirare la firma.

La mozione viene quindi risposta nel cassetto, in sfregio agli agricoltori marchigiani.

Ora, sul modo di esporre i contenuti di Rossi nutro qualche perplessità ("carteggi tra Lutero ed Erasm(us), vabbè lasciamo perdere"), come le nutro rispetto a certi giudizi su altre istituzioni ("abbiamo il governo dalla nostra parte") che un vicepresidente del Consiglio dovrebbe evitare. A riguardo, riconosco a Rossi l'attenuante della mossa della disperazione: blandire i Fratelli d'Italia nella speranza di portarli a più miti consigli.

Tuttavia, non posso non riconoscere al Civico, e a qualche suo collaboratore, la volontà e la capacità di cercare a tutti i costi una mediazione, con un lavoro di limatura e cesello che chi fa Politica con la politica maiuscola sa quanto possa rivelarsi prezioso, sino talvolta a cambiare il corso degli eventi.

Bravo. Come superlativo è stato Fabrizio Cesetti, l'avvocato "figlio di contadini" anche "coltivatore diretto", un vero maestro della polirica, anche sul piano dell'oratoria.

Quanto a Putzu e ai Fratelli colleghi, invece, beh... la politiganza, anzi la cafonaggine politica che mi fa schifo. E non aggiungo altro perché potrei diventare "querelabile".

Vi posso solo consigliare di riguardare la seduta e ascoltare Putzu per rendervi conto della bassezza, politica ma aggiungerei anche umana.

Siamo di fronte a una br**ta pagina di arroganza, rancore, scarsa intelligenza politica, furore e fondamentalismo ideologico, scritta da chi non si fa scrupoli a impallinare un membro della sua stessa maggioranza, pur di difendere la bella e giovanissima santa Giorgia e i suo santissimi Fratelli ministri (ex Cognati). E pur di sputtanare i cattivi comunisti.

Forse il cervello dei Fratelli è ancora rimasto a Castel Sant'Angelo.

Ebbene, qualcuno di buon senso come Calcinaro o Bugaro, escludo il Civico Rossi in quanto parte in causa, potrebbe ricordare, o meglio far capire a Putzu e Fratelli che il Consiglio regionale non è Atreju?

(Nella foto: il vicepresidente del Consiglio regionale Giacomo Rossi e il consigliere regionale dem Fabrizio Cesetti)

Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile nelle Marche: Calcinaro apre alla richiesta del consiglier...
16/12/2025

Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile nelle Marche: Calcinaro apre alla richiesta del consigliere Nobili (AVS) di farlo partire. Ancora una volta il neo-assessore alla Sanità si distingue dalla sua stessa maggioranza. Almeno nelle intenzioni

Martedì 16 dicembre si è svolta la penultima seduta del Consiglio regionale del 2025, prima del 'Gran Finale' alla corte di sua maestà Bilancio 2026 e Bilancio di previsione 2026-2028, in programma martedì 22 dicembre.

Diversi gli spunti di interesse, anche in materia di sanità nell'entroterra (vedi situazione ospedale di Pergola), tuttavia oggi ho deciso di porre alla vostra attenzione un tema sociale di estrema attualità, strettamente correlato agli ultimi episodi di violenza registrati nelle Marche, con protagonisti giovanissimi, anche minorenni, come nei recenti casi di Ancona e Fermo: il disagio giovanile.

L'INTERROGAZIONE DI NOBILI

Il consigliere regionale di opposizione e vicepresidente della commissione Sanità e Politiche sociali, Andrea Nobili (AVS), ha presentato alla giunta Acquaroli un'interrogazione a risposta urgente per chiedere le ragioni della dismissione dell'Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile, che lo stesso Nobili contribuì a istituire nel dicembre 2019, promuovendo una cabina di regia cui aderirono diverse istituzioni, tra cui la stessa Regione Marche, all'epoca guidata dal presidente Luca Ceriscioli (PD), attraverso il Servizio Politiche
Sociali, il Tribunale per i minorenni, la Procura minorile, Asur Marche, ANCI Marche e il Centro per la Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche.

Un esempio virtuoso a livello nazionale, scrive Nobili nella sua interrogazione, che "aveva il compito di monitorare costantemente i fenomeni in atto, aggregare i dati dispersi, individuare precocemente i fattori di rischio e orientare le politiche regionali per la fascia 6–25 anni.

Uno strumento fondamentale di prevenzione e comprensione, riconosciuto come “scelta opportuna e necessaria”anche dai vertici istituzionali dell’epoca, che il governo Acquaroli lasciò cadere nel vuoto, "nonostante l'allarme sociale che continua a crescere".

LE DOMANDE ALLA GIUNTA

Nobili chiede, quindi, alla Giunta "le ragioni politiche e amministrative" per le quali ha scelto di non rendere operativo l’Osservatorio regionale "lasciandolo inattivo negli ultimi anni, nonostante l’allarme crescente registrato su tutto il territorio regionale; se, alla luce dei recenti episodi di disagio giovanile, la Giunta continui a ritenere "desponsabile e adeguata la scelta di privare il territorio di uno strumento di monitoraggio e prevenzione che coinvolgeva scuola, sanità, giustizia minorile e amministrazioni locali. Quindi, il consigliere chiede se la Regione
Intenda ripristinarlo, "rinnovando urgentemente il protocollo e assicurandogli risorse, coordinamento stabile e una funzione reale di raccolta e analisi
dei dati" e, quindi, senon ritenga "necessario attivare, da subito, un tavolo interistituzionale" con tutti i soggetti.

A rispondere ancora una volta lui, l'uomo che considero l'elemento più moderato e di buon senso della Giunta: avrete già capito mi riferisca al neo-assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Paolo Calcinato, che ancora una volta mi ha stupito (piacevolmente). E penso non solo me.

Dopo aver aperto alla possibilità di recepire la circolare sull'aborto, che per le Marche di destra sarebbe una sorta di rivoluzione copernicana, ora il neo assessore fermano manifesta l'intenzione di riportare alla luce l'Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile, che secondo Nobili il governo Acquaroli aveva chiuso nel cassetto per il solo fatto di essere stato istituito dal centrosinistra.

LA RISPOSTA 'NOTARILE' DI CALCINARO

Ebbene, cari lettori, sul passato Calcinaro si affida a una difesa d'ufficio predisposta dagli uffici regionali delle attività dell'Osservatorio, come il neo assessore evidenzia con una spontaneità disarmante, quasi ingenua, che non so quanto possa essere stato apprezzato dalla 'vecchia guardia' e dai colleghi di maggioranza più politicizzati e navigati, tanto più che era ben nota la posizione di Nobili.

"Questo è quello che mi riferiscono perché parliamo di un periodo in cui io non ero assolutamente coinvolto nei fatti". ammette con candore l'assessore.

Attenzione, non è un dettaglio da poco: Calcinaro avrebbe potuto fare un intervento politico, avrebbe cioè potuto omettere la fonte o addirittura esaltare l'operato della coalizione di cui comunque fa parte, anche se nella prima legislatura non aveva ruoli diretti, per esempio citando il presidente Acquaroli o il suo predecessore, come al suo posto altri volponi avrebbero fatto.

Invece no: ha scelto una strada 'notarile', di basso profilo e, soprattutto, encomiabile e, di questi tempi, di rara onestà intellettuale.

Oltre alle parole, tuttavia, ancor più eloquenti sono i toni e la gestualità del neo assessore che, nei passaggi politicamente più delicati o sinanzi quelli che lo convincono di meno, si tocca ora il naso, ora la nuca, ora il mento, o aumenta repentinamente la velocità di lettura, aggrappandosi ai classici intercalari dubitativi prenditempo ("mmmm"), quasi a voler 'nascondere' i concetti più divisivi o a prendere tempo per capire se e come esporli nel modo più indolore possibile.

Si è verificato anche nella risposta all'interrogazione a risposta immediata della consigliera Marta Ruggeri (M5S) sul presunto sottodimensionamento dell'ospedale di Pergola nella parte in cui Calcinaro, che anche in questo caso ha scelto la via notarile limitandosi a ripetere la relazione inviata dall'AST Pesaro Urbino, ha cercato di sgattaiolare via dalla contabilità dei turni, tra gettonisti e liberi professionisti, a seguito della fuoriuscita di un medico.

In sostanza, gli uffici spiegano che la sospensione delle attività dell'Osservatorio non è da ricondurre a una scelta politica "di disimpegno", ma a una mera questione giuridico-procedurale.

"L'avvicendamento con il nuovo garante nei primi mesi del 2021, e il conseguente riordinamento dell'attività dell'ufficio, hanno protratto l'avvio dei lavori dell'Osservatorio, quindi va precisato che la mancanza di operatività è dipesa anche dell'assenza di un passaggio formale di rinnovo del protocollo originario, necessario per garantire la piena legittimazione" spiegano i dirigenti nella relazione di cui Calcinaro si fa ambasciatore.

La sospensione, quindi, "non è stata motivata da una scelta di disimpegno, ma da una fase complessa di revisione organizzativa volta a integrare le funzioni dell'Osservatorio con i nuovi strumenti di governance introdotti dalla normativa regionale".

Inoltre, "la composizione dell'Osservatorio, definita con protocollo del 2019, non appare del tutto adeguata rispetto ai compiti oggi richiesti, come il recupero e la lavorazione sistematica dei dati provenienti da scuole, sanità, servizi sociali e giustizia minorile" chiosano.

Pertanto, "tale criticità rende indispensabile una revisione strutturale per assicurare competenze tecniche e strumenti formativi idonei alla sua effettiva operatività".

LE RASSICURAZIONi DA 'TESTIMONE OCULARE'

Nel frattempo "sono stati comunque attivati progetti di prevenzione sia nelle scuole, negli sportelli psicologici, e iniziative di contrasto della dispersione scolastica, tramite ATS, con fondi del Pnrr e FNPS, inoltre con la legge regionale 23 del 2001 è stato istituito il servizio di psicologia scolastica introdotti con la legge regionale ".

In quest'ultimo caso, Calcinaro conferma quanto riportato dagli uffici nella veste di ex sindaco di Fermo - "lo testimonio anche da Sindaco" dichiara -. E lo fa anche quando riferisce che, pur in assenza di una convocazione formale dell'Osservatorio, "non è mai venuta meno la collaborazione con la Prefettura, con gli Ambiti, con l'Ufficio Scolastico e con l'autorità giudiziaria, attraverso protocolli operativi, tavoli tematici in occasione anche di emergenze puntuali e locali, e sull'Ambito posso assolutamente testimoniare dall'altra parte della barricata".

LA RISPOSTA POLITICA

Fin qui la ricostruzione notarile del passato. Ma adesso la Regione farà finalmente partire l'Osservatorio?

Calcinaro apre alla possibilità, anche se la gestualità, l'uso delle parole e il tono cui accennavo prima, lasciano intendere una certa titubanza, finanzi un certo imbarazzo.

"Alla luce dei recenti gravi fenomeni, nelle Marche come nel resto d'Italia, si ritiene comunque necessario rafforzare il presidio istituzionale, ci mancherebbe altro", rassicura l'assessore.

L'amministrazione ritiene quindi "opportuno ripristinare una cabina di regia stabile, ovviamente con tutto il carico che c'è a inizio di una consigliatura, questo mi si permetta di dirlo perché arrivano imput da tutte le parti, però questo è effettivamente un qualcosa che dobbiamo anche a queste generazioni, quindi andremo a vedere come poter strutturare, come poter andare a convocare questa regia unica, chiamiamolo Osservatorio, chiamiamolo in qualsiasi modo, anche chi coinvolgervi perché spesso la problematica è anche questa, stare attenti sia alle inclusioni ma anche alle esclusioni" continua Calcinaro.

Da notare l'accenno, questo sì politico, a un diverso nome dell'Osservatorio: una caramella agli ortodossi della sua maggioranza. I

Quindi, conclude, confermiamo il nostro impegno a rafforzare gli strumenti di governance efficaci a rafforzare la comunità.

IL RUOLO DI ACQUAROLI

Ecco, cari lettori, dopo aver ascoltato (e visto) Calcinaro anche in questo frangente, continuo a chiedermi se il presidente Acquaroli. che non solo ha fortemente sostenuto l'ex sindaco fermano durante la campagna elettorale, ma addirittura gli ha assegnato convintamente la 'bollente' Sanità, lo abbia fatto consapevolmente.

Lo abbia fatto, cioè, con l'idea chiara di mutare registro rispetto alla linea rigorosa-ortodossa portata avanti nella precedente legislatura dal leghista Filippo Saltamartini, anche correndo il rischio che questo cambio di rotta possa essere declinato maliziosamente dell'opposizione come una sconfessione dell'operato dell'Acquaroli I.

Ma soprattutto, mi incuriosirebbe entrare nelle teste degli quando Calcinaro interviene, che cosa frullerà per la testa degli assessori e dei consiglieri più 'ortodossi', più 'identitari', per capire cosa pensino quando Calcinaro interviene a mo' di pesce fuor d'acqua. Non solo per l'inesperienza - si capisce che ancora deve prendere dimestichezza con la macchina infernale che si è trovata a guidare, ed è normale visto che è appena agli esordi -, ma anche per lo stile e la cifra politica.

LA RISPOSTA DI NOBILI

Il consigliere Andrea Nobili, nella risposta all'intervento di Calcinaro, è andato dritti al punto, da politico navigato qual è.

"Io sono convinto che lei si disporre in forte discontinuità rispetto alle politiche di chi l'ha preceduta sia sul versante sanitario che su quello sociale", è stato l'endorsement politicamente 'ficcante' del consigliere di Alleanza e Verdi Sinistra, che poi è andato giù dritto contro la maggioranza di destra.

"Le risposte che le hanno fornito gli uffici sono pretestuose e del tutto insufficienti perché la verita vera è che in cinque anni la Giunta precedente e l'assessore competente non hanno ritenuto la questione del disagio giovanile e adolescenziale importante. È stato del tutto trascurato in modo di una gravità inaudita nonostante le sollecitazioni provenienti dai soggetti competenti".

E ancora: "Mi auguro veramente che lei riesca a invertire, a correggere la rotta e a prendere in considerazione anche quegli spunti collaborativi che nascono dell'opposizione. Ecco, la riattivazione dell'Osservatorio è uno strumento di fontamentale importanza: non è assolutamente vero che è necessario porre in essere chissà quali approfondimenti per capire quali sono i soggetti da coinvolgere. Sono già stati tutti individuati, si tratta soltanto di convocare questa cabina di regia, sono tutti pronti a partecipare alla riunione, dal Tribunale per i minorenni alla Procura minorile all'ANCI.

Quindi Nobili lascia in cerino in mano a Calcinaro: "Ora sta a lei fornire le giuste sollecitazioni. All'inizio del prossimo anno questo Osservatorio può essere convocato e messo in condizione di lavorare. Ne hanno bisogno soprattutto i giovani più fragili".

Ora arrivano le sospirate vacanze natalizie, quindi ogni discorso viene sospeso, ma è nei primi mesi del 2026 che avremo la prova del nove: entro marzo capiremo se il soldato
Calcinaryan avrà la forza di continuare lungo il corso del buon senso, del pragmatismo e della moderazione, bandendo ogni forma di furore ideologico, oppure se sarà costretto a cambiare lui, registro.

Chiaramente, nel primo caso, saremmo di fronte a un fatto politico rilevante, soprattutto in un'ottica 2030, che ci consegnerebbe un Acquaroli, da sempre uomo di destra, artefice-regista di uno spostamento del baricentro verso il centro.

Non ci resta che attendere poche settimane.

Personalmente, sono fiducioso.

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