16/12/2025
Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile nelle Marche: Calcinaro apre alla richiesta del consigliere Nobili (AVS) di farlo partire. Ancora una volta il neo-assessore alla Sanità si distingue dalla sua stessa maggioranza. Almeno nelle intenzioni
Martedì 16 dicembre si è svolta la penultima seduta del Consiglio regionale del 2025, prima del 'Gran Finale' alla corte di sua maestà Bilancio 2026 e Bilancio di previsione 2026-2028, in programma martedì 22 dicembre.
Diversi gli spunti di interesse, anche in materia di sanità nell'entroterra (vedi situazione ospedale di Pergola), tuttavia oggi ho deciso di porre alla vostra attenzione un tema sociale di estrema attualità, strettamente correlato agli ultimi episodi di violenza registrati nelle Marche, con protagonisti giovanissimi, anche minorenni, come nei recenti casi di Ancona e Fermo: il disagio giovanile.
L'INTERROGAZIONE DI NOBILI
Il consigliere regionale di opposizione e vicepresidente della commissione Sanità e Politiche sociali, Andrea Nobili (AVS), ha presentato alla giunta Acquaroli un'interrogazione a risposta urgente per chiedere le ragioni della dismissione dell'Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile, che lo stesso Nobili contribuì a istituire nel dicembre 2019, promuovendo una cabina di regia cui aderirono diverse istituzioni, tra cui la stessa Regione Marche, all'epoca guidata dal presidente Luca Ceriscioli (PD), attraverso il Servizio Politiche
Sociali, il Tribunale per i minorenni, la Procura minorile, Asur Marche, ANCI Marche e il Centro per la Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche.
Un esempio virtuoso a livello nazionale, scrive Nobili nella sua interrogazione, che "aveva il compito di monitorare costantemente i fenomeni in atto, aggregare i dati dispersi, individuare precocemente i fattori di rischio e orientare le politiche regionali per la fascia 6–25 anni.
Uno strumento fondamentale di prevenzione e comprensione, riconosciuto come “scelta opportuna e necessaria”anche dai vertici istituzionali dell’epoca, che il governo Acquaroli lasciò cadere nel vuoto, "nonostante l'allarme sociale che continua a crescere".
LE DOMANDE ALLA GIUNTA
Nobili chiede, quindi, alla Giunta "le ragioni politiche e amministrative" per le quali ha scelto di non rendere operativo l’Osservatorio regionale "lasciandolo inattivo negli ultimi anni, nonostante l’allarme crescente registrato su tutto il territorio regionale; se, alla luce dei recenti episodi di disagio giovanile, la Giunta continui a ritenere "desponsabile e adeguata la scelta di privare il territorio di uno strumento di monitoraggio e prevenzione che coinvolgeva scuola, sanità, giustizia minorile e amministrazioni locali. Quindi, il consigliere chiede se la Regione
Intenda ripristinarlo, "rinnovando urgentemente il protocollo e assicurandogli risorse, coordinamento stabile e una funzione reale di raccolta e analisi
dei dati" e, quindi, senon ritenga "necessario attivare, da subito, un tavolo interistituzionale" con tutti i soggetti.
A rispondere ancora una volta lui, l'uomo che considero l'elemento più moderato e di buon senso della Giunta: avrete già capito mi riferisca al neo-assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Paolo Calcinato, che ancora una volta mi ha stupito (piacevolmente). E penso non solo me.
Dopo aver aperto alla possibilità di recepire la circolare sull'aborto, che per le Marche di destra sarebbe una sorta di rivoluzione copernicana, ora il neo assessore fermano manifesta l'intenzione di riportare alla luce l'Osservatorio regionale sul disagio adolescenziale e giovanile, che secondo Nobili il governo Acquaroli aveva chiuso nel cassetto per il solo fatto di essere stato istituito dal centrosinistra.
LA RISPOSTA 'NOTARILE' DI CALCINARO
Ebbene, cari lettori, sul passato Calcinaro si affida a una difesa d'ufficio predisposta dagli uffici regionali delle attività dell'Osservatorio, come il neo assessore evidenzia con una spontaneità disarmante, quasi ingenua, che non so quanto possa essere stato apprezzato dalla 'vecchia guardia' e dai colleghi di maggioranza più politicizzati e navigati, tanto più che era ben nota la posizione di Nobili.
"Questo è quello che mi riferiscono perché parliamo di un periodo in cui io non ero assolutamente coinvolto nei fatti". ammette con candore l'assessore.
Attenzione, non è un dettaglio da poco: Calcinaro avrebbe potuto fare un intervento politico, avrebbe cioè potuto omettere la fonte o addirittura esaltare l'operato della coalizione di cui comunque fa parte, anche se nella prima legislatura non aveva ruoli diretti, per esempio citando il presidente Acquaroli o il suo predecessore, come al suo posto altri volponi avrebbero fatto.
Invece no: ha scelto una strada 'notarile', di basso profilo e, soprattutto, encomiabile e, di questi tempi, di rara onestà intellettuale.
Oltre alle parole, tuttavia, ancor più eloquenti sono i toni e la gestualità del neo assessore che, nei passaggi politicamente più delicati o sinanzi quelli che lo convincono di meno, si tocca ora il naso, ora la nuca, ora il mento, o aumenta repentinamente la velocità di lettura, aggrappandosi ai classici intercalari dubitativi prenditempo ("mmmm"), quasi a voler 'nascondere' i concetti più divisivi o a prendere tempo per capire se e come esporli nel modo più indolore possibile.
Si è verificato anche nella risposta all'interrogazione a risposta immediata della consigliera Marta Ruggeri (M5S) sul presunto sottodimensionamento dell'ospedale di Pergola nella parte in cui Calcinaro, che anche in questo caso ha scelto la via notarile limitandosi a ripetere la relazione inviata dall'AST Pesaro Urbino, ha cercato di sgattaiolare via dalla contabilità dei turni, tra gettonisti e liberi professionisti, a seguito della fuoriuscita di un medico.
In sostanza, gli uffici spiegano che la sospensione delle attività dell'Osservatorio non è da ricondurre a una scelta politica "di disimpegno", ma a una mera questione giuridico-procedurale.
"L'avvicendamento con il nuovo garante nei primi mesi del 2021, e il conseguente riordinamento dell'attività dell'ufficio, hanno protratto l'avvio dei lavori dell'Osservatorio, quindi va precisato che la mancanza di operatività è dipesa anche dell'assenza di un passaggio formale di rinnovo del protocollo originario, necessario per garantire la piena legittimazione" spiegano i dirigenti nella relazione di cui Calcinaro si fa ambasciatore.
La sospensione, quindi, "non è stata motivata da una scelta di disimpegno, ma da una fase complessa di revisione organizzativa volta a integrare le funzioni dell'Osservatorio con i nuovi strumenti di governance introdotti dalla normativa regionale".
Inoltre, "la composizione dell'Osservatorio, definita con protocollo del 2019, non appare del tutto adeguata rispetto ai compiti oggi richiesti, come il recupero e la lavorazione sistematica dei dati provenienti da scuole, sanità, servizi sociali e giustizia minorile" chiosano.
Pertanto, "tale criticità rende indispensabile una revisione strutturale per assicurare competenze tecniche e strumenti formativi idonei alla sua effettiva operatività".
LE RASSICURAZIONi DA 'TESTIMONE OCULARE'
Nel frattempo "sono stati comunque attivati progetti di prevenzione sia nelle scuole, negli sportelli psicologici, e iniziative di contrasto della dispersione scolastica, tramite ATS, con fondi del Pnrr e FNPS, inoltre con la legge regionale 23 del 2001 è stato istituito il servizio di psicologia scolastica introdotti con la legge regionale ".
In quest'ultimo caso, Calcinaro conferma quanto riportato dagli uffici nella veste di ex sindaco di Fermo - "lo testimonio anche da Sindaco" dichiara -. E lo fa anche quando riferisce che, pur in assenza di una convocazione formale dell'Osservatorio, "non è mai venuta meno la collaborazione con la Prefettura, con gli Ambiti, con l'Ufficio Scolastico e con l'autorità giudiziaria, attraverso protocolli operativi, tavoli tematici in occasione anche di emergenze puntuali e locali, e sull'Ambito posso assolutamente testimoniare dall'altra parte della barricata".
LA RISPOSTA POLITICA
Fin qui la ricostruzione notarile del passato. Ma adesso la Regione farà finalmente partire l'Osservatorio?
Calcinaro apre alla possibilità, anche se la gestualità, l'uso delle parole e il tono cui accennavo prima, lasciano intendere una certa titubanza, finanzi un certo imbarazzo.
"Alla luce dei recenti gravi fenomeni, nelle Marche come nel resto d'Italia, si ritiene comunque necessario rafforzare il presidio istituzionale, ci mancherebbe altro", rassicura l'assessore.
L'amministrazione ritiene quindi "opportuno ripristinare una cabina di regia stabile, ovviamente con tutto il carico che c'è a inizio di una consigliatura, questo mi si permetta di dirlo perché arrivano imput da tutte le parti, però questo è effettivamente un qualcosa che dobbiamo anche a queste generazioni, quindi andremo a vedere come poter strutturare, come poter andare a convocare questa regia unica, chiamiamolo Osservatorio, chiamiamolo in qualsiasi modo, anche chi coinvolgervi perché spesso la problematica è anche questa, stare attenti sia alle inclusioni ma anche alle esclusioni" continua Calcinaro.
Da notare l'accenno, questo sì politico, a un diverso nome dell'Osservatorio: una caramella agli ortodossi della sua maggioranza. I
Quindi, conclude, confermiamo il nostro impegno a rafforzare gli strumenti di governance efficaci a rafforzare la comunità.
IL RUOLO DI ACQUAROLI
Ecco, cari lettori, dopo aver ascoltato (e visto) Calcinaro anche in questo frangente, continuo a chiedermi se il presidente Acquaroli. che non solo ha fortemente sostenuto l'ex sindaco fermano durante la campagna elettorale, ma addirittura gli ha assegnato convintamente la 'bollente' Sanità, lo abbia fatto consapevolmente.
Lo abbia fatto, cioè, con l'idea chiara di mutare registro rispetto alla linea rigorosa-ortodossa portata avanti nella precedente legislatura dal leghista Filippo Saltamartini, anche correndo il rischio che questo cambio di rotta possa essere declinato maliziosamente dell'opposizione come una sconfessione dell'operato dell'Acquaroli I.
Ma soprattutto, mi incuriosirebbe entrare nelle teste degli quando Calcinaro interviene, che cosa frullerà per la testa degli assessori e dei consiglieri più 'ortodossi', più 'identitari', per capire cosa pensino quando Calcinaro interviene a mo' di pesce fuor d'acqua. Non solo per l'inesperienza - si capisce che ancora deve prendere dimestichezza con la macchina infernale che si è trovata a guidare, ed è normale visto che è appena agli esordi -, ma anche per lo stile e la cifra politica.
LA RISPOSTA DI NOBILI
Il consigliere Andrea Nobili, nella risposta all'intervento di Calcinaro, è andato dritti al punto, da politico navigato qual è.
"Io sono convinto che lei si disporre in forte discontinuità rispetto alle politiche di chi l'ha preceduta sia sul versante sanitario che su quello sociale", è stato l'endorsement politicamente 'ficcante' del consigliere di Alleanza e Verdi Sinistra, che poi è andato giù dritto contro la maggioranza di destra.
"Le risposte che le hanno fornito gli uffici sono pretestuose e del tutto insufficienti perché la verita vera è che in cinque anni la Giunta precedente e l'assessore competente non hanno ritenuto la questione del disagio giovanile e adolescenziale importante. È stato del tutto trascurato in modo di una gravità inaudita nonostante le sollecitazioni provenienti dai soggetti competenti".
E ancora: "Mi auguro veramente che lei riesca a invertire, a correggere la rotta e a prendere in considerazione anche quegli spunti collaborativi che nascono dell'opposizione. Ecco, la riattivazione dell'Osservatorio è uno strumento di fontamentale importanza: non è assolutamente vero che è necessario porre in essere chissà quali approfondimenti per capire quali sono i soggetti da coinvolgere. Sono già stati tutti individuati, si tratta soltanto di convocare questa cabina di regia, sono tutti pronti a partecipare alla riunione, dal Tribunale per i minorenni alla Procura minorile all'ANCI.
Quindi Nobili lascia in cerino in mano a Calcinaro: "Ora sta a lei fornire le giuste sollecitazioni. All'inizio del prossimo anno questo Osservatorio può essere convocato e messo in condizione di lavorare. Ne hanno bisogno soprattutto i giovani più fragili".
Ora arrivano le sospirate vacanze natalizie, quindi ogni discorso viene sospeso, ma è nei primi mesi del 2026 che avremo la prova del nove: entro marzo capiremo se il soldato
Calcinaryan avrà la forza di continuare lungo il corso del buon senso, del pragmatismo e della moderazione, bandendo ogni forma di furore ideologico, oppure se sarà costretto a cambiare lui, registro.
Chiaramente, nel primo caso, saremmo di fronte a un fatto politico rilevante, soprattutto in un'ottica 2030, che ci consegnerebbe un Acquaroli, da sempre uomo di destra, artefice-regista di uno spostamento del baricentro verso il centro.
Non ci resta che attendere poche settimane.
Personalmente, sono fiducioso.