28/07/2024
Sentii dei passi alle mie spalle e capii che Marley era tornata. Con la schiena rivolta verso l’ingresso della cabina doccia, chiesi: — Vuoi fermarti per la notte?
— Sì.
Mi voltai di scatto nell’udire quella voce strozzata. Ben mi guardava con uno sguardo predatorio, era a torso n**o, ma fece presto a liberarsi in fretta anche dei jeans, dei boxer e dei calzini. Si unì a me nella doccia e mi prese il volto fra le mani, per poi chinarsi fino a sfiorare la mia bocca con la propria. Mi baciò con una tale dolcezza, che dovetti sb****re le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. Con i pollici mi accarezzò gli zigomi. — Stai bene?
Dato che era una delle poche persone in grado di capirmi, ammisi: — Sono sollevata, però non dovrei sentirmi così, giusto?
Lui scosse la testa. — Calvin è marcio dentro. È psicotico. È pericoloso.
— È? — Aveva parlato al presente. — Non l’hai...?
— Non ancora, — replicò Ben, e prese una delle spugne appoggiate nel cestino ad angolo. — Mi rifiuto di disonorare la tua casa in questo modo. Devil l’ha portato via.
― Dove?
— Non lo so. — Insaponò la spugna con il mio bagnoschiuma preferito. — Non lo rivedrai mai più.
— E la polizia?
— Non devi preoccupartene.
Mi leccai le labbra e gli domandai: — Marley?
— Ha lasciato un vassoio in camera tua. Ha detto che si fermerà per la notte in una delle stanze in fondo al corridoio. A quanto pare, tu ti sei rifiutata di andartene dopo che lei è stata rapita. Ora ti sta ricambiando il favore. — Mi premette un bacio sulla fronte. — Sei fortunata ad avere una amica così.
— Lo so.
— Siete una strana coppia, voi due. — Fece scorrere la spugna sul mio braccio, sulla schiena e poi sulla spalla opposta. — Devi raccontarmi come ha fatto una ragazzina di Royal Oaks a stringere amicizia con una bambina che viveva in un campo di roulotte.
— Domani, — replicai, godendomi le carezze che mi stava regalando.
— Va bene. — Tracciò delle lunghe linee sulla mia schiena e disegnò dei cerchi sul mio addome.
Alla fine, abbandonò la spugna e utilizzò le mani. Mi appoggiai alle piastrelle e serrai gli occhi per assaporare la sensazione dei suoi palmi caldi e ruvidi che si muovevano sulla mia pelle. Ben si impossessò della mia bocca e un desiderio ormai familiare divampò in me.
Lui si allontanò e ringhiò: — Ti voglio.
— Allora prendimi.
— No, sei appena sopravvissuta...
— Esatto, — lo interruppi e gli afferrai il volto. — Sono sopravvissuta. Sono viva. Adesso aiutami a godermi ogni istante.
𝐏𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐢💞
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