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La Smart Grid è l’insieme della rete di distribuzione elettrica con sistemi che consentono la gestione della stessa in m...
22/09/2023

La Smart Grid è l’insieme della rete di distribuzione elettrica con sistemi che consentono la gestione della stessa in modo “intelligente”.
L’efficienza sta in un uso più razionale dell’energia a fronte di eventuali sovraccarichi e variazioni di tensione elettrica, ma anche nell’inclusione delle energie rinnovabili al tradizionale sistema di trasmissione.
La Smart Grid rappresenta, quindi, un sistema di gestione e comunicazione intelligente efficace e sicuro dell’energia elettrica generata e consumata all’interno della rete nazionale elettrica.

La Rete Nazionale Elettrica: come si struttura.

Il processo secondo cui l’energia elettrica nasce dai sistemi di produzione e arriva fino alle utenze segue un percorso in cui il Sistema Elettrico Nazionale si articola in quattro fasi: la produzione, la trasmissione, la distribuzione e le utenze.
La prima è necessaria in quanto sappiamo che l’energia non è presente in natura e bisogna produrla attraverso fonti naturali rinnovabili e non rinnovabili.
Inoltre, l’energia viene acquistata anche dall’estero per soddisfare il fabbisogno energetico italiano, maggiormente da Francia e Svizzera.
La seconda fase comprende la trasmissione dell’energia prodotta grazie all’attività di dispacciamento gestita dal Centro Nazionale di Controllo Terna, con 431 stazioni di trasformazione e smistamento, sia di flussi elettrici che di dati.
La terza riguarda la distribuzione, una fase complessa dove un sistema ben articolato di cabine primarie e secondarie trasformano l’elettricità ad alta tensione in media e bassa per poterla assicurare fino al consumatore. In questa fase le Smart Grid sono fondamentali.
L’ultimo e quarto segmento di questa struttura riguarda il mercato e le utenze, che includono il commercio dell’elettricità verso l’industria, il settore domestico, terziario e agricolo.

Smart Grid è gestione intelligente.

Nel panorama della distribuzione elettrica nazionale la transizione energetica ha stimolato lo sviluppo di reti intelligenti per due motivi: il crescente numero di impianti rinnovabili di piccole dimensioni si accompagnano a complicazioni nella loro gestione. E l’uso di energie derivanti da fonti rinnovabili, caratterizzate dalla loro natura aleatoria, non assicurano sempre la loro costante disponibilità e generazione, come ad esempio per l’energia eolica e solare.
Mentre la rete di trasmissione ad alta e altissima tensione è completamente magliata ed automatizzata (fase di produzione e trasmissione), non vale lo stesso per la rete di distribuzione a media e bassa tensione. Necessita dunque di un’implementazione intelligente di struttura, comunicazione e gestione che la Smart Grid offre. Come? Entrando in campo con l’importante ruolo di protezione e salvaguardia dell’energia attraverso l’uso di contatori intelligenti e una telegestione innovativa, che integrano tecnologie tradizionali con soluzioni digitali avanzate.

Grazie a queste strutture le informazioni relative ai consumi possono viaggiare in rete in maniera veloce ed efficiente e le operazioni tecniche-commerciali possono essere gestite da remoto in modo dinamico ed in tempo reale.
Un’ulteriore innovazione delle Smart Grid riguarda la trasformazione e l’inserimento nei flussi di rete di energia elettrica da parte del singolo produttore, come da impianti fotovoltaici residenziali, immettendola in rete nazionale o immagazzinandola grazie a sistemi di stoccaggio integrati.

Smart Cities al passo con il futuro.

Con i nuovi sistemi elettrici integrati di telecomunicazione i contesti urbani stanno andando verso il futuro velocemente. Molte città già da tempo hanno reso disponibili un gran numero di colonnine di ricariche per auto elettriche ed impianti d’illuminazione a energia solare e sono solo la punta dell’iceberg di una transizione energetica più grande e profonda. Firenze e Milano sono le prime città digitali e smart. A seguire Bergamo, Bologna, Cremona, Modena, Roma e Trento. Come stabilito da ICity Rank 2022, la ricerca FPA, società del gruppo DIGITAL360.
Entrando nelle abitazioni in modo capillare incontriamo sistemi domotici con controllo dell’energia utilizzata, contatori digitalizzati e software aggiornati di monitoraggio dei consumi, insieme all’uso di elettrodomestici di nuova generazione. Per non dimenticare poi il boom delle installazioni di sistemi di produzione d’energia elettrica residenziali come quelli fotovoltaici, aziendali e di tutti i complessi che fanno parte dell’ultimo segmento della rete nazionale.

Consumatori con sistemi integrati smart.

Il consumatore diventa protagonista energetico a prevenzione dello spreco di risorse e a protezione dell’ambiente. Le Smart Cities diventano città su misura d’uomo dove il risparmio energetico, la riduzione ed il controllo delle emissioni danno vita a ambienti urbani con infrastrutture, servizi e tecnologie sostenibili.

FG Consulting & Network può essere il vostro punto di riferimento nella consulenza personalizzata verso il Risparmio in tutte le sue forme.

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2024, anno di elezioni e di manipolazioniUn recente sondaggio realizzato negli Stati Uniti dal centro di ricerca Pew res...
16/09/2023

2024, anno di elezioni e di manipolazioni
Un recente sondaggio realizzato negli Stati Uniti dal centro di ricerca Pew research center ha rivelato una forte preoccupazione circa la presenza di intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. L’evoluzione tecnologica oltreoceano è certamente diversa rispetto a quella presente in Europa, così come anche i settori in cui è utilizzata; ciò nonostante il dato è comunque significativo: guardando alle notizie veicolate dai media sull’intelligenza artificiale, oltre undicimila adulti americani non si sono definiti entusiasti davanti al sempre maggiore peso che riveste la tecnologia nella nostra società. Una parte del campione sostiene l’utilità di quest’ultima, l’altra il fatto che sia dannosa; l’automazione in ambiti come la sicurezza pubblica invece lascia perplessi i più. Nell’ultima rilevazione il centro di ricerca ha registrato un aumento considerevole del timore dei rispondenti al sondaggio, che dal 2021 a oggi è passato dal 37% al 52%.

Il prossimo anno è un anno importante in molti paesi del mondo: ci saranno elezioni importanti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, a Taiwan, in India, nel Parlamento europeo, e anche in questo caso la tecnologia sarà un attore protagonista che può rivestire una possibile minaccia all’esercizio del voto democratico.

Alcuni mesi fa il Ceo di Google Eric Schmidt ha dichiarato preoccupazione circa i contenuti generati in maniera fraudolenta da intelligenze artificiali, e che popolano soprattutto i social media. La disinformazione, che già abbiamo potuto vedere in azione durante altri appuntamenti elettorali, è sempre più guidata da strumenti o meccanismi tecnologici che rendono ancor più frastagliata la linea tra vero e falso.

Il candidato repubblicano Ron DeSantis (Photo by Spencer Platt/Getty Images)
Alla fine di maggio su Twitter è stato pubblicato e condiviso da account verificati ma falsi un video generato da una AI ritraente l’esplosione di un ordigno al Pentagono, che Nick Waters (un ex ufficiale britannico e open source analyst che ora lavora nella redazione di Bellingcat) ha definito “chiaramente falso”.

Il contenuto, seppur fake, ha portato a una serie di ripercussioni: oltre a scomodare i vigili del fuoco che hanno dovuto rassicurare l’opinione pubblica sull’inesistenza dell’esplosione, il video falso ha causato anche un breve crollo del mercato azionario.

Un altro video è stato invece pubblicato dal politico statunitense Ron DeSantis, candidato alle primarie repubblicane per le elezioni presidenziali del prossimo anno, raffigurante l’ex presidente Donald Trump mentre abbraccia l’immunologo e consigliere medico della Casa Bianca Anthony Fauci. Lo scopo sarebbe stato quello di mostrare agli elettori, attraverso un contenuto falso, come sarebbero gli Stati Uniti in caso Donald Trump fosse rieletto.

Di minore rilevanza e impatto, ma sicuramente interessante da citare come caso nostrano, è il video pubblicato il 6 settembre scorso dall’ex capo politico del movimento 5 stelle Beppe Grillo. Generato artificialmente, rappresenta alcune posizioni politiche di Grillo sulla Cina in termini ambientali e sulle possibili evoluzioni dei rapporti diplomatici ed economici che l’Italia potrebbe intraprendere con Pechino.

a cura di: Laura Carrer

L’India sbarca sulla Luna...Lo sbarco lunare indiano è un grande successo per il paese dal punto di vista tecnologico, p...
28/08/2023

L’India sbarca sulla Luna...

Lo sbarco lunare indiano è un grande successo per il paese dal punto di vista tecnologico, politico ed, entro qualche tempo, anche geopolitico.

Chandrayaan-3 è entrato nell’orbita lunare, il modulo Vikram se ne è staccato, raggiungendo l’obiettivo senza incidenti. E da Vikram è uscito il rover Pragyaan che in sanscrito significa saggezza. Pragyaan ha già inviato sulla Terra le prime foto del Polo Sud del satellite, servendosi come ponte di Chandrayaan-2. Quattro anni prima il suo modulo si era schiantato sulla Luna per problemi tecnici. Ma da allora il veicolo continua a girare attorno alla Luna, senza mai interrompere la sua missione di conoscenza.

E’ innegabile che questo Mahabharata spaziale, la nuova epica indiana del XXI secolo, sia un grande successo tecnologico, politico ed entro qualche tempo anche geopolitico. Fra gli umani, qui sulla Terra, i successi spaziali danno molto prestigio ai paesi che li realizzano. Dall’inizio del programma Apollo della Nasa, gli Stati Uniti superarono definitivamente le missioni sovietiche, contribuendo in maniera importante alla vittoria finale della Guerra Fredda.

La conquista della Luna avrà una prima conseguenza politica immediata. Narendra Modi e il suo partito nazionalista-hindu, il Bjp, vinceranno le elezioni della prossima primavera. Nessuno metteva in discussione la conquista del terzo mandato del premier: il consenso popolare è da tempo stabile attorno al 70%. Ora sarà difficile impedirgli una vittoria plebiscitaria.

Anche sul piano geopolitico molti pensano che l’India di Modi stia per prendere il posto della Cina. È evidente che sia questa l’ambizione del premier nazionalista hindu. Nel cosidetto Global South – che non è una struttura multipolare né un fronte organizzato politico né economico, ma solo un grande spazio da definire – l’India non si percepisce come il Brasile o l’Indonesia. Sbarcando sulla Luna entra nel ristretto club di chi lo ha già fatto: Stati Uniti, Cina e Unione Sovietica. Ed è questo l’obiettivo finale di Narendra Modi: diventare una superpotenza, non una delle nuove potenze del Sud crescente.

L’entusiasmo per Chandrayaan-3 si sovrappone al patriottismo demografico esploso all’inizio dell’anno, quando l’Onu aveva certificato il superamento della popolazione indiana su quella cinese: 1.417 miliardi contro 1.412. La prima continuerà a crescere per mezzo secolo ancora, fino a 1.69 miliardi; la seconda è già in debito demografico: perderà 100 milioni di abitanti entro il 2040.

Ma la rapida crescita della popolazione – l’India sta superando il miliardo e 450 milioni – è un ostacolo se non è saldamente accompagnata dall’incremento del capitale umano: educazione, sanità, nutrizione, addestramento professionale ed altri fattori.

Il paese produce un milione di ingegneri l’anno. Ma quello che oggi preoccupa insieme al bassissimo livello della presenza femminile nel mondo del lavoro, è la qualità di quegli ingegneri e di tutti i giovani che escono dalle scuole preparatorie alle professioni. Nel mercato del lavoro la manodopera cresce esponenzialmente ogni anno, ma le imprese non trovano personale adatto.

Oggi il paese sta conseguendo risultati senza precedenti (lo fece anche la Cina) nella lotta alla povertà. Come testimonia il Programma allo sviluppo delle Nazioni Unite, fra il 2005 e il 2021 sono 415 milioni gli indiani usciti da quella condizione estrema.

Anche la classe media produttiva e consumatrice si sta espandendo: erano 349 milioni nel 2016, saranno 751 nel 2031. Senza di essa nessun paese può diventare una grande potenza. La crescita demografica è importante, un’esplosione demografica della middle class è essenziale.

Ma in India solo una piccola parte della classe emergente ha le stesse capacità di spesa dell’equivalente europeo. E nonostante i successi, ma a causa della sua enorme demografia, l’India rimane il paese del mondo col maggior numero di poveri: poco meno di 200 milioni.

Chandrayaan 3 era stato lanciato il 14 luglio: ha impiegato 40 giorni per allunare. Alla fine degli anni Sessanta alle missioni Apollo bastavano circa sei giorni. Non è solo una questione di quanta potenza e quanto carburante si decida di consumare. Chi crede che superare la Cina sul piano industriale, finanziario, produttivo, diplomatico e militare sia solo una questione di poco tempo, non conosce l’India.

In questo paese anche l’alta velocità ferroviaria, inaugurata un paio d’anni fa, per ora non corre oltre i 140 chilometri l’ora. Perché l’India ha i suoi tempi. L’importante è raggiungere l’obiettivo: quanto questo comporti, ha un’importanza secondaria.

28/08/2023

La settimana in 5 grafici

5 infografiche per capire le notizie di politica internazionale più importanti della settimana appena conclusa, a cura degli esperti

Il capo del gruppo paramilitare Wagner, Yevgeny Prigozhin, è morto il 23 agosto. L'ex "chef di Putin" ha perso la vita dopo che il jet privato su cui viaggiava si è schiantato al suolo durante un volo tra Mosca e San Pietroburgo. Il presidente russo ha annunciato "indagini accurate" per far luce sull'accaduto, ma sono in molti a pensare che si tratti di una vendetta del Cremlino per il tentativo di insurrezione organizzato da Prigozhin a giugno scorso la newsletter quotidiana dedicata alla geopolitica e l'approfondimento sul futuro di Wagner a cura di Mara Morini, Professoressa presso l'Università di Genova.

I BRICS si prendono il Global South...Al quindicesimo vertice BRICS (formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica...
28/08/2023

I BRICS si prendono il Global South...

Al quindicesimo vertice BRICS (formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) di Johannesburg si è deciso di invitare sei nuovi membri – Argentina, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran – a entrare a far parte dell’organizzazione a partire dal primo gennaio 2024. Il club, che punta a fare da contraltare ad altri formati multilaterali come il G7, continua ad allargarsi, includendo nuove economie del cosiddetto Sud Globale.

Carbonio blu, sedimenti naturali mariniIl blue carbon è il carbonio immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini com...
11/08/2023

Carbonio blu, sedimenti naturali marini

Il blue carbon è il carbonio immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini come mangrovieti, paludi salmastre e praterie di Posidonia. Viene catturato dagli organismi viventi degli oceani sottoforma di biomasse e sedimenti.

Il ruolo del blue carbon per il pianeta.

Il “Gruppo intergovernativo sul Cambiamento Climatico” (IPCC) definisce il blue carbon come il “carbonio immagazzinato negli ecosistemi costieri e marini”.
Essi svolgono importanti funzioni ecologiche, tra cui offrire protezione alle coste e fornire alla fauna marina un habitat riproduttivo. In aggiunta, catturano ed immagazzinano carbonio in grandi quantità sia nelle piante che nei sedimenti sottostanti.
Nonostante le vegetazioni marine coprano lo 0,5% dei fondali e rappresentano solo lo 0,05% della biomassa vegetale terrestre, essi immagazzinano carbonio quasi in quantità eguale alla vegetazione terrestre. Conoscere la distribuzione e l’efficacia dei pozzi di carbonio naturali facilita la comprensione del ruolo che essi possono svolgere nei confronti del cambiamento climatico. La funzione degli ecosistemi marini è quella di cattura e stoccaggio del carbonio a prevenzione del cambiamento climatico, verso la riduzione dei livelli di CO2 e dell’effetto serra.

Tipologie di serbatoi blu.

Con coastal blue carbon si fa riferimento a diverse tipologie di vegetazione marina. Queste includono la «vegetazione radicata nelle zone costiere come le paludi salmastre, le mangrovie e le praterie di fanerogame marine». Analizziamole più da vicino:

– Le paludi salmastre sono ecosistemi mesolitorali creati dalle maree e dominati da vegetazione erbacea. Si trovano dalle coste dell’Artico sino a quelle subtropicali. Possono arrivare fino a 8 metri di profondità.

– Le mangrovie sono alofite, arbusti immersi nelle acque salmastre che, attraverso adattamenti morfologici, riescono ad insediarsi in terreni salini o alcalini. Formano foreste costiere e proliferano ai tropici.

– Le praterie marine sono una specie di angiosperme adattate alla vita acquatica, si possono formare fino a una profondità di 50 m. Si estendono lungo tutte le coste ad eccezione dell’Antartide.

La capacità di assorbimento della biomassa vegetale è doppia, se non tripla, rispetto alla capacità di assorbimento di CO2 da parte della vegetazione terrestre. Perciò sono di vitale importanza la loro conservazione e salvaguardia.

Il peso ecologico.

Sebbene i ricercatori siano a conoscenza del potenziale di assorbimento dei serbatoi naturali marini, la vegetazione sta drasticamente diminuendo. Con essi stanno svanendo anche i serbatoi del prezioso carbonio blu.
Si stima che gli ecosistemi di blue carbon continueranno a diminuire fino al 30%, o addirittura del 40% nei prossimi cento anni.
La diminuzione delle praterie marine può essere la conseguenza di cause come la siccità, la qualità dell’acqua o l’opera dell’uomo. Le foreste di mangrovia sono le più a rischio, con il 75% delle piante situate in soli 15 paesi e di cui solo l’8% riservate in aree protette.
Le paludi salmastre, pur non essendo molto estese, rappresentano il serbatoio più importante, con un seppellimento di carbonio 50 volte superiore alle foreste pluviali.
I fattori di cambiamento in generale derivano dagli effetti del clima, della siccità, dalla costruzione di dighe e dall’innalzamento dei livelli del mare. Evidente è come la loro diminuzione abbia aumentato il rilascio di carbonio blu in atmosfera e di come sia rilevante essere protagonisti di sostenibilità.

Filippo Giorgi.

La sfida dell'intelligenza artificiale.10 luglio 2023Buon giorno e benvenuti alla newsletter Management24, dove proponia...
10/07/2023

La sfida dell'intelligenza artificiale.

10 luglio 2023
Buon giorno e benvenuti alla newsletter Management24, dove proponiamo i principali articoli usciti sul Sole 24 Ore dedicati a formazione, carriere, lavoro, gestione aziendale.

Oggi vogliamo sottolineare la sfida che l'intelligenza artificiale sottopone alle aziende, ai manager, persino alla società tutta, senza aver la pretesa di trattare il tema in maniera onnicomprensiva (cosa che non potremmo di certo fare in questa sede).

In ambito aziendale è indubbio che quella che potremmo chiamare "Era Digitale" sta riconfigurando i rapporti tra uomo e macchina (robot, computer, e così via).
Secondo un imprenditore della digital transformation, anche fondatore di una Talent Garden Innovation School, oggi alla guida di Radical HR, la sfida a cui sono chiamate le aziende è duplice e riflette per l'appunto le contraddizioni di un'era di grande mutazione di modelli e scenari, in cui da un lato si riconosce il valore determinante delle persone nel successo di un'impresa e dall'altro si allunga l'ombra di un'intelligenza artificiale che potrebbe impattare significativamente sul mondo delle professioni.

Nel suo nuovo saggio “Le 5 lenti dell'HR”, edito da Egea, l'autore elegge le risorse umane a soggetto detentore del futuro del lavoro, con buona pace degli algoritmi e dei chatbot generativi: serve però un atto di “coraggio” da parte di Hr manager, Ceo e prime linee aziendali, chiamati a un'evoluzione drastica del proprio ruolo, ad ampliare le proprie conoscenze e la propria sfera di azione, con l'ausilio (sicuramente necessario) delle nuove tecnologie digitali. Lo spiega in questa intervista lo stesso autore del libro.

E tra ottimismo, preoccupazione e consapevolezza, vi proponiamo qui un’indagine di BCG X che rileva sentimenti notevolmente contrastanti in funzione del ruolo e dell’anzianità dei soggetti rispondenti e del Paese di riferimento.

Le potenzialità di Chatgpt, per fare l'esempio del programma di intelligenza artificiale più noto del momento, dopo una brevissima fase di meraviglia ed eccitazione, hanno alimentato una serie di paure sul possibile impatto sul lavoro, l’economia e la società in genere. E però, come tutte le grandi innovazioni tecnologiche, è inevitabilmente inarrestabile. Di conseguenza, suggerisce in una sua analisi Alessandro Cravera, se da una parte è opportuno prepararci all’impatto dell'AI dal punto di vista regolatorio e politico per evitarne usi distorti, gestendo al meglio le conseguenze sociali che ne deriveranno, dall’altra dobbiamo sviluppare una diffusa consapevolezza di come valorizzare le caratteristiche uniche dell’essere umano in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Per Cravera, il futuro dovrà essere affrontato con una robusta dose di quella che Aristotele chiamava phronesis, ovvero saggezza pratica, cioè l’abilità di individuare la cosa giusta da fare in una certa situazione. Anche la scuola e l'educazione, sottolinea l'autore dell'articolo, dovranno sempre più allenare al pensiero critico e alla capacità di contestualizzare.

Sul rapporto tra intelligenza artificiale generativa e capacità umane recuperiamo sotto anche questa densa analisi, pubblicata il mese scorso sulla sezione Management del sito del Sole 24 Ore

Un bell'approfondimento sull'intelligenza artificiale è stato realizzato nella serie video Ceo Confidential.

Per chiudere la newsletter quasi monografica, di questo articolo si parla del "COME" introdurre gli algoritmi in azienda, e del ruolo decisivo del management in questa partita.

Qinfine, il superdossier che IL Sole 24 ore ha dedicato all'intelligenza artificiale generativa e a Chatgpt.

Grazie come sempre per averci seguito.

Info:
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ACCRESCI LA TUA FORMAZIONE E AUMENTA LE TUE COMPETENZE IN OTTICA DI TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ENERGETICA.La Scuola, in mo...
27/12/2022

ACCRESCI LA TUA FORMAZIONE E AUMENTA LE TUE COMPETENZE IN OTTICA DI TRANSIZIONE ECOLOGICA ED ENERGETICA.

La Scuola, in modalità online, è nata per diffondere la cultura della sostenibilità a livello manageriale e guidare le strategie aziendali verso uno sviluppo innovativo e sostenibile. Si rivolge prevalentemente a manager pubblici e privati che operano nelle varie funzioni aziendali, enti, associazioni, imprenditori e liberi professionisti, ma soprattutto a chi si affaccia al mondo del lavoro e ha bisogno di una strumentazione mirata all’innovazione e alla trasformazione dei modelli tecnico-scientifici organizzativi ed economici, affiancando un approccio teorico alla presentazione di best practice aziendali.

Il Corso si sviluppa per dieci settimane dal 20 gennaio 2023 al 22 marzo 2023, ed è suddiviso in tre unità tematiche: una prima unità generale di introduzione ai principi e alle regole generali dell’economia circolare, seguita da due unità di elevata specializzazione dedicate all’economia circolare dei materiali e alle opportunità energetiche.

10 settimane composte ognuna di 10 ore, suddivise in 4 ore di conferenze live e le altre 6 video registrate (streaming), che affrontano i temi specifici di ogni unità; le video registrazioni saranno rese disponibili a partire dalla conclusione di ogni conferenza live, corredate da materiali di studio e da test di verifica.

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