Music History

Music History Follow the music. Follow Music History. Music History: uno spazio dedicato alla storia della musica. Una pagina a 360 gradi sul panorama musicale.
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9 anni senza Pino Daniele.A darla, la notizia, fu l'amico e collega Eros Ramazzotti, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio...
04/01/2024

9 anni senza Pino Daniele.
A darla, la notizia, fu l'amico e collega Eros Ramazzotti, nella notte tra il 4 e il 5 gennaio: Pino Daniele, che solo qualche giorno prima (il 31 dicembre) si era esibito a Courmayeur per quella che sarebbe restata negli annali come la sua ultima apparizione pubblica era morto, sconfitto dai problemi cardiaci che lo affliggevano da tempo.
E non si può non partire dalla sera del 6 gennaio del 2015, quando a Napoli, in Piazza Plebiscito, decine di migliaia di persone hanno mostrato quanto la comunità costruita intorno alle canzoni di Pino Daniele fosse, nonostante il dolore, forte ed emozionata.
Da quella sera partono Giorgio Verdelli e Antonio Tricomi che nel loro "A noi ci piaceva il blues" utilizzano quel coro spontaneo che intona "Napul’è" come momento iniziale di un viaggio che va indietro negli anni ’70, la Napoli capitale internazionale della musica, una generazione che nel mezzo degli anni di piombo scelse il vinile e la chitarra.
Parole che si sovrappongono alle immagini dei vicoli del centro storico di Napoli, del concerto dei 200.000 in Piazza Plebiscito nel 1981, alle collaborazioni con Massimo Troisi.
Parole e musica sempre ispirate e sempre messe in cerca di quella Libertà che Pino Daniele non ha mai smesso di inseguire. La parola chiave del suo credo personale.
Libero anche di professarsi "Nero a metà", di rompere schemi, di provocare, di denunciare. Anche per questo, sin dai suoi esordi, Pino Daniele è immediatamente diventato un’icona.
Il bluesman napoletano ha lasciato in eredità alcune delle pagine più belle della musica più recente.
Un grande chitarrista, un amante del blues, un uomo che è riuscito a rinnovare l'uso del dialetto nelle canzoni.
Nel corso della sua carriera Pino, oltre ad arricchire il suo stile, è passato dall'uso del dialetto e del suo modo di scrivere canzoni a qualcosa che guardava anche all'estero, quello di unire la lingua inglese e la world music, con quella napoletana.
Unire il blues con la tradizione e sperimentare un nuovo linguaggio.
Il blues Pino l'ha studiato fino in fondo, l'ha assorbito e ne ha fatto evolvere le possibili variazioni, molto difficili da suonare e non a caso i suoi musicisti sono stati sempre quasi tutti jazzisti, preziosisimi che rimandano a tutt'altro tipo di musicista rispetto a quello rock.
Eric Clapton, che raramente concede complimenti, ha detto di lui: "Vorrei riuscire a suonare certi fraseggi della chitarra proprio come Pino Daniele".
La sua capacità e la grande tecnica alla chitarra elettrica lo vedranno esibirsi in numerosi tour con lo stesso Eric Clapton, Randy California, Phil Manzanera, Joe Bonamassa, Robby Krieger, Pat Metheny e tante altre infinite collaborazioni.
Pino Daniele era uno dei tanti Ori di Napoli e la sua morte ha colto tutti impreparati.
Quando muore il 4 gennaio 2015 per un infarto, a quasi 60 anni, la città di Napoli è in lutto, con bandiere a mezz'asta.
Saranno in tantissimi a ricordarlo con messaggi d'affetto.
Un coro unanime a piangere l'artista.

Pino Daniele:

"L’idea del nido non mi piace. Come dicono gli arabi la mia casa non finisce mai. Forse perché ho sempre avuto il bisogno di trovarla dentro di me la casa. Chi è cresciuto alla scuola del blues rimane sempre uno zingaro; prepari la borsa, ci metti dentro quattro camicie, che poi fai lavare negli alberghi, e parti. I punti fermi sono altri, la famiglia, i figli.
Ho avuto molti problemi nella vita, nato con una malformazione a entrambi gli occhi, campo visivo limitato; tra i trentacinque e i trentasei anni ho subìto interventi al cuore, ma riesco a convivere benone con le limitazioni fisiche.
I miei cinque figli meravigliosi e la musica mi ripagano di tutto.
La canzone mi è sempre andata stretta, ecco perché mi rifugio nel jazz".

Articolo: Carmine Saviano/Carlo Massarini
Fonte: "Ritratti" - Rai Radio 2/"I Magnifici Destini" - Radio 24/La Repubblica/"Ghiaccio Bollente" - Rai 5/Il Mattino

Oggi festeggiamo i 64 anni di Mr. Michael Stipe, ex leader dei R.E.M.Molto attento ai temi del sociale e dell'ambiente, ...
04/01/2024

Oggi festeggiamo i 64 anni di Mr. Michael Stipe, ex leader dei R.E.M.
Molto attento ai temi del sociale e dell'ambiente, Stipe ha scritto alcune canzoni che sono poi diventate autentici inni.
La sua scelta di vita professionale come musicista verrà segnata in età adolescenziale dall'ascolto dell'album "Horses" di Patti Smith.

Michael Stipe:

"La carriera militare di mio padre mi costrinse a vivere in diverse case di varie città, non avendo un'infanzia in una città stabile.
Ero chiuso ed introspettivo, terribilmente timido, preferivo osservare più che partecipare e le mie sorelle erano le mie amiche più intime.
A 15 anni ascoltai per la prima volta 'Horses' di Patti Smith, lo comprai immediatamente... era una bomba! Lo ascoltai con le cuffie dei miei genitori e rimasi alzato tutta la notte con un cestino di ciliegie davanti a me".

Fino al 21 settembre 2011 era il cantante dei R.E.M. Quel giorno, la band che ebbe il merito di portare la musica indipendente ai vertici delle classifiche di vendita, si sciolse. Da allora Stipe non ha intrapreso nessun progetto di stampo musicale, solo qualche apparizione qua e là sempre legata a celebrare qualche amico o per perorare qualche buona causa.
Quel che sappiamo è che è stato un grande e carismatico frontman.

Fonte: Wikipedia/"I Magnifici" - Radio 24/Rockol

Il 4 gennaio del 1955, nasceva a Londra Mark David Hollis.Oggi avrebbe festeggiato i suoi 69 anni, purtroppo il 25 febbr...
04/01/2024

Il 4 gennaio del 1955, nasceva a Londra Mark David Hollis.
Oggi avrebbe festeggiato i suoi 69 anni, purtroppo il 25 febbraio 2019 un malore lo ha portato via.
Cantante e autore principale dei Talk Talk, Hollis ha co-fondato la band nel 1981 al fianco di Lee Harris e Paul Webb. Il successo arriva con "It's My Life" e "Such a Shame", insieme ad alcuni album acclamati dalla critica, tra cui "Spirit of Eden" e "Laughing Stock".
Dopo che la band si sciolse nel 1991, Hollis pubblicò un album da solista nel 1998, prima di ritirarsi dall'industria musicale, se non per sporadiche collaborazioni in album altrui.
I Talk Talk sono stati, a detta di molti, una delle band inglesi più interessanti della storia degli anni '80.
Dapprima votati a un'atipica new romantic, il gruppo ha virato poi verso un "post-pop ambientale" che miscelava elementi sperimentali, jazz e classici.
Nel 1998 ha realizzato il suo debutto da solista, l'album omonimo "Mark Hollis", accolto molto positivamente dalla critica ma rimasto a tutt'oggi il suo unico lavoro pubblicato.

Fonte: Wikipedia/NME

"Ho preso più droghe di quante mi interessi ricordare. Solamente, l'ho fatto con discrezione".Va bene, avere la fama di ...
03/01/2024

"Ho preso più droghe di quante mi interessi ricordare. Solamente, l'ho fatto con discrezione".

Va bene, avere la fama di "quiet one" è prerogativa dei bassisti - come nel caso di John Entwistle - ma oltre al suo naturale understatement è stato altro a mettere John Paul Jones in quella che è stata l'epica dei Led Zeppelin: in un gruppo dove il cantante è passato alla storia come uno dei frontman più carismatici di sempre, il chitarrista come uno dei padri nobili delle sei corde rock e il batterista come pietra miliare del genere, trovare spazio è dura. Eppure John Richard Baldwin - questo il nome all'anagrafe dell'artista, nato a Sidcup, nel Kent, esattamente 78 anni fa - nella band di "Good Times Bad Times" ha ricoperto un ruolo fondamentale: tenere insieme i pezzi. E che pezzi.
Forte di una solida formazione teorica e poliedrico polistrumentista, John Paul Jones non solo ha disegnato, con la sua band, alcune delle linee di basso più memorabili di sempre - "Ramble On", "The Lemon Song" e "Black Dog", solo per citarne alcune - ma, grazie a una visione tanto ampia quanto lucida, ha saputo tessere la trama che ha reso il sound dei Led Zeppelin inconfondibile, aggiungendo pennellate di hammond e mandolino là dove l'ugola di Plant, i fraseggi di Page e i fill di Bonham non sarebbero mai riusciti ad arrivare.
Non è la banale apologia dell'outsider, ma una constatazione: Jones, negli anni, prima e dopo prendere servizio nella band che l'avrebbe consegnato alla storia, ha saputo distinguersi come uno dei musicisti più dotati della sua generazione, venendo cooptato da nomi di primissimo piano - tra gli altri, Rolling Stones e R.E.M., che gli affidarono gli arrangiamenti strumentali rispettivamente di "Their Satanic Majesties Request" del '67 e "Automatic for the People" del '92 - per dare quel tocco che genio e sregolatezza, da soli, non sono capaci di dare.

Fonte: Rockol

Stephen Arthur Stills è nato a Dallas il 3 gennaio 1945 ed oggi compie ben 79 anni.Il suo nome è indissolubilmente legat...
03/01/2024

Stephen Arthur Stills è nato a Dallas il 3 gennaio 1945 ed oggi compie ben 79 anni.
Il suo nome è indissolubilmente legato a quello di David Crosby, Graham Nash e Neil Young con i quali ha formato uno dei quartetti di maggior successo di sempre (terzetti quando Young si chiamava fuori). La sua leggenda è però alimentata anche dalla militanza nei Buffalo Springfield (sempre con Young) e da una lunga e rispettabile carriera solista. Stills canta e suona la chitarra ma è anche autore prolifico. Ha composto molti dei successi di CSN&Y oltre che dei Buffalo Springfield.
A proposito, tanti auguri!!!

Fonte: Rockol

Giorgio Gaber, come intuì qualche tempo fa lo scrittore e critico Luca Doninelli, è un intellettuale, forse l'ultimo del...
01/01/2024

Giorgio Gaber, come intuì qualche tempo fa lo scrittore e critico Luca Doninelli, è un intellettuale, forse l'ultimo della sua generazione. Quando scrive: “La mia generazione ha perso” non è per finta ma nemmeno per autolesionismo. Grida che qualcosa è finito, qualcosa che era un sogno grande, e di tanti. Lui, che era nato come cantante di successo, entertainer di classe, lui che andava in tournèe con Mina e aveva un posto da titolare in tivù come a Sanremo, ci aveva creduto. E aveva mollato tutto per il teatro, l'impegno, il sociale. Parole consumate, oggi. Ma per chi negli anni '60 aveva cantato, e fatto cantare, successi come "Non arrossire", "La ballata del Cerutti", "Porta Romana", "Mai mai mai Valentina", "E allora dai", "Torpedo blu", era stata una vera svolta.
In compenso, in oltre quarant’anni di carriera, ha continuato a scoprire nuovi interlocutori e sempre nuovo pubblico, divenendo intramontabile campione d’incassi a teatro e, a sorpresa, di nuovo gran venditore di dischi alla svolta del secolo.
Figlio del jazz e del rock & roll, bisogna capire quanto Gaber è prezioso alla nostra cultura.
Gaber è l’ultimo artista, l’ultimo intellettuale, ad aver conosciuto da vicino la cultura di massa, ad averla frequentata e sfidata sul suo stesso terreno, dalla canzone alla televisione. Poi ha scommesso sulla possibilità di inventarsene un’altra, di cercare un modo più autentico e vero di comunicare, ritrovandosi con nuovi strumenti sull’antica strada del teatro. Una bella fortuna, per un Paese come il nostro, poter contare su una voce così libera e vera. E che ci riporta alla realtà.
Oggi ricordiamo l'anniversario della sua morte avvenuta a Montemagno di Camaiore il 1° gennaio 2003.

Giorgio Gaber:

"Un recital, per me, è una specie di panoramica delle cose che mi hanno colpito o stimolato di più: una trasfigurazione a livello musicale di uno sfogo che uno ha dentro e fa esplodere in una serie di canzoni, in una situazione che poi diventa teatrale. La possibilità di fare teatro, di andare in palcoscenico e dire quello che penso del mondo e di ciò che mi circonda è un grandissimo privilegio".

Fonte: Rockol / GiorgioGaber.it

Come molti altri artisti, Ivan Graziani è stato più ricordato da morto che apprezzato da vivo.Il cantautore e rocker abr...
01/01/2024

Come molti altri artisti, Ivan Graziani è stato più ricordato da morto che apprezzato da vivo.
Il cantautore e rocker abruzzese era nato a Teramo il 6 ottobre del 1945, e morì a Novafeltria il giorno di Capodanno del 1997.
Ivan Graziani era uno dei personaggi più originali e sottovalutati della musica italiana.
Chitarrista di grande spessore e autore di canzoni popolarissime, Graziani è stato un artista poliedrico e creativo.
Artista estremamente generoso, appassionato di arte, grande chitarrista, fumettista, aveva esordito negli Anonima Sound.
Ha studiato musica, disegno e, soprattutto, la chitarra che per lui, come ha dichiarato in molte interviste, era "un pò quello che era la chitarra per Jimi Hendrix, un amore che era incomparabile con qualsiasi altra cosa".
Se ne è andato a 51 anni, troppo presto, per un tumore e con la sua chitarra preferita, una Gibson.
Ciao Ivan!

Si scrive Donna Summer, si legge "Queen of disco", regina della disco music. Cosa ha rappresentato per la storia della m...
31/12/2023

Si scrive Donna Summer, si legge "Queen of disco", regina della disco music. Cosa ha rappresentato per la storia della musica pop è cosa nota: la serie di album pubblicati dalla cantante statunitense tra il 1974 (l'anno dell'esordio con "Lady of the night") e il 1979 (l'anno di "Hot stuff"), quelli della collaborazione con Pete Bellotte e Giorgio Moroder, hanno permesso a Donna Summer di diventare semplicemente una leggenda.
Oggi, 31 dicembre, la popstar avrebbe compiuto 75 anni: la ricordiamo con questo post.

Fonte: Rockol

Tredici album di inediti a suo nome (più un “best of”), otto album in collaborazione con altri artisti (dei quali due co...
31/12/2023

Tredici album di inediti a suo nome (più un “best of”), otto album in collaborazione con altri artisti (dei quali due con Robert Fripp), nove colonne sonore: non si può certo dire che Andy Summers, che oggi 31 dicembre compie 81 anni, sia stato con le mani in mano, dopo che si è chiusa l’avventura dei Police (nei quali era entrato nel 1977, sostituendo il chitarrista originario Henri Padovani).
Musicista curioso e avventuroso, incline alla sperimentazione, amante del jazz, Andy è un personaggio piuttosto schivo e riservato.
Intervistato dalla testata specializzata Guitar Magazine, il già chitarrista dei Police Andy Summers ha spiegato perché, tra i due modelli di chitarra di punta della Fender - la Telecaster e la Stratocaster, preferisca al primo il secondo.
"Non sono proprio un purista", ha spiegato l'ex elemento del gruppo di "Roxanne": "Il modello standard di Telecaster non è proprio il mio preferito. Molti suonano le Telecaster, il loro suono è molto brillante e twangy, cosa che proprio non mi si addice. So che quello è una sound al quale tendo a essere associato, ma non ho il cappello da cowboy per intestarmelo".
"La mia Telecaster era più un ibrido", ha chiarito Summers a proposito del modello custom che la Fender realizzò per lui: "Qualcuno aveva sostituito il pickup alla tastiera con un humbucker Gibson, ma hanno fatto ulteriore casino con l'aggiunta di uno switch alimentato da una batteria da 9V: in quel periodo la gente ne faceva di tutti i colori, alle proprie chitarre. In ogni modo il mio modello non solo aveva un timbro incredibile, ma anche quello che era effettivamente un fuzzbox integrato, che usavo per gli assolo. Aveva qualcosa quasi indefinibile - non è questo che rende grande una chitarra? Potremmo stare tutto il giorno a discuterne per cercare di capirlo, ma aveva qualcosa di magico: ecco perché ho continuato a usarla per così tanto tempo".
"La Telecaster è uno strumento meraviglioso, ma nella storia delle meravigliose creazioni di Leo Fender è stato il suo primo tentativo", ha concluso il chitarrista: "Certo, ha segnato una svolta incredibile, ma la Stratocaster è stata nient'altro che la versione elegante e raffinata della Telecaster, e credo sia davvero la più grande chitarra elettrica solid body mai realizzata. Ci sono state un milione di varianti diverse di Stratocaster, ma Leo, davvero, aveva già capito tutto nel 1954".
Durante la sua attività con i Police oltre a una Telecaster e una Stratocaster Fiesta Red del '61, Summers ha utilizzato anche un Gibson ES-335 e una Gibson Les Paul del 1960.

Fonte: Rockol

Cantante e poetessa, icona del proto-punk, sacerdotessa del rock and roll e molto altro: Patricia Lee Smith, universalme...
30/12/2023

Cantante e poetessa, icona del proto-punk, sacerdotessa del rock and roll e molto altro: Patricia Lee Smith, universalmente nota come Patti Smith, oggi è più di un simbolo.
E' l'artista che sa essere ribelle - e credibile - con una causa ben precisa, forte di una coerenza cementata nel corso di una carriera lunga durata decenni e condotta con un polso e una determinazione a dir poco eccezionale.
Essendo le sue canzoni più che note a tutti gli appassionati di musica degni di questo nome, auguriamo cento di questi giorni alla voce di "Because the Night" festeggiando il suo 77° compleanno che cade oggi, 30 dicembre.

Fonte: Rockol

Il leader dei Motorhead è scomparso il 28 dicembre 2015 a 70 anni e la sua è una storia diventata leggenda come per ogni...
28/12/2023

Il leader dei Motorhead è scomparso il 28 dicembre 2015 a 70 anni e la sua è una storia diventata leggenda come per ogni rockstar che si rispetti. Lemmy che incarnava alla perfezione l'archetipo dell'animale da palco consacrato alla triade "sesso-droga-rock and roll", di materiale ne ha offerto a bizzeffe.
Versava in condizioni di salute piuttosto precarie - prova ne sono stati gli annullamenti di tour, i concerti sospesi e i ricoveri (con tanto di intervento al cuore).
A portarlo via non sono state però le patologie note di cui soffriva, un tumore molto aggressivo a quanto pare.
La notizia della sua morte fu confermata dalla band, con un comunicato ufficiale che recitava:

"Non c'è un modo semplice per dirlo... il nostro grandissimo, nobile amico Lemmy è morto, dopo una breve battaglia contro un cancro estremamente aggressivo. Ha saputo di avere la malattia il 26 dicembre ed era a casa sua, seduto davanti al suo videogame preferito preso dal The Rainbow, con la sua famiglia.
Non riusciamo neppure a esprimere quanto siamo turbati e tristi, non ci sono parole. Suonate a volume alto i Motörhead, gli Hawkwind, la musica di Lemmy.
Fatevi uno o più drink.
Condividete i ricordi.
Celebrate la vita che quest'uomo adorabile, meraviglioso, con tanto entusiasmo.
Lui vorrebbe proprio questo.
Ian ‘Lemmy’ Kilmister
1945 -2015
Born to lose, lived to win".

Fonte: Rockol/La Repubblica

Oggi John Legend è uno degli artisti statunitensi più apprezzati tanto dal pubblico quanto dagli addetti ai lavori. Nel ...
28/12/2023

Oggi John Legend è uno degli artisti statunitensi più apprezzati tanto dal pubblico quanto dagli addetti ai lavori. Nel corso della sua carriera fino ad oggi il cantautore ha vinto dieci Grammy Awards, un Oscar nel 2015 per la "Migliore canzone" con "Glory" e un Emmy per "Jesus Christ Superstar". Forse non è una popstar al pari di tanti suoi colleghi, ma non è neppure uno sconosciuto: lo dimostra il successo di canzoni come "Ordinary people", "Save room", "Green light" o delle più recenti "All of me" e "Love me now".
Sono lontani ormai gli anni in cui, ancora sconosciuto, Legend (che oggi, 28 dicembre, spegne 45 candeline - auguri!) cantava e suonava nei dischi degli altri artisti.
Il soprannome "Legend" è un'invenzione di un amico di Chicago, che ritiene che le melodie del giovane John assomiglino molto a quelle degli artisti vecchio stile.

Fonte: Rockol

Il Maestro Guido Harari è un Artista, un Professionista, ma soprattutto è il Fotografo del Rock, ovvero colui che in mez...
28/12/2023

Il Maestro Guido Harari è un Artista, un Professionista, ma soprattutto è il Fotografo del Rock, ovvero colui che in mezzo secolo di musica ha catturato l'istante per rendere immortale il Genio. Sì, perchè Guido Harari, nato il 28 dicembre del 1952 (Auguri!), è ritenuto ad oggi uno dei massimi fotografi musicali a livello internazionale e che grazie alla Wall Of Sound Gallery , la celebre galleria dedicata ai Magnifici del Rock (e non solo), ci offre una panoramica di molti altri fotografi internazionali ed uno storico viaggio del Maestro nei suoi oltre 40 anni di attività in cui è riuscito ad immortalare alcuni dei Grandi come Fabrizio De Andrè, Lou Reed, Giorgio Gaber, Bob Dylan, Vinicio Capossela, Kate Bush, Vasco Rossi, Peter Gabriel, Enzo Jannacci, Riccardo Muti, Miles Davis e tanti altri.

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell'Umbria, suo grande amico e collaboratore, ha così raccontato l'arte del Maestro Guido Harari:

"Guido Harari possiede il raro talento di cogliere la personalità dei musicisti sia nel corso della performance sul palco, sia nello svolgersi delle sedute (a volte intime ed esclusive) durante le quali prendono forma i ritratti. Nell’uno e nell’altro caso il risultato è un’immagine iconica, che si deposita subito nell’immaginario collettivo e perde persino la propria connotazione cronologica. Accade con la Fender Telecaster alzata verso il cielo da Springsteen o con le contorsioni di Iggy Pop, così come con il ritratto ‘assai compreso di sé‘ di Philip Glass o quello ironico di Ennio Morricone. Diviene difficile, se si conoscono queste immagini, non richiamarle automaticamente alla mente per prime ogni qual volta si senta o si pronunci il nome dei musicisti che le animano".

Per chi volesse visitarla, la celebre galleria d'arte della Wall Of Sound Gallery è in Via Gastaldi 4 ad Alba (CN).
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito all'indirizzo www.wallofsoundgallery.com

Curtis Mayfield aveva già contribuito negli anni '60 a dare un’identità forte al soul di Chicago, insieme agli Impressio...
26/12/2023

Curtis Mayfield aveva già contribuito negli anni '60 a dare un’identità forte al soul di Chicago, insieme agli Impressions.
Alle porte dei '70, però, si allontana dalla linea dei suoi colleghi e dell'industria discografica. Fonda un’etichetta indipendente, la Curtom, e comincia a riempire le sue canzoni di temi politici attualissimi, ma ancora tabù.
Non ha paura di proclamarsi "militante", e per questo incontra una serie difficoltà nel produrre e promuovere la sua musica, diventati inni nel tempo.
E' la sua lotta per la parità razziale.
Sono anche gli anni della "blaxploitation": i movimenti per i diritti della popolazione nera sfruttano il cinema di genere come mezzo di propaganda.
Questo era il mondo di Curtis Mayfield, un artista da non sottovalutare che ci ha regalato una musica di qualità elevatissima.
Agli albori degli anni '90, durante un concerto a Brooklin, l’impianto luci gli crollerà addosso: in seguito all'incidente, perderà l’uso delle gambe.
La sua vita termina quel 26 dicembre del 1999 a soli 57 anni.
Il suo mito continua a vivere.

Fonte: Ondarock

Il Natale di 7 anni fà scosse il mondo della musica pop per la prematura scomparsa di George Michael a soli 53 anni per ...
25/12/2023

Il Natale di 7 anni fà scosse il mondo della musica pop per la prematura scomparsa di George Michael a soli 53 anni per un attacco cardiaco nella sua casa di Goring-on-Thames.
Michael conobbe il successo per la prima volta nel 1981, insieme a Andrew Ridgeley, con li Wham!: fu il secondo album del duo, "Make It Big", a spedirlo nell'empireo del pop mondiale, grazie a brani come "Wake Me Up Before You Go-Go", "Freedom", "Everything She Wants", e "Careless Whisper".
Dopo il duetto del 1987 con Aretha Franklin, a consacrarlo come solista sarà l'album "Faith", scritto e suonato per la gran parte dallo stesso artista che gli farà conquistare la vetta delle classifiche di vendita.
Ormai tra i personaggi più in vista sul panorama internazionale, Michael farà parlare di sé anche per la sua vita privata: dopo l'arresto per atti osceni in un parco di Beverly Hills, nel 1998, l'artista troverà una certa stabilità nella propria vita sentimentale grazie alla relazione con Kenny Goss, ma a rappresentare la sua vera spina nel fianco saranno le dipendenze da sostanze stupefacenti.
Dal 2006 in poi Michael verrà ripetutamente arrestato o fermato per possesso e consumo di droga.
Nell'estate del 2015 indiscrezioni di stampa riferirono di un suo ricovero in una clinica svizzera specializzata in disintossicazione: benché nulla ufficialmente fosse stato ammesso.
Il britannico Sun, l'ottobre successivo, parlò in un Michael rinato e pronto a "tornare al lavoro nel 2016 per il trentennale da solista". Ipotesi che, purtroppo, si rivelerà quanto mai sbagliata, e che per un curioso scherzo del destino sarà smentita nel peggiore dei modi proprio il giorno di Natale del 2016, quel "Last Christmas" che Michael aveva già cantato.
George Michael è stato sepolto all'Highgate Cemetery, nel nord della capitale, accanto alla tomba della madre.

Fonte: Rockol/Wikipedia

Ricordando il grande James Brown: nel Natale del 2006 si spegne per sempre la leggenda del soul a soli 73 anni."Mr. Dyna...
25/12/2023

Ricordando il grande James Brown: nel Natale del 2006 si spegne per sempre la leggenda del soul a soli 73 anni.
"Mr. Dynamite" o anche "The Godfather of Soul", verrà ricordato come il più grande intrattenitore del mondo, una star mondiale dello show business.
50 anni di carriera straordinaria, tra eccessi e grandi performance, inventore del funky ed uno dei più influenti musicisti della nostra epoca.
James Brown prendeva possesso del palco, ne catturava l'energia, la filtrava attraverso la sua anima per rigettarla nella sala.
Una forza incontenibile per una performance che ogni volta era un'esperienza indimenticabile.

James Brown:

"L'Apollo Theater l'ho sempre considerato il grande giudice.
Prima che ci arrivi, prima del giorno in cui ti è consentito salire sul palco, sei in libertà vigilata.
Dopo che ti sei esibito sul suo palco leggendario, dopo che sei sopravvissuto per raccontarlo, sei rilasciato per buona condotta.
Io non mollo mai, chi molla fa un passo indietro... io invece vado avanti, prendo la vita di petto e la rivolto come un gu**to.
Voglio che quando le persone vengono ai miei concerti, abbiano di più di ciò che realmente si aspettano! Voglio che il mio concerto sia un'esperienza intensa ed alla fine tutti se ne vadano stanchi per quanto abbiano ballato e cantato, perchè questo è il motivo per cui sono venuti".

Fonte: "I Magnifici Destini" - Radio 24

Il 25 dicembre del 1971, nasce a Londra l'incantevole Dido.Un ruolo importante lo ha giocato il fratello, anche lui musi...
25/12/2023

Il 25 dicembre del 1971, nasce a Londra l'incantevole Dido.
Un ruolo importante lo ha giocato il fratello, anche lui musicista, che ad un certo punto della sua esperienza artistica ha avuto la buona idea di coinvolgerla nei progetti legati al suo gruppo, i "Faithless".
L'anno della svolta è il 1997 quando un responsabile della Arista Records è ammaliato dalle sue qualità vocali.
Nel 1999 Dido pubblica il suo primo album intitolato "No angel" ed il successivo "Life for rent" ottiene un buon successo consacrando definitivamente l'artista inglese nell'olimpo del pop inglese.

Fonte: Biografie On Line/Wikipedia

Auguri Alannah Myles, la rocker canadese proprio oggi festeggia 65 anni: nasce a Toronto il 25 dicembre del 1958.Nel 198...
25/12/2023

Auguri Alannah Myles, la rocker canadese proprio oggi festeggia 65 anni: nasce a Toronto il 25 dicembre del 1958.
Nel 1988 firma un contratto discografico con la Atlantic Records e debutta l'anno successivo con l'album eponimo "Alannah Myles".
"Black velvet" ebbe successo in Europa, Stati Uniti, Canada e Australia e permise all'artista di vincere un Grammy Award come miglior interpretazione vocale rock femminile.
Il solo album vendette all'epoca oltre 6 milioni di copie nel mondo.
"Rockinghorse" (1992), le ha permesso di ricevere ulteriori consensi, anche se in termini commerciali il successo del primo album non è stato ripetuto.

Fonte: Wikipedia

Nel giorno di Natale festeggiamo Annie Lennox, classe 1954, voce degli Eurythmics.Interprete raffinata, la sua voce ha s...
25/12/2023

Nel giorno di Natale festeggiamo Annie Lennox, classe 1954, voce degli Eurythmics.
Interprete raffinata, la sua voce ha segnato gli anni Ottanta.
Quindi, il debutto solista nel 1992.
Per gli inglesi Annie è la più amata della stessa Regina Elisabetta, 85 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un'icona per milioni di fans.
Le sue raffinate interpretazioni sono state un modello per decine di musicisti del Regno Unito, un simbolo di un'eccellenza che dura nel tempo con la capacità di rinnovarsi.
Non solo musica ma anche il suo impegno umanitario in Africa nella lotta contro l'AIDS.

Annie Lennox:

"Il nostro è un mondo interessante grazie anche alla tecnologia ed è fantastico se la sappiamo usare in modo positivo, ognuno di noi può fare qualcosa per cambiare il pianeta.
Penso sia mio dovere mostrare quello che stà succedendo nel continente più povero del mondo, un'esperienza che ti segna profondamente, 27 milioni di persone ammalate... è difficile capire ciò che stà accadendo.
Nelson Mandela ha detto che questo è il genocidio del suo popolo.
Non voglio predicare ma condividere solo questa esperienza.
In uno studio puoi lasciare il mondo fuori, entri in un luogo creativo dove c'è solo il suono, dove ci sono idee, sogni, astrazioni, concentrazione.
Adoro cantare, stare in uno studio e solo lì sono veramente felice.
La musica è universale, provoca dovunque le stesse sensazioni.
Credo di essermi sentita intrigrata dal potere delle parole fin da quando posso ricordare. Il simbolismo o le metafore, tutte quelle magiche trasformazioni che capitano quando combini i suoni e la forma di un linguaggio in modo inaspettato.
Usiamo le parole per comunicare, per descrivere, per esprimere qualcosa a cui non è facile arrivare, qualcosa che è nascosta nella parte più profonda della nostra psiche".

Fonte: "I Magnifici" - Radio 24

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Music History, uno spazio dedicato alla storia della musica. Una pagina a 360° sul panorama musicale dedicata essenzialmente agli storytelling degli albums più famosi della musica. Un club musicale non solo rivolto agli aneddoti ed ai racconti musicali ma anche news dedicate alle nuove uscite discografiche, nuove tendenze, con un occhio di riguardo sugli eventi dal mondo della musica. Un'arte, quella musicale, che rispecchia e accompagna le nostre emozioni e i nostri stati d'animo. Benvenuti su Music History.

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