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LiberAria Editrice LiberAria Editrice cerca bravi scrittori che siano, anche, ottimi lettori. LiberAria Editrice pubblica libri che desidera leggere.
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Si tratta di storie, d’una qualsiasi forma narrativa, che hanno uno sguardo che comprende il mondo. Comprendere nel senso letterale di capacità di capire. Come sosteneva Gustave Flaubert “Scrivere è un modo di vivere”. Noi alziamo la posta e lavoriamo perché anche leggere diventi un modo di vivere.

Grazie Patrizia Baglione che oggi su  24 inaugura una nuova rubrica di note di lettura con il nostro Giorgio Ghiotti e i...
07/08/2024

Grazie Patrizia Baglione che oggi su 24 inaugura una nuova rubrica di note di lettura con il nostro Giorgio Ghiotti e il suo Ipotesi del Vero.

Si legge qui:

Ci lasciava oggi, un anno fa, Anna Cascella Luciani, immensa poeta italiana, amata da Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, A...
31/07/2024

Ci lasciava oggi, un anno fa, Anna Cascella Luciani, immensa poeta italiana, amata da Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Attilio Bertolucci, Franco Fortini, e purtroppo negli ultimi anni ingiustamente dimenticata dal mondo dell’editoria.

Avremmo voluto che vedesse con i suoi occhi l’antologia poetica da lei voluta e curata, uscita quest’anno, ma non abbiamo fatto in tempo.

Noi però non la dimentichiamo e qui oggi lasciamo una sua poesia che parla proprio di questo, non dimenticare.

Minotauro - 2007

non dimenticate - noi morti durante
quell’estate - in cui arse ferocia
e stordimento - gli alberi sconvolti
le foreste vive assassinate - da uomini
a cui nulla importa di altri -
di uomini o donne - o di animali
in fuga da un atto completamente
empio - non dimenticate
noi che ce ne andammo in quell’estate -
per un fuoco non celeste o naturale
o primigenio - ma uccisi da un gesto
che solo azzarda passione
in distruzione - bruciando ogni filo
d’armonia - cancellando ogni arianna -
ed in bersaglio acre riempire
di nuovo il labirinto -

(per i morti negli incendi in Italia, in Grecia
nell’estate del 2007)

Grazie  De Palma che oggi su  di disagio firma una bellissima recensione all’antologia poetica di Anna Cascella Luciani....
29/07/2024

Grazie De Palma che oggi su di disagio firma una bellissima recensione all’antologia poetica di Anna Cascella Luciani.
E grazie a Nicola V***a per l’ospitalità.

La poesia di Anna Cascella Luciani è una sferzata sulla guancia. Parole scelte con la cura di chi non intende concedere neppure un millimetro alla vanità della scrittura che si compiace di se stess…

Grazie Cattedrale Magazine
01/07/2024

Grazie Cattedrale Magazine

𝐀𝐧𝐧𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐎𝐫𝐭𝐞𝐬𝐞 - un approfondimento
➡️ https://bit.ly/CattedraleRiflessioni

È da poco disponibile in libreria una nuova edizione de Il Monaciello di Napoli di Anna Maria Ortese, Adelphi Edizioni: l'occasione per tornare a parlare di questa autrice che non si legge mai abbastanza.

Alla sua scrittura Matteo Moca dedica un approfondimento in esclusiva per Cattedrale (e vi segnaliamo pure il saggio che Moca ha dedicato alla scrittrice, "Un'esigenza di realtà" pubblicato da LiberAria Editrice 😉)

Soffermandosi sul particolare ruolo dell'infanzia nei racconti di Ortese:

«𝑢𝑛 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑖𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒, 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑛𝑜𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜, 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑟𝑎𝑔𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑜𝑓𝑓𝑒𝑠𝑖 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑜𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎»

Lo trovate in homepage questa mattina sul nostro sito ⤵️
https://bit.ly/CattedraleRiflessioni

💙🩷
23/06/2024

💙🩷

Grazie  Rita Merico che su Nelle scarpe dello scrittore firma una bella nota critica a La variabile umana di  Stragapede
21/06/2024

Grazie Rita Merico che su Nelle scarpe dello scrittore firma una bella nota critica a La variabile umana di Stragapede

NELLE SCARPE DELLO SCRITTORE… IN VERSI
Rubrica a cura di Anna Rita Merico

La Variabile umana
Elisabetta Stragapede Eli Stragapede
lLiberAria Editrice

Sfilano i volti di un’umanità che, ormai, non riesce a nominarsi tale se non attraverso la perdita di sé. Sono, nella prima sezione, Nomi che narrano lo smarrimento, talvolta la dignità, la solitudine, l’assenza, le colpe, il peso di tutto, lo sguardo perso nella perdita di fiato, l’attesa, il tempo.

Dimensioni dell’anima trasformate da Elisabetta Stragapede in corpi poetici capaci di cantare angoli di contemporaneità. Angoli in cui s’è arenata l’umanità. Angoli in cui, come medusa priva di movimento, mostra gli ultimi sussulti un’umanità privata d’essere e di sentiero.

Qualcosa accomuna questi corpi spenti, ripiegati su sé, accucciati su se stessi, ammonticchiati nell’indefinitezza di un tempo privo di direzione.

Nella seconda sezione, Cose, gli oggetti sono minutaglia di un quotidiano lasciato a sé stesso. Il corpo liquefa volontà e presenza come molle b***o che è perdita di sostanza esistenziale.

Perdita dettata da dominio incontrollato su e in ogni parte dell’umana esistenza.

La libertà svanita narra lo stato delle cose. Sono Cose i disastri ambientali, l’abusivismo, l’appiattimento del nulla nel paesaggio, oggi.

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Benvenuto su questo treno
destinazione ovunque di nessun luogo
c’è
un uomo che abbozza strade
un nero che contratta stazioni
una donna addormentata sui pensieri
un pensiero accarezzato da un ragazzo
un ragazzo apparecchiato per un viaggio
un viaggio lungo una speranza
una speranza scambiata per vita
una vita presa per amore
un amore da dimenticare
uno ancora da incrociare
uno almeno che sopravviva agli eventi.

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I luoghi, i luoghi mal vissuti, la mancata centratura dell’Asse che tiene nel luogo.

Città luogo antropico per eccellenza. Crocevia che regge i fili di incontri sbadati e senza scambi.

Il tempo è irreale nel suo dialogo con il nulla degli eventi e il nulla è scivolone muto nel dentro di frette inutili.

Un’umanità senzatetto mendica l’assenza in dialogo non ascoltato con gli io che sembrano indaffarati e presi dal proprio senso.

Dal senso è sgusciato via, però, il significato. Tutto è nei margini alieni dell’insignificanza.

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L’ora dei vinti
la ricama un ciliegio
sboccato di rosa
deride
l’affanno palustre del bipede
e questo lavoro diuturno
che ci condanna le ossa
ci taglia come canali di acqua
tra campi seminati
a digerire la vita.

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E, nelle Città, s’incontra visibile e invisibile. Umanità rafferma come pezzo di pane lasciato a sé e filiformi radici di ciò che trasborda via dall’oblio di sé.

Ciò che permane, ciò che è sotto, ciò che smarrisce e, contemporaneamente, emerge. Città che tritula umanità, luogo dispensatore di perdite.

Disumano lo stare nel dentro delle cavee dell’ammasso lì dove ogni individualità sfora nell’amalgama del tutto indistinto. Sparito ogni eroe. Eppure, la Radice d’umano sentore, palpita.

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Qualcosa s’è rappreso
fra il tronco del mandorlo
e l’anima della cicala
un canto secco
di scorze in gola
di arature sulle dita
un fascio di domande
abbandonate
sui muretti a secco
roncola alla cintola
e polloni sacrificati.

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In quale punto è giunta l’umanità? La domanda dell’Autrice ci immerge in un vedere fatto di punti in cui è avvenuto un incagliamento di sensi, la storia evolutiva in quale anello ha creato deriva?

Un immobilismo imbozzola la presenza rendendola ibernata, in attesa.

Una silloge tutta pensata intorno ad un’idea di spiritualità interrotta che guarda il dopo con desiderio.

Stragapede ritrae poeticamente la crisi contemporanea riponendola, come fosse un sentire materializzato in immagini, nello spazio di una sospensione che non ritrae la fine ma è spazio di stasi al di sotto di una cenere ancora rovente per l’intera umanità.

Ha ragione Anna Toscano, nella postfazione, a dire di questa silloge come di un Viaggio nel movimento del comunicare tenendo presente la centralità di chi legge al fine di sollecitarlo a riflessione sull’oggi e su sè.

“Ci reggiamo su equilibri precari, lo scarto che ci salva o ci fa precipitare avviene in poco spazio, come nella poesia, come in queste poesie.”

Una postfazione breve ma intensa chiude la lettura di questa silloge che consente passi accompagnati nelle assenze del nostro presente e lo fa attraverso un restare all’interno della piccola quotidianità pur trattando tematiche universalmente sentite e vissute.

L’Autrice ha la forza e la sensibilità per condurci nei territori della domanda attraverso un sentire attento ed una grazia del verso che mai lascia chi legge in spaesamenti disorientanti o in sensi di perdita definitiva.

Cinque brevi sezioni, Nomi, Cose, Città, Mestieri, Parole per un lavoro in poesia di bell’equilibrio e di immediata lettura capace di giungere al cuore del sentire di ognuno.

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stare
come statue in processione
in attesa
di una spalla devota
dentro la notte di vetro fino
varco muto
nel respiro dei viventi

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www.nellescarpedelloscrittore.com

Su la Repubblica - Bari oggi  Bux firma una splendida recensione all’antologia poetica di Anna Cascella Luciani “una del...
15/06/2024

Su la Repubblica - Bari oggi Bux firma una splendida recensione all’antologia poetica di Anna Cascella Luciani “una delle voci più originali della poesia degli ultimi decenni”.

Grazie Barbara Monteverdi che su La Bottega del Giallo firma una bella recensione a Uno a testa di Michela Volante.
05/06/2024

Grazie Barbara Monteverdi che su La Bottega del Giallo firma una bella recensione a Uno a testa di Michela Volante.

IL MONDO CHE VERRA’? SPERIAMO PROPRIO DI NO. di BARBARA MONTEVERDI Sorprendente romanzo distopico in cui la criminalità è regolamentata

È on line la bella intervista fatta da Giorgio Olmoti a Michela Volante su RBE - Radio & Tv, in diretta dal Salone Inter...
23/05/2024

È on line la bella intervista fatta da Giorgio Olmoti a Michela Volante su RBE - Radio & Tv, in diretta dal Salone Internazionale del Libro.
Si ascolta qui

La scrittrice Michela Volante ripropone per i tipi dell'editore LiberAria il suo romanzo pubblicato una prima volta nel 2006 e intitolato "Uno a testa". Una ...

Uno smagliante Giorgio Ghiotti ha ritirato ieri il prestigioso Premio Luciana Notari alla poesia per il suo Ipotesi del ...
17/05/2024

Uno smagliante Giorgio Ghiotti ha ritirato ieri il prestigioso Premio Luciana Notari alla poesia per il suo Ipotesi del vero, LiberAria.

Noi oggi brilliamo di felicità: congratulazioni Giorgio, te lo meriti tantissimo, e che sia solo il primo di una lunga serie di riconoscimenti per la tua arte poetica e la tua scrittura.

Indirizzo

Via San Tommaso D'Aquino 8c
Bari
70122

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