19/01/2025
Redazione Sport
di Umberto VIETRI
Vittoria di sostanza dell’Avellino, la prima del 2025, contro una insidiosa Cavese che tiene sulle spine i biancoverdi fino alla fine, che consente ai lupi di mantenere il passo del Cerignola vittorioso nell’anticipo del venerdì sera a Giugliano e di accorciare leggermente sul Benevento, che in attesa del recupero del non facile match di Potenza, adesso si ritrova a soli 4 punti di vantaggio. La gara ha confermato quanto si temeva alla vigilia con una Cavese che, nonostante fosse priva del suo calciatore migliore, Pezzella, ha dato del filo da torcere alla formazione biancoverde a conferma di un complesso molto solido che nell’ultimo mese era uscito indenne dalle trasferte di Catania e Crotone e perso solo nel recupero contro il Trapani, e che aveva sfiorato una clamorosa, ma meritata, rimonta dal doppio svantaggio contro il Benevento al Simonetta Lamberti. Tutto ciò, insieme alla vittoria nell’ultimo match contro il Giugliano di Bertotto aveva contribuito a portare i blufoncè a ridosso della zona playoff sotto ma guida tecnica di Vincenzo Maiuri. Per quanto riguarda l’Avellino reduce dal pareggio in extremis a Cerignola nel posticipo del lunedì è stata una gara con l’obbligo della vittoria con delle scelte di partenza di mr. Biancolino che avevano un po’ sorpreso. Infatti, se in conferenza stampa il tecnico aveva già fatto capire che tra le varie ipotesi tattiche quella di Panico nel ruolo di tre quartista poteva essere un’idea plausibile, la scelta di Campanile a fianco di Patierno al posto dei vari Gori, Russo o Redan, è stata assolutamente inaspettata per quelle che erano le aspettative della vigilia e se vogliamo scompaginava anche quelle che sono le gerarchie in seno alla squadra. Evidentemente il tecnico aveva ben ponderato la decisione sia in base al lavoro settimanale sia in base alle esigenze di una gara che avrebbe richiesto un notevole dispendio in termini di corsa contro un avversario dall’età media bassa che come dimostrato durante il campionato faceva della corsa e dell’agonismo uno dei suoi punti di forza, e che quindi un giovane come l’attaccante Campanile avrebbe potuto garantire. Questa è una chiave di lettura ma è molto probabile anche l’ipotesi che alla decisione abbiano contribuito eventuali scelte legate al mercato e alle trattative vere o presunte che in qualche modo avrebbero potuto distrarre determinati calciatori dall’impegno in campo. Dunque un Avellino con nessuna altra novità rispetto al solito con la solita difesa a 4, e Sounass a centrocampo in coppia non Panico dietro le punte, Patierno Campanile, De Cristofaro e Palmiero davanti alla difesa composta da Cancellotti Rigione Enrici e Frascatore. La Cavese che, come detto, era orfana di Pezzella sostituito in cabina di regia da Konatè era schierata con il consueto 3 – 5- 2 schierava alcuni ex in campo come Fella in attacco con Sorrentino, Rizzo a destra e Sannipoli nella linea a cinque a centrocampo con un interessantissimo Vitale. Un Avellino in versione dottor Jekyll e Mr. Hyde per quanto visto in campo nelle due frazioni di gioco. Nel primo tempo una squadra che ha palesato una manovra lenta e prevedibile, senza mai una verticalizzazione ma costretto da una Cavese, schierata dietro la linea della palla a protezione della sua metà campo, ad agire per vie laterali con un lento e macchinoso giro palla nel tentativo di poter trovare gli spazi giusti per gli attaccanti. I lupi cercavano di prendere il controllo del match ma l’atteggiamento a tratti svogliato non sortiva nessun azione degna di nota, anzi nella prima mezz’ora erano gli aquilotti che rispondevano con personalità ed avevano alcune occasioni quasi sempre partite da iniziative di Fella che fortunatamente erano sempre presa di Iannarilli molto attento. Per l’Avellino nessuna occasione degna di nota con un reparto avanzato che si andava ad imbottigliare nella densità predisposta dal tecnico Maiuri a protezione dell’area di rigore e con Sounass, braccato in continuazione da Sannipoli, ma anche Panico protagonisti di errori tecnici di varia natura errori in appoggio, stop sbagliati ecc. In questa fase neanche De Cristofaro era particolarmente lucidissimo è sprecava in un paio di circostanze delle ripartenze importanti, sbagliando la scelta finale, dove per fortuna Palmiero riusciva a recuperare le p***e p***e e far ripartire la manovra. Il giovane Campanile nonostante l’impegno veniva quasi sempre anticipato dagli avversari, mentre Patierno era l’unico a concludere pericolosamente verso la porta di Boffelli costringendo il giovane portiere a una parata in tuffo su una conclusione in girata del numero 9 biancoverde. Davvero poco per una squadra che deve vincere la gara. Nella ripresa invece la squadra si presentava in campo con Raffaele Russo al posto di Camapanile con un Avellino ridisegnato in una sorta di 4 -3-2-1, con Russo a sinistra e Panico a destra alle sp***e di Patierno, in una posizione evidentemente più congeniale al neo acquisto biancoverde. La scelta premiava mr. Biancolino perché Panico saliva subito in cattedra al quarto minuto quando riceve palla sulla tre quarti da Palmiero, avanzava sulla destra e pennellava in mezzo all’area di rigore dove si faceva trovare pronto Patierno appostato sul secondo palo che di testa anticipava tutti e siglava il vantaggio per i lupi e il suo decimo gol. Tre minuti più tardi Patierno sfruttava un rimpallo favorevole sulla tre quarti offensiva e suggeriva lateralmente per Panico che di prima metteva rasoterra sul secondo palo con Russo che sopraggiungeva e siglava il raddoppio. Saltavano gli schemi dei metelliani e al minuto 55 l'Avellino sfiorava la terza rete con un destro al volo di Panico che Boffelli, con un miracolo, deviava contro la traversa. Girandola di cambi con la Cavese che inseriva forze fresche ed in particolare Diarrassouba a destra che grazie alla sua velocità e al cambio passo metteva in difficoltà la nostra retroguardia dal lato di Frascatore con Russo che spesso e volentieri era costretto a ripiegare in difesa per contenere i tentativi del calciatore metelliano. Tuttavia il gol degli ospiti scaturiva da un errore complessivo tra centrocampo e difesa. De Cristofaro suggeriva una br**ta palla a Sounas sulla nostra trequarti, il greco perdeva palla sull’attacco di Konatè che poteva incunearsi centralmente e servire Sorrentino, con Rigione che nel tentativo di fermare quest’ultimo apriva la linea difensiva, ma veniva beffato alle sp***e dall’inserimento vincente di Fella, non chiuso in diagonale da Cancellotti e così l’ex punta biancoverde batteva Iannarilli. La Cavese a quel punto ci crede e l'Avellino rischiava su una giocata aerea dello stesso Sorrentino. L’Avellino opera altri cambi mettendo in campo prima Rocca e Redan al posto di Panico e Sounass e successivamente spazio anche per Gori al posto di Patierno. Nell’ultimo quarto d’ora l’Avellino gestiva bene la gara non concedendo più nulla ai metelliani e conquistava tre punti fondamentali. Non una grande prestazione dei lupi che come detto dallo stesso mr. Biancolino nel primo tempo molto sottotono dietro i ritmi della Cavese che ci aspettavano nella loro metà campo chiudendo le linee di passaggio. Poi, nel secondo tempo, Russo ha portato e ha messo in campo la rapidità e l’imprevedibilità, cercando l’avversario nell’uno contro uno allo scopo di creare la superiorità che ha creato le premesse per sbloccare la partita. Lo stesso Panico, è apparso molto di più a suo agio a destra ed ha dato un contributo decisivo alle due reti realizzate. In generale la gara contro i metelliani ha messo ancora una volta in luce le difficoltà dell’Avellino, quando deve fare la gara; in alcune circostanze, operando i cambi giusti, si riesce a cambiare il volto alla squadra e a decidere a proprio favore le partite come è successo contro la Cavese, ma più in generale appare evidente la necessità di qualche soluzione tattica alternativa per sorprendere gli avversari, nella speranza che dal mercato possa arrivare qualche altro profilo utile all’intento.