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Redazione Sport di Umberto VIETRI Un bruttissimo Avellino fino all’inverosimile esce sconfitto dallo Zaccheria contro un...
08/02/2025

Redazione Sport
di Umberto VIETRI

Un bruttissimo Avellino fino all’inverosimile esce sconfitto dallo Zaccheria contro un Foggia che ha messo in campo tanta corsa, aggressività, e voglia di vincere, prerogative che sono mancate evidentemente ai biancoverdi con le vertigini al solo pensiero di avere, eventualmente, potuto acciuffare, anche se momentaneamente, la tanto agognata vetta della classifica nel caso di successo. Ancora una volta sono venuti fuori tutti i limiti caratteriali di un complesso che nel momento decisivo stecca, per ragioni di diversa natura, l’appuntamento con la vittoria. Venendo alla gara, come noto, l’Avellino avrebbe dovuto fare a meno di Frascatore non convocato per infortunio, mentre Patierno e D’ausilio facevano parte della troupe partita per Foggia. Mr. Biancolino mischiava un po’ le carte cambiando a sorpresa il centrocampo con Palumbo nel ruolo di play dal primo minuto e Armellino a costituire il centrocampo insieme a Sounass. Sulla sinistra in difesa esordiva Cagnano al posto di Frascatore, per il resto rientrava Enrici in difesa con Rigione e Cancellotti; Russo sistemato dietro le punte Lescano, Patierno. Partenza sprint dei padroni di casa che al terzo minuto va vicinissimo al gol. Rimpallo che favoriva Tascone che calciava largo da due passi, approfittando di una disattenzione generale della difesa. Dopo la sfuriata del Foggia l’Avellino prendeva in mano l’iniziativa e faceva la partita con diverse occasioni che partivano spesso dal lato di Russo, che però peccava di imprecisione nell’appoggio finale o al momento opportuno non venivano sfruttate per imprecisione sotto porta. Molto attivo Patierno autore di quasi tutte le conclusioni verso la porta di De Lucia come al minuto 15, ma anche Martin Palumbo non esitava a provare la conclusione da fuori come alla mezz’ora quando però l’occasione sfumava per l’involontaria deviazione di Patierno. Due minuti più tardi altra occasionissima con Patierno che non riusciva a rifinire sul cross arrivato dalla destra. Poi sul finire del tempo il Foggia riprendeva terreno e tentava di alleggerire la manovra offensiva dell’Avellino. Su una delle incursioni offensive i padroni casa trovavano il vantaggio. Traversone dalla sinistra su Zunno, che nell’occasione non veniva contrastato efficacemente da Cagnano, e di testa metteva in mezzo all’area, con il pallone che arrivava sul secondo palo alla destra di Iannarilli, dove Vezzoni, in sospetto fuorigioco, e in beata solitudine, metteva indisturbato in rete. Nell’occasione responsabilità da distribuire equamente tra difesa e anche Iannarilli non particolarmente reattivo sul traversone. Si chiudeva qui il primo tempo con rammarico per l’Avellino che ha subito lo svantaggio su una delle poche sortite avversarie, praticamente quello che si temeva con un Foggia aggressivo e pronto al raddoppio sistematico sui nostri portatori palla. Ne scaturiva un brutto primo tempo di Sounass ma anche di Russo, molto volenteroso, costretto ad appoggi sbagliati e ad una manovra farraginosa fine a se stessa. Non una gran partita da parte di Armellino che soffriva la velocità dei centrocampisti del Foggia e arrivava sempre in ritardo quando era chiamato a raddoppiare sulle corsie esterne, e dello stesso Cagnano che si era limitato al compitino. Nell’intervallo mr. Biancolino ridisegnava l’Avellino con i cambi di Tribuzzi e Panico in campo proprio al posto di Cagnano e Armellino, in una sorta di modulo 3-4-1-2 con Tribuzzi esterno a destra e Russo a sinistra, Panico dietro le punte, Palumbo e Sounass centrali e difesa a tre con Rigione centrale. Al rientro in campo l’Avellino non riusciva a premere come ci si aspettava con un Foggia rintanato dietro la linea della palla e sempre pronto al raddoppio nei contrasti e a ripartire nel caso. Al minuto 58 occasione per l’Avellino che partiva per vie centrali con una combinazione che portava al tiro Panico, il suo tiro veniva deviato sul palo alla sua sinistra da De Lucia con la punta delle dita. Il Foggia su capovolgimento di fronte si rendeva pericoloso con Saar che si incuneava dal lato dell’area piccola della nostra area di rigore da destra e fortunatamente chiudeva Rigione, sulla prosecuzione dell’azione ne scaturiva un pericolosissimo calcio di punizione con Emmausso che fortunatamente non sfruttava l’occasione. A questo punto i tifosi di casa cominciavano a creare intemperanze con oggetti lanciati in campo ad indirizzo dei calciatori biancoverdi dal settore curva nord. Al minuto 63 l’arbitro Calzavara era costretto a sospendere momentaneamente la gara, consultando il commissario di campo. Nel frattempo entrava anche d’Ausilio al posto di Russo con Panico che andava esterno a sinistra e D’Ausilio dietro le punte. Il canovaccio della gara rimaneva lo stesso, ma l’Avellino non riusciva a portarsi efficacemente dalle parti di De Lucia con i padroni di casa che riuscivano ad arginare le iniziative dei vari D’ausilio, e Tribuzzi da destra che veniva contrastato o anticipato ogni qualvolta cercava di trovare il fondo per proporre il cross. Al minuto 76 mr. Biancolino inseriva il neo acquisto Zubereck al posto di un evanescente, e mai servito Lescano. Fuori anche Sounass, per Rocca al minuto 78. Si arrivava senza nessun sussulto biancoverde nel recupero con ben 7 minuti decretati dal direttore di gara, nei quali i calciatori del foggia non facevano altro che spezzare il gioco, creando continui parapiglia e innervosendo gli animi oltremodo. Ne facevano le spese sia Mr. Zauri che lo stesso Mr. Biancolino, ma anche Tascone e Tribuzzi, tutti espulsi per proteste dall’incerto Calzavara. Anche Cancellotti, che era diffidato, si beccava un giallo ingenuo che lo vedrà assente nel prossimo turno. La partita finiva qui con la vittoria dei padroni di casa ed una sconfitta rovinosa per i biancoverdi che potrebbe avere sicuramente dei contraccolpi importanti non solo sulla classifica. Seconda sconfitta per Mr. Biancolino che perde anche l’imbattibilità esterna nella sua gestione in un pomeriggio da dimenticare, ma in tutta onesta, al di là della serata poco brillante di alcuni interpreti, le responsabilità dell’allenatore sono molto evidenti a partire dalle scelte iniziali, in particolare a centrocampo con la rinuncia a Palmiero e in particolare a De Cristofaro, riproponendo un incerto Armellino a centrocampo, che si è fatto ammonire già dopo 6 minuti, regalando di fatto al Foggia la mediana che ha potuto gestire a suo piacimento i ritmi della partita. Anche la scelta di Cagnano, che non disputava una gara da tanto tempo, è sembrato un azzardo e anche in occasione del gol dei Satanelli non è riuscito ad intervenire in maniera opportuna su Zunno che aveva fatto l’assist per Vezzoni. Magari il tecnico avrebbe potuto optare per una difesa stile gara di Giugliano con Todisco a destra e Cancellotti a sinistra che ben si erano disimpegnati. Per quanto riguarda l’attacco, la coppia Lescano Patierno non ha esaltato in quanto si è vista una scarsa intesa dove ognuno sembrava giocare per conto suo e quindi si riapre la discussione sull’opportunità di schierarli in campo contemporaneamente rinunciando all’equilibrio che con il 4 2 3 1 avevamo trovato. Bisognerà fare subito quadrato, e fare ammenda degli errori fatti nella gara odierna e proiettarsi subito al prossimo impegno al Partenio contro il Crotone che con la vittoria contro il Potenza si è portato a sole tre lunghezze dai biancoverdi e verrà a giocarsi le residue possibilità di poter raggiungere la vetta contro un Avellino che dovrà fare sicuramente a meno di Cancellotti e Tribuzzi per squalifica, nella speranza che possano essere recuperati al meglio tutti gli effettivi, e che l’allenatore chiarisca le proprie idee circa le scelte tecniche

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