Questa puntata esplora come l’intelligenza artificiale e gli idrofoni vengano utilizzati per identificare e classificare le vocalizzazioni degli animali marini nell’Oceano Indiano.
Dal grugnito dei pesci rospo ai canti delle balene, scopriamo come la tecnologia ci permette di ascoltare e comprendere il mondo sottomarino.
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In questa puntata di Zenit esploriamo il problema dell’inquinamento da plastica negli oceani e come la startup italiana @o_gyre stia affrontando questa crisi attraverso l’innovativo modello del “fishing for litter”.
Con l’aiuto della tecnologia blockchain, Ogyre garantisce trasparenza e tracciabilità nella raccolta e gestione dei rifiuti marini, trasformando la plastica raccolta in nuove opportunità
economiche.
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Il trasporto marittimo odierno movimenta circa il 90% delle merci mondiali ed è responsabile dell’occupazione di 1,7 milioni di persone a bordo delle navi.
Le navi mercantili sono, però, responsabili anche di circa il 2,9% delle emissioni globali di CO2. Il consumo di carburante deve essere ridotto e dobbiamo trovare soluzioni, come ad esempio il vento.
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Una grande foresta di alghe percorre l’oceano Pacifico settentrionale, dal Giappone alla Bassa California. Nel corso del tempo, questa foresta sottomarina ha continuato a sostenere i popoli marittimi e le comunità indigene lungo la costa.
I Kumeyaay ad esempio, una tribù indigena della California meridionale, hanno sviluppato per centinaia di anni una relazione profonda e sinergica con l’oceano e con le foreste di alghe. Il loro sostentamento e le loro pratiche culturali dipendevano da essi.
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Callao è una città che si trova sulla riva centrale del Perù. La sua costa è lunga oltre 40 chilometri, con una costellazione di piccole isole che la guardano al di là del mare.
Il suo ecosistema marino naturale è vasto ed articolato. A Callao è stato assegnato il ‘ruolo unico’ di polo logistico portuale al servizio della capitale, Lima. Ma c’è ancora speranza per un destino diverso.
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Lo strato esterno dei coralli, detto epitelio, è ricoperto di ciglia. Queste ciglia filtrano l’acqua ed aiutano i coralli quindi ad assorbire nutrienti e ossigeno ed espellere rifiuti e CO2.
Il funzionamento, ma anche l’estetica, delle ciglia ha influenzato i designer @filipponassetti e @vincenzoreale, gli autori del progetto “Thalassic Mask”, una maschera respiratoria stampata in 3D, che simula i processi di filtraggio delle barriere coralline.
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12 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano negli oceani ogni anno. La maggior parte della plastica negli oceani proviene da rifiuti gettati a terra o nei fiumi. Ancora oggi due miliardi di persone nel mondo non fanno la raccolta differenziata, spesso perché vivono in paesi non dotati di sistemi efficaci di riciclaggio o totalmente assenti. La rapida crescita della popolazione in molte città di questa parte del mondo, come in Asia, non sta di certo aiutando. Negli Stati Uniti, i ricercatori dell’University of North Carolina hanno geneticamente modificato due specie di batteri capaci di produrre enzimi in grado di scomporre il polietilene tereftalato, e quindi la plastica.
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Il colobo rosso è una specie di scimmia che abita le foreste pluviali dell’Africa. È fondamentale perché è una sorta di indicatore della salute di una foresta.
Mettiamola cosi: se ci sono, la biodiversità della foresta è in un buono stato, altrimenti c’è da allarmarsi.
Ecco, il colobo rosso è sempre più raro. La sua popolazione è in declino e questo preannuncia il destino di altri vertebrati terrestri di grandi dimensioni che vivono nelle foreste pluviali africane.
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Mettiamola cosi: se ci sono, la biodiversità della foresta è in un buono stato, altrimenti c’è da allarmarsi.
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ll Large Nature Model è il primo modello di IA generativa open source al mondo dedicato esclusivamente alla natura.
È un progetto di @refikanadol, uno dei più importanti artisti new media al mondo. Il Large Nature Model è basato su un grande dataset di immagini dei nostri ecosistemi, e promette di cambiare e di aiutarci a guardare la natura diversamente.
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#largenaturemodel #refikanadol
Studiare la biodiversità, quindi raccogliere i dati ed analizzarli, è sempre stato uno sforzo costoso e difficile. Il primo problema è, innanzitutto, ottenere le informazioni su vasta scala e per diversi anni.
Questo è il motivo per cui ricercatori e ricercatrici stanno riempiendo le foreste di microfoni. Questa pratica, nota come bioacustica, si sta affermando come principale metodo di studio non invasivo per esaminare la biodiversità in ecosistemi come le foreste pluviali.
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C'è un'enorme foresta fatta di alghe al largo della costa meridionale dell'Australia ed è la base della Great Southern Reef.
Queste gigantesche foreste sottomarine stanno morendo a causa del cambiamento climatico e dell'aumento delle temperature del mare.
In Tasmania, solo il 5% delle alghe giganti rimane oggi. Negli ultimi anni, Google Australia ha lanciato un progetto di conservazione e ripristino della foresta di alghe basato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
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Mãe do Rio è una piccola città nello stato di Parà, nel nord del Brasile.
Qui diverse attività economiche sono legate all’allevamento del bestiame e alla coltivazione di soia.
Nel 2023, una società chiamata @mombak.carbono ha avviato un progetto per la riforestazione di specie autoctone. Queste nuove aziende possono creare un intero nuovo settore in grado di rendere la piantumazione più redditizia dell'allevamento di bestiame.
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#amazzonia #brasile #maedorio #mombak
Negli Stati Uniti, le acque sotterranee rappresentano il 40 per cento dell'acqua utilizzata per le forniture pubbliche e circa il 39 per cento di quella usata per l'agricoltura.
Molte delle falde acquifere che riforniscono il 90 per cento dei sistemi idrici della nazione, e che hanno trasformato vaste aree degli Stati Uniti in alcune delle terre agricole più rigogliose del mondo, oggi sono gravemente impoverite.
Il 25 Gennaio del 2024, la #CorteSuprema del #Nevada ha affermato il diritto dello Stato di limitare il pompaggio delle acque sotterranee in base ai dati scientifici più recenti.
Lo hanno fatto anche il #Montana e l’#Idaho.
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Il cloud seeding è una pratica di geoingegneria. Il termine, in italiano, potrebbe essere tradotto come “inseminazione delle nuvole”.
Di fatto è una tecnica di stimolazione artificiale della pioggia, basata sulla diffusione di getti di ioduro d’argento o di ghiaccio secco all’interno di determinate nuvole.
Comprendere come funziona e a che punto siamo è fondamentale per integrare le strategie per arginare la siccità.
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#cloudseeding #geoingegneria
Esiste un sistema per purificare e riutilizzare l’acqua piovana in modo naturale, a bassa tecnologia e modulare.
Si chiama #rein e potrebbe aiutarci a cambiare le nostre abitudini di consumo idrico.
Lo ha progettato nel 2024 Hongyu Yan, un designer e studente della Folkwang University of the Arts nello stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia.
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@poulomi07 è un’artista ed attivista di Calcutta, in India.
Nel 2022 Basu ha pubblicato Sisters of the Moon, un lavoro fotografico speculativo prodotto in collaborazione con @wateraid, che evidenzia la preclusione delle donne all'acqua pulita.
Aumentare l’accesso delle donne all’acqua pulita è fondamentale per diminuire inutili morti e migliorare il protagonismo femminile nella lotta al cambiamento climatico.
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Nel corso della storia, i fiumi hanno svolto un ruolo cruciale nelle strutture sociali delle città.
Lungo le rive del fiume, le comunità spesso si riunivano per socializzare, nuotare e pescare. Oggi i fiumi urbani sono molto inquinati.
Bisogna ripensare il loro ruolo all’interno delle città, ascoltare la loro voce, come nel caso del fiume Sprea a Berlino e del progetto “The voice of a river”, finalista all'edizione 2022 del @neweuropeanbauhaus Prize @spree.berlin #spreariver @jacob_kukula
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📍 Ogni lunedì e giovedì alle 12 una nuova puntata di Zenit scritta da @cfready con sound design di @diegoceo.beats per conoscere storie luminose di cultura, tecnologia e società
Il lago d’Aral è ormai quasi del tutto scomparso. Negli ultimi sessanta anni ha perso più del 90% della sua superficie.
Capire le ragioni di questo collasso ecosistemico aiuta a comprendere cosa non rifare. Il lago e il deserto creatosi dal suo prosciugamento rappresentano un’occasione importante per testare soluzioni efficaci ai processi di desertificazione e riduzione di acqua potabile.
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Le terre aride rappresentano il 46 per cento della superficie terrestre e ospitano il 38 per cento della popolazione mondiale, ovvero più di 2 miliardi di persone.
Insomma, sono essenziali. Il cambiamento climatico sta però cambiando questi ecosistemi.
Si stima infatti che il 5 per cento delle terre aride ha subito una brusca perdita di vegetazione negli ultimi 20 anni. Le soluzioni ci sono e dipendono moltissimo dalla capacità che governi locali ed organizzazioni internazionali avranno nell’abilitare le comunità locali a diventare custodi della propria terra.
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