Channeling News

Channeling News Channeling News è una rivista dedicata al mondo invisibile che parla di tematiche di confine legate

In questo 8 dicembre, giorno di festa in cui stai innalzando e decorando il tuo albero di Natale, inizia a riflettere su...
08/12/2025

In questo 8 dicembre, giorno di festa in cui stai innalzando e decorando il tuo albero di Natale, inizia a riflettere sul tuo albero interiore.
Quando non crediamo di valere, ci precludiamo obiettivi, relazioni, esperienze. Cominciamo a confrontarci con gli altri e quel confronto diventa una spirale che abbassa ulteriormente la percezione di noi stessi.
È così che nasce l’auto-sabotaggio: non credere in sé stessi a sufficienza per permettersi di provare, creare, lanciarsi.
Gli altri lo percepiscono. L’autostima non è visibile, ma è percepibile. E questa percezione influenza il modo in cui il mondo risponde alla nostra presenza.
Il potere del riconoscimento quotidiano
Uno dei consigli più efficaci è semplice ma potentissimo:
👉 Ogni giorno riconosci almeno una cosa che hai fatto bene.
Datti una pacca simbolica sulla spalla, non aspettare che lo facciano gli altri.
Inserisci “gocce di autostima” nel tuo contenitore interiore.
Fai di questo gesto un’abitudine: oggi, domani, dopodomani… ogni giorno.
L’autostima cresce così: con piccole azioni che ricordano a te stesso che sei unico nel modo in cui fai ciò che fai.
Perché il tuo modo non lo replica nessuno.
Alza il tuo livello di autostima. Sei tanto luminoso!!

È curioso pensare all’autostima come a una sorta di “malattia sottile”, non nel senso patologico, ma come un aspetto invisibile capace di condizionare profondamente la nostra realizzazione pratica

Tutti gli eventi del mese presso il Centro Studi Pranici
02/12/2025

Tutti gli eventi del mese presso il Centro Studi Pranici

Cos’è davvero lo spirito guidaSecondo molte tradizioni spirituali, lo spirito guida è una coscienza evoluta, una presenz...
21/11/2025

Cos’è davvero lo spirito guida
Secondo molte tradizioni spirituali, lo spirito guida è una coscienza evoluta, una presenza che ha attraversato esperienze di vita e livelli di consapevolezza avanzati e che ha la possibilità di accompagnarci nel nostro percorso umano. Non si tratta di un’entità astratta che osserva da lontano, né di un essere “perfetto” e distante. È piuttosto una forma di intelligenza che conosce la sofferenza, la fatica, i passaggi dell’incarnazione, e proprio per questo può aiutarci a vedere oltre ciò che ci blocca.
Lo spirito guida non indica il futuro, non predice gli eventi. La sua funzione è un’altra: aiutarci a comprendere ciò che stiamo vivendo, trasformarlo e crescere attraverso di esso. La vicinanza di uno spirito guida spesso porta un senso di sicurezza e pace, anche quando la vita esterna è turbolenta. È simile alla sensazione di avere accanto un allenatore dell’anima: non elimina i problemi, ma ti aiuta a restare centrato e presente, a respirare dentro la tempesta invece di farti travolgere.
Avvertire una guida spirituale può dare forza interiore nei momenti di paura o incertezza.
Non si tratta di una forza aggressiva o competitiva, ma di una resilienza morbida: la capacità di
affrontare ciò che accade dentro e fuori senza farsi spezzare.
Perché spesso non lo percepiamo
Molte persone, pur desiderando un contatto spirituale, vivono un senso di lontananza. Le ragioni principali sono tre:
1. L’ego che vuole controllare tutto
L’ego ci spinge a pensare di poter fare sempre da soli.
Questa chiusura rende difficile chiedere aiuto, sia agli altri che alla nostra parte spirituale.
2. La sfiducia o la paura del “non visibile”
Siamo abituati a fidarci solo di ciò che possiamo toccare o misurare.
La parte sottile viene bollata come fantasia, qualcosa che “non serve” o che non ha un impatto concreto nella vita.
3. Il senso di solitudine spirituale
Molti vivono relazioni affettive soddisfacenti, eppure sentono un vuoto più profondo: la mancanza di un legame con la “famiglia astrale”, con la propria guida, con un amore più ampio e incondizionato.
contatto spirituale
Il contatto spirituale come esperienza reale
Chi vive un percorso di channeling o meditazione profonda racconta spesso eventi, intuizioni, frasi o immagini che non avrebbero potuto immaginare da soli.
Questi messaggi non nascono dal pensiero razionale: arrivano come intuizioni improvvise, chiarimenti inaspettati, piccole “dritte” che non erano presenti nella mente cosciente. Quando ciò accade, si comprende che il contatto è reale e trasformativo.
Il caso di Laura: solitudine, lutto e il desiderio di una guida
Un esempio significativo è quello di Laura, una donna che viveva un forte senso di solitudine dopo la morte della zia Cristina, figura per lei quasi materna. Durante una seduta di channeling, la presenza della zia si è manifestata con grande amore, ma questo non significava che fosse il suo spirito guida.
A volte, infatti, le persone care che ci hanno amato profondamente possono apparire per confortarci, ma la guida spirituale è qualcosa di diverso: non appartiene necessariamente alla nostra famiglia terrena, e possiede una visione più ampia del nostro cammino di vita.
Può comunque capitare che un defunto diventi guida, ma solo se ha raggiunto un alto livello di consapevolezza e se il suo percorso glielo permette. Non è la regola, ma una possibilità.
C’è qualcosa di profondamente umano nel desiderio che chi abbiamo amato continui a camminare accanto a noi, anche dopo che il corpo se n’è andato.
Sperare che una zia, un nonno, un amico defunto diventi il nostro spirito guida è, in fondo, un gesto di amore e fiducia: vogliamo ancora sentirne la voce, anche se non possiamo più abbracciarla.
Ma cosa significa veramente questa speranza?
Non significa che la persona torni letteralmente. Significa che vogliamo imparare da ciò che ci ha donato in vita: il suo coraggio, la sua dolcezza, la sua saggezza. È come se volessimo continuare a portare con noi la sua presenza, trasformata in un luce interiore che guida le nostre scelte.
Quando apriamo il cuore a questa possibilità, succede qualcosa di sorprendente: iniziamo a sentire una calma più profonda, una voce interiore più chiara. Non è più la voce della nostra mente confusa, né quella del giudizio esterno. È la voce di chi ci conosceva profondamente e ci ha amato, trasformata in consapevolezza dentro di noi.
Ecco alcuni modi per vivere questo contatto in modo autentico:
Ricordare con gratitudine: ripensare ai momenti vissuti insieme, alle parole che ci hanno incoraggiato, agli insegnamenti che ci hanno plasmato.
Quando ci sentiamo fragili, confusi o travolti dalle difficoltà, questa presenza invisibile può diventare un rifugio, un luogo dove ritrovare la calma e la sicurezza. Non è una protezione che elimina i problemi, ma una forza che ci permette di affrontarli senza sentirci soli, con la certezza che c’è qualcosa di più grande che ci sostiene.
Ogni volta che ascoltiamo quella voce silenziosa, impariamo a riconoscere le nostre risorse interiori. È come se la saggezza e l’amore della persona amata defunta si trasformassero in una sorta di armatura delicata, che ci aiuta a muoverci nel mondo con più coraggio e consapevolezza.
Ci insegna a proteggere noi stessi, a radicarci nella nostra presenza interiore, a scegliere come reagire alle sfide con dignità e pazienza.
E quando quella voce diventa parte di noi, riconosciamo dentro la connessione spirituale e il gancio ci fa da traino.
Quella struttura è sempre viva, è sempre vicina, pronta a sostenerci nei momenti di dubbio.
Attingere a questi suggerimenti profondi ci fa capire, in maniera quasi tangibile, che non siamo soli. Anche quando la vita sembra correre veloce, con sfide che ci sovrastano e momenti di silenzio doloroso, c’è una presenza – silenziosa ma concreta – che ci accompagna. Non è una compagnia rumorosa o invadente: è la voce interiore che ci ricorda chi siamo, che ci guida con dolce fermezza, e che ci offre un senso di sicurezza anche quando tutto intorno sembra incerto.
Questa consapevolezza ci permette di camminare nel mondo con maggiore coraggio, perché sappiamo che ogni passo è sostenuto da qualcosa di più grande: la nostra stessa saggezza spirituale.
In questo modo, la paura si trasforma in attenzione, la solitudine diventa occasione di ascolto, e l’incertezza si placa nell’abbraccio silenzioso di chi ci guida.
Ogni volta che ci fermiamo ci nutre e sentiamo crescere quella sensazione: non siamo mai veramente soli, perché la guida che cerchiamo è viva, pronta a sostenerci, proteggendoci e incoraggiandoci a vivere pienamente.
E man mano che ci apriamo a questa consapevolezza, qualcosa di meraviglioso accade: l’energia spirituale dentro di noi cresce, e con essa cresce anche l’amore che siamo in grado di ricevere e donare. E’ un amore che ci nutre come una ricompensa, è una luce e una grande forza che ci avvolge, ci sostiene e ci rende più vivi.
È come se un fiume silenzioso scorresse attraverso di noi, portando con sé calma, chiarezza, protezione e coraggio, e aprendo il cuore all’universo superiore.
Ci accorgiamo che ogni atto gentile, ogni pensiero di gratitudine, ogni passo compiuto con presenza e attenzione, amplifica questa energia e la fa crescere ancora di più.
In questo modo, la guida interiore diventa un canale di amore e vitalità. Non siamo più semplici osservatori della vita: diventiamo partecipi attivi, capaci di trasformare la paura in coraggio, la solitudine in compagnia e il lutto in forza interiore. E man mano che questa energia cresce, ci rendiamo conto che ogni battito del nostro cuore, ogni respiro, ogni scelta, è accompagnato da una luce che ci protegge, sostiene e amplifica la nostra capacità di vivere pienamente.
Il libero arbitrio: la guida non può aiutarti se tu non ti apri
Uno dei principi fondamentali nella relazione con lo spirito guida è il libero arbitrio.
Significa che possiamo sbagliare, cadere, ripetere gli stessi errori infinite volte… e nessuno ci impedirà di farlo.
La guida può aiutarci solo se siamo noi a:
voler crescere
chiedere aiuto
riconoscere i nostri limiti
aprirci a una prospettiva più ampia
In altre parole, non sono le guide che devono ve**re da noi: siamo noi che dobbiamo avvicinarci a loro.
Come avvicinarsi allo spirito guida
Non serve vedere o sentire voci. Il primo passo è desiderare l’incontro e ammettere che la vita non si esaurisce nei limiti del visibile.
Ecco alcuni passaggi chiave:
● Aprirsi all’idea che la spiritualità sia reale
Non come favola, ma come dimensione dell’esperienza umana.
● Lavorare sull’ego
Arrendersi all’idea che non possiamo controllare tutto, che l’aiuto è possibile e necessario.
● Accettare di essere amati
Molte persone non si sentono degne di essere aiutate.
Ma lo spirito guida agisce proprio per ricordarci che meritiamo amore, comprensione e sostegno.
● Camminare verso di loro
Studiare, meditare, ascoltare, essere ricettivi.
Solo chi si prepara internamente può percepire la guida.
Il vero cambiamento nasce dentro di noi
Spesso immaginiamo il cambiamento come un grande stravolgimento esterno: cambiare lavoro, città, vita.
In realtà, il primo vero cambiamento è interiore: è la capacità di vedere una porta dove prima vedevamo solo un muro.
La guida non ti evita le prove della vita, ma ti aiuta a riconoscerle, a comprenderle e ad attraversarle con più lucidità e meno paura.
Lo spirito guida non è un mito, non è una storia fantastica e non è una figura riservata ai “sensitivi”.
È una presenza spirituale reale, che accompagna ogni essere umano. Il punto è: siamo pronti ad ascoltare?
Siamo disposti a mettere da parte l’ego, la paura, la diffidenza, e fare noi il primo passo verso una relazione che può trasformare la nostra vita? Quando smettiamo di sb****re contro lo stesso muro e iniziamo a cercare la porta, la guida è lì, pronta a mostrarcela.
Grazie alla luce che sento e che continua a tenermi vivo.
Continua a cercare questa luce se ancora non la senti.
Per l'articolo integrale e il video vai su

Quando ci sentiamo fragili, confusi o travolti dalle difficoltà, questa presenza invisibile può diventare un rifugio, un luogo dove ritrovare la calma e la sicurezza. Non è una protezione che elimina i problemi, ma una forza che ci permette di affrontarli senza sentirci soli, con la certezza che ...

Esistono i muscoli energetici: invisibili, ma fondamentali. Non muovono braccia o gambe, ma gestiscono le nostre emozion...
15/11/2025

Esistono i muscoli energetici: invisibili, ma fondamentali. Non muovono braccia o gambe, ma gestiscono le nostre emozioni, il carattere, la capacità di affrontare le difficoltà e persino la nostra energia spirituale. Sono responsabili di come reagiamo alla paura, al senso di impotenza o al bisogno di potere personale. E, proprio come i muscoli fisici, possono bloccarsi. Quando ciò accade, anche il corpo fisico soffre.

Ad esempio, il nervo sciatico può farsi sentire nonostante massaggi, farmaci o terapie. Il problema spesso non è solo fisico, ma energetico: se il muscolo energetico sottostante è bloccato, il muscolo fisico non può funzionare appieno. Allentare la tensione con farmaci può dare sollievo temporaneo, ma non risolve la causa. Solo lavorando sulla parte energetica, portando attenzione e consapevolezza, il corpo può tornare a muoversi liberamente.

Lavorare sui muscoli energetici significa anche allenare la forza interiore, quella capacità di restare presenti, respirare dentro le difficoltà, ascoltare invece di reagire. Non è qualcosa che “si ha” o “non si ha”: è come un muscolo invisibile che si sviluppa con costanza, attenzione e gentilezza verso se stessi.

Spesso pensiamo che la forza interiore risieda solo nella mente, nel “tenere duro” o nel “non mollare”. Ma i muscoli dell’intelletto funzionano meglio quando il corpo è rilassato. Un corpo teso invia segnali di pericolo alla mente, mentre un corpo che respira
comunica sicurezza. Solo nella sicurezza possiamo aprirci, comprendere e trasformare la paura in energia.

💬 Un allenatore interiore ti aiuta a vedere ciò che da solo non noti
Guardare dentro di sé da soli può essere difficile: siamo troppo coinvolti per essere obiettivi. Un bravo allenatore interiore non ti dice cosa fare, ma ti rimanda uno specchio pulito: ti aiuta a osservare schemi, paure e abitudini senza giudizio. Questo è già un passo enorme verso il cambiamento.

https://www.channelingnews.it/2025/11/14/muscoli-energetici-e-forza-interiore/

Esistono i muscoli energetici: invisibili, ma fondamentali. Non muovono braccia o gambe, ma gestiscono le nostre emozioni, il carattere, la capacità di affrontare le difficoltà e persino la nostra energia spirituale. Sono responsabili di come reagiamo alla paura, al senso di impotenza o al bisogno...

Dalla materia alla luce: il viaggio dell’essere umano verso l’armonia sfericaOgni essere umano è un campo energetico in ...
08/11/2025

Dalla materia alla luce: il viaggio dell’essere umano verso l’armonia sferica
Ogni essere umano è un campo energetico in continua trasformazione. Le forme sottili che ci abitano raccontano la nostra storia, le nostre emozioni e il grado di armonia che riusciamo a manifestare.
Nel nostro percorso evolutivo, queste forme cambiano, si modellano, si levigano: passano da geometrie spigolose a forme sempre più morbide e armoniche.
Ma cosa accade quando un punto energetico si scarica? E qual è la sua vera forma?

Quando osserviamo il corpo da una prospettiva energetica, scopriamo che dietro ogni punto fisico si cela una forma sottile.
Un punto “scarico” non è soltanto un’area del corpo indebolita, ma anche un segnale geometrico visibile a livello sensitivo.

Spesso questi punti appaiono come ellissi, o addirittura come linee ferme, simbolo di energia bloccata.
L’ellisse rappresenta un’energia che, pur rallentata, può ancora riprendere vita; la linea, invece, indica immobilità, una mancanza di pulsazione vitale.

La forma ideale di un punto energetico in equilibrio è una sfera luminosa e pulsante, viva e dinamica.
Quando la sfera pulsa regolarmente, significa che l’energia fluisce: il corpo e la mente sono in armonia.

Il passaggio da una linea a una sfera non è solo un processo energetico, ma anche spirituale.
Ogni persona, attraverso la propria esperienza di vita, leviga se stessa, come una pietra che, col tempo, diventa liscia e rotonda.

Le difficoltà, i contrasti, le relazioni con gli altri agiscono come strumenti di modellamento: ci mostrano le nostre asperità, ci aiutano a comprendere dove perdiamo energia e come possiamo ritrovare equilibrio.
L’evoluzione dell’anima, quindi, è un processo di levigatura interiore, che trasforma il nostro campo energetico da una forma grezza a una sfera perfetta, simbolo di equilibrio e completezza.

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Ogni essere umano è un campo energetico in continua trasformazione. Le forme sottili che ci abitano raccontano la nostra storia, le nostre emozioni e il grado di armonia che riusciamo a manifestare.

Eventi di Novembre
30/10/2025

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29/10/2025

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Lo spirito guida può essere definito come un’energia, un’anima luminosa che accompagna ogni essere umano lungo il suo ca...
18/10/2025

Lo spirito guida può essere definito come un’energia, un’anima luminosa che accompagna ogni essere umano lungo il suo cammino evolutivo.
È una presenza sottile che da sempre affianca l’uomo nel suo percorso di ricerca interiore. Quando una persona comincia a porsi domande, ad alzare gli occhi al cielo e a interrogarsi sul senso più profondo della vita, ecco che lo spirito guida si manifesta con maggiore intensità.

Lo spirito guida è un’entità che ha già attraversato esperienze simili alle nostre e che sceglie, con amore e compassione, di accompagnarci.
Non è una figura che impone o obbliga: è una presenza libera e rispettosa, che lavora in armonia con il nostro libero arbitrio. La relazione con lo spirito guida è una crescita reciproca — non cresce solo chi riceve, ma anche chi guida.

Perché entrare in relazione con lo Spirito Guida
Una delle domande più frequenti è: “Cosa succede se scelgo di fare a meno del mio spirito guida?”
La risposta è semplice e profonda al tempo stesso: nulla ti obbliga a cercarlo, ma senza di lui il cammino può diventare più faticoso, più solitario, più incerto.

Lo spirito guida non è un carceriere e non impone nulla. È una guida che offre sostegno, luce, chiarezza. Ma perché questa connessione funzioni, deve esserci una ricerca consapevole da parte nostra.
Quando ci chiudiamo, quando neghiamo o ignoriamo la possibilità di una guida spirituale, non perdiamo lo spirito guida — ma interrompiamo il dialogo con lui. E senza dialogo, la crescita interiore rallenta.

Il libero arbitrio dell’uomo è sacro: ciascuno può scegliere di percorrere la propria strada da solo. Tuttavia, prima o poi, la vita stessa ci riporterà a riconoscere che siamo intimamente connessi con tutto ciò che esiste. Non possiamo davvero separarci dal mondo spirituale, perché ne siamo parte.

Ogni nostra azione genera onde nel campo energetico che ci circonda. Lo spirito guida ci aiuta a percepire questa realtà invisibile, a comprendere che nulla accade per caso e che ogni movimento energetico ha un senso più grande.
Quando iniziamo a collaborare con le energie, smettiamo di vederle come forze esterne che vogliono “comandarci” e cominciamo a riconoscerle come strumenti di evoluzione.

Chi sceglie di non ascoltare, o pensa di “non aver voglia” di cercare la propria guida, spesso si accorge col tempo di provare un senso di vuoto.
È un vuoto spirituale, sottile ma profondo, che non può essere riempito da nulla di materiale. Quando invece siamo in contatto con il nostro spirito guida, avvertiamo una presenza calma e rassicurante, una voce interiore che ci guida e ci consola.

La preghiera come ponte verso la guida spirituale
Il legame con lo spirito guida si nutre con la preghiera.
Pregare non significa semplicemente recitare parole, ma entrare in connessione con il mondo astrale, aprirsi all’ascolto, mostrarsi per ciò che si è davvero.
Ogni volta che preghiamo, stiamo comunicando con il nostro spirito guida: chiediamo di essere visti, compresi, accompagnati verso la risoluzione di ciò che ci pesa o ci confonde.

La preghiera è un dialogo intimo, personale, dove manifestiamo il desiderio di essere guidati verso la nostra migliore versione. È un atto di fiducia e di resa, ma anche di profonda co-creazione.

Come nutrire il legame con lo Spirito Guida
-Crea silenzio interiore.
Il silenzio è la porta attraverso cui lo spirito guida può comunicare. Dedica ogni giorno qualche minuto per fermarti, respirare, ascoltare.
-Chiedi con sincerità.
Non servono rituali complessi. È sufficiente dire mentalmente: “Mostrami la tua presenza, aiutami a comprendere ciò che devo imparare.”
-Riconosci i segni.
Le risposte spesso arrivano in forme inaspettate — un sogno, un incontro, una frase letta per caso. Mantieni il cuore aperto.
-Agisci con fiducia.
Lo spirito guida non prende decisioni per te: ti offre direzioni, ma spetta a te camminare. La tua evoluzione è frutto della collaborazione tra la tua volontà e la sua luce.

Per approfondire vai su https://www.channelingnews.it/2025/10/17/la-preghiera-e-lo-spirito-guida/

Lo spirito guida può essere definito come un’energia, un’anima luminosa che accompagna ogni essere umano lungo il suo cammino evolutivo.

Il terzo occhio è da sempre oggetto di curiosità e studio. Spesso ci si chiede: “Sta funzionando? È davvero aperto?”. In...
11/10/2025

Il terzo occhio è da sempre oggetto di curiosità e studio. Spesso ci si chiede: “Sta funzionando? È davvero aperto?”. In realtà, quando il terzo occhio comincia ad aprirsi, ciò che cambia è il modo in cui ti percepiscono gli altri e come tu ti percepisci.

Un terzo occhio aperto illumina la tua autenticità: chi ti circonda ti vede più limpido, più vero, più presente. L’energia che emani diventa più chiara e magnetica. Ti senti più libero di mostrarti per quello che sei, senza paura o dubbio.

Questa apertura ti consente anche di ritornare alle esperienze passate con uno sguardo nuovo. Ti aiuta a rielaborare momenti difficili, a comprenderli e integrarli nella tua crescita. È una sorta di “memoria visiva superiore” che ti permette di leggere la tua storia da un punto di vista più ampio e consapevole.

Quando si parla di terzo occhio, spesso si pensa subito alla capacità di intuire, prevedere o percepire ciò che accade all’esterno di noi: visioni, premonizioni, segnali sottili provenienti dal mondo invisibile. Tuttavia, questa è solo una parte della verità

L’invidia come fragilitàÈ importante ricordare che l’invidia nasce dall’immaturità. Chi invidia spesso non è riuscito an...
04/10/2025

L’invidia come fragilità
È importante ricordare che l’invidia nasce dall’immaturità. Chi invidia spesso non è riuscito ancora a fare un certo percorso interiore, non ha visto cosa significhi cadere e rialzarsi, non ha sviluppato la maturità di riconoscere il valore della fatica altrui.
Per questo, invece di viverla solo come un attacco, possiamo guardare all’invidia come a uno status di fragilità. Non è una forza che ci schiaccia, ma una condizione di blocco dell’altro.
Durante una sessione di channeling, ho ricevuto un messaggio molto chiaro dallo spirito guida: accendere una candela per gli invidiosi. Non una candela per difendersi, non un rito di protezione chiuso e rigido, ma un gesto di apertura e consapevolezza.
Il senso non è “illuminare” l’invidioso per smascherarlo, ma piuttosto aiutarlo a vedere meglio. Spesso, infatti, chi prova invidia vede solo la superficie: il sorriso, il successo, il risultato finale. Non coglie invece le fatiche, i sacrifici, i fallimenti, le cadute che hanno reso possibile quella conquista.
La candela diventa allora un simbolo che invita l’altro a guardare oltre, a scorgere la verità e l’autenticità della persona che oggi viene invidiata.

Questa volta il tema ci porta a riflettere su un’emozione che spesso percepiamo sulla nostra pelle: l’invidia. Quante volte ci capita di sentirci osservati, giudicati o perfino attaccati da uno sguardo carico di invidia?

Molti confondono “apocalisse” con distruzione esterna di massa. Ma il termine greco apokalypsis significa soprattutto “r...
21/09/2025

Molti confondono “apocalisse” con distruzione esterna di massa. Ma il termine greco apokalypsis significa soprattutto “rivelazione” — una caduta che rende visibile ciò che prima era nascosto. Nella vita personale, l’apocalisse può essere:
una separazione,
la perdita del lavoro,
la morte di una persona cara,
una crisi di senso.
Queste esperienze possono essere devastanti: il mondo del soggetto crolla. Eppure proprio lì spesso parte il processo di cambiamento: costretti a guardarsi dentro, si apre la possibilità di passare in una diversa “dimensione” interiore. Non è consolazione gratuita: si soffre molto. Ma la sopravvivenza — la capacità di ricostruire un senso — è ciò che permette la trasformazione.

Il fatidico "salto dimensionale" è parte di un processo interiore.
Ecco il punto centrale: il salto dimensionale è, per la maggior parte delle tradizioni e per chi lo vive autenticamente, un salto interiore. Non è che la Terra cambi dimensione come un interruttore; è l’individuo che cambia la sua percezione della realtà.

Il salto dimensionale è, per la maggior parte delle tradizioni e per chi lo vive autenticamente, un salto interiore. Non è che la Terra cambi dimensione come un interruttore; è l’individuo che cambia la sua percezione della realtà.

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La nuova rivista

Benvenuti a tutti.

È con grande piacere che ti presento Channeling News la rivista del nuovo millennio dedicata a tematiche “nuove” che alcuni definiscono “strane e aliene”. Sono scienze di confine che molti giudicano “scomode” perché rompono gli schemi ordinari e ti costringono a pensare in modo diverso.

Questi argomenti non trovano spazio o sono trattati in modo errato creando confusione e allontanando la persona da questo nuovo mondo sensibile che si sta manifestando proprio adesso intorno a te.

Da quì è nata l’esigenza e l’urgenza di plasmare questa nuova creatura che hai tra le mani che è a tutti gli effetti la prima rivista italiana che parla esplicitamente di Channeling.