Rouleur Magazine / Italia

Rouleur Magazine / Italia La rivista internazionale di ciclismo e cultura del ciclismo, ora in lingua italiana - 6 numeri/anno

24/12/2024

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"Penso di aver raggiunto un altro livello, non solo in termini di prestazioni ma anche di costanza. E quando raggiungi u...
24/12/2024

"Penso di aver raggiunto un altro livello, non solo in termini di prestazioni ma anche di costanza. E quando raggiungi un livello simile, è abbastanza logico puntare alle grandi corse e cercare di vincerle”.

Nel 2025, sarà uno dei favoriti al Giro d'Italia, pronto a dare tutto per conquistare il Grande Giro che gli è sempre sfuggito.

C'è, però, un potenziale ostacolo che quasi certamente sarebbe impossibile superare: , che potrebbe voler difendere il suo titolo al Giro. “Se vuole fare il Giro, può farlo”, aggiunge Yates, consapevole del suo ruolo nella gerarchia. “È il capo, è il numero uno, può fare quello che vuole. Se decide di ve**re al Giro, allora io sarò lì pronto ad aiutarlo. Ma è sempre utile avere più di un corridore che punta alla classifica generale, non solo Tadej”.

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📷 Zac Williams / Swpix.com

Ci vogliono circa quattro secondi per bere un sorso di caffè, controllare una notifica sul telefono o infilare una fetta...
23/12/2024

Ci vogliono circa quattro secondi per bere un sorso di caffè, controllare una notifica sul telefono o infilare una fetta di pane nel tostapane. È con questo margine che, quest’anno, ha conquistato la maglia gialla al .

“A volte guardo Tay e gli dico: 'Oh cavolo, abbiamo vinto il fottuto Tour de France!'”, ride Kasia Niewiadoma, seduta su una sedia nello studio d'arte del marito Taylor Phinney, appena fuori Girona, la capitale mondiale del ciclismo. È una giornata calda e soleggiata, e Kasia indossa jeans, sandali e una camicia larga e leggera. Phinney mette musica dalla sua consolle da DJ al centro dello spazio luminoso e bianco. Tra il ritmo della musica, i colori vivaci delle tele e il tepore del sole pomeridiano, l'atmosfera sembra vibrante di energia. Questo è il dono di Kasia Niewiadoma. Con il suo sorriso ampio e accogliente, il suo modo di fare aperto e loquace, riesce a infondere energia agli spazi che occupa.

Kasia mi racconta la corsa con un entusiasmo contagioso e una tale generosità che quasi mi fa credere di essere la prima a sentire queste storie.
“La tappa di sabato verso Le Grand-Bornand è stata impegnativa, con un'ascesa costante per tutta la giornata”, ricorda Niewiadoma. ha spiegato ai media di aver cercato di giocare d’astuzia con Niewiadoma, rimanendo vicino alla sua ruota per innervosirla e spingerla ad attaccare. “È stato divertente sentirla dire questo, perché quando corro non la prendo mai in considerazione. Sono concentrata sulla mia squadra. Credo che stesse cercando di creare una sorta di rivalità tossica, ma non mi interessa”, afferma Niewiadoma. “Se percepisco che qualcuno cerca di attaccarmi con negatività, semplicemente mi allontano”.

Il giorno in cui il gruppo avrebbe affrontato la temuta salita dell'Alpe d'Huez, il cielo prometteva pioggia. I 21 iconici tornanti che attendevano le cicliste erano avvolti nella nebbia, mentre l'asfalto era lucido e bagnato per l'umidità nell'aria. Quella giornata si preannunciava come la più importante della carriera di Niewiadoma.

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L'  è da tempo una meta per gli amanti della natura e della vita all'aria aperta, celebre per la sua straordinaria varie...
22/12/2024

L' è da tempo una meta per gli amanti della natura e della vita all'aria aperta, celebre per la sua straordinaria varietà geografica e geologica. Negli ultimi anni, con la crescente popolarità del gravel su strade sterrate, è diventata anche un'icona del d'avventura, poiché molte delle sue meraviglie naturali sono raggiungibili solo su strade e sentieri sterrati. Quando , ciclista e influencer supportata dal marchio , ha visitato l'isola per un servizio fotografico, ha colto l'opportunità perfetta per esplorarla un modo tutto suo. Come molti appassionati, aveva già un'idea del fascino dell'Islanda grazie alle immagini della Rift Gravel Race Iceland, una gara iconica che si snoda attraverso gli infiniti campi di lava delle Highlands, il cuore dell'isola. Ed è stato proprio questo scenario il punto di partenza per la nostra avventura in .

“Vedete quell'albero?” disse Thor Tryggvason con un sorriso. “Sarà l’ultimo che vedrete per un bel po’”.

Mentre Virginia attraversava il primo dei numerosi fiumi, il paesaggio diveniva sempre più spoglio, con rocce e terreni di lava deformati che si estendevano all'infinito. Eppure, man mano che i chilometri scorrevano sotto le sue ruote, si rendeva conto che i campi di lava cambiavano costantemente, sia nel colore che nella forma. Stavano attraversando il Fjallabak, che significa “terra tra le montagne”. I deserti di sabbia si trasformavano rapidamente in campi di lava e poi in terreni montuosi e muschiosi, il tutto incorniciato tra un grande ghiacciaio e l'Hekla, uno dei vulcani più attivi dell'isola. “Improvvisamente mi sono trovata in un paesaggio che non avevo mai visto prima. È diventato sempre più bello”, racconta Cancellieri. “Tutto era così speciale".

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📷 James Startt

Quando non è impegnato a vincere due ori olimpici, a competere per innumerevoli altri titoli o a lanciare un’iniziativa ...
21/12/2024

Quando non è impegnato a vincere due ori olimpici, a competere per innumerevoli altri titoli o a lanciare un’iniziativa per la sicurezza stradale dopo essere stato coinvolto in un incidente con un furgone postale, il belga , come la maggior parte dei professionisti, accumula circa 28-30.000 chilometri di allenamenti e gare ogni anno. Si tratta di oltre 1.000 ore di pedalata, distribuite lungo il suo programma. Approfondendo un po’ di più, grazie a un vlog di Remco, emerge che alcune delle sue sessioni di allenamento superano le sette ore. Anche per un professionista, un’uscita di sette ore è davvero lunga.

In un episodio in particolare, le previsioni di maltempo imminente hanno costretto Evenepoel a suddividere l’allenamento in due blocchi, comunque considerevoli. Questo solleva diverse domande: qual è il fondamento fisiologico e prestazionale dietro uscite più lunghe di qualsiasi tappa o gara del WorldTour? E ci sono vantaggi o svantaggi nel dividere una giornata molto lunga in sella in due parti?

Abbiamo coinvolto allenatori e fisiologi di livello mondiale per analizzare a fondo questa strategia di allenamento impegnativa…

🔹 Scopri l'intero articolo, clicca sul link in BIO https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/la-legge-del-lungo-quali-sono-i-benefici-degli-allenamenti-di-sette-ore

📷 Swpix.com

La nostra vita è scandita dai numeri: i voti presi a scuola, le candeline che ogni anno soffiamo sulla torta di complean...
20/12/2024

La nostra vita è scandita dai numeri: i voti presi a scuola, le candeline che ogni anno soffiamo sulla torta di compleanno, i passi registrati dal telefono, i giorni che ci separano da una data importante, il civico della casa in cui viviamo. Contiamo le ore di sonno e quelle necessarie per andare al lavoro, le calorie ingerite o bruciate, e persino i like raccolti sui social.

Ogni nostro gesto può essere tradotto in una cifra, ma i numeri non sono solo dati freddi: sono una narrazione, spesso carica di ricordi ed emozioni. Il ciclismo ha bisogno dei numeri per distinguere i campioni dal resto del gruppo, ma è molto più di una somma di dati. È proprio questa peculiarità a renderlo unico: le cifre definiscono il risultato, ma non catturano del tutto la magia. Permettono di riempire le pagine di storia sportiva, ma è la passione a rendere quelle pagine indimenticabili.

In Rouleur Italia 23 - Numeri - tracciamo una panoramica del ciclismo e celebriamo i suoi protagonisti più iconici. Da Kasia Niewiadoma, che ha preceduto Demi Vollering nella classifica generale del Tour de France Femmes per soli quattro secondi, e ci spiega come, per lei, la vita vada oltre il primo gradino del podio. A Romain Bardet, che ha dichiarato che il Giro d'Italia e il Giro del Delfinato nel 2025 saranno le sue ultime gare da professionista, e ai nostri Fabio Aru ed Elena Cecchini.

I numeri sono anche storie in codice e simboli, a cui a volte diamo il significato di portarci fortuna. E allora eccolo qui, un magazine che li celebra e vi invita a farli vostri: a pedalare e viaggiare. Perché, alla fine, siamo tutti alla ricerca di un numero che ci rappresenti.

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🖊️ Fulvia Camisa

Fabio Aru ha un modo di raccontarsi che conquista immediatamente: la sua genuinità e spontaneità catturano l’attenzione ...
19/12/2024

Fabio Aru ha un modo di raccontarsi che conquista immediatamente: la sua genuinità e spontaneità catturano l’attenzione ancor prima che inizi a parlare di ciclismo. Lo abbiamo incontrato a metà novembre, in occasione del Rouleur Live, e ci ha confidato quanto sia fondamentale per lui avere passione e sentire quel "fuoco" interiore.

I successi della carriera di sono frutto di talento, certo, ma soprattutto di una passione sconfinata. Secondo Aru, sono l’impegno, la determinazione e quella spinta interiore a fare davvero la differenza. Ai giovani consiglia di coltivare il desiderio di raggiungere i propri obiettivi e di accettare i sacrifici necessari. Per lui, lo sport – come la vita o qualsiasi lavoro – richiede dedizione: nulla arriva per caso, bisogna guadagnarselo con fatica. Con un mix di bravura, passione e sacrificio, si possono ottenere grandi risultati.

Dal ciclismo Aru ha imparato una lezione fondamentale: darsi da fare senza riserve. A suo parere, questo sport non regala nulla e si basa fortemente sul lavoro di squadra. “Il team è essenziale, ma c’è anche una componente individuale imprescindibile”. Nella sua lista dei desideri c’è la sua Sardegna e lo sguardo rivolto alle nuove generazioni attraverso la : “Uno dei miei sogni è vedere un giovane atleta sardo emergere e arrivare ai vertici. È anche per questo che ho creato la mia Academy: per aiutare i ragazzi a crescere e realizzare questo obiettivo”.

Scopri l’intervista completa sul numero 23 di Rouleur Italia, disponibile da domani in versione digitale e su carta comodamente a casa.

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🖊️ Fulvia Camisa
📷 .b.photography

Alessandro De Marchi è uno degli ultimi rappresentanti di una generazione passata. Una generazione di ciclisti che non s...
19/12/2024

Alessandro De Marchi è uno degli ultimi rappresentanti di una generazione passata. Una generazione di ciclisti che non si preoccupa di pesare ogni boccone, si allena seguendo le sensazioni e si lascia ispirare dai luoghi che le corse attraversano. Per lui, pedalare è un atto che libera la mente e l’anima, e anche il gareggiare dovrebbe conservare questa essenza.

“Ogni volta che viaggio e vedo una montagna, penso sempre: ‘Hmm, c’è una strada lì? Si può arrivare?’ Oppure: ‘Sono già passato da quel versante al Giro, ma mai dall’altro’”, racconta il 38enne del team Jayco-AlUla a Rouleur. “Se penso ai tanti Giri d’Italia che ho fatto, ai luoghi che non avrei mai visto senza il Giro... Ho una lista di cose da fare con mia moglie: posti da visitare e cose da vedere nei luoghi dove le gare sono partite”.

Alessandro De Marchi è un ciclista romantico, uno di quelli che non vuole lasciare che la tecnologia influenzi il suo stato d’animo o alteri la sua intuizione. “Vorrei tornare a un ciclismo ancora più essenziale. Tutti questi strumenti ti aiutano a lavorare meglio rispetto al passato, ma ti portano anche a riflettere di meno. Non ti aiutano a preservare la capacità di ascoltare te stesso, di comprendere il tuo corpo, come risponde agli allenamenti, alla nutrizione e a tutto quello che accade in gara”.

Per continuare a leggere il nostro articolo, clicca sul link https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/alessandro-de-marchi-e-il-romanticismo-del-ciclismo-dobbiamo-preservare-quellamore-essenziale-per-la-bicicletta

📷 James Startt


Il distretto di Mitte a Berlino è in pieno fermento. È il weekend del Black Friday e questa è la zona commerciale più gr...
18/12/2024

Il distretto di Mitte a Berlino è in pieno fermento. È il weekend del Black Friday e questa è la zona commerciale più grande della capitale tedesca: il flusso di persone che attraversano le strade strette, fiancheggiate da negozi, è costante. Nel cuore di tutto ciò, su Alte Schönhauserstrasse, un logo Maap si illumina mentre cala l’oscurità della sera. È l’insegna di un nuovo concept store Maap LaB, il secondo del suo genere in Europa e il settimo a livello globale. Sebbene tutto sia iniziato nella città di Melbourne per il marchio australiano, Maap ha in programma di conquistare il mondo.

“Probabilmente si potrebbe dire che ci sono modi migliori per investire quei soldi se l’obiettivo è far crescere un’azienda. Ma io e Jarrad siamo semplicemente appassionati di ciclismo. Per noi è un sogno, abbiamo sempre pensato: 'Se possiamo farlo in un modo che rappresenti il nostro brand, allora facciamolo!” afferma Ollie Cousins, co-fondatore di . “Entrare nel WorldTour non è solo per avere una squadra, ma per cercare di trasformare il WorldTour in qualcosa di più vicino alla nostra visione del ciclismo e invogliare le persone a seguirlo. Forse questo lo renderà più accessibile per molti. Penso anche che, in termini di qualità, dobbiamo associarci ai migliori al mondo. Questi atleti sono i migliori e vogliamo esserne parte".

L’annuncio di oggi è che entrerà per la prima volta nel WorldTour nel 2025 come fornitore ufficiale di abbigliamento per le squadre professionistiche Jayco-Alula e Liv-Alula-Jayco. È un traguardo importante per i fondatori, che spiegano come vedere il loro marchio ai vertici del ciclismo professionistico sia sempre stato parte del loro sogno.

ha incontrato Ollie Cousins e Jarrad Smith per scoprire come Maap sia passata dalle strade di Melbourne al gruppo del WorldTour. Leggi l’intero articolo al link in bio 🔗

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Primož Roglič cambia strategia per il 2025: Giro e Tour nel mirino. Il vincitore del Giro d’Italia 2023 ha deciso di tor...
16/12/2024

Primož Roglič cambia strategia per il 2025: Giro e Tour nel mirino. Il vincitore del Giro d’Italia 2023 ha deciso di tornare alla Corsa Rosa nel 2025, per poi affrontare il Tour de France, la corsa che non è mai riuscito a conquistare. Ispirandosi al successo del connazionale Tadej Pogačar, capace di vincere sia il Giro che il Tour nel 2024, Roglič punta a entrare nel ristretto club dei campioni che hanno realizzato questa storica doppietta.

La scelta di iniziare con il Giro nasce dalla volontà di ridurre la pressione sul Tour, trasformandolo in un “extra”, pur sapendo che la Grande Boucle resta il suo grande obiettivo. A 35 anni, l’ex saltatore con gli sci sente di non aver ancora raggiunto il proprio limite e si prepara a una stagione diversa dalle precedenti, supportato da una squadra di altissimo livello, con Dani Martínez e Jai Hindley al suo fianco.

Il Giro 2025 si preannuncia competitivo come non mai, con Juan Ayuso, Adam Yates, Egan Bernal e probabilmente anche Jonas Vingegaard e Pogačar al via. Roglič sa che la sfida sarà dura, ma non ha intenzione di accontentarsi: l’obiettivo è vincere il Giro e mantenere la condizione per puntare al Tour.

Questa nuova strategia rappresenta un tentativo di ribaltare la sua sfortuna al Tour e arricchire il suo palmarès nei Grandi Giri. Non ci sono certezze, ma Roglič è pronto a rischiare. Il club della doppietta Giro-Tour vedrà presto un nuovo nome?

https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/una-bella-sfida-primoz-roglic-punta-su-un-nuovo-approccio-ai-grandi-giri-nel-2025



C'è qualcosa di profondamente coinvolgente nell'uso di una mappa cartacea. Le mappe sono guide del luogo; ciò che non tr...
15/12/2024

C'è qualcosa di profondamente coinvolgente nell'uso di una mappa cartacea. Le mappe sono guide del luogo; ciò che non trasmettono è il senso del tempo che passa. Tuttavia, la mia mappa delle Ardenne fiamminghe, coperta da strati di note e resoconti di eventi, ha acquistato più significato da quando l'ho acquistata in un negozio di Oudenaarde. Allo stesso modo, la mia guida Michelin francese, comprata all'inizio degli anni Duemila e ormai priva di copertina, è ricoperta di strade e città di montagna segnate con l’evidenziatore, il cui scopo scopo è ormai dimenticato. Ho sicuramente evidenziato la strada del Col d'Izoard fino a Saint-Jean-de-Maurienne, con la città di Valloire cerchiata per qualche motivo. Ma questa è una mappa narrativa il cui significato è andato perduto col tempo.

Google Maps o Komoot mi dicono semplicemente cosa fare e io eseguo, e a volte è proprio quello di cui ho bisogno. Ma quando uso una mappa cartacea, mi sento come se avessi un rapporto dinamico e interattivo con la mappa e il paesaggio: dobbiamo collaborare per portarmi dove voglio andare. Anche se anni di pratica mi hanno fatto sembrare l'uso della mappa naturale e senza sforzo, il mio cervello deve deve fare uno sforzo per tradurre e confrontare ciò che c'è sulla carta con ciò che ho davanti agli occhi. Si potrebbe dire che questo renda le cose più complicate, ma noi ciclisti sappiamo che a volte è proprio la difficoltà a rendere l'esperienza più gratificante.

E non sempre ho bisogno di una mappa cartacea per scopi pratici. A volte, è sufficiente leggere per il semplice piacere.

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🖊️ Edward Pickering

Dopo un 2024 chiuso con un secondo posto alla Vuelta e ai Mondiali, e un quarto posto al Giro, Ben O’Connor punta ancora...
13/12/2024

Dopo un 2024 chiuso con un secondo posto alla Vuelta e ai Mondiali, e un quarto posto al Giro, Ben O’Connor punta ancora più in alto. Con il supporto della sua nuova squadra, Jayco Alula, l’australiano lavora per trasformare il prossimo anno in un altro capitolo memorabile.

Il ciclismo non premia sempre il più forte, ma chi sa combinare intelligenza tattica, coraggio e un pizzico di fortuna. O’Connor ne è la prova: un leader determinato, che non teme di confrontarsi con i grandi del ciclismo e che vede nel Tour de France, il "massimo traguardo", una tappa obbligata per lasciare il segno.

Nel frattempo, il 2024 lo ha visto fare bene anche nelle corse di un giorno, spingendolo a esplorare nuove opportunità in questa tipologia di gara, dove audacia e istinto sono fondamentali. Da leader della Jayco Alula, O’Connor è pronto a consolidare il suo posto tra i big del ciclismo.

👉 "Strategia, coraggio e ambizione: Ben O'Connor guarda al 2025 con Jayco Alula" continua a leggere il nostro articolo al link https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/strategia-coraggio-e-un-pizzico-di-fortuna-il-piano-di-ben-oconnor-per-proseguire-il-successo-nel-2025-con-jayco-alula

📷 Zac Williams / Swpix.com

Lo scorso anno, in questo periodo, Tadej Pogačar è atterrato in un aeroporto italiano, è salito su un taxi e ha chiesto ...
11/12/2024

Lo scorso anno, in questo periodo, Tadej Pogačar è atterrato in un aeroporto italiano, è salito su un taxi e ha chiesto all’autista di portarlo al Giro d’Italia. “Andiamo”, ha detto con un sorriso e un’occhiata complice, confermando così la sua partecipazione alla Corsa Rosa 2024. Quest’anno, a Benidorm, la stampa locale si aspettava un gesto simile, con una variazione fondamentale: destinazione Vuelta a España 2025, accompagnata da un deciso “vamos”.

Ma così non è stato. Bisognerà attendere. “La scelta del secondo Grand Tour dipenderà dalla presentazione della Vuelta [il 19 dicembre]”, ha spiegato Matxin Fernandez, direttore sportivo dell’UAE Team Emirates, durante l’annuale media day invernale della squadra in Costa Blanca. Poco dopo, lo stesso Pogačar ha mantenuto il riserbo, ribadendo soltanto che conquistare un maillot rojo è una delle sue principali ambizioni e ha aggiunto:

"Sono ancora piuttosto giovane, quindi penso ci sia ancora margine di miglioramento".

Riguardo agli aspetti della sua performance su cui può ancora lavorare, ha dichiarato: “Si tratta di piccoli dettagli. Noi esseri umani possiamo migliorarci fino alla fine, e credo che nello sport valga lo stesso. Continuiamo a progredire fino a quando possiamo, e quando non c'è più margine, probabilmente è il momento di finire la propria carriera. Io punto alla perfezione e cerco, ogni anno, di fare un passo avanti. È una questione di ritualità quotidiana: avere una routine che ti permetta di concentrarti completamente su ciò che vuoi ottenere, senza distrazioni. È il modo migliore per migliorarsi".

Continua a leggere il nostro articolo al Link https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/decisione-sul-giro-o-sulla-vuelta-ma-tadej-pogacar-e-certo-di-poter-migliorare-ancora

📷 Getty Images

La storia sportiva di Ben Healy è esemplare su come trasformare una debolezza in forza. , ciclista del team EF Education...
11/12/2024

La storia sportiva di Ben Healy è esemplare su come trasformare una debolezza in forza.

, ciclista del team EF Education-EasyPost, ha scelto un approccio unico nel ciclismo professionistico: invece di concentrarsi sui suoi limiti, come la velocità negli sprint, si dedica al massimo al miglioramento dei suoi punti di forza, in particolare gli attacchi a lunga distanza.

“Non mi lascia mai nell'incertezza: so sempre cosa devo fare per vincere”, afferma, spiegando come questa chiarezza mentale sia un vantaggio nelle corse. Con otto vittorie da professionista in soli tre anni, tra cui un'impressionante fuga solitaria di 50 km al Giro d’Italia 2023, Healy sta costruendo una carriera basata sull'audacia e sulla determinazione.

Pur consapevole delle difficoltà di puntare alla classifica generale, ha mostrato segnali promettenti, come il suo 13° posto provvisorio al Tour de France 2024 prima di un malanno che lo ha fatto retrocedere. Per ora, però, il 24enne irlandese preferisce concentrarsi su Classiche e fughe, rimanendo fedele al suo stile di gara avventuroso.

“Non esco ogni giorno a fare sprint, perché non è il mio forte. Ma lavorare sui miei punti di forza e cercare di migliorarli, quello sì che è il mio forte”, conclude.

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Durante il recente Rouleur Live, abbiamo avuto l'occasione di sederci con Luke Rowe, co-conduttore del podcast Watts Occ...
10/12/2024

Durante il recente Rouleur Live, abbiamo avuto l'occasione di sederci con Luke Rowe, co-conduttore del podcast Watts Occurring insieme a Geraint Thomas, per sottoporgli otto domande che (probabilmente) non gli erano mai state fatte prima.

Durante il recente Rouleur Live, abbiamo avuto l'occasione di sederci con Luke Rowe, co-conduttore del podcast Watts Occurring insieme a Geraint Thomas, per sottoporgli otto domande che (probabilmente) non gli erano mai state fatte prima. Rouleur: Quale ciclista del gruppo ti piacerebbe conoscere pi...

I grandi budget e gli stipendi elevati nel WorldTour rendono davvero il ciclismo migliore? Con entrate limitate e una si...
10/12/2024

I grandi budget e gli stipendi elevati nel WorldTour rendono davvero il ciclismo migliore? Con entrate limitate e una sicurezza lavorativa garantita solo a pochi atleti, quanto può essere davvero sostenibile la crescita di questo sport?

Il ciclismo professionistico sembra vivere un’epoca d’oro, con budget in crescita e stipendi mai visti prima. Ma cosa si cela davvero dietro queste cifre?

Il WorldTour maschile ha registrato un incremento del 33% nel budget dal 2022, mentre il ciclismo femminile ha visto il proprio budget raddoppiare fino a 70 milioni di euro. Tuttavia, gran parte di queste risorse è concentrata su pochi atleti d’élite come Pogačar, Roglič e Vingegaard.

Nonostante contratti stabili e stipendi milionari per i top rider, molti ciclisti faticano a trovare ingaggi a lungo termine: oltre 100 corridori del gruppo maschile sono rimasti senza contratto nel 2023. Inoltre, le squadre più ricche dominano le competizioni, riducendo le opportunità per le squadre minori e rendendo le gare meno dinamiche.

Il ciclismo dipende quasi esclusivamente dalle sponsorizzazioni, il che rende il futuro incerto in caso di calo di interesse da parte delle aziende. Una possibile soluzione potrebbe avve**re attraverso la condivisione dei ricavi dei diritti TV.

Nonostante le difficoltà, il ciclismo femminile è in rapida evoluzione, con una crescita senza precedenti negli ultimi anni. L’introduzione di salari minimi nel WorldTour e presto a livello Pro Continental rappresenta un segnale positivo per il futuro.

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📷 Zac Williams / Swpix.com

La nuova Colnago Y1RS è frutto di tre anni di sviluppo e progettata per il massimo della velocità. Questa bici vanta un ...
10/12/2024

La nuova Colnago Y1RS è frutto di tre anni di sviluppo e progettata per il massimo della velocità. Questa bici vanta un telaio rivoluzionario che consente un risparmio di 20 watt rispetto alla V4RS, grazie a un’area frontale ridotta del 19%. Con collaborazioni con il Politecnico di Milano e la Khalifa University, Colnago ha testato e affinato ogni dettaglio aerodinamico e strutturale.

Destinata al Team UAE Emirates e Tadej Pogačar, la Y1RS è stata progettata per bilanciare velocità, comfort e rigidità, segnando un importante passo avanti rispetto al tradizionale telaio a diamante.

Rouleur vi porta dietro le quinte della bici più rivoluzionaria in gruppo, con un’intervista esclusiva al responsabile R&D di Colnago, Davide Fumagalli.

Leggi l’articolo completo sul nostro sito per scoprire come questa bici sta ridefinendo gli standard del ciclismo su strada e tutti i dettagli del processo di progettazione e innovazione.



Davide Fumagalli racconta a Rouleur come la nuova bici aero, che sarà utilizzata da Tadej Pogačar e dal Team UAE Emirates nel 2025, consenta un risparmio di 20 watt – e spiega perché il telaio dal design non convenzionale, frutto di tre anni di sviluppo, offre molteplici vantaggi in termini di ...

A partire da gennaio 2025, le biciclette   utilizzate dal team francese   saranno equipaggiate con componenti  , inclusi...
06/12/2024

A partire da gennaio 2025, le biciclette utilizzate dal team francese saranno equipaggiate con componenti , inclusi gruppi e ruote. La sede di Vicenza ha firmato un accordo di partnership per fornire i team maschili e femminili di Cofidis per i prossimi quattro anni.

Secondo Campagnolo, Cofidis ha preso la decisione "dopo che i tecnici e i meccanici della squadra francese hanno trascorso un lungo periodo a mettere alla prova i componenti Campagnolo, scegliendoli infine per le biciclette Look". Inoltre, "la collaborazione ha visto i tecnici dell’azienda italiana lavorare fianco a fianco con i product manager di Look, i quali, con la guida dei meccanici del team, hanno identificato la configurazione ideale per le biciclette". Anche se si tratta ovviamente delle parole del comunicato stampa di Campagnolo, sembrano comunque abbastanza plausibili.

Le biciclette Look 795 Blade RS da strada e 796 Monoblade RS TT di Cofidis saranno equipaggiate con il gruppo di punta Super Record Wireless, lanciato a maggio 2023 e già pronto per essere utilizzato da Ben O’Connor e Benoît Cosnefroy dell’AG2R durante il Tour de France 2023. Le biciclette monteranno ruote Campagnolo Bora Ultra WTO, con la possibilità di scegliere tra un’altezza del cerchio di 45 mm o 60 mm. Per le cronometro verranno utilizzate le ruote lenticolari posteriori Bora Ultra WTO TT, particolarmente leggere per la loro categoria con un peso di 930 g.

Per continuare a leggere il nostro articolo, clicca sul link https://www.rouleur.cc/blogs/rouleur-it/guarda-chi-e-tornato

📷 Campagnolo

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