28/11/2022
ITALO DISCO In KYIV
(DEUTSCH UNTEN)
A dicembre il mio documentario "Italo Disco. Il suono scintillante degli anni 80", verrà proiettato al festival INTRO.
Con questo invito si chiude, per quest’anno, una lunga lista di festival che hanno portato il documentario tra gli appassionati di musica e film nel mondo, da Buenos Aires a Varsavia, passando per Lisbona, Donostia, Rotterdam, Jihlava, Roma, Torino, Abu Dhabi, Colonia, Salonicco, Belgrado e tanti altri luoghi. Tra le proiezioni a cui non ho potuto assistere, per cause di forza maggiore, vi è stata quella del Beat Festival di Mosca, organizzazione di appassionati di cultura musicale e filmica portata avanti in condizioni non facili e senza alcun finanziamento statale.
Di nuovo, anche al festival INTRO non potrò partecipare. Ma l’undici dicembre sarò col pensiero presso tutti quegli appassionati della Italo Disco che vedranno il mio film, se ci sarà elettricità.
Perché questa volta Italo Disco verrà proiettato a Kiev, in Ucraina.
Ora come allora, ai tempi della caduta del Muro, quando quella musica italiana che si fingeva inglese grazie alla Germania venne importata nei Paesi dell’Est, la Italo Disco ha sempre amato mischiare le carte, non prendersi mai sul serio e farsi beffe di chi usa la clava dell’identità nazionale per tracciare solchi ed ergere confini.
Perché nella sua bizzarria, questa musica ha portato sempre un messaggio di apertura e curiosità, di leggerezza e passione, di amicizia e fratellanza. Un messaggio di apertura verso il mondo che mai come adesso va ribadito ad ogni livello, culturale, sociale e politico.
Contro tutti coloro che, soli nelle stanze del comando, hanno orecchie solo per la musica di misssili e fucili che aggrediscono i propri vicini e soggiogano i propri sudditi.
(ITALIANO SOPRA)
Im Dezember mein Dokumentarfilm "Italo Disco. Der Glitzersound der 80er" wird beim INTRO Festival gezeigt.
Diese Einladung schließt für dieses Jahr eine lange Liste von Festivals ab, die Dokumentarfilme zu Musik- und Filmbegeisterten auf der ganzen Welt gebracht haben, von Buenos Aires bis Warschau, über Lissabon, Donostia, Rotterdam, Jihlava, Rom, Turin, Abu Dhabi, Köln, Thessaloniki, Belgrad und viele andere Orte.
Zu den Vorführungen, die ich aufgrund höherer Gewalt nicht besuchen konnte, gehörte das Moscow Beat Festival, eine Organisation von Musik- und Filmkulturbegeisterten, die unter schwierigen Bedingungen und ohne staatliche Förderung durchgeführt wird.
Auch hier werde ich nicht am INTRO-Festival teilnehmen können. Aber am 11. Dezember denke ich an all die Italo-Disco-Enthusiasten, die meinen Film sehen werden, wenn es Strom gibt.
Denn dieses Mal wird Italo Disco in Kiew, Ukraine, gezeigt.
Heute wie damals, zur Zeit des Mauerfalls, als die italienische Musik, die vorgab, englisch zu sein, und dank Deutschland in die östlichen Länder importiert wurde, mischte Italo Disco immer gerne die Karten, nahm sich nie ernst und machte sich darüber lustig diejenigen, die mit der Keule nationaler Identität Furchen ziehen und Grenzen ziehen.
Denn in ihrer Skurrilität transportiert diese Musik seit jeher eine Botschaft von Offenheit und Neugier, von Leichtigkeit und Leidenschaft, von Freundschaft und Brüderlichkeit. Eine Botschaft der Weltoffenheit, die nie zuvor auf allen kulturellen, sozialen und politischen Ebenen bekräftigt werden muss.
Gegen all jene, die allein in den Kommandoräumen nur die Musik von Raketen und Gewehren hören, die ihre Nachbarn angreifen und ihre Untertanen unterjochen.