18/10/2024
Alla fine la verità inconfessabile non è l'aver abbattuto il DC-9, probabilmente incidentalmente (nell'ambito di una guerra aerea tra USA e Italia per via del Mig libico), ma il non aver salvato i passeggeri sopravvissuti all'ammaraggio di .
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"L'aereo dell'Itavia venne abbattuto alle 20:56. I piloti riuscirono a manovrare l'apparecchio per qualche minuto. Il missile colpì l'apparecchio solo con le appendici aerodinamiche, provocando uno squarcio non molto ampio, ma sufficiente a depressurizzarlo, ed esplose oltre. Per effetto della depressurizzazione alcuni passeggeri vennero risucchiati. I piloti, grazie alla loro esperienza, riuscirono ad ammarare alle 21:04."
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"L'aereo ammara esattamente 8 minuti dopo essere stato colpito. E non sono soltanto io a dirlo, c'e' anche la perizia Luzzatti. E' importante il fatto che impieghi 8 minuti; se un aereo esplode in volo cade in due minuti. Il fatto che impieghi 8 minuti vuol dire che il pilota e' riuscito a manovrare. La perizia Luzzatti sostiene anche che per poter virare l'aereo doveva avere ali e coda. Esclude poi che la coda si sia separata in aria, e afferma invece che la rottura avvenne per un violento colpo agente dal basso verso l'alto, con tutta probabilità al momento dell'impatto con l'acqua".
"Per inibire la procedura d'emergenza dopo l'ammaraggio avvertirono il comandante che aveva a bordo nella stiva degli ordigni al fosforo, e che l'applicazione di questa procedura avrebbe sicuramente provocato un'esplosione. Gli Sparvieri probabilmente imbragarono il velivolo (Le navi da caccia “Sparviero”, ndr)"
"...per sostenerlo nel galleggiamento, in attesa che arrivassero i mezzi di soccorso. A bordo del Ni**od venimmo a sapere da loro che l'aereo era un velivolo civile italiano, e la base di Decimomannu ce lo confermò subito dopo. Il comandante del DC9 probabilmente diede disposizione di non abbandonare il velivolo, riuscendo a mantenere la tranquillità tra i superstiti, confortati nel vedere il velivolo imbragato. Stranamente un alto ufficiale della marina e poi deputato, Falco Accame, affermò in una nota dell'ADN Kronos che si potevano salvare parecchie vite umane dal DC9. Accame non specifica quale sia la fonte da cui attinge quest'informazione o se sia un episodio vissuto in prima persona. Resta certo però che l'onorevole Falco Accame ha sempre ribadito questa sua versione dei fatti."
""Alle 23.30 il comando operativo diede ordine al sottomarino inglese, che aveva a bordo gli uomini del SBS, di recarsi nel punto in cui era ammarato l'aereo. Gli ordini, impartiti in codice, furono di farlo inabissare con cariche morbide di Dynagel, dal momento che contro ogni dato scientifico l'aereo galleggiava ancora. La decisione dell'inabissamento "chirurgico" era stata presa perché i passeggeri e l'equipaggio potevano essere letali, considerando anche la presenza a bordo di un giornalista, che avendo vissuto sulla pelle un simile evento certamente non si sarebbe lasciato intimidire. Alle 4:30 del 28 Giugno i subacquei di un sottomarino inglese applicano due cariche di esplosivo (del tipo Dynagel) sotto l' aereo per provocarne l'inabissamento, che avviene alle 5.30. I corpi recuperati indossavano il giubbotto salvagente ed erano privi di scarpe. Tutto questo comprova l'emergenza vissuta a bordo e il fatto che furono attuate tutte le misure di sicurezza previste in simili situazioni. I corpi erano anneriti dalla reazione provocata dal contatto con l'acqua salina del fosforo bicomponente che il DC9 stava trasportando. Invece i corpi recuperati a parecchie centinaia di miglia dall'ammaraggio, catapultati nel vuoto per effetto della depressurizzazione, erano privi di giubbotto di salvataggio. Un ulteriore dato che conferma l'ammaraggio e' che tutte le vittime recuperate avevano i timpani rotti a causa della rapida discesa da 6200 metri a 3000 effettuata per annullare gli effetti della depressurizzazione".
Quanto tempo sarebbe rimasta la gente, viva, all'interno dell'aereo?
"Parecchie ore".
Da chi e' arrivato l'ordine di far affondare l'aereo?
"Dalle eminenze grigie. Ma bisogna capire chi sono le eminenze grigie: si può essere a livelli di primi ministri o di delegati di primi ministri".
L'esplosivo per far esplodere l'aereo non ha lasciato tracce?
"Qualche traccia si': qualcosa dalle prove metallurgiche si trova ancora".
E' stato trovato del TNT.
"Che, non a caso, e' un componente del Dynagel".
Ma non era un rischio usare un esplosivo di cui si sarebbero potute trovate tracce?
"Infatti il Dynagel lo si ritrova in componenti, ma non nell'integralità della miscela che lo compone. E' un esplosivo particolarmente idoneo per un certo tipo di cose: la salinità dell'acqua marina lascia disperdere alcuni componenti e ne lascia ritrovare degli altri. Gli SBS non sono gli ultimi cretini: sanno quello che fanno".
Fra l'altro, anche se si fosse trattato di un normale incidente, i soccorsi sono partiti con un ritardo clamoroso.
"Si, ma con un'eccezione: il Gipsi Buccaneer alle 21:04 captò, grazie ad uno sforamento di qualche secondo dell'ombrello elettronico che inibiva le comunicazioni, il "MayDay" dell'aeromobile Itavia che comunicava il punto stimato dell'ammaraggio. Il Gipsi Buccaneer cercò di farsi ripetere le coordinate dal DC9; rispose invece la Vittorio Veneto, comunicando di proposito un punto errato. Il comandante si diresse verso il luogo indicato dalla Vittorio Veneto, e dopo aver perlustrato attentamente senza trovare traccia dell'aereo, alle 02:00 decise di recarsi nel punto da loro stessi captato. Alle 05:30 giunsero a 3 miglia dal relitto. Fecero in tempo solo a vedere la timoniera affondare. Il comandante del Gipsi morì stranamente qualche anno dopo; l'ingegnere di bordo tentò di dire che cosa avvenne ma fu convinto a non farlo. Per la cronaca, dopo Ustica il Gipsi Buccaneer ottenne contratti vantaggiosi in Asia. Anche il traghetto Napoli-Palermo captò il punto d'ammaraggio diramato dalla Vittorio Veneto e deviò la sua rotta. La Vittorio Veneto, in ossequio agli ordini ricevuti, continuava a convogliare tutti i natanti lontano dal punto d'ammaraggio e, per rendere più credibile il punto, aveva inviato anche parte della squadra e alcuni elicotteri. Il punto nautico dove venivano inviati i soccorsi era un punto realistico, non reale, infatti era la zona dove si potevano trovare i corpi delle vittime scaraventate nel vuoto per l'effetto della depressurizzazione. La Vittorio Veneto venne poi mandata al carenaggio perché fosse trasformata nella "tuttoponte" Garibaldi, permettendo così la smobilitazione di tutto l'equipaggio. Il recupero delle parti dell'aeroplano e del suo carico e' potuto iniziare solo la mattina del giorno successivo all'incidente, a causa dell'oscurità e della forza del mare durante la nottata. Questa e' la dichiarazione dell'ammiraglio, comandante della squadra della Vittorio Veneto. Il mare a Ustica era a forza due. Come fa una squadra come quella della Vittorio Veneto a non poter intervenire? E' di carta? Col mare aforza due si fa tranquillamente il bagno. Il massimo di forza del mare a 10: quando è a 2 lo si può paragonare alla scia lasciata da un off-shore".
Intervista esclusiva a Guglielmo Sinigaglia (Colonnello SISMI-Stay Behind, in volo sul Ni**od),
Supertestimone della strage. La sua versione vale quattro attentati e una vita distrutta.
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di Gianluca Neri e Antonio Riccobon
ARTICOLO CON NOTE INTERVISTATORE
http://misteroinlinea.blogspot.it/2011/10/ustica-colpito-affondato.html
VIDEO INTERVISTA Ustica, storia di una chiarezza dovuta
https://youtu.be/EFYN4szGLZg
Altri approfondimenti riportati nelle descrizioni delle immagini del presente album
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POST ABBATTIMENTO
L'aeromobile Itavia venne abbattuto =O= alle 20:56, dopo che i piloti avevano manovrato per un minuto circa, onde evitare l'impatto del missile nella parte poppiera del velivolo dove i reattori emettevano la fonte di calore.
Il missile colpì l'aeromobile nella parte prodiera superiore della carlinga con le sue appendici aerodinamiche provocando uno squarcio non molto ampio, ma sufficiente a depressurizzare l'aeromobile, il missile esplose oltre.
Per effetto della depressurizzazione alcuni passeggerei vennero risucchiati.
I piloti ricorrendo a tutta la loro esperienza riuscirono ad ammarare =O= alle 21:04.
Nota: A bordo del Ni**od il capitano Keerstiens disse seguendo ciò che avveniva, che il pilota era formidabile e che non poteva essere un libico, per lui era un sovietico.
Per inibire la procedura d'emergenza dopo l'ammaraggio avvertirono il comandante che nella stiva aveva a bordo degli ordigni al fosforo, per cui ogni operazione della procedura d'emergenza avrebbe sicuramente provocato un'esplosione, e con le alte temperature che le cariche avrebbero determinato non sarebbe restato niente nel raggio di oltre un miglio nautico.
Gli SPARVIERI erano prossimi al punto dell'ammaraggio del velivolo in quanto lo seguirono nella parabola discensionale con i loro strumenti di bordo. Tenendo presente che gli SPARVIERI erano dislocati proprio in quello specchio di mare, in virtù della profondità ed essendo il punto prescelto per l'inabbissamento del velivolo del leader. Gli Sparvieri probabilmente imbragarono il velivolo per sostenerlo nel galleggiamento. In attesa che inviassero altri mezzi di soccorso. (NdR: improbabile. I piccoli Sparvieri (50 tonn., equipaggio 11) sarebbero stati probabilmente trascinati a fondo assieme al DC9 - sempre ammesso che di norma abbiano a bordo il materiale e gli uomini addestrati per imbragare un aereo galleggiante.)
Sul Ni**od venimmo a conoscenza che l'aeromobile era un velivolo civile italiano dagli SPARVIERI alle =O= 21:11, confermato subito dopo dall'operativo di Decimomannu.
Ciò che avvenne poi lo possono riferire solo chi era sugli SPARVIERI.
Il comando operativo =O= alle 23:30 dà ordine al sottomarino inglese che ha a bordo gli uomini del SBS di recarsi dove l'aeromobile galleggiava e gli ordini impartiti furono inviati in codice al comandante del sottomarino.
L'ordine era di farlo inabbissare con cariche morbide di Dynagel.
La squadra di Sparvieri fu l'unica a raggiungere il relitto. Cosa avvenne tra gli Sparvieri e l'aeromobile potrà essere chiarito solo da chi era presente.
La nota inquietante viene dall'onorevole (o ex) Falco Accame che afferma in un'agenzia dell'ADN KRONOS che si sarebbero potute salvare moltissime persone.
Falco ACCAME prima di esser eletto era un ufficiale di marina. Si deduce che, per fare un affermazione, vuol dire o che era presente sugli Sparvieri o oppure che qualche suo ex collega ed amico era presente comunque non in un ruolo secondario.
Questa affermazione è estremamente importante: infatti il comandante dell'aeromobile quando scorse il missile ordinò di allacciarsi le cinture di sicurezza ma non tutti vi riuscirono per cui al momento dell'impatto chi non fece in tempo venne risucchiato fuori. Infatti alcuni corpi furono rinvenuti a parecchie miglia dall'ammaraggio.
Quando s'iniziò il recupero dell'aeromobile trovarono i passeggeri senza scarpe e con i giubbotti.
Una lacuna importante è conoscere chi inibì l'apertura delle uscite d'emergenza e gli scivoli.
Tenendo presente che gli SPARVIERI erano i più prossimi al punto d'ammaraggio e dell'alta velocità che dispongono. Una supposizione che circolò fu che, facendo leva sui precedenti militari dei 2 piloti del DC9 Itavia, riuscirono ad inibire le procedure d'emergenza ed è possibile che in un primo momento gli sparvieri avessero imbragato il relitto per sostenerne il galleggiamento. Questo comunque fu una voce, nessuno fece trapelare qualcosa di più.
Pertanto la affermazione di Falco ACCAME non può essere solo un'intuizione visto che l'ha effettuata in conferenza stampa e ripresa dalla ADN Kronos.
Emerge comunque un'altra similitudine. Il generale VIVIANI viene eletto deputato ed è persona chiave nella strage di Argo 16, lui che è stato uno dei fautori della riconsegna dei terroristi libici (NdR: si trattava di terroristi tunisini e palestinesi, non libici. L'OLP non aveva agganci con Gheddafi.). Falco Accame, Ustica, Mig 23 sempre affari libici.
L'unica motivazione militare e tecnica, è che quando il DC 9 è ammarato, per inibire le procedure d'emergenza, abbiano comunicato al comandante dell'aeromobile la presenza degli ordigni al fosforo e che gli Sparvieri imbragarono effettivamente l'aeromobile in attesa dei soccorsi. (NdR: alcuni sostengono circa l'improbabilità di questa teoria.)
Pertanto il comandante diede disposizione di non abbandonare il velivolo riuscendo a mantenere la tranquillità tra i superstiti confortati nel vedere il velivolo imbragato.
https://digilander.libero.it/loel/ustica/usticags.htm
Biografia Falco Accame
ComandanteCacciatorpediniere Indomito fino al 1975 col grado di Ammiraglio
Presidente della 7ª Commissione (Difesa) dal 27 luglio 1976 al 26 luglio 1978
Componente della 7ª Commissione (Difesa) dal 5 luglio 1976 al 19 giugno 1979 e dall'11 luglio 1979 all'11 luglio 1983
Vicepresidente della 7ª Commissione (Difesa) dal 19 novembre 1980 al 15 luglio 1981
Componente della Commissione Parlamentare d'inchiesta e di studio sulle commesse di armi e mezzi ad uso militar e sugli approvvigionamenti dal 19 maggio 1982 all'11 luglio 1983
Attualmente è presidente della Ana-Vafaf, Associazione che tutela le famiglie dei militari deceduti in tempo di pace; con quest'associazione s'è occupato fra l'altro delle conseguenze che l'uso di armamenti contenenti uranio impoverito ha provocato sui soldati italiani nelle missioni in Libano, Iraq, Bosnia ed Erzegovina, Somalia e Kosovo.
È anche Presidente onorario del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia - CIVG.
È vice presidente del comitato Seagull per la sicurezza in mare e membro del Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione.