Star comunicazione in movimento

Star comunicazione in movimento Venti anni di esperienza di comunicazione e progettazione di eventi internazionali

14/06/2024

della :
“Subito lo Sportello Unico e la ”

Imprimere un’immediata accelerazione al processo di realizzazione dello previsto dal regolamento presso la struttura dell’ del orientale e all’effettiva delimitazione e attivazione della nel porto della Spezia e nel di , con un’indicazione finalmente chiara e precisa delle aree interessate extraprovinciali che hanno aderito.
Quello della Community portuale della Spezia non ha più le caratteristiche di un appello: le associazioni imprenditoriali che ne fanno parte, quelle degli spedizionieri, dei doganalisti e degli agenti marittimi, che in questi anni hanno intensificato i loro investimenti per conferire al sistema logistico di La Spezia caratteristiche uniche di efficienza determinate anche e specialmente da un interfaccia razionale fra porto e retroporto, lanciano oggi un vero e proprio ultimatum.
“La competenza, il coordinamento e l’impegno nella formazione e nella promozione internazionale sono elementi chiave - sostengono le associazioni - per trasformare questa iniziativa in un motore di sviluppo economico sostenibile non solo per la Liguria ma per una sempre più ampia area di gravitazione di traffici. Inoltre su questo tema si gioca il futuro dell’area retroportuale di Santo Stefano Magra dove già operatori privati del porto della Spezia hanno concentrato ingenti investimenti in una logica di sistema che vede porto e retroporto sinergici lavorare la merce e creare nuova occupazione”.
“Il fattore tempo – sostiene la Community – non è più una variabile indipendente come alcuni sembrano pensare. Per questo le Associazioni imprenditoriali attraverso i loro presidenti, da oggi voltano pagina, e si candidano a sviluppare e promuovere direttamente la Zona Logistica Semplificata, anche attivando uno sportello informativo volto a favorire gli insediamenti e gli investimenti nella ZLS di nuove aziende, e puntando ad avere rapidamente un’area interclusa doganale che è il vero elemento di novità e rappresenta un'opportunità strategica per lo sviluppo economico e logistico”.
La Zona Logistica trova nello Sportello Unico (che deve essere attivato in tempi strettissimi da parte dell’AdSP) la mossa decisiva per far partire l’intero ingranaggio dell’innovazione. E gli operatori privati non sono più disposti a stare a guardare perché lo sviluppo dipende dalla capacità di fare, e fare subito, traducendo in fatti la volontà espressa da tempo dalla stessa AdSP oltre che dagli imprenditori del settore.
Per far partire la ZLS, il primo passo è eliminare la burocrazia, evitando che associazioni o gruppi di interesse si contendano il primato anziché mirare alla crescita della logistica di prossimità.
“Siamo consapevoli che purtroppo – conclude la Community - le agevolazioni fiscali non faranno parte, al momento, delle opportunità previste dalle ZLS, ma ciò non diminuisce né compromette la portata del processo di sburocratizzazione e di autorizzazione unica previste dal regolamento per i nuovi insediamenti logistici; processo in grado di rafforzare il ruolo del porto della Spezia come di primaria importanza nel sistema logistico del Paese”.

14/06/2024

Appello di alla : sui
per l’ è il momento di ‘dare le carte’

Dopo l’ anche il , che ieri ha intitolato ‘All eyes are on her’, rileva come tutte le attenzioni europee e mondiali sono rivolte alla nostra Premier e non solo perché ha il ruolo di padrona di casa del di questi giorni in Puglia. L’Italia, di fatto unico Paese europeo uscito dal voto per Bruxelles, non solo con una governance confermata, ma anche rafforzata, a fronte di un’instabilità e di veri e propri terremoti politici che attraversano nei fatti la maggioranza dei principali paesi Ue in balia degli estremismi, ha un’occasione unica, che non può lasciarsi sfuggire: quella di dettare sul (e la Puglia non a caso ne è il baricentro) un’agenda europea che ponga nuovamente il al centro e che trovi proprio in Roma, una guida salda per disegnare futuri, ma specialmente per partecipare attivamente, con un ruolo da protagonista, a un nuovo ordine che riguardi tutto il bacino Mediterraneo allargato al Mar Rosso e al mar Nero.

A sostenerlo è il presidente della Federazione agenti marittimi, , che non esita tuttavia anche a evidenziare le perplessità e i dubbi circa la capacità del Paese e del suo Governo di cogliere queste opportunità peraltro creando un vero e proprio trampolino di lancio per il .

I porti in questa operazione dovrebbero svolgere una funzione essenziale, ma proprio in questi giorni si sta assistendo a una crisi di governance portuale che rischia anche di ripercuotersi sulla tempistica della realizzazione delle nuove opere che riguardano il sistema portuale e logistico. Peraltro allontanando nel tempo le ipotesi di riforma del settore ora quanto mai necessaria. La sovrapproduzione di norme, la loro poca chiarezza e propensione alla libera interpretazione, la sovrapposizione di norme, di definizioni di ruoli e di sistemi di controllo non fanno altro che alimentare situazioni di incertezza e di stallo che causano ritardi e la fuga degli investitori dal nostro Paese.

Per quello che ci compete e certo per l’osservatorio privilegiato sui traffici internazionali, come agenti marittimi ci sentiamo in diritto e in dovere di rivolgere un appello diretto alla Premier Giorgia Meloni, affinché non faccia perpetuare e riproporre nella portualità e nel sistema logistico gli errori del passato. È invece il momento di ‘dare le carte’.

Rischiamo nuovamente – sottolinea Santi – di trovarci impantanati in una stagione a rischio immobilismo e ciò proprio nel momento in cui, sia sul fronte delle opere sia sul fronte organizzativo e operativo, i porti, ciascuno con la propria vocazione, sarebbero chiamati a un vero e proprio rush, sfruttando il recupero di centralità. La credibilità e robustezza internazionale di oggi deriva anche dal fatto che abbiamo la seconda europea (lottiamo la posizione con la Spagna) e che siamo il secondo paese (dopo la Germania): il nostro binomio capacità / performance industriale (ad ampio spettro) è la nostra vera forza, binomio, questo, unico nel panorama europeo; e tendiamo a dimenticarcelo troppo spesso, soprattutto i nostri politici.

Roma, 14 giugno 2024

MARI INQUIETI    Martedì 25 giugno 2024 - Palazzo della Borsa Valori,   Conto alla rovescia per il summit sul Mediterran...
13/06/2024

MARI INQUIETI


Martedì 25 giugno 2024 - Palazzo della Borsa Valori,


Conto alla rovescia per il summit sul Mediterraneo allargato e quindi sui Mari Inquieti - questo il titolo dell’Assemblea Pubblica di - che si svolgerà martedì 25 giugno nel capoluogo ligure presso la Sala delle Grida del Palazzo della Borsa Valori in Piazza de Ferrari. Il confronto che sarà moderato da vedrà la partecipazione di alcuni fra i più significativi opinion maker delle Istituzioni e del mondo dell’impresa, chiamati a valutare rischi e fragilità ma anche opportunità del Mediterraneo allargato e di alcuni fra i più importanti punti-strettoia dell’interscambio mondiale via mare.

03/06/2024

LA PRIMA WEB
DEL PER GLI

La prima mappa interattiva di tutto il Mediterraneo che consente alle grandi imbarcazioni da diporto di programmare porti, , costi, i e specialmente di scongiurare le classiche sorprese dell’ultimo minuto per mancata ottemperanza delle normative di ogni singolo scalo o Paese.

A lanciare ufficialmente in questi giorni sul mercato dei mega yacht uno strumento innovativo a livello mondiale è un’azienda italiana, di , che da quasi due anni sta costruendo questa “mappa web per lo yachting”, denominata , che oggi copre i 150 porti e punti di ormeggio più importanti nel bacino mediterraneo. Frutto di un lungo lavoro di ricerca, classificazione e costante aggiornamento svolto attraverso una rete di agenti presenti in tutti i paesi mediterranei, la piattaforma segna anche l’abbattimento di una barriera che sino a oggi ha impedito la creazione di una sinergia funzionale fra l’offerta di servizi lifestyle di altissimo livello e la grande nautica, presente nella stagione 2023, con 2400 barche superiori ai 30 metri di lunghezza che hanno solcato le acque del Mediterraneo.

Da un lato, AcqueraPro che è prioritariamente al servizio dei comandanti di yacht o dei broker che ne curano il noleggio, consente di programmare gli itinerari anche dell’intera stagione, provvedere (attraverso un’interfaccia con l’agente Acquera) alla prenotazione dei posti barca, conoscere in anteprima i costi di qualsiasi servizio di cui lo yacht possa avere necessità, consentire il disbrigo paperless (ed è la prima volta che accade nel settore nautico) delle pratiche e degli adempimenti burocratici e doganali. Dall’altra – ed è questa una novità sostanziale per i territori che sono chiamati a “ospitare” imbarcazioni super e quindi ospiti della fascia più alta del mercato non solo turistico, ma del lifestyle inteso in senso complessivo – la /mappa mette a disposizione offerte di experience aggiornate quotidianamente. In questo modo si realizza una connessione diretta fra i territori e le comunità turistiche in grado di offrire opzioni di “ ” uniche, e la clientela più alta a livello mondiale e quindi in grado di garantire proprio ai territori consistenti ricadute economiche.

L’ora dei  : il Nord-Ovest scopre la necessità di un sistema logisticoPer decenni le grandi aree logistiche della Pianur...
27/05/2024

L’ora dei : il Nord-Ovest scopre la necessità di un sistema logistico

Per decenni le grandi aree logistiche della Pianura Padana e in particolare di Piemonte e Lombardia, sono state la base di lancio per spedire e ricevere merci italiane utilizzando per il loro sbarco e imbarco, porti, quelli del Nord Europa, a oltre 1200 km di distanza. Per la prima volta, nei prossimi anni, quando i grandi interventi infrastrutturali, come la Diga del Porto di Genova (in grado di abilitare l’ingresso delle navi porta container giganti), o il Terzo Valico ferroviario (che abbatterà i tempi di percorrenza dei treni fra e da oltre un’ora e 40 minuti a meno di 50 minuti) il quadro logistico del Nord-Ovest italiano potrebbe registrare una brusca virata di bordo.
Con l’incremento dei traffici nei porti di Genova e , con l’impossibilità dei terminal portuali di utilizzare aree per lunghe soste di container anche vuoti, dedicando invece tutti gli sforzi alla fluidificazione e all’efficientamento dei traffici e degli smistamenti da e per il porto, i retroporti potrebbero diventare la chiave determinante della competitività del sistema portuale italiano. È emerso con una chiarezza senza precedenti oggi a Genova, durante il Convegno “ ” organizzato dalla Fondazione Slala, chiamato a delineare non una singola area, ma un network di aree portuali nella fascia da Alessandria a Rivalta Scrivia, in grado di diventare davvero (dopo anni di polemiche) il polmone della portualità ligure.
Al centro del dibattito aperto dal Sindaco di Genova, Marco Bucci, uno studio condotto dalla Fondazione Slala in collaborazione con il Centro di analisi Giuseppe Bono. Studio che non ha mancato di evidenziare ancora molti problemi irrisolti, come quello di uno shuttle stradale o ferroviario dei container fra porti e retroporti. Navettamento che, sommato alla rottura di carico e alla duplicazione della movimentazione, garantisca comunque l’efficienza e la competitività economica di quello che – secondo le previsioni – cesserà di essere un sistema portuale per diventare un sistema logistico integrato.

Ma dal convegno che si è svolto oggi a Genova e che ha polarizzato le opinioni di operatori e amministratori pubblici è emersa con tutta evidenza una necessità di fondo: proprio in presenza di investimenti per sei più altri sette miliardi in grandi opere infrastrutturali (a partire dalla Diga del Porto di Genova sino ad arrivare al Terzo Valico ferroviario Genova-Milano) è oggi indispensabile alzare l’asticella dell’analisi varando – come sottolineato in conclusione anche da Raffaella Paita, Coordinatrice di Italia Viva – un vero piano logistico che coordini gli interventi sul territorio e, come nel caso del Terzo Valico, scongiuri l’eventualità di una sua entrata in servizio senza che siano realizzati in contemporanea i quadruplicamenti di linea da Novi per Milano e Torino, opere ancora al palo.
Sottolineata con forza da tutti i relatori l’obbligatorietà di procedere con queste opere evitando “assurdi condizionamenti” da eventi politici, che avrebbero solo l’effetto di provocare danni al territorio e alle comunità, il convegno “La Corona Padana” ha evidenziato sia il tema dimensionale delle opere in corso di realizzazione, sia quello relativo alla necessità di garantire anche la realizzazione di interventi solo apparentemente minimi (in relazione alla magnitudo delle grandi infrastrutture) ma determinanti per la fluidità dei traffici e l’efficienza del sistema logistico. Il Viceministro Edoardo Rixi ha ricordato fra l’altro come queste opere, che fanno del quadrante di Nord-Ovest, la seconda area al mondo (dopo la Cina) per l’utilizzo di talpe per la realizzazione di gallerie e tunnel, siano destinate a generare un contributo di 8 miliardi al PIL nazionale e 180.000 posti di lavoro. Infrastrutture indispensabili per un mercato in continua evoluzione in cui il ruolo di grandi gruppi come Amazon che – è stato ricordato – fanno passare al 100% le merci con destino e provenienza l’Italia attraverso i porti del nord Europa, escludendo sia quelli del Tirreno che quelli dell’Adriatico.
E per la prima volta il convegno di Genova ha segnato una coesione e una concordanza di intenti destinata a estendersi a tutta la macroregione del Nord-Ovest, a partire dai territori dell’Alessandrino, del Tortonese, dell’Astigiano.

🛳️🚧Le proiezioni e i numeri non ammettono dubbi: se i porti di Genova e Savona, grazie anche alla diga e ai molteplici i...
22/05/2024

🛳️🚧Le proiezioni e i numeri non ammettono dubbi: se i porti di Genova e Savona, grazie anche alla diga e ai molteplici interventi infrastrutturali, dovessero sensibilmente incrementare il volume dei traffici container, rischierebbero un’impasse da congestionamento di banchine e terminal.

🌊🏗️ Torna quindi di grande attualità non un retroporto ma un sistema di retroporti al di là dell’Appennino, “La Corona Padana” come chiave di efficienza e di competitività non solo del sistema portuale ligure ma dell’intero assetto produttivo e logistico del Nord-Ovest.

📆 27 maggio 2024
📍Palazzo S. Giorgio - Genova

👉 Scrivici per saperne di più!

Prima con la chiusura del Mar Nero, quindi con la crisi nel Mar Rosso e a Suez, l’Italia sembra aver scoperto dopo un le...
15/05/2024

Prima con la chiusura del Mar Nero, quindi con la crisi nel Mar Rosso e a Suez, l’Italia sembra aver scoperto dopo un letargo di cinquant’anni l’importanza del mare e quindi dei porti.

Ma non esiste un’analisi di dettaglio su quali rischi, ma anche quali opportunità future, possano generarsi dall’attuale emergenza sicurezza che incombe su gangli vitali dell’interscambio mondiale via mare.

Gli Agenti Marittimi genovesi con la loro Assemblea Pubblica del 25 giugno porranno a fattore comune esperienze e la loro rete di connessioni per un “punto nave” sullo scenario geopolitico non solo del Mediterraneo.

La “ ” la più grande nave nella flotta   & C. S.p.A.L’entrata della Jolly Verde, nave full container da 6.300 teu, nella...
29/04/2024

La “ ” la più grande nave nella flotta & C. S.p.A.

L’entrata della Jolly Verde, nave full container da 6.300 teu, nella flotta della Ignazio Messina & C. S.p.A. segna una pietra miliare nella storia, in rapido sviluppo, della società: si tratta infatti della nave più grande a indossare la livrea “Linea Messina”.
La Jolly Verde è la prima di due navi gemelle particolarmente versatili e adatte ai traffici da/per il Medio Oriente e l’India: precedentemente di proprietà di un gruppo armatoriale tedesco che l’aveva impiegata sul mercato del noleggio, la nave, ribattezzata dalla compagnia genovese Jolly Verde, sarà affidata al Comandante Francesco Scotto di Fasano di Procida il cui equipaggio è composto da 22 marittimi,19 dei quali italiani.
Con l’acquisto da parte della Ignazio Messina & C. S.p.A, la Jolly Verde cambierà bandiera (batteva quella portoghese) e sventolerà a poppa il tricolore italiano con iscrizione al Compartimento Marittimo presso la Capitaneria di Porto di Genova.
Lunga 283 metri per 40 di larghezza, con un dwt di 80.000 tonnellate, la Jolly Verde è in grado di trasportare 6300 teu. La consegna è avvenuta oggi alle 12.30 nel porto belga di Anversa.

  lancia la rivoluzione portuale:da   a   insieme per il Sistema PaeseDal     il segno del porto, una proposta rivoluzio...
19/04/2024

lancia la rivoluzione portuale:
da a insieme per il Sistema Paese

Dal il segno del porto, una proposta rivoluzionaria per la

Per la prima volta nella storia portuale italiana, caratterizzata da forti individualismi, da scelte ispirate a provincialismo e da quella che in più di un’occasione è stata definita nei momenti più bui… una guerra fra i poveri, un porto, quello di La Spezia, esce oggi allo scoperto e lancia agli altri scali dal Nord Tirreno, da Carrara a Savona, un appello per una strategia congiunta e una collaborazione operativa che consenta di difendere i traffici esistenti, svilupparne nuovi e tutelare gli interessi dell’economia produttiva del Paese.
Questo in un momento di assoluta determinato in primis dalla situazione di tensione internazionale che penalizza il e quindi la portualità italiana, ma anche dalle inevitabili conseguenze del piano intensivo per la realizzazione di nuove infrastrutture portuali che impatterà sul sistema dell’arco ligure, con cantieri aperti e il rischio di una perdita di efficienza.
“Da sempre – afferma , Presidente dell’ – i porti non collaborano, si combattono e perdono il vero confronto, che è quello con i porti del Nord Europa. Oggi in una situazione di allerta, La Spezia, forte dell’esperienza di successo di reale coordinamento e integrazione con Carrara, lancia un’offerta di collaborazione concreta in prima battuta a e Savona, per presentarsi sul mercato come un sistema coordinato che abbia nella logistica, nelle ferrovie e nell’offerta di servizi anche suppletivi alle difficoltà altrui, la sua chiave vincente”.
Una mossa senza precedenti, questa, annunciata in conclusione del convegno che si è svolto questa mattina, presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale a La Spezia. Una mossa frutto del consenso e delle indicazioni della società , rappresentata dall’Amministratore Delegato , ma anche del consenso espresso con chiarezza nel corso della manifestazione odierna, pur da differenti punti di vista e con diverse sfaccettature da tutti i maggiori operatori del settore marittimo, portuale e logistico.
Il convegno ha in effetti dato voce a quella che – come sottolineato da , in rappresentanza della – è stata un grande difetto della programmazione italiana delle nuove infrastrutture e che oggi è diventato un’emergenza: coordinare, al di fuori di campanilismi e provincialismo, le grandi scelte infrastrutturali con l’effettiva domanda dell’apparato produttivo e industriale del Paese.
“E la risposta – come ha ribadito il Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure orientale, – transita attraverso una risposta di sistema che oggi “non è più uno slogan, bensì una necessità cogente per spendere razionalmente le risorse e per porre le grandi opere e in primis i porti al servizio della domanda che nasce dal sistema economico del Paese uscendo anche da schemi mentali e culturali ormai obsoleti. Nel caso della Liguria coordinando e non contrapponendo lo sforzo di La Spezia e Carrara con quello di Genova e Savona che nei prossimi anni si troveranno ad affrontare l’impatto operativo proprio dei cantieri per la realizzazione delle grandi opere”.
“È il momento – ha confermato , Presidente di Assagenti – di superare le contrapposizioni e lanciare una grande operazione di marketing territoriale specie presso l’industria, italiana e no, l’immagine reale di un sistema portuale dell’arco tirrenico (oggi movimenta poco meno del 60% dei del sistema paese) in grado di rispondere anche con una logistica coordinata ed efficiente alla domanda di servizi”.
Un progetto che inevitabilmente deve transitare attraverso un bagno di realismo e di concretezza, invocato dal presidente di Assarmatori, , che ha rimarcato l’importanza delle Comunità portuali anche nel rapporto con le grandi compagnie internazionali di trasporto marittimo; quindi da , Ceo di Italia Group, che ha confermato lo sblocco del piano di investimenti del suo Gruppo sul porto della Spezia, in un mercato che deve pianificare a vent’anni i suoi investimenti e che ovviamente soffre la situazione di incertezza attuale.
A quasi trent’anni dal boom proprio della Contship guidata da Angelo Ravano, La Spezia – e lo ha sottolineato con forza il Presidente degli Spedizionieri Alessandro Laghezza – torna a crescere e lo fa non casualmente in un momento complesso in cui si richiede grande flessibilità e affidabilità, ció anche nella prospettiva di fare davvero parte integrante di un sistema di offerta logistica che comprenda tutto il Mar Ligure e Carrara, protagonista per parte sua – come rivelato da - di una crescita record dei traffici inframediterranei.
Sull’intero convegno ha anche aleggiato il “fantasma” , l’opera ferroviaria indispensabile per connettere il porto di La Spezia col suo mercato naturale dell’Emilia Romagna “opera - come ha sottolineato il Presidente della provincia di Parma – che era stata concepita da Cavour e che oggi più che mai è simbolo di validità di una scelta antesignana”. Lo stesso Massari, nell’annunciare con soddisfazione l’approvazione della nuova legge sugli interporti da parte di un ramo del Parlamento, ha anche sottolineato come la logistica “non sia gratuita” e sia invece una componente del processo produttivo.
Non casuali le conclusioni del convegno, svolte da , Ammiraglio diventato proprio in queste ore il coordinatore del Cipom, l’organismo interministeriale incaricato di mettere fine ai conflitti di competenze fra ministeri e di concretizzare una politica del mare nel reale interesse del Paese. Interesse – ha sottolineato Ribuffo – che può essere raggiunto solo attraverso la concretezza che è stata auspicata dal segretario Montaresi e da un effettivo interfaccia fra porto e attività produttive e industriali.

Sette anni e “Un Mare di Svizzera”, giunto per l’appunto alla sua settima edizione, ha ormai acquisito una posizione lea...
11/04/2024

Sette anni e “Un Mare di Svizzera”, giunto per l’appunto alla sua settima edizione, ha ormai acquisito una posizione leader fra le manifestazioni internazionali su logistica, trasporti e trasporti marittimi. 🌊🇨🇭

Nel conservare queste sue vocazioni l’edizione di quest’anno si propone di affrontare tematiche diversificate connesse anche con la complessa situazione internazionale, occupandosi di cyber security, di formazione come chiave per la sicurezza, di fiscalità, di dogane.

📆11 ottobre 2024 - ore 9.30
📍LAC - Lugano Arte e Cultura

Da segnare in agenda!

👉 Scrivici per saperne di più!

Il   riaccende i riflettori sui traffici marittimi dell'arco ligure e dell’alto Tirreno e lo fa affrontando le potenzial...
10/04/2024

Il riaccende i riflettori sui traffici marittimi dell'arco ligure e dell’alto Tirreno e lo fa affrontando le potenzialità di sinergie di un unico sistema logistico, anche come risposta all'atteso periodo di incertezze. Questa la tematica principale e al tempo stesso il fil rouge della seconda edizione di " ", il convegno che si svolgerà nella mattinata del prossimo, a partire dalle 9.30, presso l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale a .

04/04/2024

e : insieme per liberare il mare dalle plastiche

Tutto è cominciato su una spiaggia di Bogliasco, piccolo comune del levante ligure, noto per le onde che, sia pure in miniatura, assomigliano a quelle delle Hawaii e che sono ricercatissime dagli amanti del surf. E in effetti l’idea di una piattaforma che contribuisse in modo decisivo a liberare queste onde dalle bottigliette di plastica e da plastiche e rifiuti di vari tipi e svariate dimensioni, è venuta nel 2020 ad un surfista e ad un velista che hanno dato vita a Ogyre, la prima piattaforma italiana di “Fishing for Litter”, una pratica che si propone di ripulire i mari dai rifiuti puntando sull’aiuto determinante dei pescatori regolarmente remunerati e finanziati attraverso un meccanismo circolare. Meccanismo che prevede la raccolta dei rifiuti, il loro riciclaggio e la realizzazione di prodotti rigenerati.

Ogyre, forte della sua proposta innovativa, ha incrociato la rotta di Bureau Veritas, gruppo internazionale che ha il mare nel DNA. Fondato nel 1828 come Società di Classifica, pioniere in ambito sicurezza e nuove tecnologie, attraverso i suoi servizi di verifica di conformità Bureau Veritas persegue da quasi 200 anni l’obiettivo di rendere il mondo – a terra e per mare – un luogo migliore, a beneficio delle future generazioni.

La partnership con Ogyre – promossa dalla divisione Marine & Offshore di Bureau Veritas Italia – si colloca perfettamente nel quadro degli obiettivi ambientali e sociali che, come Società Benefit, dal 2022 sono entrati formalmente nello Statuto della società.

Obiettivo comune della partnership con Ogyre è quello di “raccogliere” entro giugno 2000 kg di rifiuti in mare e avviarli ai centri di smaltimento e riciclo.

«Trasparenza, impatto internazionale, community empowerment sono solo alcuni dei punti di forza di questa partnership, dove il focus rimane sempre la missione comune: avere un impatto tangibile nella pulizia del mare», afferma Alberto Moroncelli, Country Chief Executive della Divisione Marina di Bureau Veritas Italia. «La nostra collaborazione con Ogyre ci offre l'opportunità di mettere in pratica i nostri valori concretamente, contribuendo attivamente alla soluzione di una sfida globale come l'inquinamento marino».

«Siamo estremamente felici di collaborare con una Società Benefit come Bureau Veritas, con cui condividiamo una passione profonda per la salvaguardia del mare. Questa partnership ci permette di unire le nostre forze per affrontare l'inquinamento marino con ancor più grinta», commentano Antonio Augeri e Andrea Faldella, Founder e CEO di Ogyre.

👉 Scrivici per avere più info!

Buona Pasqua!" 🐰🌸✨
28/03/2024

Buona Pasqua!" 🐰🌸✨

28/03/2024

Italia prudente a sulla revisione dell’ETD
: “Posizione che tutela il trasporto marittimo”


Assarmatori, a valle delle risultanze della riunione d’alto livello dei rappresentanti dei Ministeri delle Finanze dell’Unione che si è tenuta in settimana, esprime soddisfazione per la posizione assunta dall’Italia e per la forte e conseguente preoccupazione espressa a Bruxelles dai rappresentanti del nostro Governo sull’ipotesi di revisione dell’ (ETD), normativa dagli effetti potenzialmente deflagranti per il trasporto marittimo, e quindi per un asset strategico per l’intera economia del nostro Paese.

Come ormai noto, la Commissione europea ha proposto di estendere la tassazione anche al carburante utilizzato dalle navi e anche se la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione ha recentemente inserito alcune deroghe, queste modifiche sono ampiamente inadeguate per tutelare sia lo shipping sia l’intera filiera di produzione e distribuzione nazionale di carburanti.

“Esiste concretamente il rischio – evidenzia il Presidente di Assarmatori, – di una significativa perdita di competitività di interi segmenti dell’economia comunitaria e del nostro Paese a tutto vantaggio, nel Mediterraneo, dei Paesi che si affacciano su questo mare, ma non soggetti alle nuove normative in quanto non membri della Ue. A pagare il conto di una misura così concepita sarebbero non solo vari segmenti del trasporto marittimo, ma anche attività sinergiche come quelle portuali, della logistica e di bunkeraggio, nonché le imprese di raffinazione che producono il fuel utilizzato dai motori marini”.

Assarmatori esprime il massimo sostegno all’azione del Ministro dell’Economia e delle Finanze , del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Vice Ministro , nonché degli Europarlamentari che si stanno impegnando per arginare una misura così impattante su un settore chiave come quello del trasporto marittimo.

27/03/2024

MINACCIA CYBER: ALLARME SU PORTI, NAVI E LOGISTICA

Gian Enzo Duci ( ): “Investire in sistemi anti-hacker per difendere e accelerare la digitalizzazione in atto”

“Si delinea con sempre maggiore chiarezza un paradosso: nel momento in cui l’industria del mare accelera verso una digitalizzazione e sistemi di automazione in grado di migliorare l’efficienza, ridurre i consumi e le emissioni, la minaccia dei costringe anche il mondo dello shipping, e più in generale quello dei trasporti, a ti**re il freno a mano”.

La denuncia è di Gian Enzo Duci, managing director di Oceanly, la società genovese che in pochi mesi ha conquistato la leadership a livello mondiale nel monitoraggio a distanza delle performance delle navi gasiere LNG e che è ora in grado di fornire alle principali compagnie di navigazione e di ship-management.

“Come gruppo – prosegue Duci, impegnato in una ricerca di lungo termine sul fenomeno cyber e i contraccolpi nel settore shipping e logistica – abbiamo sviluppato un sistema che consente di monitorare in remoto tutte le performance della nave, contenere i consumi, ridurre drasticamente le emissioni, programmare la manutenzione della nave, suggerire persino i cambiamenti di rotta che consentono di ottimizzare l’utilizzo dei motori. Ma ci troviamo di fronte a una devils alternative: da un lato il processo di digitalizzazione del trasporto, e in particolare di quello marittimo, non deve subire rallentamenti; dall’altro, proprio la digitalizzazione (specie quella ormai un po’ datata e non accompagnata da sistemi di difesa e protezione) espone porti, navi e catena logistica a rischi potenzialmente devastanti”.

I numeri sono impietosi: secondo il per scoprire di essere oggetto di un hackeraggio in corso per un operatore marittimo trascorrono dai 100 ai 140 giorni. Molto spesso i sistemi di digitalizzazione obsoleti che ancora caratterizzano una percentuale consistente della flotta mondiale, sono la porta d’ingresso preferita per attacchi che, nel caso di navi passeggeri, può tradursi nel furto di una massa enorme di dati sensibili e su tutte le navi nel potenziale controllo dei sistemi di bordo (non è un caso che smentire un eventuale attacco cyber sia stata una delle prime preoccupazioni delle Autorità coinvolte nell’analisi del tragico abbattimento, da parte della portacontainer Dali, del Francis Scott Bay Bridge). Anche a terra la situazione non è migliore: nei porti un blackout, attraverso la penetrazione del PCS, può interrompere l’interfaccia fra nave e terminal; nella catena logistica, infine, una disconnessione fra i flussi informativo-documentali e i flussi di merce sarebbe oggi sufficiente ad affermare il caos.

“È cosa nota – prosegue Duci - che gran parte degli attacchi cyber fatti a fini estorsivi non venga denunciata e che le vittime preferiscano negoziare, attraverso soggetti internazionali specializzati, con gli hackers per ottenere la restituzione dei dati sensibili. Ma in uno scenario di instabilità come quello in cui viviamo, gli attacchi cyber si potrebbero trasformare in veri e propri atti di terrorismo o ancor peggio di guerra”.

“In un porto un attacco cyber anche solo ai sistemi e alle gru di movimentazione delle merci – conclude Duci – può avere gli effetti di un vero e proprio bombardamento. E una volta superata la “contraerea” dei sistemi di protezione, è sempre più difficile mettere in essere un piano B: più il processo di digitalizzazione è spinto, meno possibilità si hanno di un ritorno, anche temporaneo, alla gestione material-manuale, con il rischio che le tempistiche di restore diventino il freno della rivoluzione digitale.

👉 Scrivici per saperne di piu!

Indirizzo

Via Lucchini
Lugano
6900

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Star comunicazione in movimento pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Società Di Media nelle vicinanze


Altro Medien- und Nachrichtenunternehmen Lugano

Vedi Tutte

Potrebbe piacerti anche