06/11/2022
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Dopo un’ora si andò allo scrutinio. La tensione era altissima, stavano tutti in piedi ad aspettare l’esito di quell'incredibile consultazione. Il collaboratore di Giuseppe scandiva con voce possente i voti a favore del NUOVO UMANESIMO o MOBILISMO. Il risultato fu davvero inaspettato. A fronte di 333 voti favorevoli a NUOVO UMANESIMO, solo 4 erano per il MOBILISMO e 2 schede bianche. Il risultato finale fu accompagnato da applausi e l’abbraccio tra gli studenti dava concretezza a quella scelta. Avevano sancito l’inizio di un sogno, del loro sogno, del loro futuro. Giuseppe strinse energicamente la mano ai docenti, e li abbracciò: -Grazie, grazie per avermi dato questa possibilità.
Poi Giuseppe prese il microfono e ringraziò tutti i ragazzi per poi dire: -Ora vi leggerò il manifesto sul NUOVO UMANESIMO-. Giuseppe cominciò ad argomentare: -PREMESSA: La filosofia per tanti secoli ha educato i popoli e il principio di base era: non dare forza all'individuo, ma dare l'individuo alla forza, al progetto cioè alla società. Secondo noi la futura filosofia deve essere basata sulla logica, il rispetto, la collaborazione e la quotidianità. Questi sono principi fondamentali per una buona collettività, ormai persi per colpa di un sistema distorto che ci ha portato verso l'individualismo sfrenato allontanandoci dalla vera realtà che dovrebbe essere un cittadino. La storia racconta tanti passaggi come questo periodo, ne vorremo ricordare alcuni: umanesimo, l’illuminismo, il romanticismo e altro. Quindi la storia si ripete. Ora vi leggo il manifesto:
IL NUOVO UMANESIMO
Il Nuovo Umanesimo rappresenta la tendenza generale del pensiero del XXI secolo. La tendenza al quale si allude con questo termine, è quello della logica, che nel programma degli umanisti deve penetrare ogni settore della realtà, dominare ogni scienza, investire ogni problema senza riguardo alcuno per la tradizione. Per il suo spirito di libertà e la sua fiducia ottimistica nelle capacità umane, il Nuovo Umanesimo si può paragonare al rinascimento, ma esso si ribella radicalmente alla tradizione, che è vista come regno di pregiudizio, cioè di affermazioni gratuite, preconcette. Il Nuovo Umanesimo ha origini a Roma e nasce dalle ceneri di trent'anni d'immobilismo totale della cittadinanza, dove la maggior parte di essa viveva di luce riflessa (TV, PC, cellulari e altro), portando a un appiattimento delle risorse umane. Sul quesito dell'origine della vita il Nuovo Umanesimo preferisce non dare una risposta poiché l'unico dato certo, secondo essa, è la distanza perfetta con il sole, ma cerca di spronare l'uomo a un tipo di vita fondata sulla logica, il rispetto, la collaborazione e la quotidianità. La fortuna di vivere, secondo il Nuovo Umanesimo, alimenterebbe la forza e il coraggio a usare le risorse infinite dell'essere umano, esclusivamente per la conservazione del pianeta TERRA. Questa filosofia di vita lontana da interessi, secondo il NUOVO UMANESIMO nel tempo porterà beneficio a tutti gli abitanti del pianeta. Questo movimento non si limita a produrre innovazioni nella filosofia e nelle scienze ma cerca di scuotere i governi, travolgere l'istituzione, portando come sua ultima conseguenza la logica, il rispetto la collaborazione e la quotidianità. Secondo il Nuovo Umanesimo è importante formare l'essere umano dalla radice cioè dalla scuola, con una riforma scolastica utile a incoraggiare i bambini-ragazzi a essere più virtuosi allontanandosi da quel sistema di competizione del secolo passato. La convinzione di questa filosofia di formare non si ferma solo alle scuole, ma seguita anche in età adulta con progetti plasmati sul cittadino e sulla sua fascia di età. La proposta scolastica era rivolta per la formazione dei bambini-ragazzi, mentre la società, secondo gli umanisti, deve essere rivolta per il benessere dei suoi cittadini e far modo di non lasciarli mai soli”.
Dopo aver letto il manifesto, dal microfono Giuseppe annunciò che ora si sarebbe parlato di INFORMAZIONE CRIMINALE.
-La locuzione QUARTO POTERE si riferisce, in sociologia, alla funzione dei mezzi di comunicazione di massa come strumenti della vita democratica, che notoriamente si basa su tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Quindi l’informazione è il quarto potere del sistema e diventa INFORMAZIONE CRIMINALE quando si lega o si allea con uno degli altri poteri: legislativo o esecutivo o giudiziario o economico con il rischio che la democrazia salti per aria. In pratica l’informazione dovrebbe controllare gli altri poteri per far sì che rispettino le funzioni dettate dalla costituzione. Ormai sono decenni che questo non succede più e non solo nel nostro Paese ma in quasi tutte le democrazie. Pensate nel 2012 i giornalisti in Italia erano 25.000 ora sono diventati 130.000. Un giornalista ogni 6.000 abitanti. Pensate se si mettessero d’accordo noi non sapremo mai la verità. Lo Stato tramite i governi sovvenziona l’editoria, quest’anno prenderanno 120.000 milioni di euro. La cosa triste è che le notizie che l’informazione offre a noi cittadini spesso non rispecchiano i fatti. Ci troviamo a pochi giorni da un evento importante la mobilitazione per la PACE, ma voi ne sentite parlare? Io no. Pare come se il valore della PACE fosse morto. Hanno deciso tutti gli organi di informazione di tacere. Volevamo organizzare un evento radiofonico per la PACE della durata di 2 ore per informare i cittadini di quello che stiamo rischiando e anche per far partecipare tutte quelle persone che non possono partecipare alla mobilitazione di sabato 5 novembre. Nessuno ha voluto abbracciare la nostra idea. Perché? Dove ci vogliono portare? Possibile nessuno di questi potenti abbia a cuore la sopravvivenza dell’umanità? Io mi sono esposto in prima persona ho convinto più di 500 associazioni a partecipare e la risposta del sistema quale è stata, una commissione d’inchiesta su come è stata gestita la pandemia durante il mio governo. Ma vi sembra normale? Tra politica, servizi segreti e informazione hanno creato molti dossier contro di me o finirò in galera o passerò i prossimi 20 anni a difendermi dentro le aule dei tribunali. Questo è un Paese sottosopra-
Questo sfogo di Giuseppe aveva creato un certo imbarazzo nella sala e ancora più imbarazzo ci fu quando improvvisamente si udirono il suono delle sirene, il ruggito dei motori, lo stridio delle ruote fuori davanti la scuola. Giuseppe, che non capiva cosa stesse succedendo, si avvicinò con passo svelto alla finestra. Non poteva credere ai suoi occhi, quattro camionette della polizia con le sirene accese erano ferme agli argini della strada. Un ragazzo del collettivo entrò nell’aula magna di corsa e con la voce strozzata disse: - Ci sono quattro camionette della polizia e vogliono fare irruzione dentro la scuola-.
Un altro ragazzo cominciò a urlare: -Sono venuti ad arrestare Giuseppe. Non lo consentiremo-
Intanto i ragazzi del collettivo “UN MONDO SENZA GUERRE E SENZA CONFINI” avevano cominciato a mettere sedie e banchi davanti l’entrata per ostacolare l’entrata della polizia. Gli studenti si preparavano a resistere. Si erano disposti, di fronte alle forze dell’ordine con le mani alzate. Libertà’, Libertà, Libertà gridavano. Sul fronte opposto un poliziotto con il casco blu e il corpetto nero li invitava, attraverso il megafono, a sfollare. Giuseppe guardava stupito. Non riusciva a credere a quell’imminente repressione. Si allontanò dalla finestra per parlare con i suoi collaboratori, e poi tornò al suo punto d’osservazione. Gli studenti erano riusciti a chiudere i cancelli della scuola lasciando dall’altra parte le forze di polizia. Nel frattempo altri tre reparti della celere con le sirene accese arrivarono a tutta velocità di fronte alla scuola. Più di 80 celerini erano in assetto anti sommossa. Gli studenti gridavano a gran voce: “PACE, PACE, PACE”. Il poliziotto con il megafono invitava gli studenti a lasciare la scuola e se avessero continuato nell’occupazione la celere avrebbe lanciato i lacrimogeni. Gli studenti rispondevano: “LOTTA DURA, SENZA PAURA”. “LOTTA DURA SENZA PAURA”. E non arretravano di un centimetro la loro posizione.
Intanto i TG cominciavano a diramare la notizia che il leader del M5S aveva invitato gli studenti ad occupare il Liceo Giulio Cesare. Quando Giuseppe ascoltò quella notizia sobbalzò dalla sedia e cominciò a gridare: -Non è vero. È una fake. Su che base danno questa falsa notizia. Abbiamo l’autorizzazione della Preside-.
Lo studente Presidente del collettivo si presentò da Giuseppe facendo il resoconto di quello che stava accadendo: -Gli studenti sono tutti con te, solo una decina di ragazzi del primo anno hanno lasciato la scuola insieme alla Preside. Pare che sia stata la Preside a chiamare la polizia-.
-E perché-. Rispose Giuseppe
-Secondo la Preside non sono stati rispettati i patti presi. Bisognava parlare solo esclusivamente della mobilitazione per la pace, invece secondo la Preside lei ha allargato la discussione sulla politica, l’informazione e altro-
Giuseppe aveva le mani tra i capelli e non riusciva a capacitarsi di quello che stava succedendo. Fuori dalla scuola erano arrivati diversi giornalisti con i loro cameramen che facevano le loro dirette su quello che stava accadendo. Mentana aveva lanciato la sua solita maratona su LA7. Aveva invitato il Ministro dell’interno che con voce autoritaria disse: “Gli studenti del Liceo Giulio Cesare si stanno macchiando di un reato grave, con la nuova legge sui rave-party rischiano 6 anni di galera per occupazione di edificio pubblico. Questa volta per questo reato useremo il pugno duro-.
Mentana gli fece un’altra domanda scomoda: -Ma sono ragazzi, Non è esagerata quella pena? -
-Sono ragazzi un c***o-. Rispose stizzito il ministro dell’interno. -Con le occupazioni fanno sempre dei danni che ricascano sulla collettività. Questa gioventù va educata-
Mentana prese tempo per un’altra domanda: -Ma il leader Giuseppe che ha incentivato questa sommossa. Cosa vuole dirgli? -
-Sono senza parole pensavo fosse più responsabile mettersi a capo di una rivolta studentesca è un atto veramente ingiustificato-. Il ministro sorseggiò un poco d’acqua da un bicchiere e andò giù duro su Giuseppe. –È andato dentro una scuola a parlare di pace e ora sta facendo la guerra. È veramente un cattivo esempio per tutta la collettività-
-Grazie Ministro-. Disse Mentana e passò la linea alla sua inviata. –Carmela cosa sta succedendo ora? -
Lo sfondo era quello dell’entrata del Liceo. L’inviata cominciò a fare la cronaca: -Direttore qui la situazione è tesa. Gli studenti hanno appeso diversi striscioni fuori dalle finestre-
-Cosa c’è scritto su questi striscioni? -
L’inviata riprese la parola: -Su uno “GIULIO CESARE OCCUPATO”, un altro “CONTRO QUESTO MODELLO DI SCUOLA RIPRENDIAMOCI TEMPO E SPAZIO”, un altro “ISTRUZIONE LIBERA” e un altro ancora “LA SCUOLA E’ IL FUTURO, E IL FUTURO NON SI TOCCA”. Siamo riusciti a contattare la Preside. Dovrebbe raggiungerci più tardi-
-Ok. Grazie Carmela a dopo. Ora andiamo in pubblicità-
Giuseppe guardava esterrefatto quella diretta TV. Bisognava immediatamente reagire, quelle ricostruzioni giornalistiche oltre ad essere false erano dei macigni che cascavano addosso a la sua persona e a tutta la mobilitazione per la PACE organizzata per il 5 novembre. Così chiese al Presidente del collettivo di organizzare una riunione in una stanza dove si sarebbero confrontati Giuseppe il suo staff e tutti gli studenti rappresentanti di classe.
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