29/08/2024
Per entrambe il viaggio alla volta dell’Afghanistan ha rappresentato un sentiero faticoso alla scoperta della propria interiorità, unite dalla coscienza che «tutte e due avevamo scelto di rimanere libere per adempiere a un obbligo supremo verso noi stesse, per superare quella prova necessaria la cui natura ci era ancora sconosciuta» (Ella Maillart, La via crudele, EDT, pag 122). Ma forse il muoversi vorticoso a cui si era condannata spinse Annemarie all’ulteriore consapevolezza che il viaggio, considerato da molti avventura, liberazione dal quotidiano, è un modo per fare i conti con la casualità del nostro esistere, con il succedere inesausto di momenti che si perdono nella memoria, è incontri e addii, dei quali si dimentica anche il dolore.
«Certo, tutte le strade sono aperte ma non portano da nessuna parte, da nessuna parte» (Annemarie Schwarzenbach, Tutte le strade sono aperte, Il Saggiatore, pag.120).
✒️: Tiziana Concina
🇦🇫
MB