13/05/2023
Ricordiamolo! Rip
Se n'è andato Gaetano Azzolina, uno dei più noti cardiochirughi italiani, talmente grande da esser paragonato a Barnard. E uno di quelli dal cuore d'oro, chiamato "il cardiochirurgo dei bambini. Ne salvò a centinaia nella sua lunghissima carriera, o per meglio dire missione.
Di lui non si è occupato nessuno, neanche i media, impegnati a scrivere di un boss mafioso e dei suoi covi, di un'amante e di un medico infedele. O di una Ferrari e di una Twingo.
È un abominio che la dice lunga sulla decadenza morale di questo paese e sulla scadentissima qualità della sua informazione.
Per questo, caro Professore, desidero ricordarla non con parole mie, ma con quelle - molto più illuminanti - di Renzo Bresci e Sabrina Talarico. Che spiegano in modo perfetto chi Lei è stato, e rimarrà.
"Due giorni fa è deceduto il collega raffigurato nella foto a destra, si chiamava Gaetano Azzolina, uno dei più bravi cardiochirurghi italiani.
All'inizio della mia professione mi capitò di visitare un bambino di pochi mesi che aveva avuto una br**ta sintomatologia respiratoria. Dopo averlo visitato ne parlai con il prof Vichi che dirigeva la Radiologia al Meyer. "Portalo" mi disse. Mentre eseguiva l'rx torace " guarda l'esofago del bambino, è compresso in questo punto qui, accanto all'arco aortico. Questo bambino ha un doppio arco aortico ( l'arco aortico è unico, nds ), telefona ad Azzolina a Massa". Questo mi disse il prof Vichi. Con i familiari contattammo Azzolina. Questi confermo' la diagnosi e dopo pochi giorni operò il bambino. Oggi il bambino è un adulto maturo e conduce una vita come tutti noi. Questi due colleghi, che conoscevo e bene, hanno concorso in modo determinante a rendere la Sanità italiana una delle primissime al mondo".
"𝗚𝗮𝗲𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗔𝘇𝘇𝗼𝗹𝗶𝗻𝗮 non c’è più. L’ho saputo solo ora, a distanza di diversi giorni dalla sua scomparsa. Quasi nessuno ne ha parlato, poche notizie di stampa locale, e questo mi rammarica molto. Perché Azzolina é stato un grande cardiochirurgo, forse uno tra i più bravi d’Italia, insieme a 𝗣𝗮𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮𝗻 e pochi altri. Italiano di nascita (siciliano) e americano d’adozione, era il cardiochirurgo dei bambini. Quelli 𝗯𝗹𝘂 in particolare, affetti da tetralogia di Fallot. Ne ha operato e salvato migliaia e migliaia. Dopo aver lavorato negli Stati Uniti a fianco di 𝗗𝗲 𝗕𝗮𝗸𝗲𝘆 e 𝗖𝗼𝗼𝗹𝗲𝘆, leggende della cardiochirurgia toracica e vascolare (tra i primi ad effettuare trapianti di cuore dopo 𝗕𝗮𝗿𝗻𝗮𝗿𝗱), é rientrato in Italia. Per mia fortuna. Non finirò mai di ringraziare mio papà, che ha visto in lui il medico di cui fidarsi. Il mio cuore l’ha conosciuto e non potrò mai dimenticarlo. La sua bravura, semplicità, disponibilità, empatia. La sua energia, competenza e tenacia. Ha combattuto contro la burocrazia italiana e i baroni della medicina di quegli anni. É stato il primo in Italia ad intervenire sul cuore di un paziente per curare una malformazione genetica. Sapeva amare e curare i bambini. Sapeva farli sopravvivere e rivivere. A lui devo molto, la mia seconda vita. Addio Azzolina, il tuo 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘁𝗼 𝗯𝗹𝘂 non ti dimenticherà. Hai salvato tanti cuori, mi sarebbe piaciuto salvare il tuo".
Buon viaggio, e grazie ❤
Piero Gurrieri tra la gente